Sin dal 2015, nell’ambito dell’adozione della Digital Single Market strategy, la Commissione europea annuncia la volontà di creare un cloud per i dati della ricerca. Si susseguono quindi i passaggi formali fino al lancio dello European Open Science Cloud (EOSC) a novembre 2018 e alla pubblicazione a luglio scorso dell’EOSC Strategic Implementation Plan. Alla prima fase di preparazione (2018-2020) seguirà dal 2021 la vera e propria implementazione di EOSC.
EOSC sarà una piattaforma per la ricerca europea che, federando le infrastrutture tematiche di dati esistenti e future, fornirà a 1.7M di ricercatori Europei un ambiente con servizi gratuiti e aperti per la gestione, l’analisi e il riuso dei dati della ricerca attraverso le varie discipline. EOSC non sarà un servizio di cloud storage e neppure un repository, bensì un luogo dove ricercare e avere accesso a tutti i risultati della ricerca europei, dove i ricercatori potranno ricercare e trovare servizi e strumenti per la ricerca, un luogo di networking, con un marchio di qualità: «Data made in Europe».
EOSC è attualmente governato da tre organismi costituenti: Executive Board, Governance Board e lo Stakeholder Forum, coordinato dallo EOSC Secretariat che offre supporto all’attuale governance. Tutti gli stati membri e associati hanno un delegato in EOSC, il rappresentante per l’Italia nel Governing Board di EOSC: è il Prof. Giorgio Rossi dell’Università degli Studi di Milano.
(Pubblicato nella Newsletter della ricerca europea e internazionale n° 39 – maggio 2020)