L'Oman si racconta all'Italia. Dal 6 giugno al 7 luglio il Museo nazionale di San Matteo a Pisa ospiterà una suggestiva esposizione frutto della consolidata collaborazione tra l'Università di Pisa e l'Office of the Advisor to H.M. the Sultan for Cultural Affairs di Muscat. All'esposizione ha offerto la propria collaborazione la anche Soprintendenza per i Beni Culturali di Pisa.
A curare la mostra, per parte italiana è la professoressa Alessandra Avanzini, direttore del dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell'Ateneo pisano e coordinatore di alcuni importanti progetti europei.
La scelta di Pisa a sede di questo importante evento non è casuale: è infatti l'Ateneo pisano ad aver coordinato l'estesa campagna di scavo nell'area portuale di Khor Rori e nella fortezza di Salut.
L'Oman, Sultanato situato nella parte sud orientale della Penisola Arabica, è un paese con una storia ricchissima, tradizioni secolari e una natura incontaminata. Da sempre ponte tra Oriente e Occidente, fin dall'antichità ha svolto un ruolo chiave nello scambio di merci, persone, idee e culture, costituendo un punto di intermediazione culturale e commerciale con i paesi sull'Oceano Indiano, la Cina, il Mediterraneo.
Obiettivo della mostra, il cui allestimento è stato curato dal Laboratorio di cultura digitale dell'Università di Pisa, è fare conoscere questo paese al grande pubblico attraverso un viaggio ideale nella sua storia e nella sua cultura. A partire dall'affascinante leggenda di re Salomone che fece costruire in dieci giorni diecimila canali che resero fertile il paese e coltivabili le sue terre, per entrare poi nella storia più antica in cui si narra anche del commercio del rame nel III millennio, quando l'Oman era noto con il nome di Magan, e dell'importante sito di Salut.
Ma l'Oman è anche conosciuto come il paese dell'incenso. Gran parte della sua passata fortuna è, infatti, dovuta al fatto che, nella sua parte meridionale, vi cresce una delle più pregiate varietà della preziosa resina.Il commercio dell'incenso si intreccia con la storia di due importanti porti, Khor Rori ed Al Balid che sono illustrati attraverso fotografie, ricostruzioni e oggetti provenienti dai recenti scavi archeologici. I siti di provenienza sono stati dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.
Khor Rori, scavata dalla missione archeologica dell'Università di Pisa, si è rivelata di importanza strategica nei traffici tra Mediterraneo ed India. E del porto di Al Balid parla anche Marco Polo che qui fa tappa nel corso del suo viaggio verso la Cina.
L'integrazione fra paesaggio, archeologia e insediamenti in mostra èdocumentato dall'esposizione di importanti reperti ritrovati nelle diverse campagne di scavo e dalle immagini dei monumentali e dell'ambiente naturale, dei prodotti e risorse naturali, e degli scali e delle rotte commerciali che hanno fatto dell'Oman un'area da sempre strategica.
Ad essere proposto dalla mostra è un viaggio nel tempo e nei luoghi, sotto un cielo stellato, seguendo le costellazioni che gli antichi navigatori utilizzavano per orientarsi lungo le rotte che trovavano in questa terra di magia e di antichissima storia un porto sicuro.
Visite:
8.30-19.30, festivi 8.30-13.30
Ingresso al Museo e alla Mostra: 5 euro, ridotto 2,50 euro
Sulla pagina Facebook dell'Univerisità di Pisa è disponibile una galleria fotografica della mostra.