PROspective analysis of liquid BIOpsy in locally advanced rectal cancer
Sintesi progetto
Il carcinoma del retto rappresenta circa un terzo di tutte le neoplasie colorettali, e nella maggior parte dei casi (circa il 60%) si presenta alla diagnosi già in forma localmente avanzata (stadio clinico IIIII).
Negli ultimi venti anni, l’introduzione della (chemio)-radioterapia neoadiuvante seguita dalla resezione chirurgica con escissione totale del mesoretto ha rivoluzionato il trattamento del carcinoma rettale localmente avanzato portando ad una drastica riduzione dei tassi di recidiva locale e della tossicità. Tuttavia, non sono stati riportati altrettanti miglioramenti in termini di controllo di recidiva a distanza e quindi di sopravvivenza libera da recidiva e di sopravvivenza globale.
Diversi fattori sono stati valutati con l’obiettivo di identificare sottogruppi di pazienti a maggior rischio di recidiva candidati a ricevere un trattamento adiuvante chemioterapico che ne migliori la prognosi, ma attualmente la scelta viene fatta basandosi sollo sullo stadio clinico TNM e patologico ypTN. L’analisi del DNA tumorale circolante (ctDNA), valutato grazie alla biopsia liquida, si sta affacciando nel panorama scientifico come uno strumento innovativo in grado di supportare le scelte terapeutiche nel carcinoma rettale localmente avanzato. Infatti, la presenza di ctDNA al termine del trattamento neoadiuvante o dopo chirurgia è associata ad una peggiore prognosi in termini di sopravvivenza libera da recidiva.
Tuttavia, il ruolo prognostico del ctDNA nei pazienti con LARC trattati con una terapia adiuvante basata sulla risposta patologica dopo trattamento neoadiuvante (ypTN) non è ancora chiaro. Inoltre la presenza o meno di ctDNA al termine del trattamento neoadiuvante non correla con il tasso di risposte patologiche complete al momento della chirurgia, rendendo questo biomarcatore non applicabile nell’ottica di una strategia di preservazione d’organo.
Ad oggi però, non esistono dati derivanti dalla valutazione combinata del ctDNA e della risposta radiologica ottenuta dopo il trattamento neoadiuvante valutata in risonanza magnetica, ritenuta il miglior metodo per valutare la risposta alla chemioradioterapia. Sulla base di queste considerazioni, il presente progetto è stato concepito con l'obiettivo di valutare prospetticamente il ruolo del ctDNA nella predizione dell’efficacia di un trattamento adiuvante standard, basato sulla stadiazione patologica dopo trattamento chemioradioterapico (ypTN).
Inoltre, verrà valutata l’associazione fra la frequenza allelica di specifiche mutazioni geniche su ctDNA circolante post operatorio e il rischio di recidiva, e verrà effettuata anche una valutazione combinata di ctDNA e risposta radiologica alla RMN per valutarne l’associazione con la risposta patologica completa. Infine, a puro scopo esploratorio, verrà valutata la variazione di espressione esosomale di PD-L1 e IFNy tra il plasma basale e post chemioradioterapia allo scopo di evidenziare eventuali variazioni del microambiente immunitario tumorale.
Linea di intervento: Linea 3.2
Costo progetto: euro 1.000.000,00
Contributo Regione Toscana: euro 800.000,00
Durata: 36
Coordinatore
- Università di Pisa – Dipartimento di Ricerca Traslazionale - Prof. Gianluca Masi
Partecipanti
- AUSL TOSCANA NORD OVEST
- AOU PISANA
Costo progetto UNIPI: euro 754.375,00
Contributo Regione Toscana UNIPI: euro 603.500,00