Sono state 1711 le richieste prese in carico dall’Associazione Sante Malatesta nel periodo che va da settembre 2016 a giugno 2019, presentate da 376 studenti provenienti da 49 diverse nazioni afflitte dalla guerra o dalla povertà. “Con la pandemia – spiega il presidente Pietro Barbucci – le richieste sono addirittura aumentate, anche perché gli unici fuori sede rimasti a Pisa negli scorsi mesi erano gli studenti stranieri. Senza dimenticare che uno di coloro che abbiamo seguito, Christin Kamdem, è morto alla vigilia della laurea anche per le conseguenze riportate contraendo il covid 19”.
Il report 2016-2019 traccia il profilo degli studenti. Sono in prevalenza di sesso maschile e con un’età media di 29 anni, ma si registra una presenza sempre più ampia di studentesse, arrivate a superare un terzo dei casi totali. Il primo Paese di provenienza è il Camerun, la cui comunità è ben presente e consolidata nel tessuto universitario pisano, seguito dall’India, dal Marocco e dall’Albania, principale Stato di provenienza del continente europeo. Nel 30% dei casi si rivolgono all’Associazione una sola volta, anche se alcuni possono arrivare fino a un numero molto più alto di richieste.
Fondata nel 1999 da un gruppo di docenti dell’Università di Pisa, l’Associazione non ha fini di lucro, ma solidaristici, e si propone di fornire sostegno agli studenti stranieri, iscritti all’Ateneo e alle altre istituzioni universitarie pisane, provenienti dai Paesi in difficoltà, al fine di favorire il loro inserimento nella vita universitaria e cittadina, riducendo, o eliminando, i momenti di disorientamento e di difficoltà della loro integrazione sociale, economica e culturale. Con sede nella parrocchia universitaria di Piazza San Frediano, dove opera un Centro di Ascolto che recepisce le difficoltà e le richieste degli studenti stranieri, nel tempo ha dato sostegno a centinaia di studenti, erogando diverse decine di migliaia di euro, e grazie al contributo di privati ha istituito borse di studio e premi di laurea in favore di studenti meritevoli.
L’Associazione è impegnata ad affrontare concretamente le difficoltà che gli studenti stranieri incontrano su svariati fronti: quelle didattiche, finanziarie, di natura medica, connesse all’espletamento di procedure amministrative, ricerca di alloggi e così via. In questo impegno continua l’opera avviata dal professor Sante Malatesta, che è stato insigne docente di Elettrotecnica e di Elettronica all’allora facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa e all’Accademia Navale di Livorno e che, soprattutto, ha conformato tutta la sua vita a principi caritativi spendendosi senza riserve per l’aiuto al prossimo.
“Gli studenti si rivolgono a noi – sintetizza Pietro Barbucci – per richieste molto puntuali: il sostegno all’alloggio, l’aiuto alimentare, il pagamento delle rette universitarie, la gestione della riduzione delle tasse e delle more o la richiesta di assistenza per comunicare con la segreteria riguardo a pagamenti, iscrizioni o richieste di borsa di studio, il rinnovo dei documenti quali permesso di soggiorno, tessera sanitaria o passaporto, il reperimento dei materiali di studio come dispense, libri o altri sussidi necessari, l’aiuto per il pagamento degli abbonamenti dei mezzi pubblici, i bisogni legati alla salute, quali il pagamento di medicinali o l'accompagnamento a visite, l’aiuto alla preparazione di esami, il sostegno una tantum per emergenze economiche di vario tipo e infine l’aiuto per la ricerca di lavoro”.
Chi volesse sapere di più dell’Associazione o contribuire a sostenere le sue attività può consultare il sito: https://santemalatesta.it .