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Andrea Guzzetta | ottobre 2019

BornToGetThere - Implementation of early detection and early intervention service delivery in infants at risk for cerebral palsy to promote infants’ psychomotor development and maternal health

 

Andrea Guzzetta, Professore Associato di Neuropsichiatria Infantile presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Pisa, indaga gli effetti del danno cerebrale precoce sullo sviluppo di diverse funzioni (motoria, visiva), con l’obiettivo di migliorare i paradigmi di intervento precoce.

Il prof. Guzzetta coordinerà per 4 anni il progetto europeo “BornToGetThere - Implementation of early detection and early intervention service delivery in infants at risk for cerebral palsy to promote infants’ psychomotor development and maternal health”, finanziato con 3.7 milioni di euro nell’ambito della sfida sociale dedicata alla Salute (SC1) del programma Horizon 2020. Al consorzio BornToGetThere parteciperanno 9 partner provenienti da 3 paesi europei (Italia, Danimarca e Paesi Bassi), da 2 paesi associati (Georgia e Sri Lanka) e dall’Australia. Per la Toscana, insieme all’Università di Pisa - che guiderà il progetto - partecipano la Fondazione Stella Maris, la Fondazione Toscana Life Sciences e Hubstract srl.

L’obiettivo del progetto è molto ambizioso, ovvero quello di costituire una rete Europea per la diagnosi e per l’intervento precoci nei neonati e nei lattanti a rischio di sviluppare una paralisi cerebrale infantile, quali ad esempio i nati pre-termine o i neonati con parto difficoltoso. Si tratta di una popolazione di bambini molto ampia, che può raggiungere il 10 percento di tutti i nati; neonati che hanno bisogno fin dalle prime settime di vita di valutazioni meticolose basate sulle conoscenze più aggiornate, che consentano di determinare tempestivamente in quali sia utile una sorveglianza dello sviluppo e in quali altri un vero e proprio intervento precoce.

La paralisi cerebrale infantile è la disabilità fisica più comune nell'infanzia, che colpisce più di 1 milione di persone in Europa e più di 17 milioni in tutto il mondo. Mentre la sua incidenza è attualmente inferiore a 2 su 1000 nei nati in paesi ad alto reddito, si ritiene che i tassi siano notevolmente più elevati nelle economie a medio e basso reddito. Causata da un danno a carico del sistema nervoso centrale che origina durante la gravidanza o nelle primissime settimane di vita, essa comporta un'alterazione persistente delle funzioni motorie e sensoriali con livelli molto diversi di gravità a seconda delle circostanze. Trattandosi di una condizione che persiste per tutto l'arco della vita, comporta enormi costi sanitari e sociali con un impatto difficilmente calcolabile sulle famiglie e sulla comunità.

Ai molteplici progressi scientifici nella diagnosi precoce e nell'intervento in paralisi cerebrale, non corrisponde ad oggi un’adeguata crescita del relativo servizio clinico. Eppure oggi la neuroriabilitazione tempestiva sembra a portata di mano.

Il progetto “BornToGetThere” si pone pertanto l’obiettivo di migliorare i programmi sanitari per la diagnosi e la sorveglianza precoci delle menomazioni associate nei neonati con paralisi cerebrale, favorendo, da un lato, l'erogazione personalizzata di interventi precoci e la prevenzione delle complicazioni secondarie per i neonati e, dall’altra, un efficace sostegno ai genitori. Il progetto implementerà la prima International Clinical Practice Guideline in diversi paesi in Europa (Italia, Danimarca, Paesi Bassi), in paesi a reddito medio (Georgia, Sri Lanka) e presso popolazioni difficili da raggiungere (Remote Queensland e Western Australia). “BornToGetThere” porrà inoltre particolare attenzione alla relazione vitale tra il bambino e i suoi genitori (e in particolare con la madre), relazione che viene messa in pericolo quando gli eventi perinatali modificano la salute del bambino e dalla cui salvaguardia dipendono la qualità di vita del bambino e l’armonia della famiglia.

Nell’ambito della diagnosi precoce della paralisi cerebrale infantile, per molti anni l’Università di Pisa ha rappresentato una guida per la comunità scientifica internazionale, grazie alle ricerche pionieristiche sullo sviluppo neuropsichico precoce e sui migliori strumenti per valutarlo, effettuati tra gli altri dal Prof. Giovanni Cioni. Questo ha consentito al Prof. Guzzetta, suo allievo, di proseguire questa tradizione entrando a fare parte delle principali reti internazionali di diagnosi ed intervento precoce nella paralisi cerebrale, spesso come unico rappresentante europeo, come ad esempio nel caso dell’Australian Centre for Research Excellence on Cerebral Palsy, dove è membro dell’Early Detection and Neuroimaging theme. Con il prof. Guzzetta collaborerà la dott.ssa Giuseppina Sgandurra, ricercatrice a tempo determinato di tipo A presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, esperta nell'elaborazione di nuovi approcci per la diagnosi e il trattamento dei disturbi dello sviluppo motorio durante l'infanzia e per la riabilitazione di bambini con paralisi cerebrale. La dott.ssa Sgandurra ha collaborato, tra gli altri, al progetto europeo CareToy, volto a realizzare un sistema intelligente per l'intervento precoce a domicilio nei neonati ad alto rischio per paralisi cerebrale.

 

Scopri a questo link la rubrica che racconta “in un click” il "Ricercatore del mese" del nostro Ateneo ed il suo progetto premiato dall’Europa.

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