Giuseppe Iannaccone | novembre 2018
QUEFORMAL - Quantum Engineering for Machine Learning
Giuseppe Iannaccone, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, ha vinto il suo quarto progetto europeo come coordinatore: finanziato con circa 3 milioni di euro nell’ambito del bando FET-OPEN di Horizon 2020, il progetto QUEFORMAL (Quantum Engineering for Machine Learning) potrebbe aprire la strada per un uso realmente diffuso dell’intelligenza artificiale, anche in piccoli dispositivi di uso quotidiano.
L’obiettivo del progetto è dimostrare sperimentalmente dispositivi elettronici per logica e memoria basati sulla realizzazione di eterostrutture laterali e verticali di materiali bidimensionali e mostrare le loro potenzialità per lo sviluppo di una tecnologia di fabbricazione di circuiti integrati dedicati al machine learning.
L’intelligenza artificiale è il grande tema di questi anni ma “uno dei grandi problemi” – spiega il prof. Iannaccone – “è che ogni volta che usiamo il riconoscimento automatico di immagini o del parlato, per esempio, dobbiamo spedire i dati a un grande data center dove viene svolto il calcolo e poi attendere il risultato. Questo è un limite enorme perché ci sono molte situazioni in cui è importante una risposta quasi immediata o in cui non abbiamo un collegamento dati affidabile. Avremmo quindi bisogno di hardware di calcolo che consenta di eseguire gli algoritmi localmente, e questo richiede soluzioni hardware specializzate per l’intelligenza artificiale, sia dal punto di vista della tecnologia di fabbricazione, sia delle architetture.” Se QUEFORMAL riuscirà a realizzare un dimostratore per una tecnologia promettente per realizzare circuiti integrati dedicati, aprirà la strada per l’uso realmente diffuso dell’intelligenza artificiale, per esempio per il riconoscimento di immagini e suoni, in oggetti quotidiani, a partire dal telefono, ma anche in un citofono, in una telecamera, nell’auto, a bordo di un drone, in un sensore.
QUEFORMAL durerà 3 anni a partire dal primo gennaio 2019 e coinvolge altri cinque partner, tra cui l’EPFL di Losanna, il Politecnico di Aachen, l’Università delle Forze Armate di Monaco, l’Istituto di Chimica dei Composti Organometallici del CNR di Pisa, e la PMI Quantavis s.r.l, spinoff di un precedente progetto europeo.
Il prof. Iannaccone è attualmente responsabile di unità di ricerca in altri tre progetti europei, soprattutto nell’ambito del Joint Undertaking ECSEL, dedicato alla nano/microelettronica. Si tratta di progetti a guida industriale e molto vicini alla fase di utilizzo industriale delle tecnologie, focalizzati in modo particolare sull’elettronica per l’energia.
“Il mio consiglio per i giovani è sempre stato di proporsi per il coordinamento della proposta europea e di non farsi spaventare dal compito e dal tempo richiesto. Per me è stata un’occasione di crescita enorme, specialmente all’inizio della carriera, perché chi coordina deve immaginare un progetto completo, ben oltre la propria competenza specialistica, e pianificare un’attività coordinata, motivarla, difenderla. Se poi va bene deve coordinare il lavoro di più unità e farsene responsabile nei confronti della Commissione Europea. Ho coordinato la prima proposta nel 1999, quando ero un giovane ricercatore, e ho avuto fortuna. Questo è il quarto progetto che coordino e il ventesimo a cui partecipo come responsabile di unità, ma avrò scritto ottanta proposte!”
Scopri a questo link la rubrica che racconta “in un click” il "Ricercatore del mese" del nostro Ateneo ed il suo progetto premiato dall’Europa.