Con una nota inviata stamani, l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario per la Toscana ha reso noto i servizi che sta cercando di erogare, anche in questo periodo di emergenza COVID-19, a favore degli studenti universitari fuori-sede e vincitori di borsa di studio e alloggio.
Una comunità di circa 2000 ragazzi italiani/UE/extraUE molti dei quali, in ottemperanza ai decreti emanati, sono impossibilitati a muoversi dal loro alloggio, se non per le limitate e specifiche deroghe previste.
L’Azienda, si legge nella nota, si sta adoperando in ogni modo per garantire agli studenti un’adeguata permanenza nelle residenze, nonché, attraverso le proprie mense a gestione diretta e i punti ristorazione in appalto e/o in convenzione, i due pasti principali.
Nello specifico l’A.R.D.S.U. precisa che, in ottemperanza a quanto disposto a livello nazionale e regionale, le azioni principali messe in campo hanno portato alla riorganizzazione del servizio di erogazione pasti, prevedendo:
- per le mense la consegna esclusivamente di cestini take away;
- una conseguente graduale riduzione del personale in servizio e del rischio di assembramenti;
- la limitazione ai soli alloggiati degli accessi alle residenze universitarie;
- il blocco delle nuove convocazioni per gli studenti in attesa di alloggio.
Al fine di ridurre gli spostamenti, in alcune situazioni, sia pure con grandi difficoltà operative, l’Azienda regionale sta erogando il servizio ristorativo in modalità delivery o con altre forme che possano comunque garantire la tutela della salute dei dipendenti e degli studenti, nonché il soddisfacimento di un bisogno primario degli stessi.
Tutto ciò per evitare l’eventualità di una chiusura del Servizio Ristorazione, che avrebbe non solo implicazioni sull’alimentazione degli studenti, ma soprattutto rappresenterebbe un incentivo per gli stessi ad assumere comportamenti che esporrebbero loro, l’intera comunità dei residenti nelle strutture dell’Azienza e il personale della stessa a maggiori rischi di contagio: uscire dalla residenza per fare la spesa; incremento delle occasioni di incontro, anche all'interno delle strutture (cucine comuni e simili); non rispetto della distanza minima prevista di un metro; etc..
Cogliamo l’occasione per ricordare che, vista la necessità degli studenti e dei borsisti di rimanere nelle residenze per il rispetto delle misure di sicurezza stabilite dal DPCM del 22 marzo 2020, l’A.R.D.S.U. ha disposto, a partire dal 1 aprile, l’esonero dal pagamento della retta mensile di € 250 e, in determinati casi specifici, anche dei pasti a mensa, per gli studenti alloggiati borsisti semestrali impossibilitati a lasciare il proprio alloggio o a rientrarvi (Provvedimento n. 41 del 30-03-2020).
Da parte sua l’Università di Pisa chiede la massima collaborazione a tutti i suoi studenti presenti nelle strutture dell’Azienda regionale per il Diritto allo Studio e che usufruiscono dei suoi servizi. In particolare, chiede a tutti di attenersi alle misure di sicurezza stabilite dal Governo e dalla Regione per il contenimento dell’emergenza Covid-19. Misure, lo ricordiamo, che sono state prorogate fino al 13 aprile 2020.