Nella mattina di ieri, 1° maggio, è arrivata la triste comunicazione che il professor Filiberto Loreti, illustre membro di questo Ateneo sino al 2007, insignito dell’Ordine del Cherubino nell’87, si era spento la sera precedente a causa di una lunga malattia contro cui stava lottando con tutte le sue forze ormai da alcuni anni ma che non gli ha mai impedito, fino a poche settimane fa, di portare il suo prezioso contributo di esperienza, idee e proposte al mondo scientifico nazionale attraverso le iniziative della Sezione Centro Ovest dell’Accademia dei Georgofili, da lui diretta fino alla scomparsa. I funerali si terranno oggi, 2 maggio, alle ore 11 presso la Chiesa di Santo Stefano, in Via Santo Stefano a Pisa.
Il professor Filiberto Loreti, nato a Tarquinia (VT) il 26 maggio 1935, si è laureato in Scienze Agrarie nel 1959 con il massimo dei voti e la lode. Nel 1960, grazie ad una borsa di studio del CNR, ha iniziato la propria attività di studio e di ricerca presso l’Istituto di Coltivazioni Arboree della Università di Pisa. Nel 1967 ha conseguito la libera docenza e nel 1971 ha vinto il concorso per la omonima cattedra presso l'Università di Pisa. Ordinario di Coltivazioni Arboree dal '74 e di Arboricoltura Generale dal '86, è stato Direttore dell'Istituto di Coltivazioni Arboree dal '71 all '86 e del Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose “G. Scaramuzzi” dal 1989 al 1998.
Il professor Loreti dal '68 al '72 è stato membro del Comitato Scienze Agrarie del CNR, dal '76 all'88 Direttore della Sezione di Agraria della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e dall'80 all'87 membro del Comitato Consultivo per la ricerca scientifica del CUN. Ha trascorso diversi periodi di studio e ricerca all’estero, tra i quali un anno presso l’Università di California (Davis), dove ha condotto importanti e ancora validi studi e ricerche, come “post doctoral researcher”, con i proff. H.T.Hartmann e R.M. Sachs.
La carriera didattica ha riguardato lo svolgimento dei corsi di Frutticoltura, dal '67 al '69, di Coltivazioni Arboree, dal ‘69 e di Arboricoltura Generale dall’86, mentre l’attività scientifica è documentata da oltre 350 pubblicazioni a stampa. E’ stato co-autore del volume "Monografia delle principali cultivar di nettarine" (Ed. CNR) e di capitoli dei volumi: collana "Frutticoltura anni '80" (Ed. Reda), "La Toscana nella storia dell'olivo e dell'olio" (Ed. ARSIA), “Manuale di Peschicoltura” (Ed. Il Sole 24Ore-Edagricole”), "Le Nuove Frontiere dell'Arboricoltura"(Ed. Perdisa), “Il Pesco” (Ed. ART-Servizi Editoria), "The Peach" (Ed. CAB International).
Ha partecipato con contributi personali a numerosi congressi, convegni e simposi nazionali ed internazionali ed ha compiuto missioni di studio in Paesi europei ed extraeuropei. Ha organizzato e collaborato attivamente all'organizzazione di congressi, convegni e simposi nazionali ed internazionali su problemi di fisiologia e biologia applicata agli alberi da frutto ed ha svolto incarichi per il CNR, MiPAAF e MIUR. Dal 1982 al 1998 è stato coordinatore del Dottorato di Ricerca in Ortoflorofrutticoltura.
Il professor Filiberto Loreti, Ordine del Cherubino della Università di Pisa, ha ricevuto il premio internazionale “The Carroll R. Miller Award dall’American Society for Horticultural Science e il premio “Antico Fattore” dall’Accademia dei Georgofili. Il professor Loreti era socio e accademico di alcune Società e Accademie, tra le quali l'Accademia dei Georgofili, di cui era Presidente della Sezione Centro-Ovest e Accademico Emerito dal 2002, l'Accademia Nazionale di Agricoltura, l'Accademia Italiana della Vite e del Vino, l'Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’ Olio, l’Accademia di Agricoltura di Torino, la Società Orticola Italiana, l'International Society Horticultural Science, l'American Society of Plant Physiology, l'International Plant Propagator, l’American Pomological Society.
Il professor Loreti è stato sin dall’inizio della sua carriera un punto di riferimento importante per tutti i colleghi delle Scienze Agrarie e per l’Ateneo pisano. Stimato e apprezzato docente da generazioni e generazioni di studenti, ha lasciato sempre un ricordo indelebile nei suoi discenti per la instancabile e genuina passione con cui ha svolto la sua attività didattica e scientifica, senza mai dimenticare il profondo attaccamento alla famiglia e alla sua terra di origine, Tarquinia, a cui era legato da un amore profondo e che ora lo accoglierà per sempre.
Alla moglie Ida e alle figlie Stefania e Elena, apprezzate ricercatrici, va l’abbraccio affettuoso di tutta l’Università di Pisa.