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L'Università con quattro stelle

Cinque stelle dall'agenzia QS per le aree della ricerca, dell'innovazione e dell'accesso agli studi

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QS_Stars_4Star_2013

Un Ateneo a quattro stelle, con punte di cinque nelle aree della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'accesso agli studi. È questo il lusinghiero giudizio che l'Università di Pisa ha ricevuto dall'agenzia di rating internazionale Quacquarelli Symonds (QS), che ha svolto anche per il 2013 un approfondito audit sulle principali attività dell'Ateneo. Secondo QS, che da diversi anni compila una delle più accreditate classifiche degli atenei mondiali in cui l'Università di Pisa è stabilmente tra le prime in Italia, l'Ateneo pisano è dunque "ad elevato grado di internazionalizzazione, in grado di dimostrare eccellenza sia nella ricerca che nell'insegnamento: una istituzione che offre a studenti e docenti un eccellente ambiente di lavoro".

L'Ateneo ha ricevuto il punteggio massimo di cinque stelle nelle aree della ricerca, dell'innovazione tecnologica e dell'accesso agli studi, e il punteggio di quattro stelle nelle altre aree. Di particolare rilievo il passaggio da tre a quattro stelle nell'area dell'"employability", l'indicatore che misura le prospettive di lavoro dei laureati, un progresso estremamente significativo in un periodo come quello attuale.

Ricerca. Il riconoscimento alla ricerca ha confermato quanto già indicato dallo Shanghai Academic Ranking of World University, che colloca l'Università di Pisa tra le prime 150 al mondo e al primo posto in Italia, insieme alla Sapienza di Roma.

Il successo in quest'area è dovuto soprattutto all'elevata reputazione dell'Ateneo nel mondo accademico internazionale, all'ampio numero di lavori pubblicati dai propri docenti e ricercatori, al numero di citazioni ottenute da tali pubblicazioni, nonché ai numerosi premi e riconoscimenti attribuiti ai propri accademici. Spicca in particolare, in questo ambito, l'area delle scienze naturali.

Innovazione tecnologica. Il massimo punteggio nel supporto all'innovazione tecnologica è dovuto al numero di brevetti registrati, alla intensa cooperazione con le imprese per la ricerca e lo sviluppo e al numero di spin-off di successo nate con il supporto dell'Ateneo e dei propri incubatori di imprese.

Accesso agli studi. L'apprezzamento relativo alla facilità di accesso è stato ottenuto grazie all'elevato numero di borse di studio e assegni di ricerca, al diritto allo studio garantito a studenti con reddito basso e a parametri quali il supporto ai disabili e la parità tra generi.

L'Ateneo ha avuto quattro stelle nelle aree della didattica, dell'internazionalizzazione e dell'edilizia universitaria, ottenendo un risultato particolarmente significativo se rapportato all'attuale difficile congiuntura economica e all'incertezza del quadro normativo che regolamenta le università pubbliche italiane.

Didattica. Nell'area della didattica, la nostra Università risulta competitiva con le più prestigiose istituzioni internazionali in parametri quali il grado di soddisfazione degli studenti e la proporzione di laureati di primo livello che proseguono i propri studi con lauree magistrali, specializzazioni e dottorati, mentre è inevitabilmente penalizzata per quanto riguarda il valore del rapporto tra docenti e studenti. È sotto gli occhi di tutti che l'università italiana non abbia potuto disporre, negli ultimi anni, di fondi elevati per il reclutamento delle docenze. Deve semmai far riflettere che una valutazione imparziale come quella cui Pisa è stata sottoposta segnali che, pur con tutti gli altri indicatori a livelli di eccellenza, il numero di docenti sia da considerarsi tutt'altro che adeguato. Quanto al numero degli studenti, possiamo dire con orgoglio che la nostra è un'università pubblica che, al contrario di certe università straniere, non fa e non vuole fare selezione né attraverso tasse di iscrizione proibitive, né con il numero chiuso.

Internazionalizzazione. L'elevato grado di internazionalizzazione è dovuto soprattutto alle numerose e prestigiose collaborazioni internazionali nell'ambito della ricerca, ultima delle quali con il MIT di Boston, mentre vi è margine di miglioramento in parametri quali il numero di studenti stranieri e la proporzione di studenti di scambio (Erasmus e non solo). Consapevole di questi limiti, l'Ateneo è fortemente impegnato proprio su tali aree strategiche.

Edilizia universitaria. L'agenzia QS ha giudicato molto positivamente le strutture informatiche, sportive, mediche e gli spazi riservati alle associazioni studentesche. Anche in questo caso appare evidente il peso del modello delle università di stampo anglosassone. Tali istituzioni, infatti, sono dotate di campus nei quali alloggi di proprietà dell'università stessa sono messi a disposizione di tutti gli studenti. In un quadro normativo come il nostro, invece, l'Azienda regionale per il diritto allo studio, che si occupa tra l'altro di offrire alloggi agli studenti, non ha il compito istituzionale di dotare ogni iscritto di un posto letto, ma solo di assicurarlo a chi non potrebbe disporne altrimenti. Pisa, inoltre, come moltissime altre realtà italiane ed europee, segue il modello del "city campus" e sono quindi gli studenti stessi a preferire alloggi presi in affitto nel centro storico, piuttosto che camere nelle case dello studente. Né questo è discriminatorio rispetto a quanto avviene altrove, in quanto la somma della retta universitaria e dell'affitto di una camera in centro è comunque largamente inferiore al costo di iscrizione a un'università anglo-americana. È ovvio quindi che, giudicato sul parametro del numero dei posti letto offerti direttamente dall'Università, l'Ateneo di Pisa risulti ingiustificatamente penalizzato.

In sintesi, le quattro stelle ottenute dall'Università di Pisa valgono anche più di quello che significano e accertano la possibilità per studenti e ricercatori di lavorare e vivere in un ambiente di eccellenza nel quale coltivare i propri studi e percorsi formativi. Sarebbe tuttavia sbagliato interpretare le indicazioni dell'agenzia QS in una chiave trionfalistica. Un audit ha infatti tanto più valore se indica la strada da intraprendere per migliorare ulteriormente quanto già esiste e per questo il rapporto è già allo studio degli organi di governo dell'Ateneo, degli uffici e di tutta la nostra comunità accademica.

Alessandra Guidi, prorettore per l'Internazionalizzazione

Marco Guidi, prorettore per la Comunicazione e la promozione dell'internazionalizzazione

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  • 21 giugno 2012

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