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Comunicati stampa

Gennaio

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Giovedì, 30 Gennaio 2025 11:13

L’Università di Pisa modifica il proprio Statuto: pace, sostenibilità e responsabilità sociale al centro delle attività istituzionali

L’Università di Pisa ha approvato una significativa modifica al proprio Statuto, confermando il proprio impegno per la concreta attuazione dei principi della pace, della sostenibilità e della responsabilità sociale. Questa decisione, che rende l’Ateneo il primo in Italia ad adottare ufficialmente tali principi nelle proprie fonti normative, definisce in modo ufficiale scelte già consolidate nella prassi e sottolinea la volontà di integrare valori etici fondamentali nelle attività accademiche e di ricerca.

“In questi tempi drammatici in cui la vita e la dignità umana hanno subito pesanti attacchi, è indispensabile che l’Università dia un segnale esplicito della sua scelta di campo a favore della pace e si dissoci da ogni attività volta allo sviluppo di armamenti – ha commentato il rettore Riccardo Zucchi - Abbiamo deciso di intervenire ai massimi livelli, andando a integrare nel principale atto normativo dell’Ateneo questi principi fondamentali”.

Le modifiche riguardano i primi quattro articoli, quelli relativi a “Natura e fini” dell’Ateneo, ai “Valori fondamentali”, alle “Attività istituzionali” e alle “Attività di ricerca”: l’Università di Pisa “Promuove una cultura di pace, il rispetto dei diritti umani e l’impegno per lo sviluppo sostenibile” (art. 1); “Riconosce la pace quale principio fondamentale e si impegna a promuoverne l’applicazione nell’ambito di tutte le proprie attività istituzionali” e “imposta le proprie attività su un criterio di responsabilità verso l’impatto che queste possono avere su società e ambiente, nel rispetto dei valori e dei principi sopra enunciati” (art. 2); “Condivide i principi della ricerca e innovazione responsabile” (art. 3). Infine, le modifiche all’articolo 4 sulle attività di ricerca: viene specificato che l’Ateneo valuta la qualità delle ricerche ispirandosi ai principi della ricerca e innovazione responsabile ed è inserito il comma 8: “Non sostiene e non partecipa ad alcuna attività finalizzata alla produzione, allo sviluppo e al perfezionamento di armi e sistemi d’arma da guerra”.

Questa decisione è il frutto di un percorso avviato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione, che, in seduta congiunta, hanno deliberato di istituire una Commissione istruttoria, inclusiva della componente studentesca, per inserire nelle fonti normative dell’Ateneo la scelta politica adottata, ossia di non partecipare in alcun modo a ricerche o progetti rivolti allo sviluppo o al perfezionamento di sistemi di arma. La Commissione, istituita con decreto rettorale, ha elaborato le modifiche proposte, approvate dagli Organi di governo dell’Ateneo.

Con queste modifiche, l’Università di Pisa si pone all’avanguardia nel panorama accademico italiano, ribadendo la propria missione educativa e culturale e promuovendo una ricerca e un’innovazione al servizio della società, rispettosa dei diritti umani e dell’ambiente.

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Giovedì, 30 Gennaio 2025 09:38

L’Illuminazione notturna degli edifici dell'Università di Pisa: non incuria ma sicurezza e servizi pulizie

La nota dell’Ateneo a seguito di alcune segnalazioni a mezzo stampa

La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile (CoSA) e l’Energy Manager dell’Università di Pisa sono molto attente all’efficienza energetica, tema molto importante per l’Ateneo sia sul piano ambientale che sul piano economico. Per questo motivo viene data indicazione di spegnere le luci nei vari edifici durante la notte e negli orari di chiusura. Tuttavia, per motivi di sicurezza, alcune luci devono essere lasciate accese, in particolar modo durante il passaggio del servizio di pulizie che viene effettuato anche in fasce orarie notturne. 

Per quanto riguarda in particolare Palazzo Carità in Via Santa Maria, su cui l'Ateneo è stato sollecitato a mezzo stampa, il servizio di pulizia è attivo dalle 5:00 alle 8:00 e dalle 17:00 alle 20.30 dal lunedì al venerdì. E’ dunque indispensabile che in tali fasce orarie l’illuminazione sia attiva nei vari locali per garantire il corretto servizio di pulizia in condizioni di sicurezza. Si precisa inoltre che l’illuminazione nel Palazzo Carità è gestita con sensori di presenza nei tre vani scala interni, con un orologio con orari allineati a quelli del servizio pulizie per i corridoi e le altre aree interne comuni, e con interruttore manuale in tutti gli altri locali. Per quanto riguarda infine l’illuminazione esterna del giardino, essa si attiva con orologio astronomico sette giorni su sette e, dalle 23:30, solo nelle parti necessarie.

“Le sollecitazioni esterne sono importanti, perché ci invitano sempre a fare meglio – ha detto la professoressa Elisa Giuliani, prorettrice per la sostenibilità e l’Agenda 2030 dell’Università di Pisa - nei prossimi mesi la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile, previa valutazione tecnica dell’Energy Manager, prenderà in considerazione ulteriori riduzioni di orario dell’illuminazione delle strutture, sempre nel rispetto della sicurezza. Vorrei anche sottolineare che la Commissione è aperta a proposte e soluzioni costruttive e può essere raggiunta attraverso i canali indicati sul sito: https://sostenibile.unipi.it/; non sono necessarie le PEC e generalmente rispondiamo nel giro di pochi giorni. Dal prossimo mese faranno parte della Commissione ulteriori nuovi docenti che daranno maggiore forza ai nostri progetti attuali e futuri.” 

 

 

 

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Martedì, 28 Gennaio 2025 09:35

Salute dei bambini: l’impatto su famiglie e sistema sanitario delle infezioni da virus respiratorio sinciziale (RSV)

L’Università di Pisa partner dello studio pubblicato sulla rivista The Lancet Respiratory Medicine

Pisa, 28 gennaio 2025 - Le infezioni virus respiratorio sinciziale (RSV) sono una delle principali cause di bronchiolite e di polmonite nei bambini sotto i 5 anni. Uno studio pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine, una delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali del settore, ha valutato l’impatto sociale di questa patologia su famiglie e servizi sanitari in 5 paesi europei: Italia, Belgio, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito. La ricerca, a cui ha partecipato l’Università di Pisa, è durata dal 2021 al 2023 e ha coinvolto oltre 3.400 bambini.

Dai dati è emerso che quasi un terzo (32,9%) delle infezioni respiratorie acute nei bambini in età prescolare è associato all’RSV. La durata media della malattia è di circa 12 giorni, con oltre il 45% dei genitori che ha dovuto assentarsi dal lavoro e il 70% dei bambini che ha perso giorni di scuola o asilo. I risultati evidenziano inoltre notevoli differenze tra i paesi coinvolti nello studio in termini di approcci terapeutici, di utilizzo delle risorse sanitarie e di impatto sociale.

Il focus sull’Italia rivela che il tasso di positività all’RSV nei bambini è stato del 42,6%, il più alto tra i paesi partecipanti. I bambini RSV-positivi in Italia sono stati sottoposti in media a 3 visite in assistenza primaria, dato che ci mette al pari della Spagna contro le 1,4 dei Paesi Bassi. La durata media della malattia è stata di 11,7 giorni, poco al di sotto della media generale. Il 76,8% dei bambini italiani RSV-positivi ha ricevuto farmaci, con broncodilatatori e antibiotici tra i più prescritti, mentre in paesi come il Regno Unito il ricorso alle medicine è stato più limitato. In linea con il dato generale, il 45,7% dei genitori italiani si è dovuto assentare da lavoro con una media di 4,1 giorni persi, dato che ci equipara al Belgio contro invece 1,3 giorni della Spagna.

“I risultati mettono in luce la necessità di migliorare la prevenzione per alleviare il carico sulle famiglie e sui sistemi sanitari, soprattutto nel periodo invernale in cui il virus circola di più - sottolinea la professoressa Caterina Rizzo, ordinaria di Igiene e Medicina Preventiva all’Università di Pisa – negli ultimi anni sono stati approvati in Europa nuovi strumenti preventivi contro l’RSV, tra cui un nuovo anticorpo monoclonale che permette di immunizzare i neonati ed un vaccino da somministrare durante la gravidanza, si tratta di  misure che possono avere un impatto positivo non solo sulla salute dei bambini, ma anche sull’organizzazione complessiva delle cure primarie”.

Caterina Rizzo, docente del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Ateneo pisano, e il suo gruppo sono un punto di riferimento nel campo della sorveglianza e prevenzione delle malattie infettive emergenti e riemergenti con particolare riferimento alle malattie respiratorie acute. Rizzo ha coordinato per più di dieci anni il sistema integrato di Sorveglianza delle sindromi simil influenzali in Italia presso l’Istituto Superiore di Sanità e fa parte del Gruppo consultivo tecnico nazionale per l'immunizzazione (NITAG).

La ricerca pubblicata su The Lancet Respiratory Medicine è stata finanziata da Sanofi e AstraZeneca attraverso il National Institute for Public Health and the Environment, Paesi Bassi.

Link all’articolo scientifico:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39799949/

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Venerdì, 24 Gennaio 2025 11:30

Gestione delle risorse idriche e parità di genere: alle "Benedettine" il Workshop internazionale “Water & Gender”

Da martedì 28 gennaio a venerdì 31 gennaio presso il Polo Congressuale Le Benedettine si terrà il primo workshop internazionale dal titolo "Water & Gender". L'evento è organizzato dal Dipartimento di Scienze della Terra e dal Comitato Unico di Garanzia dell'Università di Pisa in collaborazione con il World Water Assesment Programme dell'UNESCO (UNESCO-WWAP) con il supporto tecnico scientifico dell’Ufficio per l’Eguaglianza e le Differenze di Ateneo, e riunirà scienziati/e, figure politiche e professionisti/e per esplorare le barriere all’uguaglianza di genere nel settore idrico e sviluppare soluzioni concrete.

Nonostante le importanti iniziative politiche internazionali che promuovono l’uguaglianza di genere nell’ambito delle risorse idriche, le donne sono ancora sotto-rappresentate nei processi decisionali a tutti i livelli, dagli organi di gestione delle acque nazionali e transfrontaliere, alle utilities locali. Questa disparità contribuisce a un accesso diseguale alle risorse idriche e a dinamiche di potere sbilanciate, in particolare nei paesi a basso e medio reddito, ma anche nei paesi ad alto reddito.

Per questo motivo, il workshop mira a promuovere un approccio più inclusivo alla gestione delle risorse idriche, dando priorità all’uguaglianza di genere e all’empowerment delle donne. L’incontro si inserisce negli impegni assunti durante la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Acqua del 2023 e nel quadro dell’appello globale all’azione lanciato da UNESCO e da una coalizione di stakeholder promossa da UNESCO-WWAP nel 2021 (Multi-stakeholder Coalition to accelerate gender equality in the water domain), con l’obiettivo di raggiungere la parità di genere entro il 2030.

Il rapporto mondiale sullo sviluppo delle risorse idriche del 2026 affronterà l'intersezione tra la gestione delle risorse idriche e l'uguaglianza di genere, sottolineando la necessità di un’azione decisiva per colmare il divario di genere nel settore dell’acqua. L’evento offrirà quindi un’opportunità unica di scambio di conoscenze e di discussioni significative per superare le attuali barriere e promuovere una partecipazione equa nel settore idrico.

Info e Contatti:
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https://waterandgender25.dst.unipi.it/ 

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Venerdì, 24 Gennaio 2025 09:35

Biosentinelle a due passi dalla Torre pendente: trovati 57 licheni (più un fungo non-lichenizzato) nell’Orto Botanico dell’Università di Pisa

Lo studio pubblicato sulla rivista Italian Botanist rivela una insolita concentrazione di questi organismi su una superficie ridotta, fra cui specie rare e a rischio estinzione

Sentinelle che monitorano la qualità dell’aria, purificandola dai metalli pesanti, sono i licheni, organismi simbiotici composti da almeno due partner diversi che traggono vantaggio l'uno dall'altro, in questo caso un fungo e un’alga. Nell’Orto Botanico dell’Università di Pisa, a due passi dalla Torre pendente, un gruppo di ricerca dell’Università di Pisa ha trovato una concentrazione inusuale di questi organismi, ben 57 licheni “epifiti”, che crescono cioè sulla corteccia degli alberi, più un fungo non-lichenizzato. Fra essi, ci sono anche specie rare e a rischio estinzione, alcune delle quali rinvenute per la prima volta in Toscana, mentre la presenza diffusa di licheni tolleranti all’azoto è probabilmente associata alle condizioni ambientali urbane.

Lo studio dell’Ateneo di Pisa, in collaborazione con l’Accademia delle Scienze Slovacca, è stato pubblicato sulla rivista Italian Botanist ed è partito da una tesi di laurea triennale in Scienze Naturali e Ambientali condotta da Giorgia Spagli, con la supervisione dei professori Luca Paoli e Lorenzo Peruzzi, botanici del Dipartimento di Biologia, e la collaborazione di Marco D’Antraccoli e Francesco Roma-Marzio, rispettivamente curatore dell’Orto Botanico e curatore dell’Erbario del Museo Botanico.

“In un recente studio è stato calcolato che nelle aree protette italiane ci si possono attendere circa 59 specie di licheni epifiti per km², mentre nel nostro caso, in contesto urbano e su una superficie di soli 0,02 km², ne sono state censite ben 57 - racconta Peruzzi - I giardini botanici nei centri urbani sono infatti isole verdi che offrono rifugio a diversi organismi animali e vegetali, compresi i licheni, che compaiono spontaneamente grazie alla diversità di micro habitat presenti e alla ricchezza di specie arboree”.

“I licheni sono fra i primi colonizzatori degli habitat anche se spesso passano inosservati – aggiunge Paoli – e tuttavia il ruolo che rivestono è molto importante: si tratta di organismi che possono fra l’altro essere utilizzati come biomonitor, una soluzione economica che può integrare le tradizionali centraline di rilevamento per valutare la qualità dell’aria e degli ecosistemi in generale”.

Fra le specie trovate, Arthopyrenia platypyrenia e Coenogonium tavaresianum sono nuove segnalazioni per la Toscana. Il primo è un fungo non-lichenizzato di ridottissime dimensioni, poco noto e poco segnalato a livello europeo, in Italia questa specie era nota sinora solo in Calabria. A Pisa cresce sulla scorza di un esemplare di pittosporo (Pittosporum tobira). Coenogonium tavaresianum colonizza tipicamente boschi umidi della costa tirrenica, è una specie a rischio di estinzione, ma nell'Orto Botanico cresce abbondantemente sulla scorza di un esemplare di cedro della California (Calocedrus decurrens). Lecania cyrtellina, infine, è segnalato per la Toscana solo nell'Orto Botanico di Pisa, dove cresce sulla scorza di un vetusto esemplare di palma del Cile (Jubaea chilensis).

Link articolo scientifico

 

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Venerdì, 24 Gennaio 2025 08:37

Giorno internazionale della memoria: gli eventi all’Università di Pisa

Dal 26 al 30 gennaio spettacoli, presentazioni e reading ingresso gratuito

In occasione del Giorno internazionale della memoria l’Università di Pisa organizza una serie di eventi gratuiti aperti al pubblico, fra spettacoli teatrali, reading e presentazioni.

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e il TeatroInBìLiKo di Cascina, in collaborazione con il Museo Nazionale della Certosa, organizzano per domenica 26 gennaio 2025, alle ore 10.30 e alle ore 15.30, lo spettacolo del TeatroInBìLiKo “L’ultimo Zazou”.

Lo spettacolo, tratto dall’autobiografia di Pierre Seel, ha per tema la tragedia dei “triangoli rosa” (i deportati omosessuali), vittime innocenti della società e dello sterminio. La partecipazione è gratuita previa prenotazione obbligatoria da effettuarsi tramite email all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Leggi di più.

“Voci dall’Inferno. Dante nelle testimonianze dei sopravvissuti ai Lager” è il titolo del progetto di ricerca che veiene presentato lunedì 27 gennaio alle 16,30 nella Chiesa di Santa Eufrasia del Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università di Pisa (Via dei Mille, 13, Pisa). Il progetto, nato nel 2018, mira a creare un archivio digitale completo di testimonianze non letterarie, sia scritte che orali, dei sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti analizzando la presenza del lessico e delle allusioni dantesche. Leggi di più 

Sempre il 27 gennaio alle 17 alla Scuola Alti Studi IMT (Piazza S.Francesco, 19, Lucca) e alla 18 alla Scuola Superiore Sant’Anna (Piazza Martiri della liberta 33, pisa) sarà proiettato il documentario “Memoria. I sopravvissuti raccontano (85', 1997), per la regia di Ruggero Gabbai. Il film raccoglie le testimonianze di 93 ebrei italiani sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. All’evento, organizzato in collaborazione con l’Ateneo, partecipa il professore Saulle Panizza, direttore del Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura (CIDIC) dell’Università di Pisa.

Il 30 gennaio 2025, ore 21.00 al Teatro Nuovo (Piazza della Stazione 16, Pisa) va in scena il reading artistico musicale La giostra nel cielo, una produzione BINARIO VIVO: testo e regia di Annick Emdin, con Francesco Pelosini e Cecilia Bartoli e il coordinamento di Carlo Scorrano e musiche dal vivo di Erik Satie La giostra del cielo narra la storia vera di Irena Sendler, infermiera polacca che salvò 2500 bambini dall’inferno del ghetto di Varsavia, trascrivendo i loro nomi su dei fogli che nascose con cura dentro a dei barattoli prima di dar loro un nome diverso ed affidarli a famiglie ariane o agli istituti. Lo spettacolo, a cura del CIDIC, è ingresso libero fino ad esaurimento posti. Prenota un biglietto. Leggi di più

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Giovedì, 23 Gennaio 2025 15:39

Pharma Day: al Polo San Rossore studenti e laureati incontrano le aziende del settore farmaceutico

Le colleghe giornaliste e i colleghi giornalisti sono invitati alle ore 11.30 per incontrare e intervistare i protagonisti della giornata (studenti, laureandi, rappresentanti dell’Ateneo e delle aziende) 

Giovedì 23 gennaio, a partire dalle ore 9, al Polo Didattico San Rossore (in via Risorgimento 19) è in programma il Pharma Day, una giornata di incontri con aziende ed enti del settore farmaceutico. L'evento è gratuito e riservato a studentesse e studenti, laureate e laureati dell'Università di Pisa provenienti da ogni corso di studio. 

Durante la mattinata sono previste una serie di presentazioni aziendali che permetteranno di conoscere importanti realtà industriali del settore e si potranno svolgere dei colloqui conoscitivi agli stand, che proseguiranno anche nel pomeriggio, subito dopo la pausa pranzo. Per tutta la giornata saranno attivi gli sportelli informazione del Career Service e di ARTI, Agenzia Regionale Toscana per l'Impiego. Le aziende partecipanti con un proprio stand sono: Eli Lilly, Farmacie Comunali Pisa, Federfarma Pisa, Kedrion Biopharma, Laboratori Guidotti - Gruppo Menarini, Marchesini Group, PharmaNutra, RPN, Takeda Manufacturing Italia, Techniconsult Firenze. 

Nel pomeriggio, alle ore 16, è prevista una tavola rotonda dal titolo "Connessioni strategiche: confronto e scambio fra Ateneo e aziende del settore per discutere su sfide e opportunità legate all’innovazione sostenibile e alla trasformazione digitale”. Moderano la discussione, Chiara Galletti, delegata del rettore per i rapporti con le imprese, Marco Macchia, delegato del rettore per i rapporti con il territorio e referente per l’Università di Pisa nel distretto regionale tecnologico Scienze della Vita, Corrado Priami, prorettore per la valorizzazione della conoscenza. Partecipano alla discussione direttori di dipartimento, presidenti di corso di studio, docenti e ricercatori dell’Ateneo, Unione Industriale Pisana, Farmindustria e rappresentanti di alcune aziende: Eli Lilly, Farmacie Comunali Pisa, Farmigea, Federfarma Pisa, Kedrion Biopharma, Laboratori Guidotti - Gruppo Menarini, Marchesini Group, PharmaNutra, RPN, Takeda Manufacturing Italia, Techniconsult Firenze.

La giornata si concluderà alle 18.00 con un aperitivo di networking.

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Giovedì, 23 Gennaio 2025 10:02

Tre volte il diametro del loro corpo, a questa profondità nuotano gli animali marini per ridurre al minimo il dispendio energetico nei lunghi spostamenti

L’Università di Pisa partner dello studio pubblicato sulla rivista PNAS

Per ridurre al minimo il dispendio energetico duranti i lunghi spostamenti, gli animali marini non nuotano in superficie, ma a una profondità che corrisponde a circa tre volte il diametro del loro corpo. La scoperta di questo stratagemma che accomuna uccelli, mammiferi e rettili arriva da uno studio coordinato dalle università di Swansea in Gran Bretagna e Deakin in Australia pubblicato sulla rivista PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences USA, al quale hanno partecipato i professori Paolo Luschi e Paolo Casale del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.

“Molte specie semiacquatiche, compreso l’uomo, spesso nuotano nell'interfaccia aria-acqua ma in questo modo generano onde superficiali che provocano un dispendio energia – spiega Luschi - Gli animali marini che nel corso della loro vita percorrono grandi distanze hanno invece elaborato una strategia per evitare questo spreco e che consiste nel nuotare poco sotto la superficie, è un po’ come fanno gli atleti nuotatori subito dopo la partenza, quando rimangono il più a lungo possibile sott’acqua prima di effettuare la prima emersione”.

La ricerca ha analizzato i dati ottenuti da profondimetri applicati su tartarughe marine e pinguini durante fasi di movimento attivo, che sono stati poi integrati con dati già disponibili nella letteratura scientifica sulle balene. I risulatai hanno quindi rivelato che animali così diversi impiegano la medesima strategia, che consiste nel nuotare ad una profondità corrispondente a tre volte il loro diametro, al di là delle loro dimensioni che possono variare da 50 centimetri a 20 metri.
“Ci sono ovviamente casi in cui la profondità di nuoto è determinata da altri fattori, come ad esempio la ricerca di prede – sottolinea Luschi – ma i dati generali confermano il modello e questo ha importanti implicazioni a livello di conservazione, contribuendo a diminuire le collisioni con le imbarcazioni e le catture accidentali durante la pesca”.

In particolare, l’Università di Pisa ha contribuito alla ricerca fornendo i dati sulle tartarughe Caretta caretta nidificanti in Turchia.

“Dati di questo tipo sono estremamente difficili da ottenere – aggiunge Casale - perché sono troppo dettagliati per essere trasmessi tramite satellite e sono quindi necessarie speciali procedure sperimentali per recuperare gli strumenti applicati sugli animali in libertà”.
Il gruppo di ricerca dei professori Luschi e Casale da tempo impiega avanzate tecniche di telemetria animale per studiare il comportamento delle tartarughe marine durante i loro estesi movimenti, che comprendono migrazioni anche di centinaia di chilometri.



 

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Mercoledì, 22 Gennaio 2025 09:46

Missione umanitaria e di ricerca di un team di medici e scienziati italiani presso l'insediamento tibetano di Bylakuppe, in India

Gli scienziati delle Università di Bologna, Palermo e Pisa hanno svolto attività clinico-chirurgiche odontostomatologiche, visite e ampia attività di ricerca sul campo e di education e prevenzione delle patologie orali, anche con l'impiego di tecniche di Intelligenza Artificiale

Link alle foto che documentano l'evento

https://drive.google.com/drive/folders/1_-yaIm9595sovMoEBxzxE1hQNkNu4bLg?usp=sharing

Pisa, 22 gennaio 2025 - Si è conclusa la missione in India di un team di medici e ricercatori delle Università di Bologna, Palermo e Pisa presso l’Università Monastica Tibetana di Sera Jey e nell’insediamento Tibetano di Bylakuppe, a circa 300 Km da Bangalore.

Scopo principale della missione è stato quello di condurre una campagna di salute e prevenzione orale primaria e secondaria estesa a tutti i ragazzi in età scolare (presenti sia nelle scuole secolari sia in quelle monastiche) e a tutti i monaci di età superiore ai 50 anni del Monastero di Sera Jey. Nel monastero vivono oltre 3000 monaci, mentre i rifugiati Tibetani di Bylakuppe sono oltre 20.000.

A seguito dell’attività di screening, che ha coinvolto oltre 1100 tra ragazzi e monaci, sono stati messi in atto circa 400 interventi odontoiatrici di tipo conservativo e chirurgico, di cui è emersa l’urgenza nel corso della fase di screening. Sono inoltre stati visitati e curati tutti coloro

 che richiedevano cure urgenti, anche al di fuori delle categorie di età prese in considerazione.

Un ruolo centrale ha avuto l’attività di educazione all’igiene orale che è stata condotta in tutte le scuole utilizzando materiale divulgativo prodotto tenendo conto della specificità dei gruppi di studenti, sia dal punto di vista socioculturale e ambientale sia linguistico. Inoltre, il Team ha pianificato con l’Ospedale locale strategie di breve e medio termine per la prevenzione primaria e secondaria in tema di salute orale.

Un’analoga campagna di screening e cura era stata svolta dagli odontoiatri di UniPa nel 2018 e aveva interessato oltre 900 bambini tibetani di età inferiore ai 16 anni (https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/ipd.13193).

Al contempo, sono stati acquisiti dati per l’utilizzo di tecniche di Intelligenza Artificiale nella diagnosi delle lesioni orali.

Il team, che ha trascorso a Bylakuppe il periodo dal 5 al 18 gennaio, era composto da  8 odontoiatri con diversa specializzazione, da una igienista dentale e da un infermiere provenienti da UniPa, dall’Az. Policlinico Universitario e dall’AOORR “Villa Sofia-Cervello” della stessa città (N. Mauceri, P. Tozzo, L. Calà, M. e V. Coppini, A. Schepis, C. e F. Buttacavoli,  G. La Mantia), coordinati dalla prof.ssa Giuseppina Campisi del Dipartimento Bi.N.D. di UniPa. Erano parte dell’equipe odontoiatrica anche i proff. Maria Giovanna Gandolfi e Carlo Prati del Dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie dell’Università di Bologna.

Il team si avvaleva, inoltre, della collaborazione a distanza del prof. Mario Cimino, esperto di Intelligenza Artificiale applicata all’analisi di immagini, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di UniPi. Ha inoltre partecipato alla missione, con funzioni di coordinamento e contatto con le Istituzioni locali, il prof. Bruno Neri dello stesso Dipartimento che ha proseguito l’attività di raccolta dati, che conduce dal 2018, sugli effetti della meditazione, con la collaborazione dei monaci dell’area di ritiro del monastero. L’associazione Vimala Italia ONLUS ha contribuito al coordinamento locale. 

L’arrivo del team a Bylakuppe ha coinciso con quello del Dalai Lama, trasferitosi temporaneamente dalla sua residenza di Dharamsala presso il monastero Tashi Lumpo dello stesso insediamento Tibetano. Sua Santità ha voluto ricevere nel corso di una udienza pubblica

 il team Italiano, ringraziando personalmente tutti i componenti per la preziosa attività di volontariato svolta a favore del suo Popolo.

“Un'esperienza estremamente interessante che ha permesso di coniugare i valori della missione umanitaria con quelli della ricerca e dell’educazione al ripristino e al mantenimento della salute orale, in osservanza alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”,

ha dichiarato la prof.ssa Campisi. “Particolarmente toccante l'incontro con una Comunità unica nel suo genere che, nonostante le difficoltà e le sofferenze dell'esilio, si è mantenuta unita intorno ai valori della solidarietà e della non violenza”.

"Le tecniche di intelligenza artificiale spiegabile, applicate ad un vasto campione di popolazione suddiviso in due fasce di età, che condividono abitudini alimentari e di vita molto simili, caratterizzate dalla completa assenza di alcol e fumo, possono fornire un notevole supporto cognitivo, nel ragionamento basato sui casi, al personale medico impegnato nello screening per la diagnosi precoce delle lesioni dei tessuti duri e molli del cavo orale", ha affermato il prof. Cimino.

“Sono stata molto colpita dal coinvolgimento di studenti e monaci alle mie lezioni teorico-pratiche su igiene e salute orale”, ha sottolineato la prof.ssa Gandolfi. “Ho provato una profonda sintonia con il popolo tibetano, credo anche grazie ai tanti anni di pratica contemplativa attraverso lo yoga che mi avvicina fortemente ai fondamenti della loro cultura". 


Grande emozione “a operare ininterrottamente per ore sostenuto dagli sguardi dei pazienti che si affidavano alle mie mani” è stata espressa dal prof. Prati.

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Martedì, 21 Gennaio 2025 12:02

Colite ulcerosa e poliposi: una innovativa biostampante colonoscopica che ricreerà le mucose dell’intestino

Una biostampante colonscopica, la prima mai realizzata, per ricreare la mucosa e la sottomucosa dell’intestino ed evitare la rimozione chirurgica del colon e del retto nei pazienti affetti da colite ulcerosa e poliposi adenomatosa familiare. Il rivoluzionario dispositivo sarà realizzato nei prossimi quattro anni grazie a Tentacle, un progetto europeo in partenza a gennaio 2025 che annovera fra i partner l’Università di Pisa.

Le malattie del colon-retto sono molto diffuse a livello globale ed attualmente in Europa ne sono affetti circa 2.2 milioni di individui. Tra queste ci sono la colite ulcerosa e la poliposi adenomatosa familiare. Chi è colpito da queste patologie spesso viene sottoposto a una proctocolectomia, un intervento chirurgico molto invasivo che prevede la rimozione della parte terminale del colon e del retto con gravi conseguenze sulla qualità della vita. Per ovviare a questo scenario, il progetto TENTACLE mira a sviluppare una strategia innovativa e personalizzata in grado di sostituire la proctocolectomia attraverso la rigenerazione del tessuto mucoso e sottomucoso.

“La biostampante colonoscopica che vogliamo progettare e costruire – spiega il professore Giovanni Vozzi dell’Ateneo pisano - potrà operare direttamente nell’intestino attraverso una procedura minimamente invasiva. Il dispositivo sarà potenziato da un sistema di intelligenza artificiale per monitorare la qualità della stampa e personalizzare l’intervento sulle esigenze del singolo paziente. TENTACLE svilupperà inoltre dei biomateriali all’avanguardia con proprietà avanzate, come la capacità di cambiare forma nel tempo per mimare la morfologia intestinale e di rilasciare agenti antibiotici e antibatterici in maniera controllata e graduale”.

TENTACLE è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma di ricerca e innovazione HORIZON Health 2024. Il finanziamento previsto è di poco meno di 8 milioni di euro, di cui circa un milione sono destinati al Centro di Ricerca E. Piaggio dell’Università di Pisa.

Il consorzio del progetto è costituito da dieci partner accademici e industriali. Insieme all’Ateneo pisano ci sono l’Università di Wurzburg (Germania) come coordinatrice del progetto, l’Università di Ghent (Belgio), l’Università di Torino e il Politecnico di Torino. Si aggiungono quattro partner industriali, affiancati dall’Istituto Superiore di Sanità italiano, che forniranno al consorzio l’esperienza e le competenze necessarie per tradurre i risultati in prodotti all’avanguardia, vicini al paziente e al mercato: ADBioink (Turchia), ThioMatrix (Austria), BeWarrant (Belgio), Scinus Cell Expansion Netherland B.V. (Olanda).

 

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