Luca Incrocci | novembre 2019
iGUESS-Med - Innovative Greenhouse Support System in the Mediterranean Region: efficient fertigation and pest management through IoT based climate control
Luca Incrocci, Professore Associato di orticoltura e floricoltura presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, sarà il Principal Investigator del gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Agrarie, partner del progetto europeo “iGUESS-MED-Innovative Greenhouse Support System in the Mediterranean Region: efficient fertigation and pest management through IoT based climate control”, che ha ottenuto un finanziamento di 1,5 milioni di euro nell’ambito del programma PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area), di cui 233 mila euro sono destinati all’Ateneo Pisano. Oltre al prof. Incrocci, il gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Agrarie che parteciperà al progetto è composto dal prof. Alberto Pardossi e prof. Fernando Malorgio (orticoltura), dal prof. Fabio Bartolini (economia agraria), dal prof. Angelo Canale e dal dott. Giovanni Benelli (entrambi di entomologia agraria).
Al progetto “iGUESS-MED” parteciperanno 9 partner provenienti da 2 paesi europei (Italia e Spagna) e da 2 paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo (Tunisia e Turchia): tra i partner, oltre al coordinatore del progetto (CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) e all’università di Almeria (Spagna), vi è una forte presenza di imprese quali una software-house, una biofabbrica italiana di insetti utili e una cooperativa di produttori agricoli.
Il progetto si colloca nell’ambito della cosiddetta “agricoltura di precisione” e ha l’obiettivo di co-creare insieme agli stakeholders un innovativo e pioneristico software a basso costo, fruibile su un qualsiasi smartphone, che permetta, tramite una rete di sensori posti in serra e sulle piante coltivate (tecnologia IoT) e l’uso di modelli di simulazione e di algoritmi matematici autocalibranti, di consigliare l’agricoltore sulla gestione del clima in serra, dell’irrigazione, della concimazione e della difesa della coltura, anche tramite l’utilizzo della lotta biologica.
Il lavoro sarà condotto sul pomodoro come coltura di riferimento, utilizzando sia la tradizionale coltivazione in terreno, sia quella innovativa in fuori suolo, in serre a bassa tecnologia tipiche della regione del Mediterraneo. Verranno sviluppati nuovi protocolli di coltivazione che saranno validati mediante un’analisi economica basata sull’approccio costi-benefici. L’utilizzo della APP sviluppata dal progetto permetterà di trasferire rapidamente le nuove conoscenze dal mondo della ricerca a quello produttivo, riducendo così l’impiego di acqua, fertilizzanti e fitofarmaci, migliorando la produttività delle coltivazioni in serra e la qualità del prodotto finale, con benefici sociali ed ambientali nelle aree di coltivazione e con una maggiore salubrità delle produzioni alimentari.
Il prof. Incrocci è impegnato da circa 20 anni nella ricerca relativa all’ottimizzazione dell’irrigazione e della concimazione di piante ortive e ornamentali, sia in pieno campo che in serra, al fine di migliorare la loro redditività e ridurre il loro l’impatto ambientale. Dopo il Perfezionamento presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sulla coltivazione idroponica, il professore ha iniziato la sua carriera come ricercatore presso il laboratorio di orticoltura e floricoltura dell’Università di Pisa, partecipando a tre progetti europei (FP5-INCO-HORTIMED-Sustainable water use in Mediterranean horticulture, 1999-2003; FP6-FLOWAID - Farm Level Optimal Water management: Assistant for Irrigation under Deficit" 2007-2009; FP7-EUPHOROS- Efficient Use of inputs in Protected HORticulture"2008-2012).
“Lavorare in ambito internazionale e con approccio multidisciplinare – conclude il prof. Incrocci – è oggi fondamentale per una ricerca di qualità. Devo riconoscere che oggi, rispetto al passato, non è più sufficiente avere un’idea innovativa e un partenariato di alto valore scientifico per vincere un progetto Europeo. È necessario che la proposta sia presentata con un certo format e risponda in modo convincente ai precisi requisiti richiesti della call a cui si partecipa. Nel caso della nostra proposta, ritengo che il supporto ricevuto nella preparazione e revisione della proposta progettuale dall’ufficio Ricerca del nostro Ateneo sia stato fondamentale per il suo successo”.
Scopri a questo link la rubrica che racconta “in un click” il "Ricercatore del mese" del nostro Ateneo ed il suo progetto premiato dall’Europa.