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Una nuova protesi bionica di mano grazie a una borsa “Marie Curie”

Laureato dell’Unipi, oggi post-doc alla Scuola Sant’Anna, svolgerà la sua attività di ricerca a Losanna

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Fiorenzo ArtoniNascerà una nuova protesi bionica di mano, particolarmente innovativa, robusta e affidabile, grazie al progetto “BIREHAB: Increasing the robustness and neural integration of BIdirectional prostheses for REHABilitation with robust and real time Independent Component Analysis”, presentato da Fiorenzo Artoni, laureato dell’Università di Pisa, oggi post-doc dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, che si è aggiudicato un importante finanziamento, un grant, nell'ambito del programma europeo Marie Curie. Il grant avrà durata biennale e consentirà a Fiorenzo Artoni di svolgere la sua attività di ricerca all’estero, presso il Translational Neural Engineering Lab dell'EPFL (Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne), sotto la supervisione del bioingegnere e neuroscienziato Silvestro Micera.

Fiorenzo Artoni ha conseguito la laurea triennale in Ingegneria biomedica e la laurea ppecialistica in Ingegneria dell’Automazione all’Università di Pisa rispettivamente nel 2009 e nel 2011 sotto la guida del professo Alberto Landi. Parallelamente ha conseguito il diploma di licenza triennale e il diploma di licenza magistrale in Ingegneria industriale e dell’Informazione alla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna come allievo ordinario sotto la guida della professoressa Maria Chiara Carrozza.

Il progetto di Fiorenzo Artoni nasce da un studio che punta a migliorare la robustezza e l’integrazione neurale di protesi bidirezionali, attraverso innovative tecniche di "data mining" e di intelligenza artificiale. L’obiettivo non è soltanto restituire le percezioni tattili ma anche offrire un controllo protesico naturale, sfruttando opportune sinergie muscolari.

L’innovazione del progetto è data dall’analisi elettroencefalografica (EEG) delle risposte corticali e dallo sviluppo di tecniche di Blind Source Separation (ICA) in real time, applicate a elettromiografia di alta densità (HD-EMG), che permettono di selezionare le combinazioni più significative per un determinato compito motorio. Queste tecniche saranno applicate anche agli arti inferiori per migliorare i percorsi riabilitativi del cammino, attraverso un esoscheletro, un sistema robotico indossabile.

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  • 28 marzo 2017

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