Sono stati presentati questa mattina, lunedì 13 marzo, gli scavi archeologici che hanno interessato la chiesa di San Michele Arcangelo di Pegazzano alla Spezia nell’ambito di un progetto di ricerca dell’Università di Pisa finanziato dalla Fondazione Carispezia, che già lo scorso anno aveva sostenuto il recupero dei dipinti murali del presbiterio dell’importante sito.
In occasione della recente rimozione dell’altare dall'abside ai fini di restauro è infatti emersa l’opportunità di avviare, prima del suo ricollocamento, un’indagine storica e archeologica sull’insediamento religioso. La chiesa di San Michele Arcangelo - recentemente classificatasi al 12esimo posto del censimento nazionale de “I luoghi del cuore” del Fai - è uno dei pochi residui monumenti del medioevo spezzino ancora visibile, che tuttavia non è stato oggetto, dal dopoguerra ad oggi, di alcuno studio scientifico sistematico.
“Con questa iniziativa viene posto un ulteriore tassello nel percorso di salvaguardare dal degrado e di ripristino del valore culturale di questo importante sito – ha commentato Matteo Melley, presidente della Fondazione Carispezia - fortemente sostenuto da privati volontari e associazioni. Tale progetto rientra nelle linee programmatiche della Fondazione volte alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico locale, la cui rilevanza per la comunità e' stata confermata anche dal recente sondaggio 'Condivisioni' a cui hanno partecipato numerosi cittadini. In questa ottica nel corso del 2017 sarà promosso un nuovo bando di erogazione volto a finanziare progetti di restauro di beni storico-artistici rilevanti”.
Tra le attività principali dell’indagine condotta dai ricercatori del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti della Liguria: lo studio storico sulla chiesa con la raccolta di tutti i documenti disponibili dal medioevo a tutta l’età moderna, l’analisi archeologica di porzioni dell’area absidale e dell’adiacente sacrestia, la lettura stratigrafica delle murature, il rilievo 3D dell’epigrafe trecentesca esposta nella parete esterna del campanile e la divulgazione delle ricerche effettuate attraverso pannelli esplicativi e un sito web in corso di realizzazione.
La campagna di scavi, conclusa a fine febbraio, ha costituito un importante momento per ricostruire la storia dell’edificio consentendo di verificare – e in qualche caso – sfatare alcune delle ipotesi avanzate in passato. Le indagini hanno portato alla luce i resti delle strutture della chiesa di impianto medievale altrimenti non più visibili e le tracce delle complesse trasformazioni avvenute nell’età moderna e contemporanea. In particolare,nell’area absidale è stato ritrovato il piano di calpestio interno alla chiesa con una parte della base dell’altare di età moderna e traccedell’abside trecentesca. Ulteriori approfondimenti effettuati anche nello spazio occupato dalla sacrestia novecentesca hanno consentito di definire la fisionomia della fondazione bassomedievale e di respingere alcune precedenti ricostruzioni secondo cui la chiesa primitiva era orientata in un’altra direzione rispetto all’attuale, ossia con la facciata sul lato della strada carrabile odierna.
I nuovi dati raccolti e il primo studio analitico delle strutture murarie hanno inoltre fatto emergere un esito diverso anche rispetto ad altre precedenti ricostruzioni che avevano attribuito alcuni resti delle murature all’altomedioevo o all’epoca romanica, rilevando che l’evidenza più antica appartiene al periodo medioevale. Durante lo scavo sono stati infine rinvenuti diversi frammenti ceramici - tra cui ceramiche liguri (vasellame da mensa e da cucina) e vasellame da mensa di produzione pisana (medievale) e savonese (prima età moderna) - alcuni reperti metallici e una moneta di zecca ad ora mai ritrovata in Liguria, il cui studio analitico consentirà di conoscere maggiori informazioni sul tipo di frequentazione della strada medievale esterna alla chiesa.
Sul cantiere di scavo, che verrà ricoperto nei prossimi giorni per consentire la ricollocazione dell’altare nell’abside, sono intervenuti alla presentazione del progetto il presidente della Fondazione Carispezia Matteo Melley, il funzionario della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti della Liguria Neva Chiarenza, le ricercatrici Monica Baldassari ed Enrica Salvatori del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, il parroco della chiesa Don Luca Salvatori. (Fonte Fondazione Carispezia)
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“La Chiesa di San Michele Arcangelo di Pegazzano: ricerca scientifica ad indirizzo storico archeologico su un insediamento spezzino da valorizzare”
Soggetti coinvolti:
Soprintendenza Archeologia e Belle Arti della Liguria per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona
Università di Pisa, Laboratorio di Cultura Digitale, Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere
Fondazione Carispezia
Diocesi La Spezia Sarzana Brugnato
Parrocchia di San Michele
Società Storica Spezzina
Staff:
Enrica Salvatori, Università di Pisa, Laboratorio di Cultura Digitale, Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, responsabile scientifico del progetto
Neva Chiarenza, Soprintendenza Archeologia e Belle Arti della Liguria, direzione dell’intervento archeologico
Monica Baldassarri, Università di Pisa, Museo Civico di Montopoli V/Arno, coordinamento e realizzazione dell’intervento archeologico
Antonio Alberti, Fabio Stratta, Francesca Lemmi, scavo stratigrafico, rilievi grafici e fotografici 3D
Luca Parodi, lettura stratigrafica e studio delle murature
Augusto Marchioni, logistica e coordinamento del cantiere
Ditta Baldi, cantieristica e ausilio movimento terra