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Le migrazioni di ritorno in un webdoc realizzato con il contributo del KDD Lab

L’infrastruttura di Unipisa e CNR si è occupata della ricerca giornalistica e dell’analisi scientifica dei dati

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Si intitola Demal te niew ed è un webdoc che racconta le storie di tre migranti senegalesi che, dopo un periodo in Italia, sono tornati nel loro Paese di origine e lì hanno avviato un’attività lavorativa. Il lavoro, pubblicato sul sito dell’Espresso mediapartner dell’iniziativa, è stato realizzato con il contributo di un team del KDD Lab di Università di Pisa e Isti Cnr, con il supporto dell’Infrastruttura di ricerca SoBigData che ha eseguito un lavoro di analisi e visualizzazione di dati utilizzati con lo scopo di contestualizzare le storie dei tre protagonisti del documentario nel quadro più ampio delle migrazioni attuali. In particolare ci hanno lavorato Viola Bachini, che si è occupata delle interviste e della ricerca giornalistica, Daniele Fadda e Salvatore Rinzivillo che hanno curato la parte scientifica di ricerca sui dati.

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Nato da un’idea di due italiane - Silvia Lami e Marcella Pasotti - che lavorano come cooperanti internazionali in Senegal, e diretto da Roberto Malfagia de La Jetee, il webdoc è stato realizzato da un team multidisciplinare grazie al supporto dello European Journalism Centre, partendo da una ricerca etnografica condotta su decine di migranti di ritorno. «“Demal te niew” (che significa “Va’ e torna” in lingua wolof) parla di migrazioni di ritorno attraverso le storie di Karou, Ndary e Mouhammed, che dopo aver trascorso diversi anni in Italia hanno deciso di scommettere su un futuro in Senegal, il Paese in cui sono nati - spiega Viola Bachini - Il webdoc interattivo racconta la vita quotidiana, le difficoltà e i successi di questi tre piccoli imprenditori attraverso testi, foto, interviste e dati. Il documentario è interattivo perché gli utenti possono scegliere tra i diversi percorsi narrativi proposti, i dati presentati e le foto scattate in Senegal».

fadda bachiniPer inquadrare meglio le storie dei tre protagonisti, il team del KDD Lab ha eseguito un lavoro di analisi e visualizzazione dati. «Abbiamo utilizzato dati provenienti da fonti istituzionali, come l’Istat, per raccontare meglio il fenomeno delle migrazioni tra Italia e Senegal - racconta Daniele Fadda, information designer al KDD (nella foto a destra con Viola Bachini) - Inoltre, abbiamo fatto un’analisi sui volumi del traffico telefonico da e verso il Senegal, scoprendo qualcosa di più sui flussi migratori delle persone». I dati sulle chiamate internazionali senegalesi del 2013 sono stati messi a disposizione dalla compagnia telefonica Orange. All’analisi ha lavorato anche Ruben Bassani, ex studente del master in Big Data dell’Università di Pisa ed esperto di migrazioni di ritorno.

Il web doc è stato selezionato per partecipare all’Ethnographic Film Festival di Amsterdam a inizio dicembre. Sempre a dicembre, l'OIM, Organizzazione Internazionale Migrazioni, lo ha presentato a Dakar in anteprima per l’Africa. Nelle prossime settimane sarà tradotto anche in spagnolo per il sito del quotidiano El Pais e sarà presentato in diversi eventi sulle migrazioni da Trento a Londra. Il dietro le quinte delle interviste girate in Senegal la scorsa estate si trova invece sulla rivista Micron.

Il webdoc è disponibile a questo link. Le foto sono di Sylvain Cherkoui - Cosmos.


I protagonisti del documentario:

Ndary
, 37 anni, è socio di una gelateria italiana a Saly, località turistica sull’Oceano Atlantico. Lavorava come addetto alla segnaletica stradale a Pescara.

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Karou, 35 anni, dopo 15 a Bergamo sta per avviare una produzione di tubi in plastica riciclata a Thiès. Con lui si sono trasferiti la moglie e i sei figli.

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Mouhammed, 40 anni, lavora a Dakar nel commercio di abiti usati con soci italiani e senegalesi. Faceva il venditore ambulante a Como e Napoli.

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  • 19 gennaio 2017

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