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Comunicati stampa
Venerdì, 19 Luglio 2019 14:04

Caleido in concerto: "E poi ci rido tour"

Il 26 luglio alle 22, presso "Arno Vivo Lungarno Buozzi", l'Associazione IMATS  organizza il concerto di musica dal vivo del gruppo musicale "Caleido".

L'evento, a ingresso gratuito, è realizzato con il contributo dell'Ateneo per le attività autogestite degli studenti (rif. 1931).

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Locandina

Venerdì, 19 Luglio 2019 13:38

Caleido in concerto: "E poi ci rido tour"

Il 26 luglio alle 22, presso "Arno Vivo Lungarno Buozzi", l'Associazione IMATS  organizza il concerto di musica dal vivo del gruppo musicale "Caleido".

L'evento, a ingresso gratuito, è realizzato con il contributo dell'Ateneo per le attività autogestite degli studenti (rif. 1931).

Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Locandina

Presso la Presidenza dell'IIS Istituto di Istruzione Superiore Leonardo da Vinci Fascetti è stato lanciato, “Live! il Laboratorio Interdisciplinare Veicoli/Velivoli Elettrici”, un progetto pilota per mettere in contatto gli studenti in ingegneria dell'Università di Pisa e della scuola secondaria di secondo livello.

 

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Alcuni momenti dell'incontro all'IIS


Il progetto promosso dal Centro Interdipartimentale per l'Aggiornamento, la Formazione e la Ricerca Educativa (CAFRE) dell’Ateneo ha lo scopo di sperimentare nuove (o vecchie) metodologie e strumenti didattici per favorire, non solo l'apprendimento, ma soprattutto la motivazione dei ragazzi e la loro capacità di interagire con figure che hanno competenze e formazione diverse.
Il progetto ha già ricevuto un primo finanziamento per l'acquisto dei kit sperimentali nell'ambito del bando SEAS per le attività studentesche.

Sono coinvolti in Live! i professori Gabriella Caroti, Michele Lanzetta e Gianluca Dini e due studenti, Antonio Luperini e Paolo Mattioni, per l’Università di Pisa e i professori Angela Rossodivita, Fabrizio Boni, Alberto Landi e Fortunato Nardelli per l’IIS.

Venerdì, 19 Luglio 2019 09:14

Scatto matto! Racconta la tua Università

E’ partito “Scatto matto! Racconta la tua Università", il concorso fotografico aperto a tutti gli studenti dell’Università di Pisa per realizzare il calendario ufficiale 2020 dell’Ateneo. Il tema del contest è di illustrare e interpretare vari aspetti della vita dell'Ateneo, anche in rapporto con la città e il territorio.

Scatto matto Racconta la tua Universita 3

Le 12 fotografie vincitrici saranno selezionate da una giuria e gli autori degli scatti premiati riceveranno 500 euro ciascuno.

Per partecipare al concorso occorre inviare entro il 31 ottobre 2019 un massimo di tre fotografie via mail all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., seguendo le indicazioni presenti nel regolamento del concorso.
Tutte le foto, anche quelle non premiate, potranno essere utilizzate dall'Università di Pisa per i propri fini istituzionali e promozionali.

Al via “Scatto matto! Racconta la tua Università", il concorso fotografico aperto agli studenti dell’Università di Pisa per raccontare con scatti originali i vari aspetti della vita dell'Ateneo, anche in rapporto alla città e al territorio.

Le 12 fotografie vincitrici, selezionate da una giuria, serviranno a realizzare il calendario ufficiale 2020 dell'Università di Pisa e gli autori degli scatti premiati riceveranno 500 euro ciascuno.

Per partecipare al concorso occorre inviare entro il 31 ottobre 2019 un massimo di tre fotografie all'indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., seguendo le indicazioni presenti nel regolamento del concorso.

Tutte le foto, anche quelle che non compariranno nel calendario, potranno essere utilizzate dall'Università di Pisa per fini istituzionali e promozionali.

Il 19 novembre è stata nominata la Commissione giudicatrice.

Il 25 novembre la Commissione ha selezionato i 12 vincitori.

Gli agenti patogeni, al pari degli uomini e di ogni altro essere vivente nel nostro pianeta, ‘viaggiano’ arrivando in aree dove prima non erano presenti: individuare tempestivamente questi fenomeni è dunque di cruciale importanza per tutelare la nostra salute. Una recente ricerca italo-canadese ha scoperto la comparsa in Nord America di un nuovo ceppo di un parassita, variante di un ceppo europeo, che sta provocando l'epidemia locale di una malattia sino ad ora riscontrata solo occasionalmente in quel continente. Si tratta dell’Echinococcosi alveolare (AE), una grave patologia causata dal verme piatto Echinococcus multilocularis che è trasmesso agli uomini da alcuni animali selvatici come la volpe e il coyote, o domestici come il cane. Lo studio, coordinato dal professore Alessandro Massolo del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa in collaborazione con le Università di Calgary e dell’Alberta, è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine, la più autorevole e citata rivista al mondo per la medicina.


Sfoglia la foto gallery: 


“In tutto il Nord America continentale i casi di AE nell’uomo causati da infezioni acquisite localmente erano stati sinora solo due, uno nel 1927 in Canada e uno nel 1977 in USA, mentre gli altri casi rilevati erano pazienti che avevano contratto l’infezione all’estero – spiega il professore Alessandro Massolo dell’Università di Pisa - Il nostro studio, condotto dal 2013 al 2018, ha documentato comparsa di sette nuovi casi nella Provincia dell’Alberta, di cui tre riguardavano pazienti immunosoppressi, una condizione che di solito riduce a pochi mesi o un anno la velocità di manifestazione della patologia, che altrimenti impiega fino a una decina di anni a comparire, rendendo questi pazienti delle ‘sentinelle’ per l’insorgenza di un’epidemia”.

Attualmente in tutto il mondo si registrano ogni anno oltre 18,000 nuovi casi di AE di cui circa 200 solo in Europa. Nell’uomo l’echinococcosi alveolare è una malattia cronica, con esiti fatali in oltre il 90% dei casi se non curata, e del 16% se curata. Il parassita che la provoca esiste in diversi ceppi, e come hanno stabilito gli scienziati attraverso la sua caratterizzazione genetica, quello identificato in Nord America dal gruppo di ricerca del professore Massolo è una variante di quello europeo, notoriamente molto virulento nell’uomo. Questo nuovo ceppo, sempre secondo gli scienziati, sarebbe ormai il più comune nella fauna selvatica in quell’area del Canada (Alberta).

“Almeno cinque dei sette casi di AE ad Alberta sono stati causati da questo ceppo simil-europeo che presenta la mutazione di un gene mitocondriale mai riscontrata prima, il che suggerisce - conclude Massolo - che questo ceppo si sia ormai stabilito in quest’area del Nord America e che probabilmente siamo di fronte ai risultati di un processo recente di invasione parassitaria, con ovvie ricadute di salute pubblica; un’evidenza che dovrà certo indurre cambiamenti di classificazione del rischio per questa grave patologia in Nord America”.

 

Come saranno gli aerei del futuro? Ce lo racconta l’ultima puntata di “Raccontare la ricerca”, la serie di video dedicata ai progetti e agli studi all’avanguardia portati avanti all’Università di Pisa.
Guarda Il video >>>> https://www.youtube.com/watch?v=MVEXRx9ixOg
Il professor Aldo Frediani e il gruppo di ricercatori della sezione aereospaziale del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale, raccontano gli studi sugli aerei del futuro che hanno l'obiettivo di superare i limiti degli attuali velivoli e consentire in futuro uno sviluppo sostenibile dell’aviazione.
L'intera serie di "Raccontare la ricerca" è visibile a questo link.

Il ‘verde’ delle nostre città? Più è rosso e più è resistente. È questo quanto emerge da uno studio del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista “Frontiers in Plant Science”. Il team dei ricercatori coordinato dalla professoressa Lucia Guidi, direttore del Centro Nutrafood, ha infatti scoperto che le piante a foglie rosse si difendono meglio dagli stress ambientali, come siccità, stress luminoso e salinità, rispetto a quelle a foglie verdi.
“Questo maggiore resilienza – spiega Marco Landi ricercatore dell’Università di Pisa – è dovuta alla presenza di antociani, dei pigmenti da cui deriva proprio il rosso delle foglie, che fanno da ‘filtro’ nei confronti dei raggi solari esercitando un’azione fotoprotettiva, soprattutto nei momenti in cui le foglie sono più vulnerabili, cioè quando sono più giovani o senescenti”.
In particolare, l’analisi dei ricercatori si è concentrata su due genotipi di Prunus, a foglie verdi e rosse, dimostrando che queste ultime sopravvivono meglio in condizioni avverse proprio grazie ad una maggiore resistenza delle foglie in tutte le fasi di sviluppo. E così, come conseguenza della presenza di antociani, nel periodo autunnale le piante rosse mantengono le foglie un mese in più circa rispetto quelle verdi.
“Oltre agli aspetti più prettamente scientifici legati alla biosintesi degli antociani – conclude Landi - la ricerca fornisce delle indicazioni utili per selezionare le specie arboree più adatte per l’arredo urbano delle nostre città, un settore nel quale il nostro Dipartimento ha al suo attivo una ventina di anni di attività di ricerca e di didattica, soprattutto nell’ambito della laurea magistrale in Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio”.
La ricerca pubblicata su “Frontiers in Plant Science” è stata finanziata grazie ad un Progetti di Ricerca di Ateneo (PRA) e i risultati sono stati presentati nel corso del convegno “Il privilegio di essere rossi in condizioni di stress” che si è svolto all’Università di Pisa nel giugno scorso. Gli autori dello studio, insieme a Lucia Guidi e Marco Landi, sono Rossano Massai, Damiano Remorini, Fernando Malorgio, Paolo Vernieri, Tommaso Giordani, Cristina Nali, Elisa Pellegrini, Giovanni Rallo, ed Ermes Lo Piccolo per l’Università di Pisa e Giovanni Agati e Cristiana Giordano del CNR di Firenze.

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