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Il lupo come risorsa del territorio, come presenza che aiuti a valorizzare le tipicità locali, fino a diventare una “caratteristica” di eccellenza per i suoi prodotti e un’attrazione culturale e naturalistica: è questo l’approccio innovativo che propone uno studio del gruppo di ricerca del dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa coordinato da Antonio Felicioli. Da ottobre 2018 sta conducendo una indagine su cinque esemplari di lupo (accertati geneticamente) presenti nel territorio che ricade nei comuni di Crespina-Lorenzana e Casciana Terme-Lari, area fortemente antropizzata, ma in cui questo piccolo branco ha trovato il suo habitat naturale.

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Immagine di lupo da fototrappola.

Guarda il video con le immagini di lupi ripresi dalle fototrappole.


Questa nuova indagine si colloca nell’ambito di una ricerca più vasta sull’impatto del lupo nelle attività zootecniche iniziata nel 2010 e si basa su un approccio multidisciplinare volto allo studio degli spostamenti mediante fototrappolaggio, identificazione degli individui con tecniche molecolari su campioni fecali, monitoraggio sanitario, dieta e ricerca di geni codificanti l’antibiotico resistenza in microrganismi isolati da campioni fecali. Il tutto avviene in una logica di partecipazione, cioè con l’attiva collaborazione dei portatori di interesse locale, tra cui allevatori di pecore, cavalli, vacche e polli, associazioni venatorie locali e Federcaccia regionale e agriturismi, che intravedono in questo progetto una possibile riposta a un fenomeno che sempre più spesso viene trattato come “emergenza” e che adesso può diventare una risorsa per tutti.

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Antonio Felicioli (a destra) con la dottoranda Francesca Coppola e il laureando Samuele Baldanti.


«Il territorio di Crespina-Lorenzana e Casciana Terme-Lari è caratterizzato da intense attività produttive e ludico-ricreative, come zootecnia, pastorizia, taglio del bosco, forme organizzate di caccia al cinghiale (braccata), cicloturismo, equiturismo, ricerca di funghi e turismo culturale – spiega Felicioli – L’intento è quello di recepire e conciliare il nuovo Piano Lupo Nazionale, proposto dal Ministero dell’ambiente e che sarà prossimamente valutato in conferenza Stato-Regioni, con le piccole realtà territoriali dove questo affascinante predatore vive». Tra le azioni previste dal nuovo Piano Lupo nazionale per assicurare la persistenza del lupo in Italia e minimizzare i conflitti con le attività antropiche, c’è anche la volontà di esplorare forme di indennizzo alternativo e integrativo individuabili come “contributi a priori” per gli allevatori che operano in aree di presenza accertata del lupo, in modo da ridurre le eventuali ricadute economiche sulle loro attività.

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Francesca Coppola e Samuele Baldanti.


«Con il nostro studio miriamo a costruire una narrativa della coesistenza uomo-lupo capace di mediare gli interessi collettivi e spostare la presenza del lupo da fattore negativo a una nuova opportunità per la valorizzazione delle risorse naturali e dei prodotti di questi piccoli paesi – conclude Felicioli – Dunque prodotti locali di qualità, che oltre a essere biologici, hanno il valore aggiunto di essere ottenuti nel rispetto della presenza del lupo; inoltre un turismo naturalistico capace di attrarre sul territorio amanti della natura e fotografi, interessati a vivere un’esperienza ravvicinata con un animale divenuto leggendario nell’immaginario collettivo».


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Altre info:

Gruppo di Lavoro: Antonio Felicioli (referente scientifico), Francesca Coppola, Claudia Russo, Samuele Baldanti, Giuseppe Vecchio, Filippo Fratini, Barbara Turchi, Fabio Macchioni, Stefania Perrucci, Marco Salvadori, Francesco Riccioli, Lucia Casini

Claudia Russo, Silvana Mattiello, Carlo Bibbiani, Alessandro Baglini, Paolo Bongi & Claudia Facchini (2014), Impact of Wolf (Canis Lupus) on Animal Husbandry in an Apennine Province, Italian Journal of Animal Science, 13:3, 3303, DOI: 10.4081/ijas.2014.3303

Barbara Turchi,1 Marta Dec,2 Fabrizio Bertelloni,1 Stanisław Winiarczyk,3 Sebastian Gnat,4 Flavio Bresciani,1 Fabio Viviani,5 Domenico Cerri,1 and Filippo Fratini1, Antibiotic Susceptibility and Virulence Factors in Escherichia coli from Sympatric Wildlife of the Apuan Alps Regional Park (Tuscany, Italy), MICROBIAL DRUG RESISTANCE Volume 00, Number 00, 2019 ª Mary Ann Liebert, Inc. DOI: 10.1089/mdr.2018.0191, in press.

Lezioni fuori sede per un gruppo di studenti dell'Università di Pisa che dal 25 maggio e per sei giorni sono stati in Belgio e Olanda dove hanno potuto visitare il Rijksmuseum di Leiden e il Musées royaux des Arts et d'Histoire de Brussels. I tredici studenti del corso Storia Sociale e Cultura Materiale dell'Antico Egitto (laurea magistrale OEVO: Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente) accompagnati dal professore Gianluca Miniaci e dal dottor Mattia Mancini hanno così potuto sperimentare direttamente la museologia applicata alla cultura materiale dell'antico Egitto. L'iniziativa è stata finanziata con i fondi speciali per la didattica di Ateneo.

Riportiamo di seguito il resoconto del viaggio scritto da una delle studentesse, Martina Brentan.

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Tra mummie e statuine di ippopotami: alla scoperta della Cultura Materiale egiziana da Leiden a Bruxelles

 

Siamo in un’asettica stanza di vetro e il dr. Luc Delvaux - curatore della sezione egizia del Musée Art & Histoire di Bruxelles - scosta lentamente il velo bianco che copre qualcosa disposto su un lettino: è il corpo mummificato di una donna vissuta quasi 2000 anni fa, in corso di restauro e quindi nascosto a tutti gli altri visitatori.

Le espressioni di stupore sui nostri volti tradiscono l’emozione di questa esperienza esclusiva; solo una delle tante vissute durante il ciclo di lezioni fuori sede del corso di ”Storia Sociale e Cultura Materiale Egiziana’’ che hanno impegnato per 6 giorni, tra Olanda e Belgio, 13 studenti -  Adriano Alfieri, Martina Betti, Martina Brentan, Giorgia Cipriani, Sonia Curti, Ramona D’Alfonso, David Gnesi, Federica Leonardis, Francesco Missiroli, Gabriella Rodriguez, Maria Tricomi, Lobna Youssef e Veronica Zampedri - accompagnati dal professor Gianluca Miniaci e dal Dr. Mattia Mancini.

Il viaggio, partito il 25 maggio, prevedeva la possibilità di svolgere lezioni in importanti istituzioni straniere, come l’Università di Leiden dove studiosi del calibro del Prof. Olaf Kaper e dei dottori Koen Donker Van Heel, Miriam Müller, Renate Dekker e Ben Haring ci hanno illustrato le molteplici ricerche dell’ateneo nel campo dell’egittologia.

Alla didattica frontale si è unita anche molta attività pratica grazie alla visita di due tra le collezioni egizie più importanti del mondo - Bruxelles e Leiden - accompagnati direttamente dai rispettivi curatori. Ed è così che la dott.ssa Petra Hogenboom - assistente curatrice del Rijksmuseum van Oudheden Museum - grazie a uno schermo touchscreen ci ha svelato il segreto di un’enorme mummia di coccodrillo: le bende ricreate in 3D improvvisamente spariscono mostrando non uno, ma due corpi di rettili adulti e di dozzine di cuccioli!

Nei depositi dei due musei abbiamo anche avuto la fortuna di toccare letteralmente con mano alcuni oggetti, facendo pratica nel maneggiare, descrivere e studiare antichissimi reperti. Basti pensare al momento in cui, sotto gli occhi attenti del professore, ognuno di noi ha potuto tenere in mano e osservare da vicino una figurina di ippopotamo in faience risalente a oltre 4000 anni fa.

Tutte queste esperienze, pensate nell’ottica di lezioni di museologia applicata ai contesti egittologi, non solo hanno accresciuto il nostro bagaglio culturale ma ci hanno permesso di provare aspetti caratteristici e pratici della vera attività professionale che speriamo diventerà, un giorno, il nostro futuro.

Martina Brentan

È on line l'offerta didattica dell'Università di Pisa per l'anno accademico 2019/'20, che comprende 60 corsi di laurea triennale, 9 corsi a ciclo unico e 69 corsi magistrali.

Tra le principali novità c'è il corso di laurea magistrale in Diritto dell’innovazione per l’impresa e le istituzioni attivato al dipartimento di Giurisprudenza. Il corso è nato per soddisfare le esigenze legate alla crescente digitalizzazione e alla profonda trasformazione del mondo del lavoro, mirando a formare un giurista dai tratti diversi rispetto al modello tradizionale, con elevata specializzazione, munito di una solida padronanza delle fondamentali categorie privatistiche e pubblicistiche, non solo in ambito nazionale, e pronto ad affrontare le nuove sfide imposte dalla trasformazione telematica del mondo del lavoro.

Un altro corso di nuova attivazione è la laurea triennale in Ingegneria per il design industriale, che è a numero programmato e ha 50 posti disponibili. Attraverso un percorso multidisciplinare, il corso mira a formare figure professionali caratterizzate da una solida preparazione culturale nelle discipline dell’ingegneria industriale e del design industriale. La creatività nel design che contraddistingue l’eccellenza del Made-in-Italy si integra con le competenze più propriamente ingegneristiche, applicate nella creazione di prodotti caratterizzati da un connubio di estetica e funzionalità.

Parte quest'anno, come trasformazione di un corso preesistente, la laurea magistrale in Artificial Intelligence and Data Engineering. Interamente in lingua inglese, è uno fra i primi corsi in Italia esplicitamente dedicati all’intelligenza artificiale: mira a formare figure professionali in grado di progettare e realizzare sistemi intelligenti basati sulle più recenti metodologie e tecniche dell'intelligenza artificiale e della data science. Questi ambiti stanno avendo un impetuoso sviluppo, sia nel campo della ricerca sia per le infinite applicazioni nel mondo del lavoro. Per questo l’Università di Pisa, che nel campo è all’avanguardia in Italia e a livello internazionale, offre anche un altro corso di laurea magistrale in inglese dedicato alla data science e più specificamente alle sue applicazioni alle aziende e all’economia: Data Science and Business Informatics.

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Dopo il più che positivo battesimo dello scorso anno, con 425 domande per 54 posti, l'Ateneo pisano ripropone il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria. Il corso ha suscitato grande interesse e apprezzamento in tutta la regione e oltre, visto che un'offerta simile, in grado di abilitare all'insegnamento nella scuola pre-primaria e primaria permettendo di partecipare ai successivi concorsi per l'immissione in ruolo, è presente in Toscana solo all’Università di Firenze.

"Per il prossimo anno accademico - ha commentato il prorettore per la Didattica, Marco Abate - l'Università di Pisa ha potenziato e aggiornato la propria offerta formativa, rivedendo la struttura dei corsi esistenti e inserendo nuovi corsi che rispondono alle concrete esigenze del tessuto sociale e del mondo del lavoro tenendo conto delle continue novità portate dall'evoluzione scientifica e tecnologica. La qualità della nostra didattica è evidenziata anche dall’andamento delle immatricolazioni di alcuni dei corsi storici del nostro Ateneo, quali Economics (in inglese), Fisica, Ingegneria elettrica, Matematica e Storia, che hanno avuto un aumento superiore al 25% rispetto all’anno precedente, senza dimenticare l’ampia e diversificata offerta didattica nell’area sanitaria. A confermare l’eccellenza a tutto tondo nella ricerca e nella didattica dell’Università di Pisa si aggiungono corsi più specialistici dedicati a campi di grande interesse quali Biosicurezza e qualità degli alimenti, Computer Engineering (in inglese), Conservazione ed evoluzione, Informatica umanistica, Materials and Nanotechnology (in inglese), Neuroscience (in inglese), Progettazione e gestione dei sistemi turistici mediterranei e Viticoltura ed enologia, premiati da aumenti superiori al 30% per quanto riguarda le nuove iscrizioni. Infine è stato dato ulteriore impulso all’internazionalizzazione, con 21 corsi che permettono di conseguire un doppio titolo con un ateneo straniero e una ventina di corsi che offrono percorsi in lingua inglese, fra cui la laurea triennale in Management for Business and Economics attivata con successo l’anno scorso".

È stata sottoscritta lunedì 3 giugno, in Rettorato, la nuova convenzione tra l'Università di Pisa e l'Unione Industriale Pisana, che rinnova e aggiorna il precedente accordo del marzo 2017. Il documento è stato firmato dal rettore Paolo Mancarella e dalla presidente dell'UIP, Patrizia Alma Pacini, alla presenza del prorettore per la Ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, Marco Raugi, del delegato dell'UIP per i Rapporti con l'Università, Andrea Madonna, e del direttore dell'UIP, Carlo Frighetto.

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La convenzione, che avrà durata biennale, rafforza la tradizionale collaborazione tra le due istituzioni sulle attività formative. La novità principale riguarda l'implementazione dei servizi alle aziende e il sostegno alla crescita e alla preparazione degli studenti, attraverso la realizzazione di azioni comuni sul trasferimento tecnologico. A tal riguardo l'Università di Pisa e l'Unione Industriale Pisana saranno a disposizione del mondo produttivo per supportare lo sviluppo tecnologico e la competitività. Le aziende potranno proporre agli studenti tesi di laurea per approfondire tematiche relative all’attività aziendale e appoggiarsi all’Università per Business plan e per collaborare nell’incrocio tra domanda e offerta anche con gli strumenti dei tirocini e dell’apprendistato.

Di recente nella sede dell’Unione è stato aperto il career dell’Università, che ha fatto emergere una forte richiesta da parte delle aziende soprattutto di laureati in materie informatiche, da coinvolgere con gli strumenti del tirocinio o direttamente con assunzioni a tempo indeterminato. La convenzione mira anche a favorire i rapporti tra università e imprese, con particolare riferimento a quelle piccole e medie. L'UIP attiverà un apposito sportello denominato Sportello Università al quale le aziende associate potranno accedere per richiedere collaborazioni per consulenze, studi e ricerche. Le imprese potranno inoltre collaborare per l’attivazione di tirocini e sostenere finanziariamente premi e borse di studio. A sua volta, l’Università potrà accedere allo Sportello per individuare aziende disponibili a sfruttare o acquisire proprie licenze brevettuali, partecipare a bandi competitivi regionali, nazionali o europei, partecipare a eventi di matching per il trasferimento tecnologico, approfondire partnership su temi proposti da gruppi di ricerca di Ateneo.

Un centro di programma paritetico, con due rappresentanti dell'Ateneo e due dell'Unione, raccoglierà le istanze delle parti contraenti, con il comune intento di facilitare e sviluppare il trasferimento tecnologico per migliorare la competitività del tessuto imprenditoriale del territorio.

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“L’Università di Pisa - ha detto il rettore Mancarella - conferma la propria vocazione allo sviluppo del territorio anche attraverso l’interscambio culturale e tecnologico con il mondo imprenditoriale. Si riafferma la visione allargata di una osmosi con il mondo produttivo da ricercare attraverso la messa a disposizione delle competenze universitarie sia in termini di capitale umano formato all’innovazione, che di offerta di servizi e progettualità nei settori all’avanguardia della tecnologia".

“Questa convenzione - ha commentato la presidente Pacini - rafforza i nostri rapporti con l'Università di Pisa in un momento in cui le aziende sempre più 'Knowledge driven' non possono più fare a meno di risorse con elevate conoscenze per supportare lo sviluppo tecnologico sempre più veloce”.

 

Nella foto in alto, da sinistra: Frighetto, Madonna, Pacini, Mancarella, Raugi.

Il 29 maggio l’Università di Pisa ha celebrato il 171° anniversario della Battaglia di Curtatone e Montanara, nel ricordo dei volontari universitari che, nel 1848, tennero testa all’esercito comandato da Josef Radetzky. Le celebrazioni, curate dal Comitato Scientifico composto da Massimo Caboara, Simone Capaccioli, Marco Cini, Michele da Caprile, Eleonora Da Pozzo, Monica Lupetti, Davide Poli e Rosalba Tognetti, hanno avuto inizio nella cornice del Camposanto Monumentale di Pisa.

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Il rettore Paolo Mancarella e il presidente del consiglio comunale di Curtatone, Giorgio Maffezzoli, hanno sottolineato ai presenti l’importanza di ricordare il sacrificio del Battaglione Universitario e degli altri volontari che combatterono nel 1848, rimarcando il legame profondo che lega l’Ateneo pisano a Curtatone. Sono state deposte alcune corone presso il monumento funebre di Ottaviano Mossotti, splendidamente scolpito da Giovanni Dupré, e presso la lapide che ricorda Leopoldo Pilla e altri caduti sui campi lombardi.

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Successivamente le celebrazioni si sono spostate nel cortile del Palazzo della Sapienza: il rettore, la delegazione di Curtatone, il vicesindaco di Pisa Raffaella Bonsangue, il Comitato Scientifico, hanno deposto alcune corone al monumento e alle targhe che ricordano quegli eventi. 

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Le celebrazioni sono proseguite poi in Aula Magna Nuova, dove il coro dell’Ateneo, diretto dal maestro Stefano Barandoni e accompagnato al pianoforte da Silvia Mannari, ha eseguito alcuni inni e canti risorgimentali. La professoressa Maria Antonella Galanti, direttrice del Centro per la diffusione della cultura e della pratica musicale, ha introdotto la performance spiegando la scelta dei canti e il contesto in cui sono stati scritti.

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Il rettore, quindi, ha presentato il convegno dal titolo “Scienza e coscienza nazionale. Matteucci e Poggi da Curtatone all’Italia unita”. Alessandro Breccia ha introdotto e coordinato i due relatori: Roberta Cella e Sergio Giudici. Nel suo intervento, dal titolo "Ulisse Poggi (1829-1902): da Curtatone alla scuola. Profilo di un intellettuale del Risorgimento” la professoressa Cella ha raccontato l'emblematica vicenda personale di Ulisse Poggi, combattente a Curtatone, e membro di quella generazione di intellettuali che si occupò di costruire le basi della nuova Italia. Poggi fu autore teatrale, narratore e poeta, professore di letteratura italiana al liceo di Reggio Emilia (1860-1877), poi provveditore agli studi a Belluno (1877-1878) e a Piacenza (1878-1882), infine rettore del collegio Cicognini e preside del liceo di Prato (1883-1889).

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Il professor Giudici, nel suo intervento “Carlo Matteucci tra elettrofisiologia, anglofilia e Risorgimento”, ha ripercorso le vicende biografiche, scientifiche e politiche di Carlo Matteucci,
fisico dello studio pisano, pioniere della elettrofisiologia e ministro dell'istruzione del Regno di Italia nel 1862. Come sappiamo, anche Matteucci, fu protagonista nelle vicende del Battaglione Universitario e, quindi, nei moti del 1848.

Nel pomeriggio, le celebrazioni per il 171° sono proseguite alla Domus Mazziniana. Il direttore Pietro Finelli ha introdotto la lectio tenuta dal professor Paolo Rossi, dal titolo “Riccardo Felici, fisico e patriota, nel secondo centenario della nascita”. Un bellissimo affresco di un’altra personalità di spicco della scienza italiana e non solo, profondamente coinvolta nelle vicende del 1848. Rossi si è soffermato sul percorso scientifico e di ricerca di Felici, ma anche sul lato più intimo e meno conosciuto del grande scienziato.

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Infine, il direttore della Domus ha presentato un’anteprima della nuova sala dedicata a Curtatone e Montanara che, oltre al plastico e a una parte del materiale realizzato lo scorso anno per il 170°, ospiterà cimeli e documenti del periodo. Nell’occasione, è stato proiettato un documentario realizzato dal Museo di Fucecchio che festeggia i 50 anni dalla sua istituzione. Il direttore del Museo, Andrea Vanni Desideri, ne ha spiegate le fasi di realizzazione.

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Il 29 maggio 2019 la professoressa Anne Prisco, presidente della Felician University - The Franciscan University of New Jersey, ha visitato l’Università di Pisa in coincidenza con la giornata dedicata alla celebrazione del battaglione universitario pisano nella battaglia di Curtatone e Montanara.

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Anne Prisco con il rettore Paolo Mancarella nel cortile della Sapienza alle celebrazioni di Curtatone e Montanara. Sullo sfondo studenti della Felician University in visita a Pisa.

La Felician University, Università di riferimento della comunità italo-americana del New Jersey, ha un accordo di collaborazione con l’Università di Pisa, in particolare con il dipartimento di Economia e Management, per scambio di docenti e studenti e un accordo di collaborazione con il Consorzio interuniversitario ICoN - Italian Culture on the Net per aprire al proprio interno l’insegnamento dell’italiano grazie alle risorse didattiche online di ICoN.

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Anne Prisco, il prorettore Francesco Marcelloni e gli altri partecipanti all’incontro in rettorato in cui si è parlato di estendere le collaborazioni già in essere tra l’Università di Pisa e la Felician University.

Nell’incontro con il prorettore alla cooperazione e relazioni internazionali, Francesco Marcelloni, il presidente onorario di ICoN, professor Mirko Tavoni, il direttore del dipartimento di Filologia Letteratura e Linguistica, Rolando Ferri, la vicepresidente del corso di laurea in Scienze della Formazione primaria, Cecilia Iannella, il presidente del corso di laurea in Management for Business and Economics, Riccardo Giannetti, il coordinatore di area per l’Internazionalizzazione, Nicola Meccheri, e la responsabile per l’Internazionalizzazione del dipartimento di Economia e Management, Francesca Pinzauti, sono state esplorate concrete possibilità di rafforzare la collaborazione tra le due università e di estenderla ad altre aree scientifiche e didattiche dell’Università di Pisa, anche attraverso la co-organizzazione di summer o winter school.

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Giulia BecattiPisana, 27 anni da compiere a giugno, Giulia Becatti ha vinto una borsa di studio di diecimila dollari intitolata ad Amelia Earhart, l’aviatrice statunitense del secolo scorso diventata simbolo di emancipazione femminile. Dopo la laurea in ingegneria aerospaziale, la dottoranda dell’Università di Pisa è attualmente al Jet Propulsion Laboratory della Nasa ad Altadena in California per portare avanti le sue ricerche sulla propulsione elettrica spaziale dei satelliti con cui ha vinto il premio. Giulia Becatti va così ad aggiungersi alle oltre mille donne nel mondo che, dal 1938 ad oggi, hanno ottenuto la borsa “Amelia Earhart” per meriti accademici e comprovata capacità di studio.

“Dopo il premio vinto lo scorso anno a un’altra nostra allieva, Selena Ghio, siamo molto orgogliosi di questo nuovo riconoscimento – commenta il professore Giovanni Mengali dell’Università di Pisa – tutti i nostri cicli di dottorato sono caratterizzati da una costante e significativa presenza donne, con picchi del 50% degli immatricolati, il che testimonia il notevole contributo femminile alla ricerca in un settore, come quello dell'ingegneria, in cui gli studenti maschi sono di gran lunga prevalenti in termini numerici”.

Il premio Amelia Earhart è conferito da Zonta International, un’organizzazione che ogni anno bandisce 30 borse di studio da assegnare a studentesse iscritte ai corsi di dottorato in ingegneria o scienze aerospaziali proprio per favorire la presenza femminile in ambiti più tradizionalmente maschili.

L’associazione Zonta International si occupa del miglioramento della qualità della vita delle donne. Le 30,000 socie presenti in 67 paesi diversi costituiscono una rete internazionale di professioniste e donne in carriera che dedicano tempo e talento a progetti internazionali e nella loro comunità locale per l’emancipazione femminile.

"Il nostro Ateneo ha uno stretto e duraturo legame con Zonta International di cui fanno parte diversi nostri ex-studenti e studentesse - conclude la professoressa Maria Vittoria Salvetti dell'Università di Pisa che fa parte anche dell'associazione - Daniela Pedrini, la prima dottoranda pisana a vincere la borsa ‘Amelia Earhart’ nel 2013 e 2014 per i suoi studi nel campo della propulsione spaziale, è attualmente presidente del primo club elettronico italiano di Zonta, l'e-club of Italy. Ci auspichiamo quindi che la partecipazione dei nostri studenti e laureati possa ulteriormente crescere, e per maggiori informazioni invitiamo tutti gli interessati a scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.".

 

bando operaÈ stato pubblicato sul sito dell'Università di Pisa il bando per selezionare i progetti più originali di un'opera artistica finalizzata a ricordare e celebrare i 50 anni dall'istituzione del corso di laurea in Informatica, il primo in Italia. Il concorso, consultabile a questo link, assegnerà un premio di 1.000 euro al primo classificato e due di 500 euro al secondo e terzo classificato. Resterà in vigore fino al 9 settembre del 2019. È aperto a professionisti e artisti di qualunque nazionalità, che nella domanda dovranno presentare il proprio curriculum, il titolo e la descrizione grafica o il rendering dell'opera proposta con l'indicazione dei materiali da utilizzare.

Il primo classificato potrà essere chiamato a realizzare il progetto proposto, che dovrà avere un costo complessivo massimo di 50.000 euro, attraverso l'eventuale finanziamento da parte di un ente esterno. In quel caso l’opera vincitrice potrebbe essere collocata all’interno del Polo Fibonacci, nel piazzale davanti l’edificio "E" fino a qualche anno fa sede della presidenza di Scienze matematiche fisiche e naturali.

Il concorso fa parte di Informatica50, il ciclo di iniziative ed eventi con cui l'Università di Pisa vuole ricordare e festeggiare per tutto il 2019 il 50° anniversario del corso di laurea in Informatica. In particolare, ai partecipanti si richiede di esplorare, senza indicazioni vincolanti di forme, linguaggio e stile, il significato e l’impatto dell’informatica per sottolineare il contributo di Pisa alla nascita e alla crescita dell’informatica italiana e delle sue tecnologie nella società contemporanea.

Un gruppo di studenti dell’Università di Pisa sono impegnati, nella settimana dal 27 maggio al 31 maggio, nel workshop Pisa_Volterra_Detroit, progetto speciale per la didattica finanziato dall’Ateneo pisano. Gli studenti italiani, del corso di ‘Istituzioni di storia dell’architettura e dell’urbanistica’ (corso di studio in Scienze dei Beni Culturali), partecipano al workshop insieme ai loro colleghi americani, futuri architetti, dell’University of Detroit, Mercy School of architecture, a Volterra per il semestre estivo. L’attività didattica è coordinata dalla professoressa Denise Ulivieri (Università di Pisa), dal professore e architetto Dan Pitera, Executive Director of the Detroit Collaborative Design Center (DCDC), dalla professoressa Galina Tirnanic dell’University of Oakland, con la collaborazione della dott.ssa Chiara Lo Re.

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Il workshop Pisa_Volterra_Detroit è uno strumento di confronto interculturale e un’occasione per gli studenti di aprirsi a una prospettiva internazionale. Questa esperienza didattica, introdotta e consolidata nell’ambito delle passate attività del Laboratorio Universitario Volterrano (dal 2014 al 2016), ha lo scopo di aprire uno spazio di scambio culturale tra studenti di varie nazionalità per favorire la crescita e l’integrazione culturale, per svolgere in modo nuovo formazione didattica sugli amplissimi beni culturali e ambientali presenti a Volterra.

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È al via un progetto regionale sulla prevenzione e riabilitazione dei danni da stress lavoro-correlato, con l'uso di realtà virtuale e percorsi formativi universitari specifici, proposto da Inail Regione Toscana, Università di Pisa, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e Scuola Superiore Sant’Anna. Il progetto è stato illustrato mercoledì 29 maggio, al rettorato dell'Università di Pisa, dal prorettore per i Rapporti con gli enti del territorio dell'Ateneo pisano, Marco Gesi, dal direttore regionale di Inail Toscana, Giovanni Asaro, dal direttore generale dell'AOUP, Silvia Briani, dal direttore della Scuola di specializzazione in Medicina del Lavoro dell'Università di Pisa, Alfonso Cristaudo, dal responsabile del Centro per il disadattamento lavorativo dell'AOUP, Rodolfo Buselli, dal dirigente medico della Sovrintendenza medica regionale Inail, Massimo Paoli, dai ricercatori dell’Istituto Tecnologie della Comunicazione, Informazione, Percezione della Scuola Superiore Sant'Anna, Marcello Carrozzino e Federico Vanni.

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Il progetto mira a creare interventi personalizzati su ogni lavoratore con danni psichici da stress lavoro-correlato, di ridurre i suoi livelli di stress lavoro-correlato, trattare eventuali patologie psichiatriche, elaborare strategie individualizzate per il suo reinserimento lavorativo attraverso l’assistenza e lo sviluppo di percorsi di terapia cognitivo-comportamentale con tecnologia di realtà virtuale.
In Europa il 25% dei lavoratori sostiene di soffrire di stress legato all’attività lavorativa per tutto o per la maggior parte dell’orario di lavoro e una percentuale simile riferisce che l’attività lavorativa rappresenta un rischio per la propria salute. Vista l’importanza del fenomeno, anche la legislazione ha iniziato ad affrontare tali problematiche, sia in Europa che in Italia. Il Centro per il disadattamento lavorativo dell’AOUP rappresenta per la regione Toscana un punto di osservazione privilegiato delle patologie da stress lavoro-correlato. Dal 2008 al 2018 sono stati esaminati 1039 casi di pazienti che richiedevano una valutazione per psicopatologia da disfunzioni dell’organizzazione del lavoro.

Con il nuovo progetto , attraverso l’utilizzo di specifici scenari virtuali, sarà possibile potenziare le tecniche cognitivo-comportamentali rendendole più sicure e meno costose rispetto all’esposizione in vivo: ciò permetterà al paziente di interagire con la situazione stressogena in un ambiente sicuro e al terapeuta di condividere l’esperienza, monitorandone lo svolgimento, graduandone l’intensità e in ultimo elaborando un modello valido e adattativo di comportamento per il paziente. La creazione di scenari virtuali ad hoc e la valutazione in tempo reale di parametri psicofisiologici stress-sensibili (come ad esempio la frequenza cardiaca, la pressione, la variabilità dell’elettrocardiogramma) consentirà di misurare per ogni singolo caso i livelli di stress reattivo a diverse situazioni lavorative ricavando informazioni sull’idoneità allo svolgimento di precise mansioni e strategie per il reinserimento lavorativo di quei lavoratori con patologie psichiatriche da stress lavoro-correlato.

Dato che le consulenze tecniche in materia di malattie professionali da costrittività organizzative rappresentano un settore di attività particolarmente delicato e complesso nell'ambito più ampio della consulenza medico-legale nei tribunali, la collaborazione con l’Inail permetterà all’Università di Pisa di istituire un apposito corso di perfezionamento per consulenti tecnici d’ufficio e di parte in tema di patologie da costrittività organizzative (stress lavoro-correlate). Il corso, della durata di un anno, sarà progettato dalla Medicina del lavoro dell’Università di Pisa in collaborazione con professionisti INAIL e prevederà il coinvolgimento di magistrati per riportare la loro posizione sul tema anche in qualità di docenti. Sarà articolato in diverse aree all'interno delle quali specialisti di diversa estrazione medica e giuristi affronteranno i temi d’interesse per la consulenza tecnica sulle malattie professionali da costrittività organizzative in ambito civile, assicurativo e penale, con l'obiettivo di proporre un approccio valutativo multidisciplinare, qualificando un gruppo di consulenti con speciale interesse professionale e culturale per la materia.

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