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Giovedì 20 settembre, dalle 15, al Palazzo della Sapienza, luogo simbolo dell’Università di Pisa, si terrà la "Cerimonia del ricordo e delle scuse", l’atto più significativo del programma “San Rossore 1938”. Un solenne appuntamento volto a offrire un risarcimento morale a tutti coloro che, studenti e docenti, ebbero a patire discriminazioni ed esclusioni per il solo fatto di essere ebrei.

Segui la diretta streaming:

 

 

Alla presenza dei rettori delle università italiane, il rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella a nome dell’intera Accademia italiana farà ammenda per gli atti che, a partire dalla plebiscitaria adesione al “Giuramento di fedeltà al Fascismo” del 1931, videro il mondo universitario silente e complice verso le scelte del regime che giunsero fino all’emanazione delle Leggi razziali. Un momento storico in senso proprio, la prima ammissione pubblica di quelle sciagurate responsabilità.

La cerimonia sarà preceduta dalla lettura di un breve messaggio del Presidente della Repubblica quindi il rettore dell’Università di Pisa pronuncerà un discorso e sarà poi raggiunto dalla presidentessa delle Comunità ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che risponderà con un suo messaggio. Al termine sarà scoperta una lapide in perenne ricordo dell’evento.

La cerimonia sarà trasmessa in diretta streaming dalle 14,30 e ripresa su maxischermi in tutte le principali sedi universitarie di Pisa per consentire la visione a studenti e cittadini: nella Sala Azzurra della Scuola Normale (Palazzo della Carovana, piazza dei Cavalieri), nell’Aula magna della Scuola Superiore Sant’Anna (Piazza Martiri della Libertà, 33), e all’Università di Pisa nell’Aula Magna del Polo Carmignani (piazza dei Cavalieri, 8) e nell’aula Fratelli Pontecorvo del Polo Fibonacci (Largo Bruno Pontecorvo 3).

Dopo la cerimonia, alle 16,30 nell’aula magna nuova del Palazzo della Sapienza inizierà la conferenza internazionale “A ottanta anni dalle leggi razziali fasciste: tendenze e sviluppi della storiografia internazionale sull’antisemitismo e la Shoah”. I lavori saranno introdotti da un intervento video della senatrice a vita Liliana Segre e dal saluto presidente della Crui Gaetano Manfredi. La conferenza proseguirà anche venerdì 21 settembre, sempre in Sapienza. 

La professoressa Lavinia Merlini Barbaresi si è spenta all’età di 82 anni a Milano, dove si era trasferita da alcuni mesi con l’amato marito Lucio per combattere la battaglia con la malattia che l’aveva colpita. Laureata all’Università Bocconi di Milano, dove ha iniziato la carriera accademica, e poi docente all'Università di Parma, la professoressa Merlini Barbaresi è stata ordinario di Lingua inglese alla facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Pisa dal 1990 al 2008. 

Merlini Barbaresi

La professoressa Merlini Barbaresi ha proposto idee scientifiche sempre innovative e di grande impatto teorico e applicativo. Nello studio sugli alterati nelle lingue europee, condotto in collaborazione con Wolfgang U. Dressler dell’Università di Vienna, ha elaborato una teoria - la morfopragmatica - che è stata adottata come paradigma di riferimento nei principali centri di ricerca europei e che figura nei principali manuali ed enciclopedie internazionali di linguistica.

La sua ricerca ha offerto inoltre contributi di grande rilievo alla linguistica del testo e del discorso, un ambito nel quale la professoressa Lavinia Merlini Barbaresi ha acquisito un ruolo di assoluta eccellenza. Sono significativi i suoi studi sui fenomeni di coesione e coerenza in diversi tipi discorsivi e testuali, tra cui particolarmente quello economico-argomentativo, del quale ha tracciato una tipologia in vari lavori. Coordinatrice di vari progetti di ricerca di rilevanza nazionale, la sua produzione si è estesa alla pragmatica, alla semiotica, alla teoria di naturalezza/marcatezza, alla traduzione.

Membro delle principali associazioni di linguistica, nazionali e internazionali, in alcune delle quali ha ricoperto incarichi direttivi, ha fatto parte inoltre del comitato editoriale di importanti riviste e pubblicazioni estere e, nel 2000, è stata nominata membro del comitato scientifico di controllo sui prestiti inglesi nella lingua italiana all’Accademia della Crusca. È stata invitata a tenere lezioni e conferenze in numerose università italiane e straniere e ha organizzato e partecipato a molteplici convegni nazionali e internazionali.

Oltre all’incarico di docenza, la professoressa Lavinia Merlini Barbaresi ha sempre operato attivamente per l’Ateneo Pisano, sia nella pianificazione e realizzazione dei nuovi percorsi didattici, che attraverso la partecipazione a Commissioni di lavoro di estrema importanza, quali il Nucleo di Valutazione d’Ateneo. È stata direttore del Centro Linguistico Interdipartimentale, coordinatore del dottorato di ricerca in Linguistica delle lingue moderne, nonché ideatrice della Scuola di Dottorato in Linguistica “Cratilo”.
A coronamento di una carriera di studiosa impegnata e appassionata, nel 2007 il Senato accademico l’ha insignita dell’Ordine del Cherubino (nella foto in alto: la consegna del riconoscimento da parte del rettore Marco Pasquali).

"Sono profondamente addolorato dalla scomparsa della professoressa Lavinia Merlini Barbaresi, che ho avuto il piacere di conoscere come donna raffinata e gentile - ha ricordato il rettore Paolo Mancarella - La professoressa Merlini Barbaresi ha saputo onorare il nostro Ateneo con una carriera professionale e scientifica di altissimo profilo. Personalità rigorosa e innovativa, ha contribuito a valorizzare il settore di studio della linguistica inglese. Il suo grande senso istituzionale l’ha portata anche a ricoprire prestigiosi incarichi all'interno dell'Ateneo, tra i quali quelli di membro del Nucleo di Valutazione e di direttore del Centro Linguistico Interdipartimentale”".

Giacomo Puccini con le sue arie immortali e una straordinaria sorpresa resa possibile dalla tecnologia, la voce di Andrea Bocelli che da Pisa continuerà a incantare il mondo, la chitarra appartenuta a Giuseppe Mazzini, l’opera-robotica Dr. Streben, con robot in scena, ma anche un’altra novità come il concerto sinfonico interattivo e in tempo reale “LoLa”, con le orchestre divise fra Pisa e Trieste che, grazie a un collegamento internet superveloce, riescono a suonare insieme amalgamando gli strumenti, annullando ogni distanza. Il Festival internazionale della robotica non propone soltanto eventi scientifici, ma anche un cartellone artistico di elevatissimo livello culturale, in cui arte (nel senso più ampio del termine) robotica e nuove tecnologie si fondono e si integrano, dando vita a proposte inedite e dal grande valore spettacolare.
Quindi, amplia ancora i suoi confini, grazie a una proposta artistica a 360 gradi, il Festival internazionale della robotica, in programma da giovedì 27 settembre a mercoledì 3 ottobre, organizzato da Fondazione Arpa, con il sostegno di Regione Toscana, Comune di Pisa, Provincia di Pisa, Università di Pisa, Scuola Normale Superiore di Pisa, Scuola Superiore Sant'Anna, Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, Centro di Ricerca “E.Piaggio” dell’Università di Pisa, Centro di Eccellenza Endocas dell’Università di Pisa, Irccs Fondazione Stella Maris, Camera di Commercio, e Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.

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Il restauro delle navi romane emerse a Pisa, affiancato da musica “romana” ricostruita su fonti iconografiche a cura di Ludi Scænici, il Trionfo della morte accompagnato dall’esecuzione del Totentanz, la restaurata chitarra di Giuseppe Mazzini che risuonerà con altri strumenti antichi tenderanno la mano, venerdì 29 settembre, alla “Robot Opera” Dr.Streben (scritta dal maestro compositore Girolamo Deraco), all’opera lirica dedicata ai burattini martedì 2 ottobre con “El retablillo di Don Cristobal” e, sabato 30 settembre, a “LoLa”, esecuzione sinfonica e in tempo reale tra Pisa e Trieste, distanti oltre 450 chilometri. A suggellare poi il ricco cartellone artistico del Festival internazionale della robotica la serata di beneficenza promossa dalla Fondazione Arpa in programma mercoledì 3 ottobre, che farà incontrare “Giacomo Puccini e Andrea Bocelli, Virtuosi e virtuali”, sul palco del Teatro Verdi di Pisa sotto la direzione artistica di Renato Raimo.

Sale intanto l’attesa per la “Robot Opera” di venerdì 29 settembre quando, nell’auditorium Enrico Caruso del “Gran Teatro Giacomo Puccini” di Torre del Lago, lirica e robotica si fonderanno in “Dr. Streben”, l’opera con l’umanoide “Face” sviluppato dal Centro di ricerca “Enrico Piaggio” dell’Università di Pisa. Tradizione e innovazione si incontreranno in un debutto artistico e tecnologico - che vedrà sul palco musicisti, cantanti lirici e il robot Face - nella prima “Robot opera da camera, per soprano, tenore, baritono, robot ed ensemble”. Alla ricerca di nuovi linguaggi e di espressioni innovative – senza mai dimenticare il ruolo fondamentale delle persone – il Festival attraverso il suo direttore, il professor Franco Mosca, ha stretto un’alleanza con la Fondazione Festival Pucciniano e “Cluster”, l’ associazione di compositori e musicisti contemporanei lucchesi, diretta da Girolamo Deraco, autore delle musiche, insieme a Vincenzo Reale, che ha curato il libretto. Il risultato è un’ “opera robotica”, dove tutto è perfettamente in linea con la migliore tradizione lirica e con l’innovazione che deriva dai risultati della ricerca scientifica condotta ai massimi livelli, come quella garantita dal Centro “Enrico Piaggio”. In questa “Opera robotica”, che riceve il sostegno di Fondazione Banca del Monte di Lucca, Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana (BVLG), Teatro del Giglio, Club Unesco Lucca, Ambasciata Messicana, Città di Viareggio, Kedrion, Fondazione Italia – Giappone, Antica Norcineria, Congreso de la Naciòn – Centro Cultural de la Republica CABILDO, il Dr. Streben è uno scienziato che, nel suo laboratorio, punta a trasformare il suo robot Umy in un “ginoide”, robot dalle sembianze femminili. Lentamente, lo scienziato finisce per innamorarsi della sua creatura che ricorda la sua amata e scomparsa Galatea e, conscio del fatto che Umy non potrà diventare una donna, decide di trasformarsi in un Cyborg, grazie a Mexos, una sorta di esoscheletro collegato al computer. La “fusione” avrà effetto e il drone, immobile sul palco dall’inizio, inquadrerà la mano di Umy e quella dello scienziato che si uniscono, proprio come avviene nel “Giudizio universale” di Michelangelo. Questa “Robot Opera” vedrà il contributo dei soci musicisti di “Cluster”, Lorenzo Cominelli, Roberto Garofalo, Paolo Mirabelli, dei cantanti Marco Mustaro, Maria Elena Romanazzi, Lorenzo Martinuzzi, dell’ Etymos Ensemble: Francesco Carmignani, Emanuele Gaggini, David Whitwell, Fabio Fabellini, Diego Desole, Alberto Gatti, Lorenzo Ballerini, Eduardo Caballero e del pianista preparatore Massimo Salotti. A dirigere l’ensemble ci penserà Diego Sánchez Haase, video scenografie di Lorenzo Vignando per la regia di Cataldo Russo.

Sabato 30 settembre sarà la volta della tecnologia “LoLa”, sviluppata dal Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini di Trieste in collaborazione con GARR (la rete nazionale a banda ultralarga dedicata alla comunità dell’istruzione della ricerca e della cultura) che porterà in scena un concerto sinfonico interattivo per fisarmonica e orchestra con le musiche di Astor Piazzolla. Il palcoscenico, come di consueto, sarà distribuito tra due città: Trieste, con la fisarmonica di Ivano Battiston e Pisa, con l’Orchestra dell’Università di Pisa diretta da Giampietro Manfred. Il concerto sarà preceduto da una introduzione artistica e scientifica a cura di Massimo Parovel, professore di Teoria dell'armonia e analisi musicale al Conservatorio Tartini di Trieste e Claudio Allocchio, responsabile servizi avanzati GARR.

Grandissima l’attesa e fortissima l’emozione per l’evento conclusivo del Festival, la serata di beneficenza della Fondazione Arpa che, mercoledì 3 ottobre sotto la guida del direttore artistico del Festival internazionale della robotica Renato Raimo vedrà, grazie ad una tecnologia innovativa, sul palcoscenico del Teatro Verdi Giacomo Puccini e Andrea Bocelli. “La carica del Festival esploderà – interviene Renato Raimo - nella magia di questa serata. Al centro dell’evento due ‘toscanacci’ e la loro arte: un omaggio alla grande musica di Giacomo Puccini espressa da uno dei più grandi interpreti delle sue eterne note: il tenore e presidente onorario della Fondazione Arpa, Andrea Bocelli. Oltre alla bacchetta del maestro Carlo Bernini, si esibiranno eccellenze pisane e giovani talenti”. Alla base della serata, condotta da Raimo e da Ilaria Della Bidia, la grande scommessa: arte e tecnologia si incontreranno per giocare insieme regalando futuribili emozioni agli occhi sorpresi dello spettatore. “E di nuovo le telecamere del mondo – conclude Renato Raimo - saranno concentrate su un evento che presenterà cose mai viste prima”. Ad esibirsi sul palco del Teatro Verdi di Pisa anche le soprano Ágnes MolnÁr e Ivana Canovic, l’Orchestra dell’Università di Pisa diretta da Carlo Bernini e Manfred Giampietro, il Coro dell’Università di Pisa diretto dal Maestro Stefano Barandoni e ancora la Celtic Harp Fabius Constable, l’arpa Pisana – Palm Driver con Leonello Tarabella e le esibizioni al sassofono di Enrico Borelli.

Da ricordare i tantissimi interpreti di livello internazionale, che arriveranno a Pisa in occasione del Festival internazionale della robotica: il chitarrista Marco Battaglia, il pianista Vincenzo Maltempo, il fisarmonicista Ivano Battiston, il gambista Paolo Biordi, il tiorbista Francesco Romano e il percussionista Alessandro Baris. Fra le presenze illustri agli eventi artistici si annoverano martedì 2 ottobre Luigi Dei, Rettore dell’Università di Firenze; mercoledì 3 ottobre Claudio Strinati, storico e critico d’arte, musicologo, giornalista e divulgatore culturale; Anna Gastel, Presidente di MITOSettembremusica; Massimo Bergamasco, direttore dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione) della Scuola Superiore Sant'Anna; Claudio Proietti, pianista, didatta, divulgatore musicale.
“L’offerta musicale del Festival internazionale della robotica sposa tradizione e innovazione in un modo virtuoso e accattivante –sottolinea la referente, professoressa e musicista Flora Gagliardi - ma soprattutto lega temi scientifici quali quelli del restauro dei beni culturali all’espressione che gli stessi hanno avuto e hanno attraverso la musica. Saranno valorizzate anche le nuove frontiere e sperimentazioni in musica che, pur lasciando aperto l’interrogativo della competizione uomo/macchina, stimolano creatività, producono “nuovo pensiero” e creano opportunità lavorative per le giovani generazioni”.

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Di seguito l’elenco completo degli eventi che saranno presentati a Pisa durante il Festival internazionale della robotica.

Venerdì 28 settembre ore 18.00: Auditorium, Officine Garibaldi: concerto per strumenti solisti e pianoforte; l’Accademia di Musica “Stefano Strata” presenta i Giovani talenti Lucilla Rose Mariotti, violino, Elia Portarena, chitarra; musiche di Bach, Paganini, Giuliani.
Venerdì 28 settembre ore 21.00: Museo delle Navi Romane – Arsenali Medicei; Panorami sonori di musica antica: interventi musicali con strumenti romani antichi ricostruiti, a cura dei Ludi Scænici –Cristina Majnero e Roberto Stanco.

Sabato 29 settembre ore 21.00: Auditorium “Enrico Caruso” Gran Teatro Giacomo Puccini, Torre del Lago: DR.Streben: Robot opera da camera per soprano, tenore, baritono ed ensemble di Girolamo Deraco, su libretto di Vincenzo Reale con Marco Mustaro, Lorenzo Martinuzzi, Maria Elena Romanazzi, i robot Lorenzo Cominelli e Roberto Garofalo, il drone Paolo Mirabelli; esegue Etymos Ensemble.
Domenica 30 settembre ore 18.00: Aula Magna del Polo Carmignani; LoLa: Concerto Sinfonico interattivo a distanza “Aconcagua” per fisarmonica, orchestra e percussioni; in tempo reale con collegamenti su rete GARR a Trieste la fisarmonica Ivano Battiston, a Pisa l’Orchestra dell’Università diretta da Manfred Giampietro; nei due luoghi musica di Astor Piazzolla.

Domenica 30 settembre ore 21.00: Auditorium Domus Mazziniana; “Quando Mazzini suonava la chitarra”; concerto con la chitarra di Giuseppe Mazzini; solista Marco Battaglia; musiche di Moretti, Giuliani, Mertz, Legnani.

Lunedì 1 ottobre ore 18.00: Auditorium Domus Mazziniana; Musica francese dell’inizio del XIII sec. per strumenti antichi; viola da gamba Paolo Biordi, tiorba Francesco Romano; musiche di Marais, Kapsberger, Le Sieur de Machy.
Lunedì 1 ottobre ore 21.00: Auditorium Camposanto Monumentale; L’idea della morte da Buffalmacco a Liszt; Vincenzo Maltempo, pianista, esegue Totentanz di Franz Liszt con la presentazione critica di Riccardo Risaliti

Martedì 2 ottobre ore 11.00 e ore 21.00: Gipsoteca di arte antica, Chiesa di San Paolo all’Orto: piccola opera “El Retablillo di Don Cristòbal”, musica di Alessandro Masi su testo di Federico Garcia Lorca; esegue l’Orchestra della Compagnia della Piuma diretta da Concetta Anastasi; cantano Dielli Hoxha, Floriano D’Auria, Tommaso Corvaja, Francesca Caligaris, Francesca Lazzeroni; recitano Matteo Masi e Luigi Dei, Rettore dell’Università di Firenze. Messinscena Flora Gagliardi, installazione video Giovanna Bartolomei, costumi Laura Filippi su bozzetti di Anna Martini.
Martedì 2 ottobre ore 19.00: Auditorium Officine Garibaldi, via Gioberti; Collision, concerto per computer e percussioni a cura di Leonello Tarabella, computer, e Alessandro Baris, percussioni.

Mercoledì 3 ottobre ore 9.00- 19.00: Auditorium Officine Garibaldi, via Gioberti; Giornata di studi e Tavola Rotonda: “Tecnologia e robotica nella musica contemporanea” con la partecipazione di Massimo Bergamasco, Michele Biasutti, Maurilio Cacciatore, Girolamo Deraco, Tommaso Dini, Anna Gastel, Monica Murero, Enrico Pavin, Claudio Proietti; alle ore 15.30 lectio magistralis di Claudio Strinati.
Mercoledì 3 ottobre ore 21.00: Teatro Verdi, via Palestro, Serata di beneficenza Arpa con la straordinaria partecipazione di Giacomo Puccini e Andrea Bocelli – Virtuosi e virtuali.

Per seguire il Festival: www.festivalinternazionaledellarobotica.it

(fonte: Press office del Festival Internazionale della Robotica)

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Giovanni Benelli, assegnista di ricerca presso il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa, ha ricevuto l’"Odile Bain Memorial Prize" 2018, un importante riconoscimento internazionale che viene assegnato annualmente da Parasites & Vectors, in associazione con Boehringer Ingelheim Animal Health, in memoria di Odile Bain.

Il premio ricorda l'eccezionale contributo di Odile Bain alla parassitologia medico-veterinaria e il suo continuo incoraggiamento delle collaborazioni produttive tra parassitologi, entomologi, medici e veterinari in tutto il mondo. L’Odile Bain Memorial Prize onora il suo sostegno ai giovani parassitologi e l'entusiasmo per la ricerca in parassitologia ed entomologia medico-veterinaria.

Dopo aver conseguito il dottorato internazionale in Scienze agrarie e veterinarie all'Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant’Anna, Giovanni Benelli ha concentrato le sue ricerche su entomologia, ecotossicologia e comportamento animale, con particolare attenzione a insetti e acari vettori di importanza medico-veterinaria.

La commissione giudicatrice ha deciso di premiare Benelli in virtù dei suoi meriti come giovane ricercatore, soprattutto in relazione ai significativi progressi in etologia e controllo dei vettori, con riferimento ai numerosi studi relativi allo sviluppo di nuovi metodi di manipolazione comportamentale, ma anche nanopesticidi e repellenti altamente efficaci contro zecche e zanzare.

È arrivato alle 10,30 di lunedì 17 settembre il momento della rinascita del Palazzo della Sapienza, che è tornato a ospitare le attività quotidiane dell’Università di Pisa. A quell’ora sono iniziate le lezioni di Giurisprudenza: studenti e docenti dei diversi rami del diritto hanno riempito le sei aule poste al piano terra dell'edificio, intorno all'Aula Magna Storica, per una capienza complessiva di 230 posti. Nell'edificio sono giunti il rettore Paolo Mancarella, il prorettore per l'Edilizia, Walter Salvatore, il direttore del dipartimento di Giurisprudenza, Emanuela Navarretta, docenti e unità di personale tecnico-amministrativo, molti studenti desiderosi di vedere in anteprima il loro ambiente di studio e tanti curiosi.

"Abbiamo mantenuto la promessa di riaprire il Palazzo della Sapienza per l'inizio del nuovo anno accademico - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - destinandolo, come da tradizione secolare, a sede delle lezioni di Giurisprudenza. È emozionante che siano proprio le studentesse e gli studenti, insieme ai loro docenti, i primi a far rivivere l'edificio. A questo primo passo ne seguiranno altri nelle prossime settimane, che riporteranno la Sapienza alla sua piena attività accademica, con la ripresa delle attività del dipartimento di Giurisprudenza, della Biblioteca giuridica e del Sistema Bibliotecario di Ateneo. Più in là organizzeremo un'inaugurazione solenne per festeggiare la riapertura, così tanto attesa dalla comunità universitaria e dall'intera città".

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Completati gli interventi di ristrutturazione, che hanno riguardato l’intero edificio con il suo consolidamento strutturale e la sua riqualificazione, nella porzione di pertinenza universitaria sono stati realizzati: la sede della Biblioteca Giuridica, che consentirà la riorganizzazione funzionale e la riunificazione delle distinte biblioteche dell’area giuridica e socio-politica prima dislocate in più sedi; un polo didattico, per far fronte alle nuove esigenze dei corsi di studio; la direzione e la segreteria amministrativa del dipartimento di Giurisprudenza; gli uffici del Servizio Bibliotecario di Ateneo.

"Abbiamo vissuto questi ultimi mesi in un clima di grande attesa e di crescente emozione - ha concluso la professoressa Emanuela Navarretta, direttore del dipartimento di Giurisprudenza - quasi increduli al pensiero di tornare nel luogo che per noi incarna l’identità e la memoria. Lunedì è stata una gioia immensa vederlo ripopolarsi di studenti e di docenti, che avranno il privilegio di utilizzare strutture moderne ed efficienti nella cornice della rinnovata, antica bellezza. Per questo importante traguardo, a lungo atteso, esprimo a nome di tutti i colleghi del dipartimento un profondo ringraziamento al rettore, al prorettore all’edilizia e a tutti quanti hanno profuso il loro impegno per conseguire l’importante risultato".

 

Guarda la gallieria fotografica

 

 

 

 

 

 

Si è svolto venerdì 14 settembre, al Polo Fiere Lucca di Sorbano del Giudice, il concorso per accedere al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria, novità di grande rilievo all’interno dell’offerta formativa 2018/2019 dell’Università di Pisa. I 425 candidati iscritti, che concorrevano per i 54 posti disponibili, hanno dovuto rispondere a 80 quesiti a scelta multipla, distinti in 40 di competenza linguistica e ragionamento logico, 20 di cultura letteraria, storico-sociale e geografia, 20 di cultura matematico-scientifica.

In mattinata la prorettrice vicaria, Nicoletta De Francesco, ha visitato la sede del concorso ed espresso soddisfazione per l'organizzazione impeccabile, che ha consentito agli aspiranti studenti di svolgere i test nella massima tranquillità e ordine. "Il numero così elevato di domande - ha commentato la professoressa De Francesco - testimonia l'interesse con cui in tutta la regione e anche oltre era atteso un corso di laurea di questo tipo, che è l'unico che abilita all'insegnamento nella scuola pre-primaria e primaria, permettendo di partecipare ai successivi concorsi per l'immissione in ruolo, e che finora era attivo solo all’Università di Firenze".

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Il corso di laurea pisano in Scienze della formazione primaria (http://formazioneprimaria.cfs.unipi.it) risponde alle esigenze e alle richieste del territorio, sviluppando un progetto formativo variegato e particolarmente innovativo, che prevede lezioni interattive e multidisciplinari, laboratori e, dal secondo anno, tirocini negli istituti scolastici. Accanto all'acquisizione di solide conoscenze nei diversi ambiti disciplinari oggetti di insegnamento, il corso mira a sviluppare competenze pedagogiche, psicologiche, antropologiche e didattiche, con particolare attenzione alle didattiche disciplinari. il corso è di natura interdipartimentale - al dipartimento di Civiltà e forme del sapere, referente, si affiancano quelli di Matematica e di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica - e include docenti di diversi altri dipartimenti.

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Partirà lunedì 17 settembre la prima Career Week dell’Università di Pisa, un'occasione di incontro tra laureati e studenti dell'Ateneo e responsabili di aziende, enti e organizzazioni, che ha l'obiettivo di favorire l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e di consolidare i rapporti dell’Ateneo con le realtà produttive locali, nazionali e internazionali. La settimana, che andrà avanti fino a venerdì 21 al Centro Congressi Le Benedettine, è stata presentata a Palazzo alla Giornata dal rettore Paolo Mancarella e dal delegato al Job Placement, Rossano Massai.
"Questo evento, curato dal Career Service dell'Ateneo, - ha detto il professor Massai - presenta numeri altamente significativi, con la partecipazione di oltre 40 aziende di rilievo nazionale e internazionale, più di 150 posizioni lavorative aperte, per le quali sono state ricevute oltre 500 candidature, e 3 tavole rotonde di approfondimento che avranno come relatori qualificati esperti. Le richieste di adesione da parte delle aziende sono state così numerose che prevediamo una nuova edizione della manifestazione nel primo semestre dell’anno prossimo”.

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L'inaugurazione ci sarà lunedì 17, alle ore 15, con la tavola rotonda sul tema “Quali competenze per un mercato del lavoro in continua trasformazione? E quale ruolo per le università e gli attori istituzionali?”. Insieme al rettore Paolo Mancarella e al professor Massai, interverranno l'assessore all'Istruzione, formazione e lavoro della Regione Toscana, Cristina Grieco, e altri esponenti di rilievo del mondo associativo e imprenditoriale locale e regionale. A moderare il dibattito ci sarà Claudio Giua, direttore dello sviluppo e dell’innovazione del gruppo editoriale "L’Espresso" e direttore dell’Internet Festival.
Le mattinate da martedì a venerdì saranno dedicate alle aziende, che illustreranno ai giovani il ventaglio di opportunità professionali nei loro rispettivi settori e forniranno informazioni sulle caratteristiche organizzative, i profili più ricercati, le opportunità di carriera e di sviluppo professionale, i criteri del processo selettivo. Nel pomeriggio si svolgeranno i colloqui conoscitivi con i candidati che sono stati già selezionati nelle scorse settimane. Questo percorso è stato reso possibile anche grazie all’adozione del nuovo portale Career Center accessibile a studenti e aziende, sviluppato dalla società Job Teaser, con la quale l’Ateneo di Pisa ha stipulato una convenzione.
Oltre a quella iniziale, le altre tavole rotonde si svolgeranno martedì 18 sul tema "Lavorare nelle professioni motorie, educazione fisica e riabilitazione" e giovedì 20 sul tema "Lavorare nelle imprese cooperative".

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"L'Università di Pisa - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - è sempre più convinta della centralità che in questo momento assume il tema del lavoro, sia come concreto impegno delle istituzioni, e nel nostro caso delle università, sia come prospettiva determinante nella vita di ogni individuo. Un contributo significativo per dare al termine ‘terza missione’ una connotazione reale e propositiva per la soluzione dei problemi attuali della nostra società. Nella sua prima Career Week, il nostro Ateneo ha radunato moltissime aziende che si occupano di ambiti diversi e spesso con carattere innovativo, dall'informatica al ramo della consulenza, dalle telecomunicazioni all'e-commerce, dall'energia al settore farmaceutico. Tutte le aziende svolgeranno colloqui individuali per la possibile copertura di posizioni lavorative in tutta Italia e anche all'estero: il mio augurio è rivolto agli studenti, ai laureandi e ai neo-laureati che vi parteciperanno con la speranza di poter contribuire al loro inserimento nel mondo del lavoro".

Nella foto in alto: il rettore Paolo Mancarella, il professor Rossano Massai e lo staff del Career Service dell'Università.

Mercoledì 12 settembre a Pisa è stata una giornata di eventi nell’ambito di “San Rossore 1938”

Alle 17.30 al Giardino Scotto (Sotterraneo del Bastione Sangallo, Lungarno Fibonacci, 2) è stata inaugurata la mostra “Ebrei in Toscana XX-XXI Secolo”, a cura di ISTORECO (Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella Provincia di Livorno). Alle 18.30, nello stesso luogo, si è svolta la presentazione del libro “San Rossore 5 settembre 1938. Il seme cattivo delle leggi razziali in Italia” a cura di Mafalda Toniazzi (Pisa University Press, 2018) con Paolo Pezzino, presidente Istituto Nazionale "Ferruccio Parri" - Rete degli Istituti Storici per la Resistenza e per l'Età Contemporanea.

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Inaugurazione Mostra “Ebrei in Toscana XX-XXI Secolo”

Alle 20.30 al Cinema Arsenale (Vicolo Scaramucci, Pisa) ha quindi preso il via ciclo di film e presentazioni “Italia anno 5779”, in tutto 10 appuntamenti sino al 5 novembre. Alle 22 la serata si è conclusa con la proiezione del film “La lunga notte del 43” di Florestano Vancini (1960), da Una notte del ’43 di Giorgio Bassani. Il programma completo di “Italia anno 5779” è disponibile sul sito dell’Università di Pisa (www.unipi.it/sanrossore1938) e del Cinema Arsenale (www.arsenalecinema.com). Fra gli eventi e i protagonisti, da sottolineare il 19 settembre alle 20,30 al Cinema Arsenale la proiezione del film “1938. Diversi” di Giorgio Treves, la prima uscita nelle sale dopo la presentazione al Festival del Cinema di Venezia, e il 4 ottobre dalle 16 la giornata dedicata a Giorgio Bassani con la figlia, Paola Bassani Pacht.

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Il taglio del nastro 

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Andrea Buscemi (Assessore alla Cultura del Comune di Pisa), Paolo Mancarella (Rettore dell'Università di Pisa), Daniele Menozzi (Scuola Normale Superiore), Catia Sonetti (Direttrice di ISTORECO), Carla Roncaglia (Preseidente di ISTORECO) 


The University of Pisa is one of the partners in the PRIMAGE project financed by the European Union through Horizon 2020. The aim of the project is to create an imaging biobank in oncology. PRIMAGE (PRedictive In-silico Multiscale Analytics to support cancer personalized diaGnosis and prognosis, Empowered by imaging biomarkers) will last for four years, with funds totaling 10 million euros, 640,000 of which assigned to the University of Pisa and the Department of Translational Research directed by Professor Gaetano Privitera. Professor Privitera is one of the principal partners in the project as he is coordinating the development of the biobank.

Primage research team

“Our objective is to give life to an imaging biobank in the cloud which is able to sustain the decisional process in the clinical management of malignant solid tumors, thus providing predictive tools to aid diagnosis, prognosis, the choice of therapy and follow-up treatment,” explains Professor Emanuele Neri, Professor of Diagnostics through Imaging and Radiotherapy at the university and coordinator of the project. “This tool is based on the development and validation of new imaging biomarkers using radiomic and radiogenomic algorithms, connecting multiple big data (clinical, epidemiological, genetic and from imaging). The data collected will give rise to the creation of profiles or digital models of oncology patients and may be used in the personalization of treatments, the stratification of the risk of developing neoplasms, the evaluation of the prognosis, and the response to treatment.”

The project also expects to implement algorithms of artificial intelligence capable of carrying out simulations and analyses of the multiple data in the biobank, and so developing an ‘intelligent’ system of support for the diagnosis (in-silico decision making). This is a tool which will allow more precise diagnostic imaging in the diagnosis and follow-up of oncology disorders, and enable the oncologist to develop personalized treatment using digital models. The project also hopes to provide the scientific community (following the principal of Open Science) with an open source research tool for the prevention and development of new therapies in cancer.

PRIMAGE platform

PRIMAGE arises from a well established collaboration which Professor Emanuele Neri together with Fabiola Paiar and Paola Anna Erba, both associate professors at the Department of Translational Research, have established with the University of Valencia (La Fe hospital) and QUIBIM (QUantitative Imaging Biomarkers In Medicine), the spin-off firm from the same university. Among the various partners of the project is also the European Institute of Biomedical Imaging Research, which coordinates the research activity of the European Society of Radiology (where Professor Neri is Chairperson of the “eHealth and Informatics Subcommittee”). The research team have recently been awarded funding from the Italian Association for Cancer Research for a project aimed at developing new imaging biomarkers in prostatic neoplasms, coordinated by professor Erba.

“Special thanks on behalf of the PRIMAGE team go to the Service Unit for Research of the University of Pisa,” says Professor Neri, “and in particular to Chiara Caccamo, PhD who assisted the researchers in the submission of the project.”

C’è anche l’Università di Pisa tra i partner di PRIMAGE, il progetto finanziato dall’Unione europea nell’ambito di Horizon 2020 che mira a creare una biobanca oncologica per immagini. PRIMAGE (PRedictive In-silico Multiscale Analytics to support cancer personalized diaGnosis and prognosis, Empowered by imaging biomarkers) avrà una durata complessiva di 4 anni, con un finanziamento totale di 10 milioni di euro, di cui 640.000 saranno destinati all’Università di Pisa e al dipartimento di Ricerca traslazionale diretto dal professor Gaetano Privitera, uno dei partner principali del progetto in quanto impegnato nel coordinamento dello sviluppo della biobanca. 

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Il team PRIMAGE del dipartimento di Ricerca traslazionale, da sinistra la professoressa Fabiola Paiar, direttore della UO di Radioterapia della AOUP, il professor Emanuele Neri, direttore della SD Radiodiagnostica 3 della AOUP e responsabile scientifico del progetto, la professoressa Paola Erba, professore associato in servizio presso la UO di Medicina Nucleare.

«Il nostro obiettivo è dar vita a una biobanca di immagini basata su cloud per supportare il processo decisionale nella gestione clinica dei tumori solidi maligni, offrendo strumenti predittivi per assistere diagnosi, prognosi, scelta delle terapie e follow-up del trattamento – spiega il professor Emanuele Neri, professore di Diagnostica per immagini e radioterapia dell’Ateneo e coordinatore del progetto – Tale strumento si basa sullo sviluppo e sulla validazione di nuovi biomarcatori di imaging mediante algoritmi di radiomica e radiogenomica, correlando multipli big data (clinici, epidemiologici, genetici, di imaging). I dati raccolti consentiranno di creare dei profili o modelli digitali dei pazienti oncologici e potranno essere utilizzati come riferimento per la personalizzazione dei trattamenti, la stratificazione del rischio allo sviluppo di neoplasie, la stima della prognosi e della responsività ai trattamenti».

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Schema del sistema di supporto alla diagnosi che verrà sviluppato nell’ambito del progetto PRIMAGE.

Il progetto prevede inoltre l’implementazione di algoritmi di intelligenza artificiale in grado di effettuare simulazioni e analisi dei multipli dati della biobanca, sviluppando un sistema “intelligente” di supporto alla diagnosi (in-silico decision making). Uno strumento che consentirà alla diagnostica per immagini di aumentare la precisione nella diagnosi e nel follow-up della malattia oncologica, e all’oncologo di sviluppare, su modelli digitali, le terapie personalizzate. Il progetto ambisce inoltre a fornire alla comunità scientifica (secondo il principio dell’Open Science) uno strumento open source di ricerca per la prevenzione e per lo sviluppo di nuove terapie del cancro.

PRIMAGE nasce da una consolidata collaborazione che il professor Emanuele Neri, insieme a Fabiola Paiar e a Paola Anna Erba, anche loro professori del dipartimento di Ricerca traslazionale, hanno attivato con l’Università di Valencia (Ospedale La Fe) e l’Azienda Spin-off della stessa università, QUIBIM (QUantitative Imaging Biomarkers In Medicine). Tra i vari partners del progetto anche l’European Institute of Biomedical imaging and Research, che coordina le attività di ricerca della Società Europea di Radiologia (di cui il professor Neri è chairman del “eHealth and Informatics Subcommitte”). Il gruppo di ricerca ha di recente ottenuto un finanziamento dell’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro su un progetto dedicato allo sviluppo di nuovi biomarcatori di imaging nelle neoplasie prostatiche, coordinato dalla Prof.ssa Erba.

«Un particolare ringraziamento da parte del team PRIMAGE va all’Unità Servizi per la Ricerca dell’Università di Pisa – specifica il professor Neri – in particolare alla dottoressa Chiara Caccamo, che ha supportato i ricercatori nella submission del progetto».


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