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“Cos’è l’intelligenza, non solo artificiale” è il titolo dell’incontro che si tiene giovedì 4 giugno, dalle ore 18, nell’ambito del progetto “Pensiamo insieme il futuro”, in cui quattro docenti dell’Università di Pisa dialogano con i giovani e con tutti gli interessati su temi di rilievo per la società. Al dibattito, a cui si può partecipare dal sito del progetto, intervengono i professori Ugo Borello di Biologia cellulare, Alfonso Maurizio Iacono di Storia della filosofia, Maria Antonella Galanti di Didattica e pedagogia speciale, Dino Pedreschi di Informatica.

Dalle ore 18 la diretta può essere seguita anche su YouTube e sul canale Facebook dell’Ateneo.

Partendo dall’affermazione del grande biologo e paleontologo Stephen Jay Gould che ha criticato la pretesa di ridurre l’intelligenza a un’entità da misurare, i relatori rifletteranno su cosa significa misurare l’intelligenza e su quale idea si ha di intelligenza quando si pensa di misurarla, arrivando ad analizzare il rapporto esistente tra intelligenza individuale e l’intelligenza collettiva, sia nella dimensione umana che in quella delle macchine.

Venerdì 5 giugno seguiranno altre due lezioni tenute da docenti dell’Università di Pisa nell’ambito del ciclo “Verso la maturità”, pensato per accompagnare gli studenti agli esami del quinto anno delle scuole superiori. Alle 14,30 Marco Stanislao Sozzi, professore di Fisica, parlerà de “Le equazioni di Maxwell allo snodo tra fisica classica e moderna”, mentre alle 15,30 Leonardo Pasquali, professore di Diritto dell’Unione Europea, discuterà di “L’Unione europea fra passato, presente… e futuro?”. Come sempre gli studenti e tutti gli interessati potranno interagire in diretta ponendo domande.

Prudenza, flessibilità e non discriminazione. Sono queste le parole chiave che hanno guidato le decisioni assunte venerdì 29 maggio, in seduta congiunta, dal Senato Accademico e dal Consiglio d'Amministrazione dell’Università di Pisa per l'erogazione della didattica nel prossimo anno accademico.
Obiettivo: un graduale ritorno alla normalità, senza abbandonare mai completamente la modalità online, così da consentire agli studenti italiani fuori sede e a quelli internazionali di seguire le lezioni anche se impossibilitati a raggiungere Pisa per motivi legati all’emergenza.

"Le incertezze sullo sviluppo dell'emergenza epidemiologica sono tante ed è necessario essere prudenti - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - Non possiamo ragionare come se non fosse successo niente, la tutela della nostra comunità deve essere sempre al primo posto. Agli studenti e alle famiglie vogliamo dare un messaggio chiaro, inequivocabile: ricominciamo con prudenza ma siamo pronti a ripartire nella pienezza delle modalità tradizionali appena la situazione epidemiologica ce lo consentirà. È nostra ferma convinzione, d'altronde, che la formazione superiore, perché dia pienamente i suoi frutti e soddisfi completamente i bisogni degli studenti, non possa prescindere dal legame sociale che si crea con i docenti e nelle interazioni intellettuali e umane che normalmente nascono nell’aula e ai margini di essa, tanto più in una cittadella universitaria a dimensione d’uomo quale è Pisa. Quel legame che in questi mesi, se possibile, si è rafforzato, ma che tutti noi sentiamo la necessità di tornare a vivere in prima persona".

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Forte degli ottimi risultati ottenuti nei mesi del lockdown, che ha visto erogati a distanza tutti i suoi insegnamenti, ben 21.130 esami di profitto sostenuti e 1.146 discussioni di tesi online, che arriveranno a oltre 3600 da qui a fine giugno (dati sostanzialmente in linea rispetto all'anno precedente), anche il prossimo anno accademico si aprirà, così, con tutte le lezioni frontali del primo semestre erogate a distanza attraverso le piattaforme telematiche messe a disposizione dall’Ateneo.

E se questa sarà la linea da seguire fino al 31 dicembre, non mancano però importanti eccezioni.
Già previsto dal 1° settembre, infatti, lo svolgimento "in presenza" per alcune attività; i tirocini dei corsi di studio delle professioni sanitarie, di Medicina e Chirurgia, di Odontoiatria e Protesi Dentaria e delle scuole di specializzazione di area sanitaria; i tirocini di laureandi, specializzandi e gli internati di tesi; i tirocini curriculari che non siano in concreto completamente realizzabili a distanza, ad eccezione di quelli eventualmente previsti al primo anno dei corsi di studio. Qualora necessario, sarà possibile per i docenti ricevere su appuntamento laureandi, dottorandi e specializzandi.
Tra le attività che potranno essere erogate fin da subito "in presenza", anche quelle che hanno un numero di studenti più contenuto e, quindi, più facilmente tutelabile dal punto di vista della sicurezza anti-contagio. Nello specifico, la Scuola di Medicina potrà optare per la didattica in presenza per i corsi di laurea e laurea magistrale delle professioni sanitarie con un numero programmato non superiore a 50. Ciascun Dipartimento potrà, invece, proporre entro la fine di giugno un piano per lo svolgimento in presenza di: attività pratiche e di laboratorio; lezioni del II anno di lauree magistrali e degli ultimi anni di lauree magistrali a ciclo unico, con un numero di iscritti non superiore a 50. Per le lauree magistrali che nel 2019/20 hanno avuto un numero di iscritti inferiore a 25 potranno essere erogate in presenza anche le lezioni del I anno di corso. 

In tutti questi casi, comunque, per non creare situazioni discriminatorie nei confronti degli studenti impossibilitati a raggiungere la sede per motivi legati all’emergenza epidemiologica, sarà comunque prevista la possibilità di fruire di queste attività a distanza.

"Quanto deciso venerdì è solo l'inizio di un percorso che proseguirà nelle prossime settimane - conclude il rettore - I Dipartimenti e le Scuole sono già al lavoro per predisporre i propri 'piani di ripartenza'. Prima dell’apertura delle iscrizioni daremo un’indicazione precisa dei corsi e dei laboratori didattici erogati anche in presenza. Allo stesso tempo, inoltre, stiamo studiando interventi da mettere in atto per sostenere economicamente gli studenti più svantaggiati, ma per questo è fondamentale aprire un tavolo a cui siano presenti anche le rappresentanze studentesche".

Giovedì 28 maggio, durante il corso online di chirurgia mini-invasiva del pancreas e del fegato organizzato dal Moscow Clinical Scientific Center, inserito nelle iniziative educazionali Silver Label della Società Europea di Chirurgia del Pancreas, del Fegato e delle Vie Biliari (E-AHPBA), è stata trasmessa in streaming la quattrocentesima pancreasectomia robotica eseguita a Pisa dal professor Ugo Boggi. Si tratta della maggior esperienza Europea. Al corso hanno partecipato centinaia di chirurghi da tutta Europa e da molti paesi extraeuropei.

L’intervento eseguito dal professor Boggi, Deputy Chairman dell’Innovation & Development Committee dell’E-AHPBA, è stato l’unico del corso ad essere stato eseguito con tecnica robotica. Si è trattato di una duodenocefalopancreasectomia (c.d. Whipple) con associata resezione e ricostruzione dell’asse venoso mesenterico-portale eseguita in un giovane paziente dopo 14 cicli di chemioterapia preoperatoria.

Il professor Boggi desidera ringraziare il personale del Centro Multidisciplinare di Chirurgia Robotica dell'AOUP per la preziosa assistenza tecnica offerta durante l’intervento. Desidera inoltre ringraziare il professor Fabio Vistoli, per il competente e fattivo supporto organizzativo, il dottor Mattia Di Cello, per l’assistenza anestesiologica, la dottoressa Francesca Menonna (aiuto operatore) e le dottoresse Simona Musetti e Annalisa Comandatore (specialisti in formazione) per l’assistenza chirurgica durante l’intervento.

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Domenica 31 maggio è scomparso, dopo pochi mesi di malattia, il professor Franco Mosca, chirurgo di fama internazionale. Uomo dal carattere vulcanico - era nato a Biella nel 1942 – aveva portato a Pisa i trapianti d’organo, fornendo le competenze e la spinta necessaria per l’apertura dei centri trapianti di fegato e di pancreas e per lo sviluppo di quello di rene, per quest’ultimo, proseguendo l’attività che aveva già iniziato insieme al suo Maestro, il professor Mario Selli. Aveva quindi guidato i rispettivi centri trapianti, dove oggi vengono a curarsi pazienti da tutt'Italia, raggiungendo numerosi primati e portandoli ai vertici nazionali e interazionali per volumi di attività, risultati e reputazione scientifica. Professore Emerito di Chirurgia Generale dell’Università di Pisa, chirurgo e clinico formidabile, era famoso per la sua caparbietà ed instancabilità nel perseguire gli obiettivi.

Sempre un passo avanti agli altri, alla sua lungimiranza, determinazione ed energia, l’Ospedale e l’Università di Pisa devono anche la presenza oggi di altri poli di attrazione chirurgica di altissimo livello, quali i reparti di Chirurgia Generale con indirizzo oncologico maggiore e di Chirurgia Vascolare, il Centro Senologico, il Centro di ricerca e formazione EndoCAS.

Uomo carismatico, dal carattere forte, definito da alcuni come “titanico”, ma al tempo stesso persona attenta agli altri e capace di occuparsi anche dei meno fortunati. Da ricordare, a questo proposito, l’impegno instancabile con la sua Fondazione Arpa, per contribuire con fondi privati a sostenere la ricerca, la formazione in ambito medico e aiutare i più bisognosi, con numerosi interventi in Paesi in via di sviluppo in tutto il Mondo. Non si contano, infatti, gli operatori sanitari formati in decine di Paesi in via di sviluppo, grazie al sostegno della Fondazione Arpa; con ciascuno di loro, l’impegno preso era che rimanesse poi lì, per aiutare la propria gente. 

Straordinario il suo impegno per i giovani studenti universitari, anche attraverso l’Associazione ex Allievi della Scuola Superiore Sant’Anna - di cui è stato coordinatore, Presidente e poi Presidente Onorario – e l’Associazione Laureati Ateneo Pisano, di cui è stato a lungo consigliere. Un vero “luminare”, è stato indiscutibilmente punto di riferimento per molte generazioni di studenti, infermieri, specializzandi, chirurghi, accademici, pazienti, ma anche di politici, imprenditori, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo.

Prima di essere collocato a riposo nel 2012, presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana è stato Direttore delle Unità operative di Chirurgia Generale e Sperimentale, Chirurgia Generale e Trapianti, Chirurgia Generale 1 Universitaria, del centro EndoCAS e del Dipartimento di Chirurgia Generale. Dal punto di vista accademico, invece, è stato nominato Professore Ordinario di Chirurgia Generale all’Università di Pisa nel 1986 e, nel corso della sua carriera, è stato vicepreside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Direttore del Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, oltre che di diverse Scuole di Specializzazione e di Dottorato.

Franco Mosca

Dopo il pensionamento, da persona instancabile quale era, ha continuato a mettere a disposizione la sua saggezza ed esperienza per la comunità, per Università e per l’Ospedale, oltre che per chiunque lo abbia individualmente cercato. Così, nel 2017 e nel 2018, aveva anche voluto impegnare molte delle sue energie nell’organizzazione dei due Festival Internazionali della Robotica, grazie ai quali tutto il Mondo ha acceso i riflettori sulla città di Pisa.
Per la sua straordinaria attività, il Prof. Mosca è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti: medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica, Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Ordine del Cherubino e Campano d’Oro dall’Università di Pisa, Membro onorario della Croce Rossa Italiana.
Nel 2018 il Professor Mosca era entrato nell’olimpo mondiale della chirurgia, con il conferimento dell’onorificenza massima per un chirurgo, venendo nominato “Honorary Fellow” dall’American College of Surgeons, la più grande e prestigiosa società scientifica di chirurghi al Mondo.

La sua scomparsa lascia un enorme vuoto nella comunità medica e scientifica e tra i tanti colleghi, allievi ed amici che lo hanno avuto fino all’ultimo come punto di riferimento. 

“Ci ha lasciato un uomo di rara integrità e levatura eccezionale, che ha dedicato tutta la sua vita agli altri, ai suoi pazienti, ai suoi allievi, ai suoi studenti, alle persone deboli – ha detto il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Maria Mancarella - Lo ha fatto veramente fino all'ultimo, se penso che solo poche settimane fa eravamo insieme, sebbene a distanza, all’inaugurazione del progetto RainboWifi, fortemente voluto da Franco e dalla sua Fondazione ARPA per dare un po' di sollievo ai pazienti Covid-19. La scuola chirurgica pisana e mondiale gli devono molto, per i suoi contributi fondamentali e per le sue idee spesso visionarie. Così come il nostro Ateneo, al quale non ha mai smesso di dare il suo apporto di idee e iniziative. Ricorderò sempre i nostri incontri in rettorato. Arrivava con la sua consueta flemma, sorridente, estraeva dalla tasca un fogliettino stropicciato, dove si era appuntato le ‘poche cose che ti devo dire’: quei fogliettini erano pozzi senza fondo, pieni di idee e progetti per la sua Università, che oggi più che mai si stringe commossa intorno alla moglie Giusy, alle figlie Marta, Elena e Irene e agli amati nipoti”.

"Con lui - ha dichiarato il direttore generale dell'Aoup, Silvia Briani - se ne va un pilastro della chirurgia generale, un chirurgo che ha creato una scuola e a cui dobbiamo tanto. Sono convinta di esprimere il pensiero anche dei direttori generali che mi hanno preceduta quando dico che l'Azienda ospedaliero-universitaria pisana è diventata grande anche grazie a lui, non solo per aver portato avanti con tenacia e sviluppato - fino a farne uno dei fiori all’occhiello dell’ospedale e un punto di riferimento nazionale - il programma dei trapianti d’organo avviato a Pisa sin dagli anni ‘70, raccogliendo a pieno titolo l’eredità del professor Mario Selli, ma per aver saputo sempre spingere sull’acceleratore dell’innovazione tecnologica, della ricerca e del connubio costante con l’assistenza che è proprio il valore aggiunto delle aziende ospedaliere integrate con l’Università. Un chirurgo eccellente, un accademico esigente, una figura carismatica, un maestro che sicuramente ci mancherà molto. A tutta la sua famiglia, alla figlia Marta che lavora al nostro fianco in ospedale, giungano le più sentite condoglianze da parte della Direzione aziendale e di tutta l’Aoup”.

È Maria Antonella Galanti, docente di Didattica e pedagogia speciale al dipartimento di Civiltà e forme del sapere, la protagonista della terza puntata di “L’UniPi racconta”, la nuova trasmissione realizzata da 50Canale con la collaborazione dell’Ateneo. In onda venerdì 29 maggio alle ore 17 e in replica domenica 31 alle ore 10, con una durata di circa mezz’ora, la professoressa approfondisce gli aspetti educativi e psicologici legati al periodo di emergenza sanitaria.

La trasmissione proseguirà poi a cadenza settimanale e affronterà in questo primo ciclo la storia dell’Orto e Museo Botanico (Lorenzo Peruzzi, 5 e 6 giugno), la situazione dei musei in questa difficile fase (Antonella Gioli, 12 e 13 giugno) e le tecnologie quantistiche, tempo e spazio (Marilù Chiofalo, 19 e 20 giugno).

“Le parole che usiamo parlando, scrivendo, online” è il titolo dell’incontro che si tiene venerdì 29 maggio, dalle ore 18, nell’ambito del progetto “Pensiamo insieme il futuro”, in cui quattro docenti dell’Università di Pisa dialogano con i giovani e con tutti gli interessati su temi di rilievo per la società.

Al dibattito, a cui si può partecipare dal sito del progetto, intervengono i professori Adriano Fabris di Filosofia morale, che fa da moderatore, Roberta Bracciale di Sociologia dei media, Fabrizio Franceschini di Linguistica italiana, e Veronica Neri di Etica della comunicazione pubblicitaria.

Dalle ore 18 la diretta può essere seguita anche su YouTube e sul canale Facebook dell’Ateneo.

Come cambiano i linguaggi che usiamo per esprimerci? Come mutano le parole e i modi di dire a seconda delle circostanze, degli strumenti utilizzati, delle relazioni?
L’incontro è un’occasione per riflettere su questi temi tenendo conto dei vari ambienti comunicativi, offline e online, in cui quotidianamente ci muoviamo, e delle diverse forme di linguaggio in cui siamo immersi (ad esempio: il linguaggio della politica, quello della pubblicità, il linguaggio della confidenza, quello degli esperti e così via). Sono approfonditi anche usi e abusi delle parole che usiamo (le parole inappropriate, l’attenzione per il linguaggio di genere, lo hate speech). Il tutto nella consapevolezza che meglio sappiamo esprimerci, meglio siamo in grado di abitare il nostro mondo.

Dal 29 al 31 maggio si tiene a Levanto il Festival delle Geografie, giunto alla sua quarta edizione, piccola ma significativa manifestazione che cerca di portare l'attenzione su una materia, appunto la geografia, a torto tra le più trascurate nella scuola di oggi.
In questo ambito il professor Sergio Giudici, docente di Fisica sperimentale e direttore del Museo degli Strumenti di Fisica dell'Università di Pisa, terrà un intervento dal titolo "Filo da torcere per i terrapiattisti". In sostanza: perchè crediamo che la Terra sia una sfera e perchè lo crediamo da millenni... da molto prima di osservare la Terra dallo Spazio!.

Pubblichiamo di seguito la sintesi della relazione del professor Giudici e il video realizzato dai ragazzi del Museo e Ludoteca Scientifica.

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"Filo da Torcere per i terrapiattisti" è il titolo dell'intervento che presenterò il 29 maggio prossimo alle ore 16:00 presso il Festival delle Geografie di Levanto. Ho scelto l'argomento non perchè vi sia qualcosa di interessante nel terrapiattismo in sè ma per ciò che il terrapiattismo avrebbe potuto essere e non è stato.

Avrebbe, infatti, potuto giocare la carta della provocazione intelligente e mostrare attraverso il paradosso come la Scienza - nonostante i suoi successi - sia in realtà fragile quando tenta di diventare cultura condivisa.
Avrebbe potuto mostrare come l'idea di Terra sferica non si acquisisce tramite un "esperimento cruciale" ma piuttosto emerge a poco a poco come un quadro che va acquistando coerenza e nel quale convergono osservazioni e interpretazioni.
Seppur provocatoriamente, il terrapiattismo avrebbe potuto rendere un servizio alla comprensione del Metodo Scientifico al quale - come insegna la Storia della Scienza - non manca di un certo anarchismo creativo.

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Il terrapiattismo ha invece scelto di mettersi grottescamente al servizio di uno sciocco relativismo politicamente corretto per cui si dovrebbe rispettare qualunque opinione, anche la più infondata. Il terrapiattismo ha portato ad una inutile esasperazione gli atteggiamenti anti-scientifici che troviamo ad esempio nella questione dei vaccini o nelle polemiche sull'evoluzionismo. Parafrasando un famoso slogan caro al postmoderno, possiamo dire che "esistono i fatti e le interpretazioni" ma certe interpretazioni sono più aderenti al reale di altre. E non è una questione di opinione.

Maggiori informazioni sulla diretta streaming, si trovano alla pagina https://www.facebook.com/festivaldellegeografie

Sulla misura del raggio della Terra, il Museo degli Strumenti di Fisica dell'Università di Pisa e la Ludoteca Scientifica hanno realizzato un video. Buona visione.

Sergio Giudici
Docente di Fisica sperimentale

Appuntamento online venerdì 29 maggio alle ore 10.00 per la conferenza "Dai campi di battaglia allo Studio: scienziati e docenti pisani a Curtatone", con cui l'Università di Pisa celebra il 172° anniversario della Battaglia di Curtatone e Montanara che vide protagonista il battaglione universitario composto da studenti e docenti dell’Ateneo pisano e di quello senese.

Dopo la deposizione della corona davanti al monumento ai caduti nel cortile del Palazzo della Sapienza - che per motivi di sicurezza avverrà in forma ristretta - le celebrazioni di quella che è ancora oggi una delle tradizioni del più belle e vive dell'Ateneo pisano si apriranno "virtualmente" al pubblico, che potrà seguirle in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Ateneo e su YouTube al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=-MDwNId3jys.

L'evento - organizzato dal Comitato per le celebrazioni (*) in sinergia con la Domus Mazziniana - sarà introdotto da un video che ripercorre, attraverso la musica e le immagini, le commemorazioni degli anni più recenti a cui seguiranno l'introduzione del rettore Paolo Maria Mancarella e i saluti istituzionali di Raffaella Bonsangue, vicesindaco di Pisa, di Carlo Bottani, sindaco di Curtatone, di Francesco Paolo Tronca, commissario straordinario dell’Istituto per il Risorgimento Italiano, e di Christian Satto, del Coordinamento nazionale delle associazioni risorgimentali. Gianluca Gargini porterà il saluto dei goliardi pisani (Savot).

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Moderata dal direttore della Domus Mazziniana, Pietro Finelli, la mattinata proseguirà con la relazione di Giovanni Federico Gronchi, ordinario al dipartimento di Matematica, sul “Contributo di Mossotti al calcolo delle orbite dei corpi celesti”. Nel suo breve intervento, il professor Gronchi parlerà delle ricerche di Ottaviano Fabrizio Mossotti nel campo della meccanica celeste, e in particolare della determinazione orbitale. Il problema trattato sarà introdotto e inquadrato nel contesto storico: a questo problema hanno infatti contribuito alcuni tra i più grandi matematici dell'epoca, quali Carl Friedrich Gauss e Pierre-Simon de Laplace.

Subito dopo Valentina Giuffra, associato al dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia, terrà un intervento dal titolo: “Carlo Burci (1813-1875) e il trattamento delle ferite da armi da fuoco nella battaglia di Curtatone e Montanara”. Burci, che fu professore di Clinica chirurgica all’Università di Pisa dal 1846 al 1860, prese parte alla battaglia di Curtatone e Montanara come Capitano del Battaglione Universitario pisano. Dopo un inquadramento della chirurgia nella prima metà del XIX secolo, la professoressa Giuffra prenderà in esame il testo di Burchi “Intorno alle ferite per arme da fuoco osservate e curate in Lombardia durante la campagna del 1848”, che descrive come il chirurgo ha affrontato la cura dei soldati feriti sul campo della battaglia di cui si celebra il 172° anniversario, offrendoci uno spaccato sulla medicina militare del tempo.

Nel pomeriggio le celebrazioni proseguiranno con una vera e propria ‘maratona’ video resa possibile dalla sinergia tra l’Università di Pisa, la Domus Mazziniana, il Coordinamento Nazionale delle Associazioni Risorgimentali e il Museo Civico e Diocesano di Fucecchio. Grazie alla collaborazione tra le diverse istituzioni saranno liberamente accessibili video che normalmente sono proiettati solo all’interno delle strutture museali o realizzati per l’occasione.

Di seguito l'elenco dei video a disposizione:

- Curtatone e Montanara: immagini delle celebrazioni, a cura di Bruno Sereni.

Curtatone e Montanara. Battaglia di Popolo e Sentimento di Nazione, a cura del Coordinamento nazionale delle associazioni risorgimentali.

29 Maggio 1848  Curtatone e Montanara, a cura del Museo civico e diocesano di Fucecchio.

La Vita di Giuseppe Montanelli, a cura del Museo civico e diocesano di Fucecchio.

- Volontari di ieri; volontari di oggi. Dialogo sulla battaglia di Curtatone e Montanara tra alcuni studenti di liceo, 172 anni dopo, realizzato dal Comitato pisano per il Risorgimento, a cura della professoressa Lydia Salmeri e delle studentesse e degli studenti del Liceo Scientifico "Ulisse Dini" di Pisa.

 

 

(*) Il Comitato scientifico per  le celebrazioni di Curtatone e Montanara è composto da: Massimo Caboara, Simone Capaccioli, Marco Cini, Eleonora Da Pozzo, Michele da Caprile, Monica Lupetti, Davide Poli, Rosalba Tognetti.

(Nelle foto immagini delle passate edizioni)

Matematica, storia e scienze sono le protagoniste delle tre lezioni della settimana tenute da docenti dell’Università di Pisa nell’ambito del ciclo “Verso la maturità, pensato per accompagnare gli studenti agli esami del quinto anno delle scuole superiori. Le lezioni, a cui si può partecipare e interagire con domande, sono in programma mercoledì 27 maggio, a partire dalle 14.30, con Fabrizio Luccio, professore emerito del dipartimento di Informatica, che parla di “Calcolabilità e algoritmi”. L’intervento muoverà dalla definizione di algoritmo di calcolo, proposta da Alan Turing nel 1936, che ha accompagnato lo sviluppo dell’informatica ove l’algoritmo è il principale protagonista.

Alle 15.30 il professor Gianluca Fulvetti del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere introduce il tema della “Guerra, guerra totale, guerra civile: il Secondo conflitto mondiale e la storia del Novecento”. La lezione approfondisce esperienze e memorie della Seconda guerra mondiale e affronta la questione dell’evoluzione di culture di guerra tipiche dell’età contemporanea, fino all’emergenza Covid che viene narrata e forse anche percepita facendo proprio riferimento a una situazione di guerra.

Alle 16.30 la professoressa Elena Bonaccorsi del dipartimento di Scienze della Terra discute de “I cristalli intorno a noi”: una chiacchierata alla scoperta del mondo dei cristalli per intraprendere un percorso didattico che coinvolga più discipline, dalle scienze della Terra alla chimica, dalla fisica alla matematica, dal disegno alla storia dell’arte e alla storia della scienza.

Le lezioni di “Verso la maturità” fanno parte di “Pensiamo insieme il futuro”, il progetto che l’Università di Pisa dedica ai giovani, alla loro formazione e alla costruzione del loro futuro attraverso attività in rete di crescita, conoscenza, orientamento e approfondimento culturale.

spin offLa crisi economica seguita all'emergenza Covid-19 non ha risparmiato le 27 spin-off accademiche dell'Università di Pisa e l'Ateneo corre in loro aiuto. Il Consiglio di Amministrazione ha infatti approvato la sospensione, per il 2020, del pagamento della licenza per la concessione del marchio nazionale di impresa “Azienda spin off dell’Università di Pisa”, di proprietà dell'Ateneo, per le aziende costituite già da tre anni. Allo stesso tempo è stata anche prorogata di un anno la scadenza per la verifica periodica dei requisiti necessari per poter mantenere l'accreditamento come spin-off.

"Come molte piccole e medie imprese toscane e italiane, anche le nostre spin-off sono in difficoltà a causa della crisi generata da due mesi di lockdown e dall'emergenza Covid-19 - ha dichiarato il rettore, Paolo Mancarella -. Era nostro dovere intervenire in loro favore, considerando l'importanza che ricoprono nella valorizzazione della ricerca universitaria e nel trasferimento tecnologico. Siamo quindi intervenuti dove potevamo: sulla licenza di concessione del marchio e sulla verifica triennale dei requisiti. Di fatto il 2020 non sarà conteggiato, esentandole così, sia dal pagamento della concessione che dalla procedura di ri-accreditamento".

“Le aziende spin-off dell’Ateneo sono uno degli strumenti principali tramite i quali si attua il trasferimento tecnologico e la ricerca diviene motore di progresso economico e sociale – ha commentato il professor Leonardo Bertini, delegato del rettore per spin-off, startup e brevetti -  In un momento in cui la Toscana e l’Italia tutta sono chiamate a superare una gravissima crisi, queste aziende possono giocare un ruolo decisivo, sia nel superamento delle difficoltà economiche attraverso l’apertura di nuove opportunità di mercato, sia attraverso contributi diretti alla risoluzione dei problemi connessi all’emergenza sanitaria. Ritengo quindi di grande importanza che l’Ateneo, nell’ambito delle molte iniziative intraprese per affrontare l’emergenza Covid 19, abbia deciso di dare anche ad esse un segnale particolare della sua attenzione e del suo sostegno.”

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