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Comunicati stampa

Il Comune di San Salvatore Monferrato bandisce l'edizione 2024 del premio di laurea "San Salvatore Monferrato".

Tutte le informazioni nel bando in allegato.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 30 novembre 2024 alle ore 12.00.

Un Ateneo che assicura una laurea ben spendibile sul mercato del lavoro, con tassi di occupazione più alti e maggiori guadagni rispetto sia alla media toscana che a quella nazionale. È questa, in estrema sintesi, la fotografia dell'Università di Pisa che emerge dal XXVI Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato all’Università degli studi di Trieste il 13 giugno scorso da AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario al quale aderiscono 78 atenei.

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 113.833 laureati dell'Università di Pisa.

Partendo dai laureati triennali, il tasso di occupazione a un anno dalla laurea - che comprende anche la quota di coloro che sono in formazione retribuita, secondo le indicazioni dell’Istat - è del 72,8%. Il 32,1% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato e il 27,8% a tempo determinato, l’11,3% svolge invece un’attività in proprio. Il dato positivo è che la retribuzione media dei laureati pisani, di 1.405 euro mensili netti, è in linea con la media della Toscana (1.419 euro) e più alta della media nazionale (1.384 euro). Il 60,9% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Per i laureati magistrali biennali il tasso di occupazione a un anno sale al 77,5%, in linea con la media della Toscana e più alto della media italiana (75,7%). Maggiore è anche la retribuzione media, che per i pisani è di 1.476 euro mensili netti, contro i 1.416 euro della Toscana e i 1.432 euro su base nazionale.

A cinque anni dal conseguimento del titolo, infine, il tasso di occupazione sale al 90,8% per Pisa rispetto a una media nazionale dell’88,2% con un incremento anche della retribuzione mensile netta che per Pisa è pari a 1.819 euro mensili contro i 1.755 euro a livello regionale e i 1.768 euro della media nazionale.

Il 62,4% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 35,4% nel pubblico; il 2,2% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 75,4%, mentre l’industria accoglie il 22,9% degli occupati; 1,2% la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

"I dati di AlmaLaurea sono anche quest'anno molto incoraggianti, - ha dichiarato la professoressa Laura Elisa Marcucci, delegata del rettore alle attività di orientamento - perché dimostrano ancora una volta come i ragazzi e le ragazze che scelgono l'Università di Pisa per i propri studi facciano una scelta vincente nella costruzione del loro percorso di vita. Sicuramente il dato che impressiona di più è il tasso di occupazione a 5 anni dalla laurea, pari al 90.8%, senza variazioni significative tra le varie aree disciplinari e, ancora più importante, senza grandi differenze tra uomini e donne".

La scheda completa del Rapporto 2024 sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati dell'Università di Pisa è disponibile sul sito del Career Service www.unipi.it/careerservice.

LogoEssenzialeAlmaLaurea.jpgUn Ateneo che assicura una laurea ben spendibile sul mercato del lavoro, con tassi di occupazione più alti e maggiori guadagni rispetto sia alla media toscana che a quella nazionale. È questa, in estrema sintesi, la fotografia dell'Università di Pisa che emerge dal XXVI Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato all’Università degli studi di Trieste il 13 giugno scorso da AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario al quale aderiscono 78 atenei.

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 113.833 laureati dell'Università di Pisa.

Partendo dai laureati triennali, il tasso di occupazione a un anno dalla laurea - che comprende anche la quota di coloro che sono in formazione retribuita, secondo le indicazioni dell’Istat - è del 72,8%. Il 32,1% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato e il 27,8% a tempo determinato, l’11,3% svolge invece un’attività in proprio. Il dato positivo è che la retribuzione media dei laureati pisani, di 1.405 euro mensili netti, è in linea con la media della Toscana (1.419 euro) e più alta della media nazionale (1.384 euro). Il 60,9% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Per i laureati magistrali biennali il tasso di occupazione a un anno sale al 77,5%, in linea con la media della Toscana e più alto della media italiana (75,7%). Maggiore è anche la retribuzione media, che per i pisani è di 1.476 euro mensili netti, contro i 1.416 euro della Toscana e i 1.432 euro su base nazionale.

A cinque anni dal conseguimento del titolo, infine, il tasso di occupazione sale al 90,8% per Pisa rispetto a una media nazionale dell’88,2% con un incremento anche della retribuzione mensile netta che per Pisa è pari a 1.819 euro mensili contro i 1.755 euro a livello regionale e i 1.768 euro della media nazionale.

Il 62,4% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 35,4% nel pubblico; il 2,2% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 75,4%, mentre l’industria accoglie il 22,9% degli occupati; 1,2% la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

"I dati di AlmaLaurea sono anche quest'anno molto incoraggianti, - ha dichiarato la professoressa Laura Elisa Marcucci, delegata del rettore alle attività di orientamento - perché dimostrano ancora una volta come i ragazzi e le ragazze che scelgono l'Università di Pisa per i propri studi facciano una scelta vincente nella costruzione del loro percorso di vita. Sicuramente il dato che impressiona di più è il tasso di occupazione a 5 anni dalla laurea, pari al 90.8%, senza variazioni significative tra le varie aree disciplinari e, ancora più importante, senza grandi differenze tra uomini e donne".

La scheda completa del Rapporto 2024 sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati dell'Università di Pisa è disponibile sul sito del Career Service www.unipi.it/careerservice.

La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo ha lanciato il progetto "n0w - nearly Zero waste", in collaborazione con il Comune di Pisa, il CONAI e Contarina SpA.

Il progetto mira a migliorare la raccolta differenziata e a ridurre i rifiuti non riciclabili nell’Ateneo attraverso:

  • uno studio sull'impatto dei circa 50mila membri della comunità universitaria sulla produzione di rifiuti
  • una campagna di sensibilizzazione (https://sostenibile.unipi.it/n0w/ )
  • nuovi cestini per la raccolta differenziata
  • un software innovativo per monitorare i rifiuti.

La Commissione invita tutte e tutti a contribuire a questa prima fase dell’iniziativa, scrivendo una frase sul tema della sostenibilità che termini con "n0w" sul form sul sito del progetto.

Le frasi saranno parte di un'installazione artistica e di una campagna di poster art nel nostro Ateneo.

Pr aggiornamenti su questo progetto e altre iniziative:  @unipisostenibile su Instagram.
https://sostenibile.unipi.it/n0w/ 

 

La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo ha lanciato il progetto "n0w - nearly Zero waste", in collaborazione con il Comune di Pisa, il CONAI e Contarina SpA.

Il progetto mira a migliorare la raccolta differenziata e a ridurre i rifiuti non riciclabili nell’Ateneo.

I punti principali sono:

  • uno studio sull'impatto dei circa 50mila membri della comunità universitaria sulla produzione di rifiuti
  • una campagna di sensibilizzazione (https://sostenibile.unipi.it/n0w/ )
  • nuovi cestini per la raccolta differenziata
  • un software innovativo per monitorare i rifiuti.

La Commissione invita tutte e tutti a contribuire a questa prima fase dell’iniziativa, scrivendo una frase sul tema della sostenibilità che termini con "n0w" sul form sul sito del progetto.

Le frasi saranno parte di un'installazione artistica e di una campagna di poster art nel nostro Ateneo.

Pr aggiornamenti su questo progetto e altre iniziative:  @unipisostenibile su Instagram.
https://sostenibile.unipi.it/n0w/ 

 

Venerdì, 14 Giugno 2024 09:20

Premio "Helen Joanne “Jo” Cox"

La Fondazione ASTRID (www.astrid.eu), con l'altopatrocinio del Parlamento Europeo, promuove anche per il 2024 un premio di laurea per studi sull’Europa intitolato a Helen Joanne “Jo” Cox, la giovane deputata inglese vittima di un attentato prima della Brexit.

Il Premio è riservato alle tesi magistrali che, seguendo vari approcci disciplinari, si concentrano sui problemi delle istituzioni, dell’economia, e della società dell’Unione europea (UE) e delle politiche europee necessarie per far fronte alle sfide tecnologiche, ambientali, e geopolitiche del nostro tempo.

La scadenza per la presentazione delle domande è il 31 dicembre 2024.

Informazioni nel bando in allegato.

L'Università di Macerata bandisce l'edizione 2024 del premio di laurea magistrale "Il patrimonio archeologico e la sua valorizzazione in Italia" dedicato alla memoria di Claudia Giontella.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 31 luglio 2024.

Il bando è disponibile al link: https://sfbct.unimc.it/it/dipartimento/bandi/bando-studenti 
Per informazioni contattare l'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Per difendere i terreni dalle erbe infestanti e ridurre l’uso di erbicidi c'è una tecnica che consiste nell'inoculare i funghi simbiotici sui semi delle cover crops, cioè le colture usate per proteggere i terreni dall’erosione e aumentare la sostanza organica. Al fine di promuovere questa pratica, ricercatori e ricercatrici dei laboratori di Microbiologia dell’Università di Pisa hanno riprodotto nelle serre del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali i funghi autoctoni di vari paesi europei da distribuire agli agricoltori. L’attività rientra nel progetto europeo GOOD (AGrOecOlogy for weeDs) che proprio a Pisa il 28 al 29 maggio scorsi ha riunito i vari partner per il primo meeting ufficiale.

“Gli scienziati arrivati a Pisa da undici paesi europei (Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Olanda, Portogallo, Serbia, Spagna) hanno potuto visitare la nostra serra sperimentale dove si trovano oltre settanta vasi contenenti le piante “trappola” che utilizziamo per riprodurre i funghi simbiotici che poi vengono inoculati per incrementare l’abilità competitiva delle cover crops verso le erbe infestanti”, spiega la professoressa Alessandra Turrini del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Ateneo pisano.

I funghi simbiotici autoctoni riprodotti a Pisa saranno utilizzati per la concia del seme nei diversi living lab del progetto, dei veri e propri laboratori interattivi dove scienziati e scienziate portano avanti le ricerche insieme agli agricoltori.

L’obiettivo di GOOD è infatti trovare soluzioni innovative per gestire le erbe infestanti in Europa, aumentare la sostenibilità e resilienza degli agroecosistemi, promuovere la transizione agroecologica e ridurre la dipendenza dagli erbicidi, che rappresentano la seconda categoria di pesticidi più venduta in Europa.

Il meeting pisano è stato organizzato da docenti e staff del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali: Alessandra Turrini responsabile della Unità Operativa, Monica Agnolucci, Luciano Avio e Manuela Giovannetti, coadiuvati dai giovani collaboratori Matteo Bellanca, Eleonora Granata, Arianna Grassi e Irene Pagliarani.

 

 

 

Per difendere i terreni dalle erbe infestanti e ridurre l’uso di erbicidi c'è una tecnica che consiste nell'inoculare i funghi simbiotici sui semi delle cover crops, cioè le colture usate per proteggere i terreni dall’erosione e aumentare la sostanza organica. Al fine di promuovere questa pratica, ricercatori e ricercatrici dei laboratori di Microbiologia dell’Università di Pisa hanno riprodotto nelle serre del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali i funghi autoctoni di vari paesi europei da distribuire agli agricoltori. L’attività rientra nel progetto europeo GOOD (AGrOecOlogy for weeDs) che proprio a Pisa il 28 al 29 maggio scorsi ha riunito i vari partner per il primo meeting ufficiale.

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I partecipanti al First Annual Meeting del Progetto Europeo GOOD - Agroecology for weeds nella serra adibita alla riproduzione dei funghi simbionti autoctoni dei 16 Living Labs

“Gli scienziati arrivati a Pisa da undici paesi europei (Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Olanda, Portogallo, Serbia, Spagna) hanno potuto visitare la nostra serra sperimentale dove si trovano oltre settanta vasi contenenti le piante “trappola” che utilizziamo per riprodurre i funghi simbiotici che poi vengono inoculati per incrementare l’abilità competitiva delle cover crops verso le erbe infestanti”, spiega la professoressa Alessandra Turrini del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Ateneo pisano.

I funghi simbiotici autoctoni riprodotti a Pisa saranno utilizzati per la concia del seme nei diversi living lab del progetto, dei veri e propri laboratori interattivi dove scienziati e scienziate portano avanti le ricerche insieme agli agricoltori.

L’obiettivo di GOOD è infatti trovare soluzioni innovative per gestire le erbe infestanti in Europa, aumentare la sostenibilità e resilienza degli agroecosistemi, promuovere la transizione agroecologica e ridurre la dipendenza dagli erbicidi, che rappresentano la seconda categoria di pesticidi più venduta in Europa.

I partecipanti al First Annual Meeting del Progetto Europeo GOOD - Agroecology for weeds

Il meeting pisano è stato organizzato da docenti e staff del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali: Alessandra Turrini responsabile della Unità Operativa, Monica Agnolucci, Luciano Avio e Manuela Giovannetti, coadiuvati dai giovani collaboratori Matteo Bellanca, Eleonora Granata, Arianna Grassi e Irene Pagliarani.

 

 

 

Al termine della seduta congiunta di giovedì 13 giugno, il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa hanno approvato una mozione per la pace in Medio Oriente. Avviato anche un percorso di autodisciplina in merito ai rapporti con le industrie della filiera bellica. La redazione del documento è stata preceduta da un ampio confronto con i rappresentati della comunità universitaria. Qui di seguito il testo integrale della mozione approvata:

“Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa, in continuità con la propria deliberazione del 14 marzo 2024:

  • ribadiscono lo sdegno e lo sconforto, sia per la strage dei civili israeliani perpetrata da Hamas il 7 ottobre 2023, sia per la strage dei civili palestinesi attualmente in atto a Gaza da parte dell’esercito israeliano, che hanno suscitato e suscitano orrore in tutta la nostra comunità;
  • uniscono la propria a tutte le voci che chiedono l’immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il libero accesso agli aiuti umanitari, auspicando una soluzione definitiva che, nel rispetto del diritto internazionale, garantisca la pacifica convivenza di tutti i popoli della regione.

Inoltre, alla luce della drammatica evoluzione della situazione nella Striscia di Gaza:

  • prendono atto di quanto recentemente espresso da ONU, Corte Internazionale di Giustizia, Amnesty International, Save the Children, e molti altri organismi internazionali;
  • condannano come ingiustificabile l’accanimento del governo e dell’esercito israeliano ai danni della popolazione civile palestinese;
  • esprimono vicinanza e solidarietà alla popolazione civile palestinese, agli ostaggi e alle loro famiglie;
  • sostengono gli sforzi delle migliaia di cittadini e cittadine di Israele che desiderano vivere in pace con i loro vicini;
  • esortano il Governo italiano a fare ogni sforzo per arrivare il più rapidamente possibile al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi, all’ingresso degli aiuti umanitari nella striscia di Gaza e per contribuire all’avvio di un vero processo di pace nella regione, attuando le deliberazioni dell’ONU.

Con riguardo alle richieste di boicottaggio delle università israeliane:

  • non aderiscono a iniziative di boicottaggio, che appaiono in contrasto con la missione dell’università di promuovere il dialogo e di aprire ponti fra culture diverse;
  • rivolgono un appello alle università israeliane, con cui l’Università di Pisa collabora, perché si facciano portatrici della necessità di rispettare i diritti umani fondamentali e di sviluppare processi di pace. L’appello verrà formalizzato dal rettore.

Con riguardo alle richieste di interruzione dei rapporti con industrie della filiera bellica:

  • confermano la scelta di non partecipare in alcun modo a ricerche o progetti rivolti allo sviluppo o al perfezionamento di sistemi di arma;
  • si impegnano a definire le modalità per inserire questa scelta politica nelle fonti normative dell’Ateneo, dallo statuto, al codice etico, alla disciplina dei contratti conto terzi, al regolamento sulle aziende spin-off, e a questo scopo danno mandato al rettore di istituire una commissione istruttoria ad hoc, inclusiva della componente studentesca;
  • si impegnano a effettuare monitoraggi annuali dei progetti di ricerca attivati dai Dipartimenti su materie sensibili e a rendere pubblici gli esiti dei monitoraggi;
  • si impegnano a incoraggiare l’approfondimento e il dibattito sulla responsabilità   sociale della ricerca, e in particolare sul fenomeno in crescita del business degli armamenti, anche avvalendosi del supporto del gruppo RRI – CISP”.
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