Monica Pratesi | luglio-agosto 2018
Dieci anni di ricerca europea comparata nelle scienze sociali
Ha sempre creduto nell'importanza della metodologia statistica per l'analisi dei fenomeni economici e sociali, per permettere il loro monitoraggio e la valutazione degli interventi e delle azioni di governo: “in particolare i metodi di stima per piccole aree (SAE) e l'integrazione dei dati permettono di avere stime affidabili a livello locale, dove la gente vive.” È Monica Pratesi, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Economia e Management e vincitrice di due cattedre europee Jean Monnet: una, in conclusione, sulla tematica “Small Area Methods for Monitoring of Poverty and Living Conditions in EU” ed una seconda Jean Monnet Chair, finanziata con la call 2018, che svilupperà ulterioremnete l’insegnamento e la ricerca su “Small Area methods for Multidimensional Poverty and living conditions Indicators in EU”.
Attiva nella progettazione europea da oltre dieci anni, la prof.ssa Partesi ha coordinato dal 2008 al 2011 il progetto “SAMPLE small area methods for poverty and living condition estimates” e ha partecipato in qualità di partner ad altri due progetti finanziati nell’ambito del Settimo Programma Quadro: “E-FRAME European Framework for Measuring Progressed” ed il progetto “INgrid Inclusive Growth Infrastructure Diffusion”, un network di infrastrutture di ricerca ulteriormente finanziato in Horizon 2020, con “InGRID-2 Integrating Research Infrastructure for European expertise on Inclusive Growth from data to policy”. A questo si affianca un altro progetto finanziato da H2020: “MAKSWELL MAKing Sustainable development and WELL-being frameworks work for policy analysis”. Tra i progetti futuri, sta preparando una application per il bando ERC Advanced Grant, su temi legati all'analisi della povertà.
Che cosa accomuna tanti progetti? “Il filo conduttore è proprio questo: metodi statistici per la misura delle condizioni di vita e lo sviluppo sostenibile a livello locale”. Un primo bilancio sull’esperienza maturata in questi anni di progettazione europea? “L'attività di progettazione è iniziata nel 2007 con la stesura del Progetto SAMPLE. I primi passi sono stati particolarmente faticosi, anche per difficoltà di comunicazione e coordinamento tra personale amministrativo di Università di diversi paesi. Da allora è stata fatta molta strada: le criticità legate ai contatti con amministrazioni di Università straniere, coinvolgimento degli Enti locali, attività di comunicazione, networking e diffusione sono state superate negli anni grazie all'istituzione dell'ufficio Ricerca Europea dell'Ateneo e alla collaborazione, sempre generosa e pronta, del personale amministrativo coinvolto nella ricerca e nell'internazionalizzazione del Dipartimento di Economia e Management. I benefici di questo investimento sono stati e sono moltissimi: oltre alla disponibilità di fondi per assegni di ricerca e collaborazioni, si è creato un networking internazionale che poi ha originato altri progetti di ricerca, sostenuto l'istituzione del Centro Interuniversitario Toscano "Camilo Dagum" e mi ha permesso di sviluppare anche iniziative in ambito didattico: Jean Monnet activities, double degree programme, European Master of Official Statistics.”
Che consigli dà la prof.ssa Pratesi ai giovani ricercatori? “Consiglio di non avere paura: fidatevi delle vostre intuizioni, studiate la letteratura scientifica sull'argomento, leggete i form ed il materiale informativo delle call e dedicate tempo ai contatti internazionali. I giovani hanno la fortuna di lavorare in un Ateneo dove è stato pianificato anche un sistema di incentivi a sostegno della progettualità. Non approfittarne sarebbe un vero peccato.”
Scopri a questo link la rubrica che racconta “in un click” il "Ricercatore del mese" del nostro Ateneo ed il suo progetto premiato dall’Europa.