Nel giorno in cui, con l'apertura del Centro "Matricolandosi", iniziamo ad accogliere i nuovi studenti dell'Università di Pisa, un piccolo ma significativo segnale di ottimismo arriva dagli ultimi dati sulle prospettive occupazionali dei nostri laureati. Secondo l'indagine realizzata intervistando i laureati del 2010 a un anno dal conseguimento del titolo - e dunque in una fase già molto difficile dell'economia locale, regionale e nazionale - oltre metà dei laureati specialistici/magistrali e tre su cinque di quelli a ciclo unico dichiarano di essere occupati. Afferma di avere un'occupazione più di un quarto dei laureati triennali, anche se in questo caso la percentuale è condizionata dall'elevato numero di ragazzi che decide di continuare gli studi a prescindere dalle possibilità offerte dal mercato del lavoro.
Nel caso dei laureati specialistici e magistrali, la percentuale di occupati è del 56,8%, oltre otto punti superiore all'anno precedente (48,3%) e più di tre rispetto a due anni prima (53,6%). Le facoltà che registrano il tasso più alto di occupati sono Medicina e chirurgia e Ingegneria, seguite da Economia, dai corsi interfacoltà e da Scienze matematiche fisiche e naturali. Per i laureati a ciclo unico, la percentuale cresce al 60,7%, contro il 47,9% dell'anno precedente e il 52,1% di due anni prima, mentre per i laureati triennali sale al 28,2%, contro il 27,3% e il 25,6%. Un dato particolarmente positivo riguarda la diminuzione della quota di laureati specialistici e magistrali che non sono occupati, non cercano occupazione e non studiano: tale percentuale scende infatti al 5,8% a fronte di una media degli anni precedenti che superava il 10%. Questo scenario viene confermato solo in parte da quanto avviene a livello nazionale. Secondo le ultime statistiche elaborate dal Consorzio Almalaurea, per esempio, il tasso nazionale di occupazione dei laureati specialistici/magistrali del 2010 cresce di circa un punto percentuale rispetto all'anno precedente, passando dal 55,7 al 56,8%, mentre scende leggermente sia per quanto riguarda i laureati a ciclo unico che per quelli del primo livello.
Il risultato che esce dall'indagine sui laureati dell'Ateneo pisano andrà naturalmente verificato su un arco temporale più ampio e dovrà essere messo a confronto con quanto emergerà da altre ricerche e analisi. Credo, tuttavia, che questi dati, dopo un biennio critico, facciano intravedere uno spiraglio di ottimismo, confortandoci a proseguire lungo la strada che abbiamo intrapreso. Chi in queste settimane deciderà di studiare a Pisa, troverà un'Università che sempre più pone lo studente al centro delle sue iniziative, capace di guidarlo nella scelta iniziale del corso da seguire, di accompagnarlo durante il percorso di studi con una serie di servizi sviluppati sulle sue concrete esigenze, di facilitarlo dopo la laurea nell'inserimento nel mondo del lavoro. È questa attenzione per lo studente, oltre che la riconosciuta eccellenza nel campo della didattica e della ricerca, il prestigio e la tradizione di cui gode l'Ateneo pisano in Italia e nel mondo, il vero punto di forza dell'Università che mi onoro di guidare.
Massimo Augello
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