Si è tenuta giovedì 27 aprile, al Polo di Porta Nuova, la Lectio Magistralis del professor Charles Eastman, ideatore, oltre che massimo esperto conosciuto e riconosciuto a livello mondiale, del rivoluzionario metodo Building Information Modeling (BIM), la metodologia innovativa per la filiera delle costruzioni, attualmente adottata, addirittura per legge, in diversi Paesi e divenuta da alcuni anni d’interesse strategico anche per l’Italia, poiché consente un notevole risparmio di costi e tempi di realizzazione rispetto a qualunque altro metodo tradizionale.
L’Università di Pisa diviene così il primo ateneo italiano a offrire un’occasione di tale risonanza internazionale nel settore delle costruzioni, promuovendo dall’interno della sua capacità formativa e di rapporto con il territorio e il mondo del lavoro, la lezione di un master come un’occasione aperta a tutti di conoscenza e incontro con un personaggio che, per il settore, ha il significato del padre della più importante innovazione a livello mondiale degli ultimi trent’anni.
Preceduto dai saluti delle istituzioni accademiche e cittadine, tra i quali quelli dei professori Alberto Landi, presidente della Scuola interdipartimentale di Ingegneria, e Umberto Desideri, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni, l’intervento del “guru” mondiale del BIM è stato introdotto dal professor Paolo Fiamma, uno dei primi studiosi nell’università italiana del metodo del BIM e oggi direttore del master di secondo livello dell’Università di Pisa in “Building Information Modeling e BIM Manager”. A seguire la Lectio Magistralis sono state centinaia di persone, a dimostrazione dell’estremo interesse di questa nuova tendenza nel mondo delle costruzioni e non solo, molte delle quali provenienti anche da diverse parti d’Italia: rappresentanti della filiera delle costruzioni, accademici, studenti, aziende, professionisti e interessati richiamati dall’eccezionalità dell’evento.
Proprio in un momento nel quale vi è grande attesa per il rilancio dell’economia del settore, assume un significato fondamentale la possibilità di comprendere, direttamente dal suo ideatore, cosa sia veramente il BIM e come possa essere adottato efficacemente anche in Italia. L’università di Pisa, rendendo pubblico l’incontro con Charles Eastman, intende offrire un contributo anche in questo senso all’attuale dibattito, riaffermando la centralità di un approccio culturale e scientifico al BIM, necessario, inoltre, per una sua adozione congruente, cioè indirizzata a vantaggio di tutti. Un tema tanto più attuale poiché il BIM è già oggi, secondo le norme dettate dall’Unione Europea, lo standard di progettazione e di modellazione per le nuove infrastrutture e quello da adottare per i nuovi appalti pubblici, e perché proprio in questi mesi è in corso il dibattito a livello nazionale su come e con quali modalità introdurre questa rivoluzione nel mondo degli appalti, delle costruzioni e della manutenzione degli edifici. A livello ministeriale è, infatti, insediata un’apposita Commissione per la digitalizzazione degli appalti pubblici, di cui il professor Fiamma è membro esperto di BIM.
L’approccio corretto per l’introduzione del BIM riguarda tutti gli aspetti della progettazione-costruzione-gestione di un manufatto, senza dare accenti particolari a una delle discipline o professionalità coinvolte, rispetto alle altre. Il vantaggio del BIM è appunto quello di considerarli secondo un approccio olistico, pur attivando ogni volta diverse e specifiche competenze integrate fra loro. Nel BIM, ogni processo o procedura è sempre strettamente correlato al cosiddetto modello tridimensionale orientato a oggetti, che rappresenta il contenitore di conoscenza. Non si può dunque fare l’operazione di ridurre il BIM a un semplice processo scritto in forma procedurale.
Il Bim è una ricerca in divenire, aperto a contributi diversi, che interessa sempre più ambiti di applicazione. Il BIM è una direzione e non un punto di approdo. Il BIM, che può valorizzare anche altri ambiti del settore industriale e manifatturiero, è considerato quindi una risorsa per le nuove realizzazioni ma anche per la manutenzione dell’esistente. Inoltre, è diffuso l’orientamento che l’Italia possa divenire anche il luogo di frontiera per studiare applicazioni del BIM ai beni culturali: ambiti di ricerca, dunque favorevoli per start up applicativi.
Per il nostro Paese, se applicato in modo corretto e congruente, il BIM può divenire non solo l’occasione di rilancio del settore delle costruzioni, ma anche una soluzione anti deficit in grado di permettere una radicale riduzione del debito pubblico. I risparmi ottenibili sulle opere e infrastrutture, quando il BIM è applicato da tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di un intervento, può arrivare fino al 30%, poiché riduce gli sprechi, elimina gli errori progettuali prima della fase di cantiere, limita drasticamente le costose varianti in corso d'opera, offre certezza di controllo dei tempi e dei costi mantenendo costantemente aperta l’accessibilità dei dati a tutti gli operatori coinvolti.