Al via al dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa il progetto “FRAMELOG” (European framework for ‘knowledge Triangle’ in the logistic sector), un partenariato strategico il cui scopo è contribuire a favorire la cooperazione tra formazione istituzionale, ricerca e aziende nel settore logistico. Il 26 e 27 settembre si è svolto a Pisa il primo meeting di FRAMELOG, che avrà una durata di 36 mesi e che sarà coordinato dal dipartimento stesso sotto la supervisione del professor Marco Giannini. Al progetto, che recentemente ha avuto l’approvazione della commissione europea, partecipano numerosi partner italiani e stranieri: EFFEBI (Finance & Banking - Association for Organizational Development and Human Resources, Italy); AILOG (Italian Association of Logistics and Supply Chain Management, Italy); ELA (The European Logistics Association, Belgium); UNWE (University of National and World Economy, Bulgaria); Bulgarian Logistics Association, Bulgaria; University of Transilvania, Romania.
«I cambiamenti che hanno interessato la logistica implicano necessariamente mutamenti nelle professionalità richieste – commenta il professor Marco Giannini – Il settore avverte mai come oggi la necessità di rivedere e aggiornare il proprio know how: le esperienze già consolidate in diversi paesi europei dimostrano che l’evoluzione della logistica richiede la progettazione di interventi formativi ad hoc, rivolti alla preparazione sia delle risorse professionali presenti, sia di quelle da inserire nelle diverse organizzazioni interessate. Con riferimento a quest’ultimo aspetto si tratta di riflettere sui contenuti e sulle metodologie di una formazione di base diretta ai giovani, per fornire loro gli strumenti indispensabili per potersi inserire positivamente nel mondo del lavoro».
In una prima fase, il piano di lavoro del progetto FRAMELOG si baserà sulla costruzione di una mappa della formazione istituzionale che interessa il settore della logistica. Si dovrà quindi definire un sistema di individuazione e valutazione delle varie competenze di chi opera nel settore, dalle competenze tecnico-logistiche, a quelle giuridiche, commerciali, economico-amministrative, organizzative, di gestione del personale e sistemiche, in un quadro molto più arricchito rispetto al passato. Infine si passerà alla valutazione delle possibilità di ridurre i gap conoscitivi, per favorire da un lato l’ingresso dei giovani nel modo del lavoro e dall’altro il miglioramento per le organizzazioni dei propri livelli di performance.
«Dobbiamo pensare a un percorso formativo in grado di fornire non solo le conoscenze specifiche legate alla logistica, ma anche di favorire la capacità di non limitare lo sguardo al contesto in cui si opera – aggiunge il professor Giannini – Fondamentale in questo campo è inoltre la predisposizione a lavorare in team, a confrontarsi e coordinarsi con altre aziende, a gestire situazioni e persone in ogni condizione, anche la più imprevista».
La necessità di ripensare i percorsi formativi istituzionali richiederà continui momenti di interazione tra istituzioni formative e realtà aziendali: uno degli obiettivi principali dal progetto è infatti costruire una strada che possa favorire l’accesso al mondo della logistica per i giovani, valorizzando ad esempio lo strumento dello stage e altri percorsi di interazione azienda-università.
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