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Facendo seguito alle note Circolari n. 1997 del 22 gennaio 2020 e n. 2302 del 27 gennaio 2020, che contenevano, tra l’altro, indicazioni sulla gestione dei casi nelle strutture sanitarie, l’utilizzo dei DPI per il personale sanitario e le precauzioni standard di biosicurezza, si forniscono le seguenti integrazioni che aggiornano e sostituiscono le precedenti.

L’epidemia di COVID-19 (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata), dichiarata dal Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, continua ad interessare principalmente la Cina, sebbene siano stati segnalati casi anche in numerosi altri Paesi in 4 continenti. Negli ultimi giorni si osserva un leggera flessione nella curva epidemica relativa ai casi confermati in Cina. Tuttavia, secondo uno degli scenari possibili delineati dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), non è escluso che il numero dei casi individuati in Europa possa aumentare rapidamente nei prossimi giorni e settimane, inizialmente con trasmissione locale sostenuta localizzata, e, qualora le misure di contenimento non risultassero sufficienti, poi diffusa con una crescente pressione sul sistema sanitario.

L'International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) ha intanto denominato il nuovo coronavirus "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS-CoV-2).
Si richiama l’attenzione sulla necessità di:

  • garantire la stretta applicazione delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni (precauzioni standard, via aerea, da droplets e da contatto) in tutte le strutture sanitarie, inclusi i servizi di pronto soccorso;
  • definire un percorso per i pazienti con sintomi respiratori negli studi medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, come la scrupolosa e sistematica applicazione delle misure soprariportate;
  • applicare le procedure per la valutazione, la attivazione e la gestione dell’intervento di presa in carico e di trasporto del paziente attraverso operatori del 118;
  • implementare attività di sensibilizzazione della popolazione, con particolare riferimento alle scuole (Consultare la Circolare specifica per le scuole) e ai gestori di esercizi pubblici e privati (Consultare la Circolare specifica per gestori di esercizi pubblici e privati), per fornire una corretta informazione sull’importanza di adottare corrette misure di prevenzione.

Definizione di caso
Considerando l’evoluzione della situazione epidemiologica, le nuove evidenze scientifiche e la nuova denominazione, la definizione di caso diramata da ultimo con circolare del 27 gennaio 2020, è sostituita dall’allegato 1 alla presente circolare.

Definizione di ‘contatto stretto’
La definizione di contatto stretto (All.2) sostituisce la definizione di contatto a rischio (All.1) della circolare ‘Potenziali casi di coronavirus (nCoV) e relativa gestione’ del 31 gennaio 2020.

Notifica dei casi
Le Regioni trasmettono giornalmente, entro le ore 11 e le ore 17 di ogni giorno (inclusi i festivi) al Ministero della Salute (all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).

Medici di medicina generale (MMG) e Pediatri di libera scelta (PLS)
I MMG e i PLS che vengono a conoscenza di un caso sospetto devono attuare le seguenti misure precauzionali:

  • raccogliere informazioni anagrafiche;
  • sconsigliare di soggiornare in sala d’attesa; in alternativa programmare la visita in ambiente dedicato presso lo studio o visita domiciliare;
  • dotarsi di DPI (mascherina, guanti, occhialini, camice monouso);
  • disinfettare le superfici con ipoclorito di sodio 0,1%, dopo pulizia con un detergente neutro;
  • smaltire i rifiuti come materiale infetto categoria B (UN3291);
  • adottare sistematicamente e rigorosamente le precauzioni standard (droplets ecc).

Il MMG/PLS, deve, in presenza di:
1. paziente sintomatico (T° 37,5; mal di gola, rinorrea, difficoltà respiratoria e sintomatologia simil-influenzale/simil COVID-19/polmonite):

  • effettuare valutazione epidemiologica per affezioni vie respiratorie (collegamento con paese a rischio, data di partenza dalla zona a rischio, esposizione a casi accertati o sospetti, contatti con persone rientrate dal paese a rischio, con familiari di casi sospetti), tenendo presente le eventuali patologie preesistenti e lo stato vaccinale;
  • segnalare il paziente al 112/118, e/o attraverso i percorsi organizzativi predisposti delle singole regioni;
  • segnalare il caso sospetto all’UO di Malattie infettive del DEA di II livello di riferimento;
  • isolamento e riduzione dei contatti, uso di mascherina, guanti e protezione dei conviventi, lavaggio frequente delle mani, areazione frequente degli ambienti, valutare tempi e modalità per la rivalutazione telefonica del caso. Disincentivare iniziative di ricorso autonomo ai Servizi sanitari (P.S., MMG, medico di continuità assistenziale-CA) in assenza di contatto con i numeri di pubblica utilità su COVID-19 (1500, Numeri verdi regionali) o con il medico curante.

2. paziente paucisintomatico/contatto stretto negativo al test

  • predisporre assistenza domiciliare e/o segnalare il caso al Dipartimento di prevenzione della ASL per la sorveglianza attiva;
  • effettuare valutazione clinica telefonica e gestione dell’attesa della possibile evoluzione;
  • eventuale valutazione domiciliare.

3. Soggetto riscontrato positivo al tampone per SARS-COV-2 ed al momento asintomatico

  • quarantena domiciliare con sorveglianza attiva per 14 giorni.

Triage telefonico (112/118)
Gli operatori della centrale operativa del 112/118 provvedono a effettuare una prima procedura di triage telefonico valutando la presenza dei criteri di definizione di caso sospetto. Nel caso di una persona che corrisponda ai criteri sopra citati, la centrale operativa provvederà a contattare il personale di accettazione
dell’UO di Malattie infettive del DEA di II livello di riferimento per concordare le modalità di trasporto e i tempi di arrivo presso la suddetta struttura.

Trasferimento di casi
Il trasferimento di casi sospetti di SARS-CoV-2 deve avvenire utilizzando un’ambulanza che sarà decontaminata immediatamente dopo il trasferimento. L’ambulanza deve avere una divisione tra vano autista e vano paziente. Il personale sanitario deve indossare adeguati DPI, consistenti in filtranti respiratori FFP2, protezione facciale, tuta protettiva, doppi guanti non sterili, protezione per gli occhi. Il caso sospetto o confermato deve indossare una mascherina chirurgica durante il trasporto.
Il trasferimento di casi confermati di SARS-CoV-2 deve invece avvenire con le necessarie precauzioni e dopo attenta pianificazione tra la struttura di provenienza e quella di destinazione.

Accesso ai Pronto Soccorso/DEA
Nella fase di accoglienza, come già indicato dalle correnti Linee Guida, per i pazienti con sintomi respiratori che accedono al P.S. è necessario prevedere un percorso immediato e un’area dedicata per il triage per evitare il contatto con gli altri pazienti. Il paziente con sospetto COVID-19/polmonite va indirizzato al Dipartimento di Malattie infettive, indossando sempre la maschera chirurgica anche durante procedure diagnostiche.
Nella gestione del caso, l’operatore sanitario deve:

  • essere dotato di idonei DPI;
  • seguire le corrette procedure di disinfezione e smaltimento rifiuti.

Gestione dei casi nelle strutture sanitarie
Le strutture sanitarie sono tenute al rispetto rigoroso e sistematico delle precauzioni standard oltre a quelle previste per via aerea, da droplets e da contatto.
I casi confermati di COVID-19 devono essere ospedalizzati, ove possibile in stanze d’isolamento singole con pressione negativa, con bagno dedicato e, possibilmente, anticamera. Qualora ciò non sia possibile, il caso confermato deve comunque essere ospedalizzato in una stanza singola con bagno dedicato e trasferito appena possibile in una struttura con idonei livelli di sicurezza. Si raccomanda che tutte le procedure che possono generare aerosol siano effettuate in una stanza d’isolamento con pressione negativa.
Il personale sanitario in contatto con un caso sospetto o confermato di COVID-19 deve indossare DPI adeguati, consistenti in filtranti respiratori FFP2 (utilizzare sempre FFP3 per le procedure che generano aerosol), protezione facciale, camice impermeabile a maniche lunghe, guanti.

Si richiama l’attenzione sulla necessità di assicurare la formazione del personale sanitario sulle corrette metodologie per indossare e rimuovere i DPI.
Si raccomandano le seguenti procedure di vestizione/svestizione, rispettando le sequenze di seguito indicate.
Vestizione: nell’anti-stanza/zona filtro:

1. togliere ogni monile e oggetto personale. Praticare l’igiene delle mani con acqua e sapone o soluzione alcolica;
2. controllare l’integrità dei dispositivi; non utilizzare dispositivi non integri;
3. indossare un primo paio di guanti;
4. indossare sopra la divisa il camice monouso;
5. indossare idoneo filtrante facciale;
6. indossare gli occhiali di protezione;
7. indossare secondo paio di guanti.

Svestizione: nell’anti-stanza/zona filtro:
Regole comportamentali

  • evitare qualsiasi contatto tra i DPI potenzialmente contaminati e il viso, le mucose o la cute;
  • i DPI monouso vanno smaltiti nell’apposito contenitore nell’area di svestizione;
  • decontaminare i DPI riutilizzabili;
  • rispettare la sequenza indicata:
    1. rimuovere il camice monouso e smaltirlo nel contenitore;
    2. rimuovere il primo paio di guanti e smaltirlo nel contenitore;
    3. rimuovere gli occhiali e sanificarli;
    4. rimuovere la maschera FFP3 maneggiandola dalla parte posteriore e smaltirla nel contenitore;
    5. rimuovere il secondo paio di guanti;
    6. praticare l’igiene delle mani con soluzioni alcolica o con acqua e sapone.

Non sono consentite visite al paziente con COVID-19.
Tutte le persone che debbono venire a contatto con un caso confermato di COVID-19 devono indossare appropriati DPI, devono essere registrate e monitorate per la comparsa di sintomi nei 14 giorni successivi all’ultima visita al caso confermato.
I casi confermati di COVID-19 devono rimanere in isolamento fino alla guarigione clinica che dovrebbe essere supportata da assenza di sintomi e tampone naso-faringeo ripetuto due volte a distanza di 24 ore e risultati negativi per presenza di SARS-CoV-2 prima della dimissione ospedaliera.

Pulizia in ambienti sanitari
In letteratura diverse evidenze hanno dimostrato che i Coronavirus, inclusi i virus responsabili della SARS e della MERS, possono persistere sulle superfici inanimate in condizioni ottimali di umidità e temperature fino a 9 giorni. Un ruolo delle superfici contaminate nella trasmissione intraospedaliera di infezioni dovute ai suddetti virus è pertanto ritenuto possibile, anche se non dimostrato.
Allo stesso tempo però le evidenze disponibili hanno dimostrato che i suddetti virus sono efficacemente inattivati da adeguate procedure di sanificazione che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
Non vi sono al momento motivi che facciano supporre una maggiore sopravvivenza ambientale o una minore suscettibilità ai disinfettanti sopramenzionati da parte del SARS 2-CoV.
Pertanto, in accordo con quanto suggerito dall’OMS sono procedure efficaci e sufficienti una “pulizia accurata delle superfici ambientali con acqua e detergente seguita dall’applicazione di disinfettanti comunemente usati a livello ospedaliero (come l'ipoclorito di sodio)”.
La stanza di isolamento dovrà essere sanificata almeno una volta al giorno, al più presto in caso di spandimenti evidenti e in caso di procedure che producano aerosol, alla dimissione del paziente, da personale con protezione DPI.
Una cadenza superiore è suggerita per la sanificazione delle superficie a maggior frequenza di contatto da parte del paziente e per le aree dedicate alla vestizione/svestizione dei DPI da parte degli operatori.
Per la decontaminazione ambientale è necessario utilizzare attrezzature dedicate o monouso. Le attrezzature riutilizzabili devono essere decontaminate dopo l'uso con un disinfettante a base di cloro. I carrelli di pulizia comuni non devono entrare nella stanza.
Il personale addetto alla sanificazione deve essere formato e dotato dei DPI previsti per l’assistenza ai pazienti e seguire le misure indicate per la vestizione e la svestizione (rimozione in sicurezza dei DPI).
In presenza del paziente questo deve essere invitato ad indossare una mascherina chirurgica, compatibilmente con le condizioni cliniche, nel periodo necessario alla sanificazione.

Pulizia di ambienti non sanitari
In stanze, uffici pubblici, mezzi di trasporto, scuole e altri ambienti non sanitari dove abbiano soggiornato casi confermati di COVID-19 prima di essere stati ospedalizzati verranno applicate le misure di pulizia di seguito riportate.
A causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per diverso tempo, i luoghi e le aree potenzialmente contaminati da SARS-CoV-2 devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni prima di essere nuovamente utilizzati. Per la decontaminazione, si raccomanda l’uso di ipoclorito di sodio 0,1% dopo pulizia. Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro.
Durante le operazioni di pulizia con prodotti chimici, assicurare la ventilazione degli ambienti.
Tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale che indossa DPI (filtrante respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe, e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI (svestizione). Dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto.
Vanno pulite con particolare attenzione tutte le superfici toccate di frequente, quali superfici di muri, porte e finestre, superfici dei servizi igienici e sanitari. La biancheria da letto, le tende e altri materiali di tessuto devono essere sottoposti a un ciclo di lavaggio con acqua calda a 90°C e detergente. Qualora non sia possibile il lavaggio a 90°C per le caratteristiche del tessuto, addizionare il ciclo di lavaggio con candeggina o prodotti a base di ipoclorito di sodio).

Misure preventive – igiene delle mani
La corretta applicazione di misure preventive, quali l’igiene delle mani, può ridurre il rischio di infezione.
Si raccomanda pertanto di posizionare appositi distributori di gel alcolici con una concentrazione di alcol al 60-85%, nei luoghi affollati (ad esempio: aeroporti, stazioni ferroviarie, porti, metropolitane, scuole, centri commerciali, mercati, centri congressuali).
Misure preventive quali l’igiene delle mani, l’igiene respiratoria e il distanziamento sociale, devono essere pubblicizzate tramite appositi materiali informativi esposti nelle summenzionate strutture.

Eliminazione dei rifiuti
I rifiuti devono essere trattati ed eliminati come materiale infetto categoria B (UN3291).

Strutture di Riferimento
Tutte le Regioni/Province autonome hanno indicato una struttura dedicata per la gestione dell’emergenza da COVID-19, dovranno segnalare tempestivamente al ministero eventuali cambiamenti.

Laboratori diagnostici
L’elenco dei laboratori che le Regioni/Province autonome hanno identificato per effettuare la diagnosi molecolare su campioni clinici respiratori secondo protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2 è riportato in allegato 3 e potrà subire aggiornamenti.
L’allegato 4 relativo alla diagnostica di laboratorio sostituisce il precedente.
Le Regioni trasmettono giornalmente al ministero della Salute (all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) il rapporto su test effettuati secondo la procedura già trasmessa alle regioni.

Raccomandazioni finali

  • Le Forze dell’ordine impegnate a garantire le misure di quarantena dei casi con COVID-19, devono utilizzare idonei DPI adeguati alla tipologia di intervento. Ulteriori istruzioni saranno fornite dai singoli datori di lavoro.
  • L’esecuzione dei tamponi è riservata ai soli casi sintomatici di ILI e SARI, oltre che ai casi sospetti COVID-19;
  • Scheda di Tracing (database);
  • Tracciatura solo dei casi primari e di eventuali generazioni successive.

Diffusione capillare della Circolare
Oltre alle autorità in indirizzo gli ordini professionali assicureranno la capillare diffusione della circolare e si coordineranno con le figure sotto riportate per eventuali inosservanze.

Responsabilità di implementazione e verifica di attuazione di quanto previsto dalla circolare
Sono responsabili dell’implementazione e della verifica di attuazione delle misure di cui alla presente circolare i Direttori Generali, i Direttori Sanitari aziendali ed i Direttori Medici di presidio delle Aziende Sanitarie.

Aggiornamenti della circolare
Il contenuto della presente circolare potrà essere aggiornato in base all’evoluzione della situazione epidemiologica e delle conoscenze scientifiche disponibili.
Si invita a dare la massima diffusione alla presente nota circolare ai servizi e ai soggetti interessati.

 

Con l’anno accademico 2022/2023 è previsto il completo ritorno alle lezioni in presenza, ma rimarranno disponibili per docenti e studenti, come ausilio alla didattica, alcuni degli strumenti tecnologici sviluppati nel periodo pandemico. 

 

I principali provvedimenti di interesse per la comunità accademica

Vai alla lista completa dei provvedimenti

 

Le disposizioni di interesse nazionale e regionale

Leggi tutte le Ordinanze della Regione Toscana

Consulta la pagina web del Ministero della Salute

Consulta la pagina web del Ministero dell'Istruzione

 

 

coronavirusDopo una giornata di intense e convulse consultazioni con il nostro Ministero, nonché con la Regione Toscana, le indicazioni conclusive pervenute pochi minuti fa dal Ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, di concerto col Ministro della Salute, Roberto Speranza, sono le seguenti.

"Misure restrittive dell'attività didattica nelle Università possono essere adottate dai singoli Atenei esclusivamente in seguito a precise disposizioni ministeriali, di concerto con la Regione, alle quali è fatto obbligo di attenersi.
Al momento attuale non sono previste per gli Atenei della Regione Toscana misure cautelari, se non quelle già contenute nella ordinanza del 21.02.2020, e pertanto il Ministro ci ha invitato al rispetto del calendario didattico senza alcuna sospensione o dilazione.
Qualora pervenissero nel futuro indicazioni ministeriali differenti da quanto in essere a ora, sarà nostra cura informare tempestivamente la comunità accademica intera".

Il Consiglio di Amministrazione dell'Università di Pisa, nella seduta di venerdì 21 febbraio, ha approvato la mozione già adottata dal Senato Accademico dell’Università di Bologna in ordine all’arresto avvenuto in Egitto di Patrick Zaki, lo studente iscritto al “Master Genna” in Women’s and gender Studies, attivato presso l’Alma Mater. La proposta, che ora sarà portata all'attenzione anche del Senato Accademico e del Consiglio degli Studenti, è stata presentata dal rettore Paolo Mancarella vista la piena condivisione dei suoi contenuti che richiamano alla libertà di pensiero e alla difesa dei diritti umani.

Di seguito il testo della mozione adottata dal SA dell’Università di Bologna e fatta propria dal CdA dell'Università di Pisa:

“Come membri della comunità scientifica e accademica dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna siamo fortemente colpiti e turbati dalle notizie circa l’arresto nei giorni scorsi di un membro della nostra comunità universitaria, lo studente della laurea magistrale Erasmus Mundus “Gemma” in Women’s and Gender Studies. Chiediamo con forza che i rappresentanti del nostro Governo e dell’Unione Europea, che si sono peraltro già tempestivamente attivati, seguano con attenzione la vicenda affinché i diritti fondamentali di Patrick Zaki non siano in alcun modo violati. Forti dei valori che contraddistinguono a tutti i livelli la nostra comunità accademica, quali la libertà di pensiero, l’importanza del pensiero critico, la responsabilità e l’impegno sociale, ribadiamo l’importanza di difendere, in ogni sede, e con ogni strumento, i diritti umani e più in particolare il diritto alla libertà individuale, i diritti politici e la tutela della libertà d’espressione. Assicuriamo tutto il nostro impegno affinché Patrick Zaki possa tornare al più presto a frequentare le nostre aule universitarie. Fino ad allora, consideriamo nostro compito fare tutto il possibile perché il Governo italiano e l’Unione europea non smettano di prodigarsi in ogni modo per favorire il rientro di Patrick nella nostra comunità”.

Bologna, 12 Febbraio 2020

zaki

I mozziconi delle sigarette potrebbero presto essere riutilizzati e servire come substrato inerte per la crescita di piante ornamentali attraverso tecniche di coltura idroponica. È questo l'obiettivo di un progetto di ricerca coordinato dal professor Lorenzo Guglielminetti, del Centro di ricerche agro-ambientali "Enrico Avanzi" dell'Università di Pisa, in collaborazione con il Comune di Capannori e con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Il progetto prevede innanzitutto di selezionare le migliori tecniche di preparazione del materiale inerte. I residui di sigaretta dovranno essere prima separati dalle componenti biodegradabili - carta e tabacco - e poi opportunamente trattati per risultare chimicamente e fisicamente adatti all’uso. Ottenuto il substrato inerte più adatto, saranno condotte prove di germinazione di diverse specie vegetali al fine di individuare quelle che meglio si adattano al sistema. Con queste ultime saranno poi condotte prove di crescita fino al completamento del ciclo vitale e produttivo. Le acque e i residui di pulizia dei mozziconi saranno parallelamente utilizzate in sistemi chiusi di allevamento di alghe monocellulari al fine di ottenere acque decontaminate e biomasse algali utilizzabili come biocombustibile.

sigarette home

I risultati attesi potranno andare in molteplici direzioni. Favorendo la raccolta differenziata dei residui di sigaretta, si raggiungerà il risultato fondamentale di ridurre la quantità di rifiuti abbandonati, mentre con il loro trattamento si riuscirà a produrre materiale vegetale utilizzabile all'interno della stessa comunità. Infine, tramite l'uso di alghe, si riuscirà a decontaminare le acque di lavaggio dei filtri con contestuale produzione di biomassa valorizzabile per produzione di energia.
In fase di sperimentazione i mozziconi di sigaretta saranno raccolti sul territorio comunale di Capannori, che sta installando degli appositi contenitori trasparenti per permettere ai cittadini di valutare la velocità di accumulo dei rifiuti. Nei primi mesi i residui saranno usati essenzialmente per condurre prove di separazione della parte biodegradabile (carta e tabacco) da quella persistente (filtro vero e proprio). Inoltre saranno condotte prove per individuare le metodiche migliori di lavaggio e cardatura dei filtri esausti al fine di pervenire a un materiale ottimale per la successiva coltivazione fuori suolo delle piante. Tale fase sarà condotta dal Centro Avanzi in collaborazione con il dipartimento di Scienze agrarie, alimentarie agro-ambientali dell'Ateneo pisano. Da un lato sarà messa a punto la trasformazione dei mozziconi in materiale inerte atto alla coltivazione; dall'altro, e parallelamente, sarà analizzata la quantità e qualità dei residui solidi e liquidi che si andranno a formare nel processo di pulizia della materia prima. Questi residui saranno poi valutati in relazione a un loro possibile uso in bioreattori algali.

sigerette gruppo ricerca

Il gruppo di ricerca pisano (nella foto, in alto da sinistra: Laura Pistelli, Carolina Chiellini, Adriana Ciurli, Maria Di Palma, Lorenzo Mariotti, Otello Malfatti; in basso da sinistra: Thais Huarancca Reyes, Lorenzo Guglielminetti e Nunzio Laurito) vanta una collezione di microalghe già utilizzate per la decontaminazione di diversi reflui ed ha esperienza decennale nella progettazione e costruzione di bioreattori per tale uso. Le diverse specie algali saranno testate sui residui solidi e liquidi prodotti dal processo e, individuate le specie più adatte, sarà messo in opera un sistema di bioreattori in grado di abbattere tutti i residui con concomitante produzione di biomassa algale. La biomassa algale potrà poi essere utilizzata per la produzione di biocarburanti.

In collaborazione con L’Istituto sugli ecosistemi terrestri del CNR, saranno infine condotte prove atte a valutare la risposta di diverse essenze vegetali arbustive e arboree tipiche della zona lucchese alla propagazione fuori suolo. Al Centro Avanzi sono già state effettuate delle prove di germinazione di alcune specie ornamentali su substrato ottenuto da filtri di sigaretta cardati in comparazione con substrati inerti commerciali e i risultati preliminari hanno mostrato come alcune specie ottengano performance addirittura superiori sul nuovo substrato. Individuate le specie più adatte a tale tipo di coltivazione si prevede di concludere il progetto con la produzione massiva di piantine ornamentali che saranno usate per il rinverdimento di diverse aree del comune di Capannori.

"Ogni anno - spiega il professor Guglielminetti - viene prodotto circa un milione di tonnellate di mozziconi (tra il 22% e il 36% di tutti i rifiuti visibili) che, essendo rifiuto tossico non biodegradabile, ha rilevanti effetti negativi sull'ambiente e la salute pubblica, oltre che sull’economia. I metodi utilizzati sinora per minimizzare il problema, con progetti pilota in alcune città statunitensi e nord-europee, sono legati a piccoli incentivi economici per il conferimento differenziato di questo tipo di residuo e al suo utilizzo per la produzione di materiale di riciclo rigido da utilizzare per la comunità, per esempio le panchine nei parchi pubblici. Il nostro progetto mira invece a trasformare i residui in materiale inerte da utilizzare nell'ambito della vivaistica e in biomassa algale, chiudendo in modo virtuoso il ciclo di decontaminazione dei mozziconi raccolti".

Stefano Pagliara è il nuovo presidente del Cus Pisa. Classe 1962, ingegnere e docente universitario, è stato eletto a maggioranza (36 voti a favore) dall'assemblea dei soci del Centro Universitario Sportivo pisano riunitasi sabato 15 febbraio per eleggere anche i nuovi membri del consiglio direttivo e del collegio sindacale. Pagliara, che ha superato la concorrenza del secondo candidato, Mario Peccatori (4 voti a favore), succede al commissario straordinario Marco Treggi che ha guidato l’organo sportivo dell’Università di Pisa negli ultimi due anni. Con l'elezione del nuovo presidente, l'undicesimo della storia del Centro sportivo fondato nel 1946, termina anche il periodo di commissariamento al quale il Cus Pisa è stato sottoposto dal novembre 2016.

Laureato in Ingegneria civile all'Università di Pisa, Pagliara ha conseguito il diploma di perfezionamento alla Scuola Superiore Sant'anna svolgendo una lunga attività di ricerca anche con i governi statunitense, svizzero e giapponese. Ha prestato servizio, in qualità di ingegnere, presso l'Ufficio del Genio Civile di Pisa e ha ricoperto incarichi di insegnamento all'Accademia navale di Livorno. Dal 2000 è docente di Protezione idraulica del territorio presso il dipartimento di Ingegneria dell'Università di Pisa.

Con il presidente sono stati eletti anche il nuovo consiglio direttivo (composto da Cecilia Baldera, Valentina Cottini, Giulio Messerini, Giuliano Pizzanelli e Stefano Rossi) e i revisori dei conti (Aurelia De Simone, Francesco Galassi e Gian Gastone Gualtierotti Morelli).

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"Sono molto contento dell'esito delle votazioni e della squadra di consiglieri - commenta il nuovo presidente del Cus Pisa - Il Cus Pisa ha bisogno di un grosso sviluppo in termini di impianti, corsi e frequentatori: il primo obiettivo è far avvicinare al Centro sportivo il più alto numero di studenti universitari. Ringrazio l’Università, il rettore e il prorettore con delega allo sport anche per tutto il lavoro fatto in questi anni".

"Per l'Università finisce un importante e gravoso impegno che ha portato avanti con solerzia e sollecitudine - sottolinea Marco Gesi, prorettore con delega allo Sport dell’Università di Pisa - Adesso si volta pagina. Puntiamo molto sul nuovo presidente e sul nuovo consiglio. C'è ancora tanta strada da fare, ma sono convinto che l'organizzazione data durante il commissariamento permetterà di raggiungere tutti gli obiettivi prefissati e ambire a nuovi, importanti traguardi che il nostro amato Cus merita".

(fonte: Ufficio Stampa CUS Pisa)

Un brindisi con acqua pubblica per dire addio alla plastica. Così il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella, ha dato il via lunedì 10 febbraio a una nuova stagione per la vita dell’Ateneo, proiettata verso una sempre maggior sostenibilità ambientale. "Oggi – ha commentato il rettore – abbiamo inaugurato sette nuovi erogatori di acqua pubblica che, assieme alla distribuzione delle borracce, ci aiuteranno ad abbattere le bottigliette di plastica consumate nel nostro Ateneo. Circa 2.000 al giorno solo nel Polo Piagge e 350.000 all'anno in tutto l'Ateneo, pari a 7 tonnellate di PET per la cui produzione vengono emesse nell’atmosfera quasi 16 tonnellate di CO2. Senza contare l’impatto del trasporto e del loro smaltimento. È solo un primo passo, ma grazie anche alla neo-costituita Commissione di Ateneo, daremo rapidamente un contributo incisivo allo sviluppo sostenibile e al miglioramento della qualità di vita di tutta Pisa".

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Dopo le circa 10.000 borracce distribuite agli immatricolati (presto disponibili per la comunità universitaria a un prezzo simbolico) e l’eliminazione della plastica monouso in occasione di riunioni, eventi e momenti istituzionali, prosegue così la conversione dell’Università di Pisa in “Ateneo sostenibile”. Tante le novità presentate: dai sette nuovi erogatori di acqua pubblica nei poli Piagge (3), Fibonacci (2) e Guidotti (2), alla costituzione della Commissione di Ateneo per lo sviluppo sostenibile.
Presieduta dal prorettore Marco Raugi, nominato anche come referente all’interno della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), la Commissione avrà il compito di guidare l’Università in questo cammino, dettando obiettivi e strategie e misurando i risultati. La Commissione, composta in modo paritetico da docenti, rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e studenti, è formata dai seguenti 18 membri: Marco Raugi (presidente), Daniele Antichi, Sabrina Arras, Leonardo Baldacci, Federico Boggia, Carlo Carminati, Cristina Cruciano, Michela Gesualdi, Lisa Ghezzi, Elisa Giuliani, Camilla Guerrero Molano, Luca Lanini, Valentino Liberto, Marina Caterina Magnani, Elena Menchetti, Elena Perini, Giovanna Pizzanelli, Andrea Somma

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Le iniziative presentate al Polo Piagge sono solo le ultime, in ordine di tempo, messe in atto dall’Università di Pisa per supportare l’affermazione di una vera e propria cultura della sostenibilità ambientale. Già da qualche anno, infatti, l’Ateneo ha inserito questo impegno nel suo Statuto e, più recentemente, nel suo Piano Strategico, facendone un elemento centrale della propria attività.
Alla fine dello scorso anno all’Orto e Museo Botanico è stato aperto un erogatore di acqua potabile, che nelle prime settimane di funzionamento è stato utilizzato da un gran numero di studenti, personale universitario e visitatori.

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Attualmente sono almeno quattro i centri di ricerca che hanno un richiamo evidente agli obiettivi di sviluppo sostenibile enunciati dall’ONU, a partire dal Centro di ricerche agro-ambientali “Enrico Avanzi”, che con quasi cinquant'anni di attività è una delle più grandi e riconosciute realtà d’Europa per lo studio dei sistemi agricoli sostenibili. Inoltre, sono attivi i  Centri interdipartimentali sulla Nutraceutica e alimentazione per la salute, sull’Energia per lo sviluppo sostenibile (CIRESS) e  per lo studio degli effetti del cambiamento climatico (CIRSEC). Da quasi quattro anni, infine, è attivo il Green Data Center di Ateneo, che è stato progettato seguendo criteri di sostenibilità e per ottenere una riduzione dei consumi e delle emissioni.

Nella foto in alto: il rettore Mancarella e l'assessore Bedini inaugurano l'erogatore al Polo Piagge.

Nella foto al centro: i membri della Commissione presenti all’inaugurazione con il rettore e il direttore generale, Grasso.

Nella foto in basso: un momento dell’inaugurazione con, da sinistra, Marco Raugi, presidente della Commissione di Ateneo per lo Sviluppo Sostenibile; Filippo Bedini, assessore all'Ambiente del Comune di Pisa; il rettore Paolo Mancarella; Elisa Giuliani, referente della Commissione su "Resource, Water and Waste Management”; il direttore generale, Riccardo Grasso.

 

In occasione del compleanno di Galileo (15 febbraio 1564), l’Università di Pisa propone una serie di iniziative per ripercorrere l’itinerario culturale e tecnologico che, muovendo dai primi studi compiuti da Vincenzo e Galileo Galilei, giunge alle avanguardie musicali del secondo ‘900 e alle sofisticate tecnologie “Voice First” impiegate negli assistenti vocali.
La mattina sarà dedicata alle scuole per le quali il Sistema Museale di Ateneo e la Ludoteca Scientifica hanno allestito un percorso didattico interattivo presso la Cittadella Galileiana. Nel pomeriggio, Il Polo delle Benedettine ospiterà una serie di incontri rivolti all’intera cittadinanza con interventi di storici della scienza, della musica ed esponenti della ricerca accademica e di impresa. La giornata sarà chiusa dal concerto serale tenuto dalla Orchestra dell’Università di Pisa e dal coro “Vincenzo Galilei”, organizzato dal Centro per la Diffusione della Cultura e della Pratica Musicale (Unipi) e dalla Scuola Normale Superiore, con musiche di Galilei, Zarlino, Respighi.

Leggi il programma delle iniziative dell'Ateneo. 

Il Comitato Scientifico è composto dai professori Chiara Bodei, Fabio Gadducci, Maria Antonella Galanti e Sergio Giudici. L'organizzazione è curata dal Sistema Museale di Ateneo e dal Centro per la diffusione della cultura e della pratica musicale, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore e la Ludoteca Scientifica.

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Insieme all'Ateneo, tutta la città di Pisa renderà omaggio al grande scienziato Galileo Galilei. Dopo l’edizione zero della Giornata Galileiana dello scorso anno, si rinnova anche per il 2020 l’appuntamento con il cartellone di eventi organizzato dal Comune di Pisa e dall’Università, in collaborazione con molte istituzioni e associazioni cittadine, per coinvolgere tutta la città nei festeggiamenti delle giornate galileiane. Non una sola giornata infatti, ma una rassegna corale di eventi che si snoda nei luoghi più importanti della città da giovedì 13 a domenica 16 febbraio. Tante occasioni per conoscere aspetti noti e meno noti di Pisa, della sua storia, della sua ricca e articolata offerta culturale, scientifica e turistica. Tutti gli eventi in rassegna sono aperti al pubblico e gratuiti.

Leggi il programma delle iniziative cittadine.

Nella foto: un momento della conferenza stampa di presentazione delle iniziative per la Giornata Galileiana con i rappresentanti del Comune, dell'Ateneo e delle altre istituzioni e associazioni pisane.

coronavirus

Nota informativa della CRUI

31 gennaio 2020

Il Coronavirus 2019-nCoV è un nuovo coronavirus responsabile di una malattia respiratoria identificata per la prima volta nella città di Wuhan nella provincia di Hubei in Cina. Le Autorità sanitarie cinesi hanno già riportato migliaia di casi in diverse parti del Paese.

I coronavirus sono in grado di infettare diverse specie animali domestici e selvatici. I coronavirus animali possono infettare le persone come già accaduto per MERS e SARS e possono poi trasmettersi da persona a persona. I dati della caratterizzazione genetica del Coronavirus 2019-nCoV hanno dimostrato che si tratta di un betacoronavirus, come MERSV and SARsV, con una possibile origine nei pipistrelli (fonte CDC ).

È possibile seguire l’evoluzione dell’epidemia tramite i canali ufficiali del Ministero della Salute.

Questa scheda ha l’obiettivo di fornire alcune informazioni utili sull’infezione per proteggere la salute della nostra comunità.

Le risposte all’epidemia di Coronavirus 2019-nCoV


Come ci si può infettare?

La diffusione da persona a persona si pensa possa avvenire principalmente attraverso goccioline respiratorie prodotte quando una persona infetta tossisce o starnutisce, in modo simile a come si diffondono l'influenza e altri agenti patogeni respiratori. Analogamente a SARS e MERS, la diffusione tra le persone avviene attraverso contatti ravvicinati.

Quali sono i sintomi?

Le infezioni confermate da 2019-nCoV possono provocare una sintomatologia da lieve (80% dei casi), a severa (20% dei casi) con esiti letali (2% dei casi).

I sintomi possono comparire da 2 a 14 giorni dopo l’esposizione e includono:

  • Febbre
  • Tosse
  • Difficoltà respiratoria

 Come prevenire l’infezione?

L’Organizzazione Mondiale della salute raccomanda le seguenti precauzioni e misure igieniche:

  • Lavare spesso le mani con gel disinfettanti o con acqua e sapone;
  • Quando si tossisce e si starnutisce, coprire la bocca e il naso con un gomito o un fazzoletto, gettare via immediatamente i fazzoletti e lavarsi le mani;
  • Evitare il contatto ravvicinato con chiunque abbia la febbre e la tosse.

In caso di febbre, tosse e difficoltà respiratorie, rivolgersi tempestivamente a un medico e riferire agli operatori sanitari di eventuali viaggi nelle settimane precedenti. 

 Il personale e gli studenti possono recarsi in Cina?

Il Governo italiano ha deciso di sospendere temporaneamente tutti i viaggi previsti in Cina, fino a nuovo avviso. La ragione principale di questa decisione non è solo il rischio di infezione da 2019-nCoV, ma anche la natura imprevedibile dell'epidemia, il rischio associato di disordini sociali nelle aree colpite o le restrizioni di quarantena, che potrebbero rendere impossibile il ritorno a casa.

Cosa si raccomanda al personale e agli studenti di ritorno dalla Cina 

In caso di sintomatologia (febbre, tosse, difficoltà respiratoria):

  • Rivolgersi immediatamente al personale medico o chiamare il numero verde 1500 attivo presso il Ministero della Salute.
  • Ridurre al minimo i contatti con altre persone e non frequentare posti affollati.
  • Si raccomanda agli studenti di non frequentare le lezioni o altre attività curricolari ed extracurricolari in caso di sintomatologia sospetta.

In assenza di sintomi:

  • Tenere monitorata la temperatura corporea giornalmente. In caso di rialzo termico contattare immediatamente il numero verde.
  • Gli studenti che si sono recati recentemente in Cina e che non presentano sintomi possono frequentare le lezioni o altre attività curricolari senza limitazioni e senza la necessità di indossare maschere protettive.

Cosa si raccomanda al personale docente o ricercatore in visita dalla Cina

Chiedete a tutti i visitatori cinesi di monitorare attentamente il loro stato di salute prendendo la temperatura e osservando altri possibili sintomi durante i primi 14 giorni dopo la partenza dalla Cina, e informateli su come ricevere cure mediche in caso di malattia rivolgendovi immediatamente al personale medico o chiamando il numero verde 1500 attivo presso il Ministero della Salute.

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Indicazioni del Ministero della Salute

Indicazioni per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette della Cina
1 febbraio 2020

Il 31 dicembre 2019 la Cina ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota, poi identificata come un nuovo coronavirus, nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. I casi si sono verificati nella larghissima maggioranza nella Repubblica popolare cinese. Pochi casi sono stati segnalati in altri paesi, inclusa l’Italia, in gran parte in soggetti provenienti negli ultimi 14 giorni dalle zone colpite.
La via di trasmissione più frequentemente riportata è quella a seguito di contatti stretti e prolungati da persona a persona. Ulteriori studi sono in corso.
I sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie. Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia una forma lieve, simil-influenzale, che una forma più grave di malattia.
Come riportato dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie, la probabilità di osservare casi a seguito di trasmissione interumana all’interno dell’Unione Europea è stimata da molto bassa a bassa, se i casi vengono identificati tempestivamente e gestiti in maniera appropriata.
La probabilità di osservare casi in soggetti di qualsiasi nazionalità provenienti dalla Provincia Cinese di Hubei è stimata alta, mentre è moderata per le altre province cinesi.
In Italia, il Ministero della Salute, in accordo con le Regioni, ha in atto tutte le procedure per l’identificazione tempestiva e la gestione appropriata, con procedure omogenee su tutto il territorio nazionale.
Ulteriori informazioni operative possono essere ottenute attraverso le autorità Sanitarie Regionali o il numero verde del Ministero della salute, 1500.
Si raccomanda di utilizzare solo informazioni disponibili presso i siti WHO (www.who.int), ECDC (www.ecdc.eu), Ministero Salute (www.salute.gov.it), ISS (www.iss.it).
Presso il Ministero della salute è attivo un tavolo permanente con le Regioni per il monitoraggio continuo della situazione.
Al fine di uniformare la gestione nell’ambito degli istituti di istruzione di ogni ordine e grado, vengono di seguito riportate indicazioni di comportamenti caratteristici nelle diverse fasce di età.

Studenti universitari o di corsi equivalenti
A. Per studenti che non rientrino nelle condizioni di cui ai successivi punti B e C, non sono previste misure specifiche se non quelle mirate a prevenire le comuni infezioni delle vie respiratori:

i. Lavarsi le mani;
ii. Coprire le vie aeree quando si tossisce e starnutisce;
iii. In caso di utilizzo di fazzolettini di carta, una volta utilizzati, vanno gettati;
iv. Porre particolare attenzione all’igiene delle superfici;
v. Evitare contatti stretti con persone con sintomi simil influenzali.

B. Studenti che sono rientrati dalla Cina nelle ultime 2 settimane:

Oltre alle misure precedenti;
a. Monitorare la eventuale insorgenza di sintomi come tosse, febbre, difficoltà respiratorie;
b. In caso di insorgenza di sintomi:
i. Chiamare il 1500 o i centri regionali di riferimento;
ii. Proteggere le vie aeree con mascherina;
iii. Evitare contatti stretti fino alla definizione della situazione sanitaria da parte del personale sanitario.

C. Studenti ai quali è stato comunicato dall’autorità sanitaria, o che sono venuti in altro modo a conoscenza, di aver effettuato un viaggio insieme ad un paziente nCoV - con qualsiasi tipo di trasporto - e/o di aver coabitato con un paziente nCoV, entro un periodo di 14 giorni:

a. telefonare tempestivamente al 1500 o ai centri di riferimento delle regioni, per le misure di sorveglianza, ove non siano state già adottate dall’autorità sanitaria;

Studenti e bambini che frequentano i servizi educativi per l’infanzia, le scuole primarie e secondarie
Oltre a confermare le indicazioni sopra fornite per studenti universitari o di corsi equivalenti, per questa fascia d’età si suggerisce che gli adulti facenti parte del personale scolastico (docente e non) prestino particolare attenzione a favorire l’adozione di comportamenti atti a ridurre la possibilità di contaminazione con secrezioni delle vie aeree, anche attraverso oggetti (giocattoli, matite, etc.).

Viaggi di studenti verso le aree colpite
Per ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute, gli studenti delle scuole secondarie e gli universitari che abbiano intenzione di viaggiare verso le aree colpite, alla luce della situazione epidemiologica globale relativa all’infezione da 2019-nCoV, si ribadisce che tali viaggi sono sconsigliati. Nel caso in cui i viaggi nelle aree colpite siano già iniziati, gli interessati devono attenersi alle seguenti indicazioni:

i. evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi;
ii. evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori;
iii. lavare frequentemente le mani;
iv. per qualsiasi necessità contattare l’Ambasciata o il Consolato;
v. qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova nelle aree a rischio, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico.

Tali indicazioni sono da ritenersi valide anche per docenti, ricercatori e personale universitario.
Le presenti indicazioni potranno essere modificate al variare della situazione epidemiologica.

Fittissimo il calendario degli appuntamenti dal 20 al 30 gennaio a Pisa (oltre un appuntamento a Ferrara) per celebrare il Giorno della Memoria istituito il 27 gennaio per commemorare le vittime dell'Olocausto. L’Ateneo, in particolar modo attraverso il Cise (Centro interdipartimentale di studi ebraici) e il Cug (Comitato unico di Garanzia), partecipa alle varie iniziative insieme agli enti, istituzioni e associazioni del territorio pisano – Comune, Prefettura, Questura, Provincia, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, Ufficio scolastico regionale, Comunità Ebraica, Anpi sezione di Pisa, Cineclub Arsenale e Coop Culture.

Il rettore Paolo Mancarella e il direttore del Centro interdipartimentale di studi ebraici, Fabrizio Franceschini, hanno sottolineato in un videomessaggio l’importanza di ricordare la ricorrenza del 27 gennaio e illustrato l’impegno dell’Università di Pisa a tenere viva la memoria, soprattutto verso le giovani generazioni.

 

Ecco il calendario completo delle iniziative 2020.

Lunedì 20 gennaio alle 10, Palazzo dei Congressi (vedi fotogallery)
Tatiana Bucci, superstite della Shoah, incontra gli studenti delle scuole di Pisa
Intervengono: Michele Conti, Sindaco di Pisa, Giuseppe Castaldo, Prefetto di Pisa, Massimiliano Angori, Presidente della Provincia di Pisa, Paolo Mancarella, Rettore Università di Pisa, Maurizio Gabbrielli, Presidente Comunità Ebraica di Pisa, Bruno Possenti, Presidente Anpi Pisa, Laura Geloni, Presidente Aned Sez. di Pisa, Giacomo Tizzanini, Dir. Ufficio Scolastico di Pisa Apre e coordina la discussione Fabrizio Franceschini, Direttore del CISE

 

Mercoledì 22 gennaio alle 17, al MEIS - Museo Nazionale dell'Ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, si tiene la presentazione di due volumi di Fabrizio Franceschini dedicati a Frida Misul (Livorno 1919-1992), deportata ad Auschwitz ed autrice di uno dei primi resoconti letterari italiani sull'esperienza dei campi di sterminio.

Giovedì 23 gennaio alle 18.30, Cinema Arsenale Vicolo Scaramucci
Proiezione del film su Vera Vigevani Jarach "Vera, nunca más el silencio" di Manuela Irianni (Argentina, 2019). Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti

Venerdì 24 gennaio alle 9.30, Aula Magna nuova della Sapienza
Incontro con Vera Vigevani Jarach, esule in Argentina dopo le leggi razziali e Madre de Plaza de Mayo Linea Fundadora, sul tema "Tante voci una storia: gli ebrei italiani in Argentina tra leggi razziali e dopoguerra"

Sabato 25 gennaio dalle 9.30, Camera del Lavoro di Pisa - Viale Bonaini
"America Latina, oggi" - Incontro con Vera Vigevani Jarach Madre de Plaza De Mayo

Domenica 26 gennaio alle 17.30, Teatro Sant’Andrea di Pisa
Letture e canzoni in occasione del Giorno della Memoria

Lunedì 27 gennaio Celebrazione - Giorno della memoria 2020
dalle ore 9 alle ore 11: Visita guidata per le scuole alla Sinagoga di via Palestro. A cura di Coop Culture, la cooperativa che gestisce le visite al monumento.
ore 10 - Questura di Pisa: Il Prefetto di Pisa Giuseppe Castaldo e il Questore di Pisa Paolo Rossi depongono una corona d'alloro alla targa commemorativa di Angelo de Fiore, Giusto tra le Nazioni e già Questore di Pisa. A cura della Questura di Pisa
ore 10.30 - Stazione Leopolda: Intervengono: Michele Conti, Sindaco di Pisa Giuseppe Castaldo, Prefetto di Pisa Massimiliano Angori, Presidente della Provinicia di Pisa Paolo Mancarella, Rettore Università di Pisa Maurizio Gabbrielli, Presidente Comunità Ebraica di Pisa Bruno Possenti, Presidente Anpi Pisa Laura Geloni, Presidente Aned Sez. di Pisa Giacomo Tizzanini, Dir. Ufficio Scolastico di Pisa
A seguire Canti e melodie della tradizione ebraica - Duo Adar Demetra Fogazza voce e flauto - Andrea Gottfried pianoforte
ore 16-19 Aula Magna Storica della Scuola Superiore Sant’Anna: "Memoria delle Vite Sospese. Esperienza virtuale". Incontro con Gianni Lucchesi, Chiara Evangelista, Camilla Tanca, Barbara Henry, Michele Emdin, Massimo Bergamasco

Martedì 28 gennaio alle 15, Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie
Proiezione del film "Una donna. Poco più di un nome" di Ornella Grassi, dedicato alla figura di Enrica Calabresi. Seguirà tavola rotonda. L'evento è organizzato dal Comitato Unico di Garanzia dell’Ateneo, insieme al Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali (DiSAAA).

Mercoledì 29 gennaio alle 11,  Scuola Normale Superiore Sala Azzurra
“Antisemitismo e Shoah nel discorso pubblico” Gadi Luzzatto Voghera, Direttore Fondazione CDEC (Fondazione Centro Documentazione Comunità Ebraica Contemporanea). Ingresso libero.
Alle ore 21, alla Gipsoteca di Arte Antica: Spettacolo diretto da Piero Nissim "Le canzoni di Frida" Concerto dei canti di Frida Misul.

Giovedì 30 gennaio ore 10, Aula magna del Dipartimento di Filologia Letteratura e Linguistica, Palazzo Matteucci
Lezione magistrale di Liliana Picciotto Fargion, del CDEC Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, sul tema "Donne, Shoah, Resistenza". Presentazione dei volumi "Frida Misul, Canzoni tristi, Il diario inedito del Lager" e "Per Frida Misul. Donne e uomini ad Auschwitz", a cura di Fabrizio Franceschini, Livorno, Salomone Belforte & C., 2019. Intervengono: Paolo Mancarella, Rettore Università di Pisa, Michele Conti, Sindaco di Pisa, Giuseppe Castaldo, Prefetto di Pisa, Massimiliano Angori, Presidente Provincia di Pisa, Maurizio Gabbrielli, Pres. Comunità Ebraica di Pisa.

 

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