Il Polo Universitario Penitenziario di Pisa è stato costituito ufficialmente il 14 maggio 2003 con la firma di un protocollo d'intesa tra l'Università di Pisa, il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria, la Direzione della Casa Circondariale di Pisa e la Regione Toscana. Dal 2008 è stato intitolato a Renzo Corticelli, il compianto docente dell'Ateneo pisano che, con tenacia e impegno, ha contribuito a costituirlo e a coordinarlo nei primi anni di vita.
Le attività universitarie vengono realizzate in collaborazione con l'Università di Pisa, che mette a disposizione docenti (tra cui il delegato del Rettore e i delegati delle varie facoltà espresse dal e nel Polo), studenti o dottorandi – su base volontaria – in qualità di tutor per seguire gli studenti, procurare i testi, orientare la scelta delle facoltà, costituire le commissioni di esame nonché quelle di laurea.
Il Polo è ospitato presso una sezione opportunamente ristrutturata nella palazzina del reparto penale dell'istituto pisano, ed è composto da una zona per le attività di studio e dalle celle di detenzione le quali accolgono, in condizioni standard, due detenuti ciascuna; ospita detenuti iscritti all'università e, in casi di emergenza, studenti della scuola media superiore. Sono presenti una cucina in comune, librerie che si arricchiscono di continuo grazie a costanti donazioni, computer e spazi per l'attività didattica.
In base al protocollo del 2003 i criteri per accedere al Polo sono il possesso del diploma di scuola superiore, la condanna definitiva, il permesso di soggiorno per i detenuti extracomunitari, e il parere positivo da parte dell'équipe di esperti (GOT: Gruppo di Osservazione e Trattamento) che valuta il livello di pericolosità del soggetto e dunque la sua idoneità a vivere in una sezione a regime di sorveglianza attenuata.
Nel corso del tempo nel Polo sono state rappresentate molte delle Facoltà dell'Università di Pisa: Agraria, Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature straniere, Medicina veterinaria e Scienze Politiche; inoltre vi sono stati studenti anche del corso interfacoltà in Comunicazione pubblica, sociale e d'impresa, e di Scienze per la pace.
Inizialmente il Polo era stato pensato per ospitare non più di 10 studenti, come recita l'art.1 del protocollo, essendo un'esperienza pilota che si inseriva all'interno di una realtà complessa e difficile come quella del carcere. La validità del progetto e lo sforzo organizzativo di Renzo Corticelli hanno fatto superare gli ostacoli burocratici consentendo anche all'esperienza di Pisa di consolidarsi, e portare il numero di studenti, in alcuni momenti, anche a 18 unità.
Nel novembre 2006 si è avuta la prima laurea, conseguita con il massimo dei voti e cum laude, in Scienze dei Beni culturali, indirizzo archeologico. E, a seguire, ne sono arrivate altre in Lettere, Ingegneria, Economia e Commercio, Scienze Politiche, Giurisprudenza.
Tra le attività culturali promosse dall'Università di Pisa nel Polo, bisogna ricordare l'esperienza dei "Seminari al don Bosco", inaugurati nell'A.A. 2005-2006. Organizzati inizialmente dalla Facoltà di Lettere a cui si sono aggiunte successivamente quelle di Giurisprudenza e di Scienze Politiche, essi hanno avuto quattro edizioni, fino al 2009, e sono stati un evento estremamente significativo perché vi hanno partecipato personalità di primo piano, a livello nazionale, del panorama intellettuale, artistico e universitario (ad es. Teresa Strada, Antonio Scurati, Franco Angioni, Luciana Castellina, ecc.) che si sono volentieri prestati ad un incontro-dibattito con gli studenti del Polo in un'atmosfera informale e molto cordiale.
Nel 2010 il successo delle attività dei Poli penitenziari universitari ha indotto le medesime istituzioni che avevano dato vita alla prima esperienza a sottoscrivere un nuovo protocollo, approvato a livello regionale dalle tre università toscane, Esso prevede la costituzione di un sistema unico e integrato dei poli penitenziari della Toscana (Polo penitenziario universitario regionale) imperniato sui tre poli originariamente firmatari dei tre distinti protocolli, che vengono messi in condizione di scambiarsi informazioni, know-how, costruire progetti, avere una segreteria unica con funzione di counseling e di soluzione dei problemi - ad esempio la centralizzazione e gestione delle informazioni relative alla carriera universitaria di ciascun detenuto.
Il nuovo protocollo recepisce i contenuti dei vecchi protocolli, riproponendo organi di indirizzo e gestione come i Comitati di indirizzo e i Comitati didattico-organizzativi, ma li colloca all'interno di una ottica di sistema finalizzata ad uniformare le procedure tecniche, a razionalizzare e quindi ridurre i tempi burocratici, oltre a mostrare cospicue aperture circa il problema dell'iscrizione degli extracomunitari senza permesso di soggiorno e l'uso di strumenti didattici sempre più tecnologicamente avanzati.
Negli ultimi anni, proprio la presenza di un'alleanza a livello regionale tra le tre università toscane, ha consentito di contrastare i rischi di un ridimensionamento dell'esperienza dei poli, dovuti al sovraffollamento delle carceri italiane. Nel 2012 il Polo di Pisa, pur in presenza di inevitabili problemi logistici interni, continua ad ospitare diversi studenti e si prepara ad una nuova stagione di intense attività formative e culturali.