Dopo tre anni e mezzo di attività è arrivato alla sua conclusione TuCAHEA, il progetto finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dall’Università di Pisa, il cui obiettivo era definire modi per riformare i modelli organizzativi e normativi dei sistemi universitari dei Paesi dell’Asia Centrale per renderli compatibili tra di loro e allineati con quelli europei. Il meeting conclusivo si è tenuto a Roma nella sede della CRUI, dove i rappresentanti di ministeri di Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan hanno perfezionato un comunicato per appoggiare i risultati del progetto.
In questo modo sono state create le basi per un’area dell’istruzione superiore (CAHEA, Central Asian Higher Education Area) compatibile con l’area europea (EHEA, European Higher Education Area), utilizzando la metodologia “Tuning”. «Un’area compatibile con quella europea, ma non identica – specifica la professoressa Ann Katherine Isaacs, coordinatrice del progetto – perché costruita tenendo conto delle esigenze sociali, culturali ed economiche della regione». Il consorzio ha lavorato in otto gruppi disciplinari: lingue, business, economia, pedagogia, ingegneria, ambiente, storia e diritto, creando linee guida che verranno utilizzate nei 5 paesi. Tra le prime iniziative messe in atto c’è la TuCAHEA Pilot Student Mobility, un progetto di mobilità che ha coinvolto gli studenti universitari dei cinque Paesi, che hanno potuto svolgere una sorta di “Erasmus” nell’area asiatica.
Il consorzio TuCAHEA comprendeva 47 partner, fra cui i ministeri delle cinque repubbliche, 8 partner europei, e 34 università dell’Asia Centrale. Il responsabile amministrativo e primo firmatario del contratto era l’Università di Groningen, mentre Pisa è stata responsabile per il coordinamento scientifico e accademico, affidato alla professoressa Ann Katherine Isaacs.