In occasione del settantesimo compleanno del professor Lorenzo Calabi, docente di Filosofia della Storia dell'Ateneo pisano e prorettore per i Rapporti Internazionali dal 1994 al 2002, gli allievi, gli amici e i colleghi gli hanno dedicato una serie di saggi filosofici raccolti nel volume Società Natura Storia. Studi in onore di Lorenzo Calabi, pubblicato da ETS.
Negli anni, l'attività scientifica del professor Calabi e il suo insegnamento hanno spaziato dalla storia del pensiero economico-politico alla filosofia della natura e alla filosofia morale, sempre comunque con un filo conduttore, un nucleo centrale del suo pensiero: la filosofia della storia, il "presente come storia". Di tale percorso culturale e intellettuale fa parte anche il suo forte impegno istituzionale al servizio dell’Ateneo. L’ampiezza degli interessi e delle relazioni filosofiche e in genere scientifiche e culturali, oltre che di amicizia, che Lorenzo Calabi ha stabilito nel corso del tempo è testimoniata anche dalla ricca varietà tematica dei saggi di questo volume a lui dedicato.
Il volume Società Natura Storia. Studi in onore di Lorenzo Calabi ospita contributi di: Elisabetta Addis, Antonella Alimento, Leonardo Amoroso, Massimo Barale, Simonetta Bassi, Pierfrancesco Biasetti, Franco Biasutti, Marcello Buiatti, Tomaso Cavallo, Mario Cingoli, Andrea Civello, Emanuela Conversano, Chiara Crisciani, Raimondo Cubeddu, Adriano Fabris, Gianfranco Fioravanti, Stefano Fiori, Vladimiro Giacché, Marco E.L. Guidi, Alfonso Maurizio Iacono, Mauro Mariani, Carlo Marletti, Valerio Martone, Carlo Montaleone, Enrico Moriconi, Stefano Perfetti, Claudio Pogliano, Tommaso Redolfi Riva, Maria Michela Sassi, Lorella Sini, Lorenzo Steardo, Silvano Tagliagambe, Maria Turchetto, Stefano Vannucci.
Pubblichiamo di seguito la Prefazione, scritta da Andrea Civello, che è il curatore del volume.
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Dopo gli studi superiori a Padova e a Venezia, Lorenzo Calabi si è formato all’Università Statale di Milano, in particolare sotto la guida di Mario Dal Pra, con il quale si è laureato. Nel seguito, ha avuto esperienze di ricerca presso il CNR di Milano e all’Università di Harvard. È stato professore incaricato nell’Università di Salerno e, dall’anno accademico 1975-1976, in quella di Pisa. Nel 1980 vi è diventato professore associato e nel 2005 professore ordinario di Filosofia Morale.
Il suo impegno istituzionale al servizio dell’ateneo pisano lo ha visto Prorettore per i rapporti internazionali dal 1994 al 2002 e delegato del Rettore per la Comunicazione Istituzionale dal 2003 al 2006. Egli ha presieduto la Commissione Scientifica d’area 11 («Scienze Storiche, Filosofiche, Pedagogiche e Psicologiche») nel biennio 2008-2010. È ora Coordinatore del Seminario di Filosofia dell’Università di Pisa, presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere.
Negli anni, i dominî dei suoi insegnamenti hanno riguardato la storia del pensiero economico-politico, una certa filosofia della natura, la filosofia morale e soprattutto la filosofia della storia.
All’approssimarsi del suo settantesimo compleanno, alcuni allievi hanno pensato di rendergli omaggio promuovendo l’iniziativa di questo volume di saggi filosofici, a lui dedicati da altri allievi, da amici e colleghi, e da loro stessi; saggi la cui diversità tematica testimonia l’ampiezza delle relazioni filosofiche, e in genere scientifiche e culturali, oltre che di amicizia, che Lorenzo Calabi ha stabilito nel corso del tempo.
Il filo conduttore degli studi di Lorenzo Calabi è sempre stato, al fondo, l’idea hegeliana della filosofia come «il proprio tempo appreso nel pensiero». Una idea di Filosofia della Storia, dunque, che lo ha spinto a indagare ambiti teorici di momento in momento preminenti nell’epoca, ambiti di confronto anche ideologico, che «il presente come storia», come egli ama dire, ha imposto al pensiero. All’inizio, si è trattato di Adam Smith. Uno Smith concepito quale punto di svolta e di ingresso nella modernità, per la sua analisi della società civile e i suoi principî di una nuova scienza; analisi che, insieme al contributo di altri illuministi scozzesi, è confluita nel pensiero di Hegel sulla Statualità, punto di riferimento essenziale per Calabi, che ha curato l’edizione italiana della rivisitazione anglosassone di Hegel compiuta da J.N. Findlay (Hegel oggi, 1972). Ma uno Smith, nello stesso tempo, come autore che ha costituito l’economia politica in quanto sapere scientifico secondo i principia di Newton, la cui approfondita conoscenza è un presupposto ineludibile per la comprensione della Critica di Marx: a Marx Calabi ha dedicato molti studi, curando, tra l’altro, l’edizione dei Manoscritti del 1861-63 (1980).
L’idea del presente come storia, della sua apprensione nel pensiero, del confronto teorico e ideologico che si è stabilito, ha in seguito portato Calabi alla considerazione filosofica della scienza della natura vivente originata dalla rivoluzione darwiniana. Gli studi dedicati al naturalista inglese (ricordiamo qui I quaderni metafisici di Darwin, 2001; Darwinismo morale, 2002; Il caso che disturba, 2006), hanno aperto in Italia delle nuove linee di pensiero: quella dell’esame criticistico del costituirsi del sapere della natura vivente come scienza e quella dell’impossibilità, nel pensare la natura, di pensare al di fuori della temporalità, ulteriore sostegno dell’idea dell’onnicomprensività della temporalità nella quale si trova anche l’uomo. Ci piace ricordare qui la promozione e l’organizzazione delle Baxter Lectures, giornate di incontro su Charles Darwin di alto livello scientifico e di respiro internazionale, che tra 2006 e 2009 hanno riunito a Pisa studiosi di diverse discipline. Gli atti di queste giornate sono stati pubblicati nei quattro volumi curati da Calabi Il futuro di Darwin (2008-2010).
Il filo conduttore della sua riflessione ha in seguito indotto Calabi a un nuovo studio di Karl Löwith (La filosofia della storia come problema. Karl Löwith tra Heidegger e Rosenzweig, 2008), di Moses Mendelssohn (Il «Conflitto delle Facoltà», il progresso, la libertà di coscienza. Ancora sulla ‘inattuale’ attualità di Moses Mendelssohn, 2011) e delle radici stesse della Filosofia della Storia: quest’ultimo documentato dall’edizione delle Lezioni di filosofia della storia di Friedrich Schiller (2012). Nel dialogo con Löwith, sulla base di una riappropriazione di Hegel, di Marx, di Schiller, appare del tutto esplicito il compito della filosofia secondo Calabi: concepire il proprio tempo, concepirlo non solo come esito, ma pure come passaggio, concepirlo nei suoi mutamenti tendenziali, individuando le forze propulsive e quelle antagonistiche, e i fenomeni che ne derivano, fenomeni di civilizzazione e di raffinamento ma, insieme, di scissione, di impoverimento e di uniformazione.
Negli studi di Calabi è sempre presente una insistita attenzione alla restituzione filologica e alla semantica storica. L’insofferenza per la ripetizione del già detto e del già scritto, la ricerca della sintesi nella propria scrittura, l’analisi approfondita dei testi di riferimento, la volontà di rispetto, nelle traduzioni come negli apparati di note, per il pensiero degli autori, così come l’amore per la musica, che gli ha sempre fatto pensare alla scrittura come alla stesura di una partitura, rendono la lettura degli scritti di Calabi tanto complessa quanto illuminante.
Quella attenzione è uno degli insegnamenti che sono giunti a quanti, come noi, hanno avuto il privilegio di averlo avuto come docente. Ma altri aspetti ancora possono illustrare quello che Lorenzo Calabi ha trasmesso e trasmette agli allievi (e non solo a loro): a partire dalla severità filosofica che in ogni momento ha caratterizzato e caratterizza il suo insegnamento, certo disciplinare, ma anche di formazione dello spirito. Vogliamo ricordare qui come spesso, riflettendo su episodi ed eventi della vita del nostro tempo, egli ci abbia stupito e costretto ad aprire la mente, come tramite il singolo episodio, tramite la sua rilettura, tramite lucidi e per noi impensati collegamenti, ci abbia insegnato a guardare, o, meglio, a capire il nostro mondo e la storia della nostra cultura. Egli ci ha insegnato a pensare un fatto, un episodio, un evento. Quante volte, studenti ed allievi, siamo stati invitati, forse per la prima volta in modo così radicale, a pensare l’accadimento nella forma del concetto!
Nella sua più che quarantennale attività didattica a Pisa, Lorenzo Calabi ha coltivato in generazioni di studenti l’amore per la filosofia, lasciando poi all’autonomia di ciascuno di determinare, di volta in volta, in cosa consistesse il ‘proprio’, il ‘tempo’, il ‘pensiero’, sempre distinguendo tra l’analisi e la considerazione morale.
Quando abbiamo ideato questo volume, abbiamo subito avuto l’adesione di compagni di studi, di colleghi di varie università in Italia, di allievi, tutti interlocutori particolari, nel corso degli anni, di Lorenzo Calabi. Desideriamo ringraziarli per averci dato il modo, con i loro saggi, di esprimere in questa occasione la nostra gratitudine per i doni ricevuti dal maestro.
Andrea Civello