Metodi sostitutivi alla sperimentazione animale: il Ministero della Salute finanzia le Università di Pisa e di Genova
Il Ministero della Salute ha finanziato le Università di Pisa e Genova per ricerche sui metodi sostitutivi alla sperimentazione animale con circa 106mila euro per Ateneo.
“La scelta del Ministero - spiega la professoressa Arti Ahluwalia dell’Università di Pisa - ha premiato due istituzioni che da anni hanno a cuore e si occupano di questi temi. Proprio per questo nel 2017 abbiamo fondato il Centro 3R, di cui sono referente assieme alla collega Anna Maria Bassi di Genova. 3R sta proprio per Reduction, Replacement, Refinement, ossia riduzione, raffinamento e sostituzione della sperimentazione animale”.
In particolare, il progetto pisano si focalizzerà sullo sviluppo di un “naso hi-tech”, saranno quindi realizzati un modello in vitro avanzato di un polmone e un modello di nano-dosimetria in-silico. I due dispositivi potranno quindi di sostituire una serie di test di inalazione forzata attualmente eseguiti su animali per valutare il rischio di nanomateriali industriali.Il modello in vitro sarà costituito da un bioreattore capace di simulare l’ambiente dinamico dell’alveolo polmonare combinando diverse azioni, nello specifico inspirazione, espirazione, flusso sanguigno e deposizione di aerosol su una membrana biomimetica contenente cellule della parete alveolare umana. Verrà, inoltre, sviluppata un’interfaccia grafica per nano-dosimetria in-silico, che consentirà di predire la dose effettiva percepita di nanomateriali industriali dalle cellule alveolari.
Lavoreranno al progetto i giovani ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, sede operativa e legale del Centro 3R, del Dipartimento di Farmacia e Centro di Ricerca E. Piaggio afferenti al Centro3R.
Il progetto dell’Ateneo genovese ha invece come obiettivo quello di ottimizzare l’attendibilità di una piattaforma in vitro multicellulare basata su cellule di origine umana, al fine di studiare, in modo sempre più veritiero, le basi molecolari del glaucoma primario ad angolo aperto (POAG), una patologia a oggi incurabile e che porta alla cecità. La piattaforma millifluidica completerà un modello 3D dinamico di cellule di trabecolato umano, precedentemente allestito, attraverso l’inserimento di cellule retinali ganglionari (RGC) di origine umana, ottenute da cellule staminali pluripotenti. Entrambi i tipi cellulari rivestono un ruolo chiave nella degenerazione glaucomatosa: la degenerazione del trabecolato nel POAG sottende lo stadio prodromico, mentre la morte delle RGC la degenerazione ultima che determina cecità irreversibile.
Il progetto sarà svolto da ricercatori del Dipartimento di Medicina Sperimentale e del Dipartimento di Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e della Vita, afferenti al Centro 3R.
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Metodi sostitutivi alla sperimentazione animale: il Ministero della Salute finanzia le Università di Pisa e di Genova
Il Ministero della Salute ha finanziato le Università di Pisa e Genova per ricerche sui metodi sostitutivi alla sperimentazione animale con circa 106mila euro per Ateneo.
“La scelta del Ministero - spiega la professoressa Arti Ahluwalia dell’Università di Pisa - ha premiato due istituzioni che da anni hanno a cuore e si occupano di questi temi. Proprio per questo nel 2017 abbiamo fondato il Centro 3R, di cui sono referente assieme alla collega Anna Maria Bassi di Genova. 3R sta proprio per Reduction, Replacement, Refinement, ossia riduzione, raffinamento e sostituzione della sperimentazione animale”.
Il sistema DALI (Dynamic model of the ALveolar Interface) composto da due bioreattori collegati con un circuito fluidico in grado di replicare il flusso sanguigno e con regolatori elettropneumatici che consentono la deformazione della membrana per replicare i movimenti respiratori. I bioreattori possono anche essere interfacciati con generatori di aerosol e sensorizzati per misurare la deposizione di nanoparticelle dall'aerosol
In particolare, il progetto pisano si focalizzerà sullo sviluppo di un “naso hi-tech”, saranno quindi realizzati un modello in vitro avanzato di un polmone e un modello di nano-dosimetria in-silico. I due dispositivi potranno quindi di sostituire una serie di test di inalazione forzata attualmente eseguiti su animali per valutare il rischio di nanomateriali industriali.Il modello in vitro sarà costituito da un bioreattore capace di simulare l’ambiente dinamico dell’alveolo polmonare combinando diverse azioni, nello specifico inspirazione, espirazione, flusso sanguigno e deposizione di aerosol su una membrana biomimetica contenente cellule della parete alveolare umana. Verrà, inoltre, sviluppata un’interfaccia grafica per nano-dosimetria in-silico, che consentirà di predire la dose effettiva percepita di nanomateriali industriali dalle cellule alveolari.
Lavoreranno al progetto i giovani ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, sede operativa e legale del Centro 3R, del Dipartimento di Farmacia e Centro di Ricerca E. Piaggio afferenti al Centro3R.
Il progetto dell’Ateneo genovese ha invece come obiettivo quello di ottimizzare l’attendibilità di una piattaforma in vitro multicellulare basata su cellule di origine umana, al fine di studiare, in modo sempre più veritiero, le basi molecolari del glaucoma primario ad angolo aperto (POAG), una patologia a oggi incurabile e che porta alla cecità. La piattaforma millifluidica completerà un modello 3D dinamico di cellule di trabecolato umano, precedentemente allestito, attraverso l’inserimento di cellule retinali ganglionari (RGC) di origine umana, ottenute da cellule staminali pluripotenti. Entrambi i tipi cellulari rivestono un ruolo chiave nella degenerazione glaucomatosa: la degenerazione del trabecolato nel POAG sottende lo stadio prodromico, mentre la morte delle RGC la degenerazione ultima che determina cecità irreversibile.
Il progetto sarà svolto da ricercatori del Dipartimento di Medicina Sperimentale e del Dipartimento di Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e della Vita, afferenti al Centro 3R.
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Al via il corso sull’Agenda 2030 e gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile
https://sostenibile.unipi.it/2022/01/31/al-via-il-corso-sullagenda-2030-e-gli-obiettivi-per-lo-sviluppo-sostenibile/
Giulio Deangeli presenta in Sapienza “Il metodo geniale”
Sabato 29 gennaio, alle ore 11, nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza (in via Curtatone e Montanara 15, a Pisa), il giovane neuroscienziato Giulio Deangeli presenta al pubblico “Il metodo geniale”, il libro appena edito da Mondadori in cui svela i segreti del cervello per apprendere velocemente e amare lo studio. Insieme al “super-studente” che nel 2020 ha ottenuto cinque lauree in parallelo all’Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant’Anna, saranno presenti Paolo Mancarella, rettore dell’Ateneo pisano, Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio della Regione Toscana. Introduce e Modera il professor Riccardo Zucchi, presidente della Scuola interdipartimentale di Medicina dell’Università di Pisa
L’evento sarà in modalità mista: per partecipare in presenza è necessario esibire il green pass e prenotarsi al link https://forms.gle/4cC1JeWWdtgSNFT19 (la capienza della sala è limitata a 70 posti per le normative anti Covid). Per seguire l’evento a distanza collegarsi al link http://call.unipi.it/IlMetodoGeniale.
Giulio Deangeli oggi lavora come ricercatore all’Università di Cambridge, dove studia le malattie neurodegenerative. È da sempre in prima linea nel volontariato, nella divulgazione scientifica e nell’orientamento dei giovani. In un affascinante percorso alla scoperta del cervello umano, nel suo “Metodo geniale” insegna ad andare oltre la lettura compulsiva di un libro e a rendere proficuo lo studio, massimizzando il rendimento complessivo. Deangeli indica quali sono i meccanismi alla base dell’apprendimento, dalla memoria al retrieval, dalla lettura alla motivazione, senza dimenticare aspetti collaterali, ma altrettanto importanti, quali il sonno, l’attività fisica, la gestione dello stress.
Insieme alla teoria, fornisce poi utilissime strategie pratiche: le dibattute mnemotecniche, tra cui la conversione fonetica e la tecnica dei loci, la sottolineatura, la generazione di schemi, i trucchi per motivarsi allo studio e imparare più velocemente una lingua straniera. E condivide alcune delle «pazzie» che ha attuato lui stesso, dalle passeggiate in solitaria ripassando con l’aiuto delle cards alle lunghe notti trascorse in sala conferenze, fino alla «città della memoria» o alla musica preferita per fissare le informazioni. Insomma, in questo libro si possono trovare consigli utili per rivoluzionare il proprio approccio allo studio, grazie a un metodo «geniale» che stupisce per concretezza e praticità.
Farmaci nel disturbo bipolare: concentrazioni plasmatiche mai tossiche ma sub-terapeutiche in un terzo dei pazienti
L’analisi di 20mila campioni di plasma provenienti dall’Aoup ha mostrato che un terzo dei pazienti affetti da disturbo bipolare e trattati con litio e acido valproico hanno una concentrazione plasmatica di questi farmaci più bassa rispetto a quella consigliata. La notizia pubblicata sulla rivista Pharmaceuticals arriva da uno studio di cinque anni delle Università di Pisa, dell’Aquila e dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup).
“Dalla nostra analisi emerge come livelli tossici di litio e acido valproico siano stati trovati molto raramente - spiega il professore Marco Scarselli (foto) del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Ateneo pisano - mentre una percentuale rilevante di pazienti, circa un terzo, aveva valori di concentrazione sub-terapeutici, cioè più bassi rispetto a quelli consigliati”.
Secondo i ricercatori, le possibili spiegazioni di questi risultati potrebbero essere un’aderenza farmacologica non ottimale da parte di alcuni pazienti, ma anche una maggiore attenzione da parte dei medici specialisti nell’evitare effetti avversi, con la tendenza a mantenere dosi basse di questi farmaci quando possibile, soprattutto durante il trattamento cronico. Infine, l’utilizzo della politerapia nel trattamento del disturbo bipolare, con l’aggiunta per esempio di farmaci come gli antipsicotici, potrebbe spiegare una certa tendenza a utilizzare i farmaci a dosaggio inferiore rispetto alle monoterapie.
“Il monitoraggio farmacologico - conclude Scarselli - è dunque uno strumento molto efficace e utile per gli specialisti per verificare possibili concentrazioni sub-terapeutiche ed eventualmente intervenire di conseguenza con un l’assestamento del dosaggio”.
Farmaci nel disturbo bipolare: concentrazioni plasmatiche mai tossiche ma sub-terapeutiche in un terzo dei pazienti
L’analisi di 20mila campioni di plasma provenienti dall’Aoup ha mostrato che un terzo dei pazienti affetti da disturbo bipolare e trattati con litio e acido valproico hanno una concentrazione plasmatica di questi farmaci più bassa rispetto a quella consigliata. La notizia pubblicata sulla rivista Pharmaceuticals arriva da uno studio di cinque anni delle Università di Pisa, dell’Aquila e dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup).
“Dalla nostra analisi emerge come livelli tossici di litio e acido valproico siano stati trovati molto raramente - spiega il professore Marco Scarselli (foto) del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Ateneo pisano - mentre una percentuale rilevante di pazienti, circa un terzo, aveva valori di concentrazione sub-terapeutici, cioè più bassi rispetto a quelli consigliati”.
Secondo i ricercatori, le possibili spiegazioni di questi risultati potrebbero essere un’aderenza farmacologica non ottimale da parte di alcuni pazienti, ma anche una maggiore attenzione da parte dei medici specialisti nell’evitare effetti avversi, con la tendenza a mantenere dosi basse di questi farmaci quando possibile, soprattutto durante il trattamento cronico. Infine, l’utilizzo della politerapia nel trattamento del disturbo bipolare, con l’aggiunta per esempio di farmaci come gli antipsicotici, potrebbe spiegare una certa tendenza a utilizzare i farmaci a dosaggio inferiore rispetto alle monoterapie.
“Il monitoraggio farmacologico - conclude Scarselli - è dunque uno strumento molto efficace e utile per gli specialisti per verificare possibili concentrazioni sub-terapeutiche ed eventualmente intervenire di conseguenza con un l’assestamento del dosaggio”.
Al via con 160 iscritti l’edizione 2022 del Contamination Lab Pisa
Con 160 iscritti si è aperta la quinta edizione del Contamination Lab Pisa, finalizzato a promuovere e incentivare lo spirito imprenditoriale in studenti, studentesse, ricercatori, ricercatrici e docenti dell’Università di Pisa, della Scuola Normale Superiore, della Scuola Sant’Anna e dell’IMT Lucca e che si sviluppa su due corsi: uno base, PhD+, e uno avanzato, CYB+.
La nuova edizione, che si svolgerà in modalità ibrida online e in presenza, conferma le novità di programma introdotte nella passata edizione, arricchite da una maggiore attenzione alla comunicazione digitale, alla mobilità e alla sostenibilità che si aggiungono a concetti come il “mindset imprenditoriale”, il “team building”, il “business plan” e la proprietà intellettuale. Ampio spazio anche alle tecniche di creatività, alla costruzione di un “business model” efficace, alle principali fonti di finanziamento delle startup, al pitch e all’industria 4.0.
I 160 iscritti del PhD+, principalmente studenti magistrali e dottorandi di ricerca anche provenienti da università europee, frequenteranno 13 seminari svolti anche in lingua inglese, tenuti da imprenditori, consulenti e docenti, in cui potranno acquisire le principali competenze necessarie a comprendere il mondo dell’imprenditorialità innovativa anche attraverso le consulenze di esperti messe a disposizione dallo staff del CLab Pisa.
La platea degli iscritti si conferma particolarmente variegata con quasi tutti i settori disciplinari rappresentati e con le Scienze Sociali e Umanistiche, l’Ingegneria dell’Informazione, l’Informatica e l’Economia e Management che si fanno apprezzare come i più rilevanti numericamente mentre si osserva una crescita significativa per Scienze Chimiche, Biologiche, del Farmaco e Scienze Agrarie.
PhD+ 2022 si è aperto ieri 25 gennaio alle 15:00 su Microsoft Teams con un evento inaugurale in cui ai consueti saluti istituzionali degli Atenei coinvolti nel progetto (Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Sant’Anna e Scuola IMT Alti Studi Lucca), si sono aggiunti gli interventi del professor Leonardo Bertini, Chief del CLab e della professoressa Giovanna Mariani, Project Manager del CLab, seguiti da una tavola rotonda moderata da Raffaella Polato, giornalista del Corriere della Sera e animata dai contributi di Ugo Faraguna (SleepActa), Carolina Paolicchi (Astarte Edizioni), Mariagrazia Di Luca (Fagoterapia Lab) e Giuseppe Gentile (IngeniArs), aziende che sono, o saranno presto, Spin-off Unipi.
Il team del Contamination Lab Pisa - ha dichiarato Leonardo Bertini, Chief del CLab - è particolarmente soddisfatto di riscontrare come il gradimento dell’iniziativa presso gli studenti sia stato confermato anche per l’anno in corso e come stiano nascendo iniziative di collaborazione, che hanno già portato ad una prima partecipazione di allievi stranieri e che, presumibilmente, potranno conferire al progetto, in un prossimo futuro, una dimensione sempre più internazionale. L’ampia gamma dei settori culturali di provenienza degli allievi costituisce poi la migliore premessa possibile per una efficace “contaminazione culturale”, dalla quale ci aspettiamo la nascita di idee di impresa altamente innovative e di “teams” con competenze multidisciplinari. Tutte le informazioni sul CLab e i suoi seminari sono disponibili sul sito ufficiale.
Al via con 160 iscritti l’edizione 2022 del Contamination Lab Pisa
Con 160 iscritti si è aperta la quinta edizione del Contamination Lab Pisa, finalizzato a promuovere e incentivare lo spirito imprenditoriale in studenti, studentesse, ricercatori, ricercatrici e docenti dell’Università di Pisa, della Scuola Normale Superiore, della Scuola Sant’Anna e dell’IMT Lucca e che si sviluppa su due corsi: uno base, PhD+, e uno avanzato, CYB+.
La nuova edizione, che si svolgerà in modalità ibrida online e in presenza, conferma le novità di programma introdotte nella passata edizione, arricchite da una maggiore attenzione alla comunicazione digitale, alla mobilità e alla sostenibilità che si aggiungono a concetti come il “mindset imprenditoriale”, il “team building”, il “business plan” e la proprietà intellettuale. Ampio spazio anche alle tecniche di creatività, alla costruzione di un “business model” efficace, alle principali fonti di finanziamento delle startup, al pitch e all’industria 4.0.
I 160 iscritti del PhD+, principalmente studenti magistrali e dottorandi di ricerca anche provenienti da università europee, frequenteranno 13 seminari svolti anche in lingua inglese, tenuti da imprenditori, consulenti e docenti, in cui potranno acquisire le principali competenze necessarie a comprendere il mondo dell’imprenditorialità innovativa anche attraverso le consulenze di esperti messe a disposizione dallo staff del CLab Pisa.
La platea degli iscritti si conferma particolarmente variegata con quasi tutti i settori disciplinari rappresentati e con le Scienze Sociali e Umanistiche, l’Ingegneria dell’Informazione, l’Informatica e l’Economia e Management che si fanno apprezzare come i più rilevanti numericamente mentre si osserva una crescita significativa per Scienze Chimiche, Biologiche, del Farmaco e Scienze Agrarie.
Un momento di una delle edizioni precedenti del CLab (pre-Covid)
PhD+ 2022 si è aperto ieri 25 gennaio alle 15:00 su Microsoft Teams con un evento inaugurale in cui ai consueti saluti istituzionali degli Atenei coinvolti nel progetto (Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Sant’Anna e Scuola IMT Alti Studi Lucca), si sono aggiunti gli interventi del professor Leonardo Bertini, Chief del CLab e della professoressa Giovanna Mariani, Project Manager del CLab, seguiti da una tavola rotonda moderata da Raffaella Polato, giornalista del Corriere della Sera e animata dai contributi di Ugo Faraguna (SleepActa), Carolina Paolicchi (Astarte Edizioni), Mariagrazia Di Luca (Fagoterapia Lab) e Giuseppe Gentile (IngeniArs), aziende che sono, o saranno presto, Spin-off Unipi.
Il team del Contamination Lab Pisa - ha dichiarato Leonardo Bertini, Chief del CLab - è particolarmente soddisfatto di riscontrare come il gradimento dell’iniziativa presso gli studenti sia stato confermato anche per l’anno in corso e come stiano nascendo iniziative di collaborazione, che hanno già portato ad una prima partecipazione di allievi stranieri e che, presumibilmente, potranno conferire al progetto, in un prossimo futuro, una dimensione sempre più internazionale. L’ampia gamma dei settori culturali di provenienza degli allievi costituisce poi la migliore premessa possibile per una efficace “contaminazione culturale”, dalla quale ci aspettiamo la nascita di idee di impresa altamente innovative e di “teams” con competenze multidisciplinari. Tutte le informazioni sul CLab e i suoi seminari sono disponibili sul sito ufficiale.
Giulio Deangeli presenta in Sapienza “Il metodo geniale”
Sabato 29 gennaio, alle ore 11, nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza (in via Curtatone e Montanara 15, a Pisa), il giovane neuroscienziato Giulio Deangeli presenta al pubblico “Il metodo geniale”, il libro appena edito da Mondadori in cui svela i segreti del cervello per apprendere velocemente e amare lo studio. Insieme al “super-studente” che nel 2020 ha ottenuto cinque lauree in parallelo all’Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant’Anna, saranno presenti Paolo Mancarella, rettore dell’Ateneo pisano, Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio della Regione Toscana. Introduce e Modera il professor Riccardo Zucchi, presidente della Scuola interdipartimentale di Medicina dell’Università di Pisa.
L’evento sarà in modalità mista: per partecipare in presenza è necessario esibire il green pass e prenotarsi al link https://forms.gle/4cC1JeWWdtgSNFT19. Per seguire l’evento a distanza collegarsi al link http://call.unipi.it/IlMetodoGeniale.
Giulio Deangeli oggi lavora come ricercatore all’Università di Cambridge, dove studia le malattie neurodegenerative. È da sempre in prima linea nel volontariato, nella divulgazione scientifica e nell’orientamento dei giovani.
In un affascinante percorso alla scoperta del cervello umano, nel suo “Metodo geniale” insegna ad andare oltre la lettura compulsiva di un libro e a rendere proficuo lo studio, massimizzando il rendimento complessivo. Deangeli indica quali sono i meccanismi alla base dell’apprendimento, dalla memoria al retrieval, dalla lettura alla motivazione, senza dimenticare aspetti collaterali, ma altrettanto importanti, quali il sonno, l’attività fisica, la gestione dello stress.
Insieme alla teoria, fornisce poi utilissime strategie pratiche: le dibattute mnemotecniche, tra cui la conversione fonetica e la tecnica dei loci, la sottolineatura, la generazione di schemi, i trucchi per motivarsi allo studio e imparare più velocemente una lingua straniera. E condivide alcune delle «pazzie» che ha attuato lui stesso, dalle passeggiate in solitaria ripassando con l’aiuto delle cards alle lunghe notti trascorse in sala conferenze, fino alla «città della memoria» o alla musica preferita per fissare le informazioni. Insomma, in questo libro si possono trovare consigli utili per rivoluzionare il proprio approccio allo studio, grazie a un metodo «geniale» che stupisce per concretezza e praticità.
All’Expo di Dubai la gara di studenti che combina nozioni sportive, analisi dei dati e intelligenza artificiale
Si è conclusa domenica 23 gennaio la “Soccer and Data Cup”, una maratona di tre giorni organizzata dal Ministero dell’Istruzione e dall’Università di Pisa al Padiglione Italia dell’Expo a Dubai, con il coordinamento scientifico del professor Paolo Ferragina (nella foto) e la partecipazione di un team di tutor formato da giovani ricercatori e dottorandi del KDD Lab (Paolo Cintia, Giuliano Cornacchia, Giovanni Mauro, Luca Pappalardo e Alessio Rossi) e di studenti italiani presenti al Padiglione. La “Soccer and Data Cup” ha visto sfidarsi otto squadre di studenti delle scuole secondarie di secondo grado italiane e due di studenti universitari degli Emirati Arabi, impegnati in una gara che ha combinato nozioni sportive con tecniche di analisi dei dati e di intelligenza artificiale. I dati a disposizione degli studenti sono stati quelli relativi alle partite delle cinque più importanti leghe europee calcistiche, dell'Europeo 2016 e del Mondiale 2018. Obiettivo dell’iniziativa è stato quello di sensibilizzare i giovani alle nuove frontiere dell’analisi complessa dei dati digitali in ambito sportivo, invogliandoli auspicabilmente a iscriversi a lauree di tipo STEM. La partecipazione delle studentesse è stata di oltre il 30%.
La cerimonia di apertura della competizione ha avuto come protagonista Gianluca Vialli, che ha inviato un video messaggio di incoraggiamento ai ragazzi partecipanti (https://youtu.be/SgmvWC0kuDE). Il team manager della Nazionale, che aveva già visitato il Padiglione Italia a dicembre, si è rivolto agli studenti dicendo di essere "felice che vogliate imparare di più sul settore del calcio e dello sport. Con questa iniziativa migliorerete le vostre conoscenze sull’analisi dei Big Data, e sulle tecnologie digitali che sono sempre più parte di questo settore. La performance ora è dentro e fuori dal campo e possiamo migliorare grazie alle informazioni che i dispositivi digitali sono in grado di fornirci in partita e durante l’allenamento".
Oltre a Vialli sono intervenuti il Commissario Generale per la partecipazione dell’Italia a Expo Dubai, Paolo Glisenti, e i prorettori dell’Università di Pisa per la Cooperazione e le relazioni internazionali, Francesco Marcelloni, e per l’Informatica, Paolo Ferragina, in veste anche di co-organizzatore e coordinatore scientifico dell’iniziativa.
"Il settore e il mercato del calcio si sta muovendo verso il sud del mediterraneo, nei Paesi arabi e nel sud-est asiatico – ha affermato Glisenti - e i Mondiali del Qatar potranno solo spingere di più questo processo. L'analisi dei dati sarà il punto centrale e strategico per il calcio e per tanti altri settori e mercati". "Sono sicuro che questo evento sarà un successo, permettendo anche di creare forti legami di amicizia”, ha continuato Marcelloni, ricordando che in ambito informatico Pisa e la sua Università "sono sempre state all'avanguardia in Italia e nel mondo". “Con questa iniziativa – ha concluso Ferragina - gli studenti hanno avuto modo di conoscere meglio la Scienza dei dati, grazie anche a una collaborazione di successo tra scuole e Università di Pisa sulla quale stiamo investendo molto sia dal punto di vista dell’orientamento in ingresso alla nostra Università, sia per l’alta formazione a livello di master e dottorati. Pisa è infatti uno dei centri italiani sull'intelligenza artificiale e un centro di sicura eccellenza per la Data Science, con importanti applicazioni allo sport, più in generale, e al calcio in particolare".
La competizione è stata vinta dagli studenti dell'Istituto superiore Odierna di Palma di Montechiaro, in Sicilia. Hanno partecipato l'Istituto della Bassa Friulana di Udine, che si è piazzato in seconda posizione, il Liceo scientifico Fulcieri di Forlì, al terzo posto, e poi il Liceo Daniele Crespi di Busto Arstizio, l'Istituto Rita Levi Montalcini di Acqui Terme, il Liceo Giacomo Leopardi di Macerata, l'Istituto Volta di Pescara, l'Istituto Ovidio di Sulmona, la New York University di Abu Dhabi e l'Al Khalil International Private School di Al Ain.