Da qualche giorno sulle lavagne di molte aule di Ingegneria dell'Università di Pisa sono comparse strane scritte a caratteri cubitali, come S_MEO# e $.#0.M€, SMO#E. Contemporaneamente hanno iniziato a circolare in rete foto strane e post di studenti che non capivano cosa stava accadendo. Da Ingegneria il "virus" si è diffuso contagiando altri dipartimenti, tra cui Economia e Informatica. Nel giro di tre giorni, mentre apparivano le solite scritte in giro per i negozi, gli uffici e le strade della città, si diffondevano video stranissimi (www.fablabpisa.org/youtube) e le persone si ritrovavano con mollette per i panni con scritto sopra "#SOME, twittami e riattaccami!", si è scoperto che era opera del FabLab Pisa (www.fablabpisa.org) e del Leaning Lab (www.LeaningLab.org).
Si trattava dell'inizio di una campagna di marketing virale made in ING, ideata cioè da studenti, dottorandi e ricercatori di Ingegneria dell'Università di Pisa, per promuovere #SOME, un nuovo prodotto elettronico, meccanico e software i cui dettagli verranno presentati domani, sabato 30 marzo alle ore 16.00, al Palazzo dei Congressi di Pisa, nell'ambito del festival delle realtà digitali GreenTech.
#SOME non è un semplice oggetto, ma è "la radice degli oggetti", la base da cui vari oggetti dalle più svariate forme e funzioni possono derivare. #SOME è un oggetto basato sul concetto di "internet delle cose", grazie ad una scheda elettronica Arduino può leggere vari sensori, controllare motori, luci, altri oggetti e connettersi ad internet per leggere i nostri profili Facebook, Twitter Google+ etc. La filosofia dietro #SOME è quella dell'open-hardware, open electronics e software opensource. I disegni e i codici saranno rilasciati sabato dopo il Greentech, dando la possibilità a chiunque di costruirsi il proprio #SOME-oggetto e di personalizzarlo come vuole.
Guarda la galleria di immagini sulla pagina Facebook dell'Università di Pisa.