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Le nuove frontiere della radioterapia guidata dalle immagini

I risultati di uno studio innovativo in un simposio al Polo Carmignani

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RadiotherapyLe nuove frontiere nel trattamento radioterapico delle neoplasie, che consentono cure efficaci sempre più mirate e meno invasive, saranno discusse nel Simposio in programma il 21 giugno nell'Aula magna del Polo didattico "Carmignani" dell'Università di Pisa (inizio, ore 10), cui interverrà il Prof. Zvi Fuks, del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York con una lettura magistrale. Il simposio, dal titolo "State of the Art of Image Guided Radiotherapy", organizzato dalla Scuola di specializzazione in Radioterapia oncologica dell'Università di Pisa, sarà incentrato proprio sul recente avvento di dispositivi per l'acquisizione di immagini di alta qualità, integrati sulle unità di trattamento di radioterapia, che ha permesso la realizzazione di tecniche sempre più sofisticate di IGRT (Image-Guided Radiotherapy). Attraverso la IGRT è possibile infatti depositare dosi elevate di radiazioni e al contempo risparmiare l'esposizione dei tessuti sani circostanti. La riduzione del rischio di effetti collaterali sta gradualmente consentendo l'introduzione di tecniche che prevedono un progressivo abbandono dei principi di frazionamento classico (indispensabile per permettere la riparazione del danno radio-indotto sui tessuti sani, largamente esposti con le tecniche convenzionali). In alcuni contesti clinici è possibile somministrare dosi efficaci per la cura del tumore in poche frazioni (ipofrazionamento) o, addirittura, in un'unica sessione di terapia (Single-Dose IGRT).

Carlo GrecoQuesti nuovi schemi di trattamento stanno permettendo un salto di qualità epocale nel trattamento delle neoplasie, con ovvi vantaggi anche sotto il profilo logistico e di comodità per il paziente, oltre che di risparmio economico per il maggior numero di trattamenti effettuabili e per l'uso più razionale delle risorse tecnologiche ed umane. I meccanismi biologici della radioterapia a dosi ultra-elevate sono distinti da quelli che operano con la radioterapia frazionata e sono oggetto di grande interesse scientifico. I laboratori di radiobiologia dell'Istituto Memorial Sloan-Kettering di New York, diretti dal Prof. Zvi Fuks, sono coinvolti da molti anni in programmi di ricerca di base tesi a chiarire i meccanismi biomolecolari innescati dalle dosi ultra elevate. Argomento centrale del simposio è la comprensione dei meccanismi radiobiologici della frazione unica e la presentazione di recenti dati di laboratorio ancora non pubblicati. Sul piano clinico, appare sempre più evidente, infatti, che meccanismi radiobiologici ancora non del tutto elucidati potrebbero essere alla base dello straordinario incremento delle percentuali di controllo locale osservate in recenti studi che hanno utilizzato dosi ultra elevate. Vi è crescente evidenza clinica che con dosi di 24 Gy o superiori si ottenga l'eradicazione della lesione in percentuali prossime al 90% nel contesto della malattia oligo-metastatica anche per i tumori considerati classicamente più radio-resistenti.

La possibilità di ottenere una vera e propria ablazione della lesione in modo non invasivo attraverso le tecniche di IGRT fa sì che in alcuni contesti clinici possa di fatto sostituire la chirurgia tradizionale. Un contesto nel quale vi è ormai sufficiente evidenza clinica da rendere la IGRT una modalità consolidata è, per esempio, il tumore polmonare non a piccole cellule allo stadio iniziale, specialmente in pazienti con co-morbidità che possano controindicare l'anestesia. La sfida per la comunità scientifica oncologica è quella di ideare studi clinici che prevedano l'uso della IGRT in un approccio multidisciplinare per un più ampio spettro di contesti clinici, quale modalità di trattamento esclusiva, o in associazione alla chirurgia e alla terapia sistemica. Presso l'Università di Pisa sono stati attivati programmi di studio con tecniche avanzate di IGRT.

In particolare, attraverso una collaborazione scientifica con il prestigioso Istituto oncologico Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, l'Unità operativa di Radioterapia dell'Aoup sta conducendo uno studio randomizzato di fase III che confronta la IGRT in frazione unica e l'ipofrazionamento in tre sedute per documentare l'efficacia e la sicurezza dei due diversi schemi di trattamento nella cura di pazienti con malattia oligo-metastatica. L'avviamento e la conduzione di questi studi è stata resa possibile dalla disponibilità di una piattaforma tecnologica di ultima generazione (TrueBeam STx), su cui opera il personale dell'Aoup nell'ambito di una collaborazione istituzionale con la Casa di Cura San Rossore, dove si trova installato il macchinario. Ad un anno dall'attivazione di questo protocollo sono già stati eseguiti oltre 500 trattamenti, i cui risultati verranno presentati e discussi nel corso del simposio.
(Ufficio stampa AOUP)

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  • 19 giugno 2012

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