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Comunicati stampa

Senza titolo-1 copia.jpgL’Unità operativa di Gastroenterologia dell’Aoup diretta dal professore Massimo Bellini dell'Università di Pisa (foto) è stata riconosciuta dalla Regione Toscana Centro di riferimento regionale per lo studio e il trattamento dei disturbi funzionali e motori dell’apparato digerente. E’ infatti uno dei tre centri in Italia (unico in Toscana) in grado di erogare tutte le metodiche per una diagnosi completa di questi disturbi. Inoltre, grazie all’elevata expertise raggiunta, è di riferimento per la stesura e l’attivazione di linee guida e protocolli di ricerca nazionali e internazionali.

I disturbi funzionali e motori dell’apparato digerente rientrano nella branca della gastroenterologia che valuta la funzione sensitiva e motoria del tratto gastrointestinale. Le più recenti acquisizioni scientifiche hanno permesso inoltre di delineare l’importanza del ruolo dell’interazione tra cervello, microbiota intestinale e intestino. Ecco perché la diagnosi e il trattamento dei disturbi richiedono un approccio multidisciplinare da parte di più specialisti dedicati.

In Aoup questo avviene con una collaborazione costante degli specialisti della Gastroenterologia con i colleghi dell’Endoscopia digestiva, della Chirurgia dell’esofago e della Chirurgia generale, della Ginecologia e Ostetricia, della Chirurgia proctologica e perineale, della Neurologia, Pediatria e Reumatologia. Sono infatti attivi nella struttura ambulatori specialistici e attività diagnostiche (manometria di tutti i segmenti del tubo digerente, pH impedenziometria, esofagea, ecografia funzionale, breath test) specificamente orientati alla diagnosi e alla cura di questo tipo di patologie, in collaborazione con altre strutture dell’Aoup.

Il gruppo di medici e di ricercatori dedicati (Massimo Bellini e Nicola de Bortoli, rispettivamente ordinario e associato di Gastroenterologia all’Università di Pisa, e i dottorandi Pierfrancesco Visaggi e Christian Lambiase) oltre al personale infermieristico specializzato, garantiscono inoltre anche una consistente attività didattica all’interno della struttura e nell’ambito dei corsi di laurea e di specializzazione. Inoltre la struttura è il riferimento, sia per l’Aigo-Associazione italiana dei gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri sia per la Sige-Società italiana di gastroenterologia ed endoscopia digestiva, per lo svolgimento di percorsi formativi per medici italiani e stranieri che vogliano approfondire le loro conoscenze in questo specifico settore disciplinare"

 

(Foto in copertina di Julien Tromeur da Pixabay)

The University of Pisa welcomes three new Circle U. Ambassadors, ready to promote the initiatives of the European University Alliance within the student community. Agata Merian Bernacca, Susanna De Luca and Anna Terroni have in fact joined the group of Circle U. Ambassadors working in each of the nine universities that make up the European Alliance.

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The role of the new ambassadors will be crucial in raising the visibility of Circle U. and encouraging greater student participation in the many activities promoted by the Alliance, with the support of the University offices. Indeed, with the launch of the Open Campus, Circle U.’s educational offerings are growing, with numerous online courses, Summer and Winter Schools, and many opportunities for mobility available to the entire Alliance student community. The Ambassadors will be tasked with organising events and meetings, developing initiatives, workshops and competitions, and collaborating on communication and content production, including with European colleagues.

But who are these three ambassadors? We asked them to introduce themselves to the student community and tell us how excited they are about this new experience.

 

agata okAgata Merian Bernacca
Hello, I'm Agata Bernacca, I’m from Lucca and I’m studying Medicine and Surgery at the University of Pisa. I participated in the Model United Nations (MUN) at UCLouvain organised by Circle U.: it was one of the first events attended by my university, so I was really excited! Although it seemed far away from my field of study, it was a highly formative experience because I was able to learn important skills in problem solving, teamwork and more. I am honoured to have been chosen for the role of Ambassador and I will do my utmost to promote the activities organised by the Alliance and to give my colleagues the opportunity to participate and develop their skills in an international and stimulating environment.



susannaSusanna De Luca
Hello everyone! My name is Susanna, I am from Lucca, and I am one of the new Circle U. Ambassadors for the University of Pisa! During my academic career I graduated in Communication Sciences and decided to continue my studies in the master’s degree course in Humanistic Informatics. I have always been fascinated by international contexts, which is why Circle U. is the perfect place for me to experiment and grow both formally and socially. I became aware of the existence of this alliance by sheer chance: it was last February and I was lost in research for my bachelor’s thesis when I was surfing on the university website and came across a course held by Humboldt-Universität zu Berlin on Climate Change, which turned out to be a real find. I am eager to contribute to the Circle U. initiative and look forward to sharing my passion for internationalism with my colleagues at the University of Pisa!



anna webAnna Terroni
Hello, my name is Anna Terroni, I am from La Spezia, and I am a first-year PhD student in Italian Studies at the University of Pisa. I got to know the Circle U. Alliance thanks to my tutor, Professor Michelangelo Zaccarello – Academic Chair of the Multilingualism, Interculturality and Language Lab (CU.mil) and one of the organisers of the Sustainable "WINE" Intensive Week to be held in Pisa from 3 to 7 February 2025 – who advised me to approach this reality, given my inclination to exchange and collaborate with university environments outside Italy. I have been pleasantly surprised by the enthusiasm and spirit within the Alliance and I am delighted to embark on this new adventure as Ambassador. I am looking forward to introducing other students to the activities organised by Circle U. and to participating directly in the events, which will be an opportunity not only from an educational point of view but also for my personal growth.

È stato assegnato a Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari, il “Campano d’Oro” 2024, il premio conferito dall'Associazione Laureati Ateneo Pisano (ALAP) ad ex allievi dell’Università di Pisa che si sono distinti nel campo della cultura, della scienza, dell’industria e delle professioni.

Benedetto Vigna si è laureato in Fisica subnucleare nel 1993 e ha iniziato la sua carriera al CERN di Ginevra e al Max Planck Institute di Monaco. Nel 1995 è entrato in STMicroelectronics, dove ha fondato le attività Micro-electromechanical Systems (MEMS) della società e ha conquistato la leadership nel mercato delle interfacce utente attivate dal movimento. Nel 2021 è arrivato alla guida di Ferrari, in qualità di amministratore delegato.

La cerimonia di conferimento del premio, che sì è tenuta nell’Aula magna nuova del Palazzo della Sapienza, è stata aperta dai saluti del rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, e del sindaco Michele Conti. La laudatio è stata pronunciata dal Chief Human Resources Officer di Ferrari, Michele Antoniazzi, mentre le motivazioni del conferimento sono state lette da Paolo Ghezzi, presidente dell’ALAP, che ha poi proceduto alla consegna del “Campano d’Oro”.

Dopo l’intervento della premiata, la cerimonia si è chiusa con un omaggio musicale del Coro dell’Università di Pisa.

"Ricevere il Campano d’Oro dalla mia Università è un grande onore – ha commentato Benedetto Vigna - Il percorso che ho intrapreso a Pisa non è stato solo un programma di studi, ma un insegnamento di vita che continua a guidarmi: non mollare mai, non perdere tempo, utilizzare il metodo scientifico e non avere paura del nuovo e del diverso. Ogni obiettivo che ho raggiunto è stato reso possibile dalla curiosità e dalla passione per lo studio, che ci permettono di evolverci e scoprire il mondo. Ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato e mi aiuteranno in questo viaggio”.

"Poco più di dieci mesi fa - ha detto il rettore dell'Università di Pisa, Riccardo Zucchi - il dott. Benedetto Vigna ci ha onorato della sua presenza alla cerimonia di inaugurazione del 680° anno accademico dell'Università di Pisa. In quell'occasione ho avuto modo di apprezzare la sua visione di manager e di uomo che riconosce l'alto valore delle nuove generazioni e del ruolo dell'Università nella costruzione del futuro del Paese. Questo suo approccio, assieme al successo raggiunto, sono la testimonianza di capacità e virtù rare che ne fanno un modello esemplare da indicare alle nuove generazioni. È per noi un onore aver contribuito alla sua formazione".

“Congratulazioni al dottor Benedetto Vigna, Chief Executive Officer della Ferrari, una figura di primo piano che ha saputo guidare con successo una delle aziende simbolo dell’Italia nel mondo – ha detto il sindaco di Pisa, Michele Conti - La Ferrari, con la sua tradizione unica e il suo costante sguardo verso il futuro, incarna i valori di eccellenza e innovazione che sono anche il cuore della nostra identità pisana. E grazie all’Associazione Laureati Ateneo Pisano per la scelta e per l’impegno nel portare avanti questo premio prestigioso che ci permette di riflettere sull’importanza di valori come l’innovazione, il talento e il senso di responsabilità verso la comunità”

"Desidero ringraziare l'ALAP per avermi offerto l'occasione di tenere la laudatio di Benedetto Vigna - ha detto Michele Antoniazzi, Chief Human Resources Officer di Ferrari - Ho conosciuto Benedetto per la prima volta nel 2021, quando è stato nominato CEO di Ferrari. La prima cosa che mi colpì di lui fu la sua decisione di dedicare molto tempo ai colloqui conoscitivi con i colleghi, dando subito un forte segnale della centralità che per lui le persone hanno in azienda. Benedetto ha portato una nuova visione che sta plasmando la nostra cultura aziendale. Una visione che ci ha permesso di consolidare la nostra leadership nelle tre anime del racing, delle sport cars e del lifestyle".

Leggendo le motivazioni, Paolo Ghezzi ha così riconosciuto la straordinaria capacità di Benedetto Vigna di alternare ruoli di ricerca e operativi a ruoli di indirizzo strategico, oltre che la sua sensibilità e propensione ad affrontare sfide complesse in settori innovativi: “Benedetto Vigna è senza dubbio uno dei manager italiani che, con il suo agire visionario, ha saputo garantire un tangibile miglioramento della qualità della vita delle comunità, dando impulso alla diffusione tecnologica nelle applicazioni quotidiane e che, con il suo impegno più recente in Ferrari, ha contribuito a mantenere vivo un diffuso senso di appartenenza e di orgoglio nazionale”.

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Benedetto Vigna

Benedetto Vigna è Chief Executive Officer di Ferrari dal settembre 2021.

Prima di entrare in Ferrari, è stato Presidente del Gruppo Analogici, MEMS e Sensori di STMicroelectronics dal gennaio 2016 e membro dell’Executive Committee di ST dal 31 maggio 2018.

Vigna ha iniziato la sua carriera in ST nel 1995 e ha fondato le attività MEMS (Micro-Electro-Mechanical Systems) della Società. Sotto la sua guida i sensori MEMS di ST hanno conquistato la leadership presso i grandi OEM per interfacce utente attivate dal movimento. Le sue responsabilità sono state ampliate alla connettività e a soluzioni di imaging e power management. Ha inoltre guidato una serie di iniziative di successo in nuove aree di business, con un focus particolare nei segmenti del mercato industriale e automotive.

Nel corso della sua carriera Vigna ha registrato oltre 200 brevetti sul micro-machining, è stato autore di numerose pubblicazioni e ha fatto parte dei consigli direttivi di diversi programmi finanziati dall’Unione Europea incluse delle start up, nonché dei board di centri di ricerca in Asia e America riconosciuti a livello mondiale.

Vigna è laureato in Fisica Subnucleare presso l’Università di Pisa.

cover.pngNelle librerie dal 22 novembre, “Studiare chimica all’università” è un libro che vuole aiutare ragazzi e ragazze a trovare la propria ‘stella polare’. La chiave è l’orientamento fra pari a partire da una serie di interviste a 22 persone fresche di laurea. Curatrici del volume sono le professoresse Valentina Domenici del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Ateneo pisano, Antonella Maggio dell’Università di Palermo e Laura Orian dell’Università di Padova.

Di seguito pubblichiamo l’introduzione.

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Nell’immaginario collettivo, la figura del chimico incarna lo scienziato per antonomasia: con barba, occhiali e capelli arruffati, si aggira per il laboratorio tra provette colorate e fumanti. Un ritratto che quasi sfuma nella magia. Questa immagine, però, non rispecchia le chimiche e i chimici che oggi si muovono in sicurezza in laboratorio, possiedono solide conoscen ze di matematica, fisica e informatica che li aiutano a capire davvero cosa succede nel mondo delle molecole, e che usano strumenti avanzati e moderni, come le modellistiche digitali e l’intelligenza artificiale. Tuttavia, nonostante le iniziative di orientamento, la scelta di intraprendere un percorso universitario in Chimica o Chimica industriale sembra più che altro un atto di coraggio.

In generale le discipline STEM, più delle altre, soffrono di una separazione fra scuola e università, che si manifesta in una discontinuità nel processo educativo e formativo, in uno scarso rapporto tra didattica e formazione e fra ricerca e insegna mento, e nella mancanza di comunicazione dei contenuti insegnati e delle modalità didattiche adottate. La chimica suscita qualche perplessità, se non una certa diffidenza: spesso associata a inquinamento, disastri ambientali e droghe, questa materia trova uno spazio decisamente limitato già tra i banchi di scuola, fatta eccezione per gli Istituti tecnici tecnologici indirizzo Chimica, materiali e biotecnologie e, talvolta, per i Licei scientifici opzione Scienze applicate. Non deve perciò sorprendere che questa disciplina, intrinsecamente complessa, sia ancora percepita come inutile e difficile da studenti e studentesse. Le attività di orientamento tentano di porre rimedio anche a questa distorta percezione della chimica: non si limitano solo ad accompa gnare nel passaggio da un contesto all’altro, ma promuovono i talenti e le attitudini.

Nel 2004, visto il calo delle immatricolazioni ai corsi di laurea delle cosiddette “scienze dure”, i tassi di abbandono, il proble ma del genere e la scarsa chiarezza sugli sbocchi lavorativi, la Conferenza nazionale dei presidi delle facoltà di scienze e tecnologie, in collaborazione con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e Confindustria, promosse il Progetto lauree scientifiche (PLS), successivamente divenuto Piano lauree scientifiche. Dall’anno scola stico 2018/19, inoltre, sono stati proposti i Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), risultato di una revisione dei percorsi di Alternanza scuola lavoro.

Entrambe le iniziative sono volte a sostenere studentesse e studenti per l’intero arco della vita nell’elaborazione di un loro progetto perso nale e professionale, sulla base di aspirazioni e competenze. Queste attività di orientamento hanno avuto un grande successo per la chimica, rappresentando canali preferenziali anche per veicolare un modo nuovo di percepirla. Noi curatrici siamo impegnate da anni in attività di divulgazione, promozione e valorizzazione della chimica, e siamo coordinatrici nei nostri atenei dei PLS e responsabili dei percorsi di PCTO e delle attività di orientamento in ingresso. Il contatto continuo con studenti e studentesse, dalle matricole ai laureandi, fino a chi sceglie di continuare la sua formazione dentro le università con un dottorato di ricerca, ci ha arricchito e arricchisce molto: sia come docenti interessate alla for mazione e alla didattica, sia come persone adulte che cercano di ca pire e stabilire connessioni con le nuove generazioni. È proprio que sta pluriennale esperienza che ci ha portate ad accettare la proposta della casa editrice di affrontare il problema dell’orientamento con un occhio diverso.

Lo sappiamo: i tempi corrono velocemente e i ragazzi cambiano, così come il loro linguaggio, i comportamenti, le abitudini. Proprio per questo, per presentare correttamente l’immagine della disciplina e dei suoi mestieri a chi sta per intraprendere un percorso formativo, la scelta del libro di far parlare ragazzi e ragazze ci è sembrata giusta e adeguata. Raccogliendo le loro motivazioni iniziali, le difficoltà in itinere, le soddi sfazioni e i risultati si può presentare la disciplina dal punto di vista di chi l’ha studiata e la studia: è un modo sicuramente originale di farlo, privo degli eventuali ostacoli di un linguaggio scientifico specifico. Presentare tutto ciò attraverso un libro stampato per noi rappresenta anche una sfida dai forti connotati simbolici: l’idea è quella di un vademecum che accompagni e orienti chi si appresta a compiere una scelta universitaria, ed è una sorta di passaggio di testimone fra chi ha terminato un percorso e chi lo sta per iniziare. Questo, come facevano gli antichi navigatori, significa cercare la Stella Polare nella miriade di stelle che stanno sospese sopra la nostra testa. Anche le ragazze e i ragazzi di oggi cercano la loro stella polare per capire le proprie aspirazioni e i propri talenti. Certo, non è una cosa facile, ma leggere la storia di una studentessa che vive a trecento chilometri di distanza dall’università potrebbe accendere un guizzo, una luce; oppure, ci sarà sicuramente qualcuno che ha lo stesso hobby o lo stesso libro preferito, lo stesso sogno oppure la stessa esperienza non proprio edificante in ambito scolastico. E allora questo libro, oltre a contenere tante informazioni utili per capire cosa si studia a chimica, quante ore di laboratorio si fanno in una sede o in un’altra, vuole raccontare storie di studio in cui rispecchiarsi o riconoscersi, per intraprendere una parte del percorso di vita che sarà sicuramente importante e significativo per il proprio futuro.

(foto di copertina di Elchinator da Pixabay)

L’Università di Pisa dà il benvenuto alle tre nuove ambasciatrici Circle U., pronte a promuovere le iniziative dell’Alleanza Universitaria Europea all’interno della comunità studentesca. Agata Merian Bernacca, Susanna De Luca e Anna Terroni sono entrate infatti a far parte del gruppo dei Circle U. Ambassadors, che opera in ciascuna delle nove università che compongono l’Alleanza Europea.

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Il ruolo delle nuove ambasciatrici sarà fondamentale per aumentare la visibilità di Circle U. e stimolare una maggiore partecipazione degli studenti e delle studentesse alle numerose attività promosse dall’Alleanza, con il supporto degli uffici dell’Ateneo. Con il lancio dell’Open Campus, infatti, sta crescendo l’offerta formativa di Circle U., con numerosi corsi online, Summer e Winter Schools e tante occasioni di mobilità a disposizione dell’intera comunità studentesca dell’Alleanza. Le Ambassadors avranno il compito di organizzare eventi e incontri, ideare iniziative, workshop e contest e collaborare alla comunicazione e produzione di contenuti, anche in collaborazione con i colleghi europei.

Ma chi sono le tre ambasciatrici? Abbiamo chiesto loro di presentarsi alla comunità studentesca e di raccontare con quanto entusiasmo stanno vivendo questa nuova esperienza.

agata okAgata Merian Bernacca
Ciao, sono Agata Bernacca, vengo da Lucca e studio Medicina e Chiururgia all’Università di Pisa. Ho partecipato al Model United Nations (MUN) a UCLouvain organizzato da Circle U.: è stato uno dei primi eventi a cui ha partecipato la mia università, quindi ero veramente emozionata! Anche se apparentemente distante dal mio indirizzo di studi, è stata un'esperienza veramente formativa perché ho avuto modo di apprendere importanti skills di problem solving, team working e non solo. Sono onorata di essere stata scelta per il ruolo di Ambassador e mi impegnerò al massimo per promuovere le attività organizzate dall'Alleanza, per dare modo ai miei colleghi di partecipare e accrescere le loro competenze in un ambiente internazionale e stimolante.

susannaSusanna De Luca
Ciao a tutti! Mi chiamo Susanna, vengo da Lucca e sono una delle nuove ambasciatrici di Circle U. per l’Università di Pisa! Durante il mio percorso accademico mi sono laureata in Scienze della Comunicazione e ho deciso di proseguire i miei studi nella classe magistrale di Informatica Umanistica. Da sempre sono molto affascinata dai contesti internazionali, ecco perché Circle U. è per me il posto perfetto per sperimentare e crescere sia formalmente che socialmente. Sono venuta a conoscenza dell’esistenza di questa alleanza in modo del tutto spontaneo: era lo scorso febbraio ed ero persa tra le ricerche per la mia tesi di laurea triennale, quando navigando sul sito universitario mi sono imbattuta in un corso tenuto da Humboldt-Universität zu Berlin relativo al Climate Change, rivelatosi una vera scoperta. Sono entusiasta della mia nuova carica all’interno di questa realtà e spero di poter trasmettere questa voglia fare e sapere cosmopolita ai miei colleghi dell’Università di Pisa attraverso le numerosissime iniziative di Circle U.!

anna webAnna Terroni
Ciao, sono Anna Terroni, vengo da La Spezia e sono iscritta al primo anno del corso di Dottorato in Studi Italianistici dell'Università di Pisa. Ho conosciuto l’Alleanza Circle U. grazie al mio professore tutor Michelangelo Zaccarello – Academic Chair del Multilingualism, Interculturality and Language Lab (CU.mil) e uno degli organizzatori della Sustainable “WINE” Intensive Week in programma a Pisa dal 3 al 7 febbraio 2025 – che mi ha consigliato di avvicinarmi a questa realtà vista la mia propensione per lo scambio e la collaborazione con ambienti universitari anche esterni all’Italia. Sono rimasta piacevolmente stupita dall'entusiasmo e dallo spirito che si respira all'interno dell'alleanza e sono emozionata di poter intraprendere questa nuova avventura come Ambassador. Non vedo l'ora di poter far conoscere agli altri studenti le attività organizzate da Circle U. e partecipare in prima persona agli eventi che potranno essere un'occasione non soltanto formativa, ma anche di crescita personale.

Giovedì, 21 Novembre 2024 13:50

Concerto di Cassio e delle AB29

Sabato 30 novembre, alle ore 21.21, presso il Polo Porta Nuova, si esibiranno in concerto Cassio e le AB29.

L'evento è organizzato da Sinistra Per... in occasione della XVI edizione del Pisa Rock Festival e si svolge con i contributi per le attività studentesche dell'Ateneo.

Per ulteriori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Giovedì, 21 Novembre 2024 13:45

Concerto di Cassio e delle AB29

Sabato 30 novembre, alle ore 21.21, presso il Polo Porta Nuova, si esibiranno in concerto Cassio e le AB29.

L'evento è organizzato da Sinistra Per... in occasione della XVI edizione del Pisa Rock Festival e si svolge con i contributi per le attività studentesche dell'Ateneo.

Per ulteriori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Realizzato dal team di ingegneri elettronici del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DII) dell’Università di Pisa, rappresenta un grande passo avanti nelle ricerche sull’elettronica conformabile, arrivando a realizzare dispositivi funzionanti su superfici così sottili da poter essere applicate ovunque. 

La ricerca, frutto di una collaborazione tra Università di Pisa, IIT Milano e EPFL, è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista Nano Letters.

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"Adattare l’elettronica perché si conformi perfettamente a superfici curve e irregolari è un obiettivo difficile, ma che al tempo stesso può aprire la strada a una serie infinita di applicazioni, sia a livello industriale che in campo medico - spiega Gianluca Fiori, docente di elettronica al DII-  Il dispositivo che abbiamo messo a punto ha uno spessore estremamente ridotto, dell’ordine di pochi micron, e ha come substrato un polimero flessibile, che può aderire perfettamente ad ogni tipo di superficie. In un centimetro quadrato possiamo integrare moltissimi transistori e la nostra prossima sfida sarà quella di realizzare circuiti complessi, in grado di essere applicati per esempio al cibo, per monitorarne il deterioramento all’interno della catena di produzione, trasporto e vendita, in modo da ridurre gli sprechi alimentari, oppure al corpo stesso, per monitorare parametri fisiologici in modo non invasivo”.

L’applicazione di nanodispositivi flessibili e conformabili al campo biomedicale è una ricerca di frontiera che Gianluca Fiori sta portando avanti nel progetto SKIN2TRONICS, finanziato di recente dall’Unione Europea con ERC Synergy Grant, i finanziamenti più competitivi e prestigiosi per la ricerca.

“Il lavoro di produzione del dispositivo - aggiunge Federico Parenti, dottorando al DII e primo autore dell’articolo - prevede un processo complesso, e che richiede macchinari all’avanguardia, realizzati dal nostro team. In particolare, abbiamo messo a punto una stampante a getto d’inchiostro in grado di definire strutture con risoluzione micrometrica, superando i limiti delle stampanti attualmente in commercio. Il dispositivo elettronico è il risultato di una combinazione di tecniche microelettroniche standard di deposizione dei materiali e più avanzate, come appunto la deposizione per mezzo di inchiostri”

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“I transistori così fabbricati - conclude Elisabetta Dimaggio, ricercatrice in elettronica al DII - riescono a raggiungere ottime prestazioni, e sono quindi perfettamente integrabili in circuiti elettronici più complessi, sia digitali che analogici. Inoltre, la nostra ricerca ha dimostrato che questi dispositivi mantengono i livelli di performance richiesti anche sotto ripetuti stress da piegamento. Questa resilienza è cruciale per l’elettronica conformabile.
Date le enormi potenzialità di sviluppo e applicazione, quella sui dispositivi elettrici flessibili è una delle ricerche di punta dei nostri laboratori dedicati alla transizione digitale delle imprese e all’industria 5.0, dove le ricerche all’avanguardia per i futuri processi industriali vengono condotte in modo integrato e interdisciplinare in diverse aree”.

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