L'Università di Pisa, in collaborazione con la Fondazione Pisa e Palazzo Blu e in ideale continuità con gli appuntamenti coordinati da Marco Santagata, organizza due giornate di incontri sulle "nostre idee di Dante", spaziando tra letteratura, arte e scienza. L'iniziativa, pensata in forma mista con la proposta dello streaming per raggiungere un pubblico più ampio, tra cui docenti e studenti delle scuole superiori, si tiene lunedì 10 e martedì 11 maggio (vai al programma in dettaglio; il primo giorno sarà visibile al link https://www.youtube.com/watch?v=lLwmeoQ28Sg, mentre per il secondo l’indicazione sarà disponibile sul sito https://palazzoblu.it/ e su quello del Gruppo Dante dell’Associazione degli Italianisti, www.dantenoi.it, visto che l’iniziativa si inserisce nel ciclo di incontri internazionali “Nel nome di Dante”).
Tra gli ospiti della prima giornata spiccano le scrittrici Maaza Mengiste, considerata una delle voci più potenti della letteratura contemporanea afroamericana e autrice di opere che esplorano temi quali la guerra, l’esilio, la migrazione e la rivoluzione, con particolare attenzione all'Etiopia, sua terra di origine; e Marija Stepanova, personalità di spicco nella poesia e nella prosa russa contemporanea e autrice del romanzo "Memoria della memoria", vero e proprio caso letterario dell’anno 2017, che nel ricostruire la storia della propria famiglia offre una riflessione storico-filosofica e politica sulle strategie di interpretazione del passato. In entrambe queste autrici contemporanee il contatto con le opere di Dante ha lasciato un segno profondo, originando una personalissima rilettura del grande poeta, a settecento anni dalla morte, che sarà interessante ascoltare dalla loro viva voce.
A sinistra Marija Stepanova, a destra Maaza Mengiste.
La seconda giornata è animata dall'intervento del fisico e docente dell'Ateneo pisano, Guido Tonelli, che si sofferma sul significato di Dante per uno scienziato del Duemila, ragionando anche sulla visione movimentata e stratificata dell'universo propria del nostro tempo contrapposta a quella ordinata e perfettamente compiuta di Dante. A seguire, lo scrittore Walter Siti propone le sue intelligenti e provocatorie riflessioni sui rischi di un'idealizzazione fin troppo facile del sommo poeta, in un intervento dal titolo “Dante ci aiuta o è un fantasma persecutorio?”.
La due giorni pisana, coordinata dai professori Alberto Casadei, Stefano Garzonio e Biancamaria Rizzardi, propone il ricordo del professor Marco Santagata a pochi mesi dalla prematura scomparsa, ritornando e riflettendo insieme a Maria Cristina Cabani e Giuseppe Petralia sul rapporto tra "Dante e Pisa", che è stato il tema di una serie di ricerche storiche e filologico-letterarie fortemente innovative promosse proprio da Santagata e da vari altri docenti pisani. Un risultato di questa attività è sfociato nel volume "Dante nella Toscana Occidentale", appena pubblicato dalla Pisa University Press.
Il giorno 11 ci sarà anche la presentazione virtuale della mostra "Tom Phillips. Dante’s Inferno", curata da Giorgio Bacci, promossa da Palazzo Blu, Fondazione Pisa e Società Dantesca Italiana, con il contributo e il patrocinio del Comitato Nazionale per Dante 700. Tom Phillips, tra gli artisti più importanti a livello internazionale, in grado di spaziare dalla scultura alla pittura, dalla grafica all’illustrazione, racconta l'Inferno dantesco attraverso 139 illustrazioni frutto di una ricerca espressiva sul testo di Dante iniziata nel 1976. Le opere presenti in mostra, realizzate con tecniche diverse tra loro – serigrafia, incisione, litografia, mezzatinta – appartengono a una serie completa e rappresentano un "commento visivo" alle terzine dantesche; un commento dai tratti post moderni con citazioni da opere celebri, oggetti di culto, icone della società di massa, incursioni nel mondo dei fumetti.
Al termine degli incontri, infine, sarà presentato in anteprima il progetto dell'Università di Pisa dal titolo "Dante. L'altre stelle", che intende proporre una nuova composizione su Dante Alighieri con un oratorio per soli, grande coro e orchestra composto per l’occasione dal musicista pisano Marco Bargagna, del Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze, su testi originali e antologia dantesca del professor Alberto Casadei. L’esecuzione di alcuni brani, con solisti accompagnati da un pianoforte, è il preludio al concerto in programma a novembre, in prima mondiale, al Teatro Verdi con protagonista il Coro dell’Università di Pisa insieme a solisti di chiara fama sotto la direzione del maestro Stefano Barandoni.
"Queste due giornate - conclude il professor Casadei - ripropongono il fruttuoso connubio di ricerca scientifica e attenzione verso la cultura contemporanea che ha contraddistinto le iniziative dantesche qui a Pisa sin dagli anni Dieci del Duemila. E i tanti spunti che emergono, di certo ci suggeriscono di ripensare alle 'nostre idee di Dante', autore che ha raggiunto ambiti di creatività e di stile linguistico più duraturi delle mode storiche e quindi autenticamente perenni”.