Numero 22 - Editoriale
Dicembre 2007
Un sottile filo rosso collega gli articoli di questo numero di Athenet: l’impegno della scienza a favore dei bambini e quindi del futuro; la trasmissione del sapere dai maestri agli allievi, il ruolo fondamentale della conoscenza per affermare la libertà e garantire uno sviluppo inclusivo. Una traccia involontaria e del tutto casuale lasciata dalle testimonianze di personalità del mondo della cultura e docenti che nel corso degli ultimi mesi dell’anno appena trascorso hanno arricchito, con la loro presenza, la vita del nostro Ateneo.
Apre il numero Alan Curtis Kay al quale, il 15 giugno 2007, à stata conferita la laurea specialistica honoris causa in Informatica. La Lectio Magistralis di Kay è stata in gran parte dedicata alla presentazione del progetto “One Laptop Per Child”, un’iniziativa, nata da una vecchia idea di Nicholas Negroponte, che mira a dare un computer portatile a tutti i bambini del mondo. Diversi membri di quella comunità scientifica che negli anni Sessanta aveva inventato il personal computing si sono impegnati nella realizzazione di un piccolo portatile estremamente economico con l’obiettivo di aiutare i bambini nell’apprendimento. Un esempio concreto di come la conoscenza possa diventare uno strumento per superare le disuguaglianze sociali.
Il numero prosegue con due contributi dedicati al convegno promosso dai tre Atenei pisani dal titolo “Le vie della libertà. Maestri e discepoli nel laboratorio pisano tra il 1938 e il 1943”. Alla fine degli anni Trenta, Pisa divenne una sorta di laboratorio del corporativismo, con l’attivazione del Collegio Mussolini e del Collegio Mediceo. Ma proprio il costante legame tra docenti e studenti dei collegi, della Scuola Normale e della Università creò le condizioni per il progressivo distacco dal regime. Particolarmente significativa è la testimonianza dell’ex Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che ha ricordato come sia stato importante per la propria formazione l’esempio del professor Guido Calogero, da cui dichiara di avere appreso il senso di responsabilità e l’importanza della conoscenza.
Altra testimonianza autorevole è quella lasciata da Jerome Seymour Bruner. Il grande psicologo newyorkese, noto anche per le sue battaglie a sostegno della desegregazione razziale nella scuola statunitense e per l’impegno contro la pena di morte, ha visitato l’teneo lo scorso luglio incantando una platea numerosa di studiosi e appassionati di psicologia. L’articolo che gli dedichiamo ripercorre le tappe più importanti delle sue teorie sul cognitivismo, ma non tralascia di ricordare i suoi studi fondamentali per la comprensione dello sviluppo infantile.
Infine il racconto del professor Franco Gabrielli, docente di Biologia molecolare del nostro Ateneo: un esempio vivo e appassionato di cosa significhi fare ricerca, inseguire con impegno – e anche con una certa testardaggine – un filone di indagine fino a ottenere la prova certa. Un percorso lungo e tortuoso, che spesso richiede anni di duro lavoro e che vede alternarsi momenti di solitudine con altri di fervida interazione con dottorandi e giovani ricercatori, in un reciproco scambio di informazioni e in una condivisione delle conoscenze che caratterizzano lo spirito di squadra necessario a proseguire con successo l’avventuroso viaggio alla scoperta dei segreti diuna proteina.
La Redazione