C’è anche Pisa tra le sei università italiane coinvolte nell’organizzazione di un corso di formazione su diritti e doveri della Costituzione italiana rivolto agli imam e ai ministri di culto di altre religioni senza intesa – ossia la legge che riconosce pubblicamente le confessioni religiose – presenti in Italia. Il corso partirà a breve nella sede di Giurisprudenza del Campus di Ravenna dell’Alma Mater di Bologna e, per l’Università di Pisa, vedrà coinvolti docenti ed esperti del Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace, coordinati dal professor Pierluigi Consorti (nella foto in basso a destra).
Il corso nasce dalla consapevolezza che l’esercizio della libertà religiosa insieme al rispetto dei diritti e dei doveri di ognuno è uno strumento essenziale per la costruzione della convivenza e la tolleranza reciproca. Gli atenei coinvolti, oltre a Pisa e Bologna, sono Firenze, Salerno, Bari e l’Università della Calabria, coordinati dal Consorzio Interuniversitario Siti (COIS) che opera dal 2004 a Ravenna.
«I partecipanti saranno formati sui principi costituzionali in materia di libertà religiosa e di coscienza, sulla libertà di disporre di edifici di culto e sulla necessità di rispettare sia chi crede in religioni diverse sia chi non crede – spiega il professor Consorti – Il fondamentalismo religioso si combatte garantendo le identità culturali e religiose di ciascuno. Perciò l’iniziativa si muove nello spazio di approfondimento del dialogo fra religioni e culture, con lo scopo di dare un contributo alla costruzione di una convivenza sociale pacifica e nonviolenta».
Il corso, tenuto da esperti di problemi religiosi (docenti di diritto ecclesiastico e costituzionale, sociologi) è promosso dal Ministero dell'Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, nell’ambito del Programma Nazionale FAMI 2014, che ha l’obiettivo di promuovere l’esercizio della libertà religiosa in coerenza con i valori fondanti della società di accoglienza. La coordinatrice del corso è una donna, la professoressa Federica Botti, dell’Università di Bologna, responsabile scientifica del COIS.
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