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Comunicati stampa

Il 30 settembre, nella splendida sede del Comune di Curtatone, si è tenuto il convegno “Uruguay Day”, momento culminante di una serie di iniziative volte a promuovere gli scambi culturali, turistici e commerciali tra Italia e Uruguay.
Alla giornata di amicizia tra i due paesi hanno partecipato anche rappresentanti dell'Università di Pisa, invitati in virtù degli storici rapporti di amicizia e di collaborazione con il Comune di Curtatone. La delegazione pisana era composta da Massimo Caboara, Michele da Caprile e Belkis Hernandez, accompagnati da Maurizio Marrazzini.

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Prima dell’inizio del convegno, la delegazione pisana ha incontrato alcuni esponenti delle istituzioni, dell’università e dell’associazionismo del dipartimento di Paysandu. La capitale, da cui prende il nome la regione, è una delle città maggiori dell’Uruguay e quella con la più alta percentuale di cittadini di origine italiana: oltre il 60%. Gli interlocutori sono stati Maria Jose Mannisse, assessore allo sviluppo del Comune di Paysandu; la professoressa Sandra Suburu della CENUR, il polo universitario della Universidad de la Repubblica con sede a Paysandu; Juan Maulella, presidente di una associazione di discendenti italiani (Associazione Lucana), con la delegata italiana, professoressa Liliana Riva.

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Gli amici uruguayani hanno presentato il loro territorio sotto il punto di vista culturale, sociale ed economico, illustrando gli ambiti nei quali vorrebbero attivare una collaborazione con l’Università di Pisa e descrivendo alcuni progetti cui stanno lavorando, ad esempio la creazione di un centro regionale di studio delle migrazioni. Lo studio della straordinaria esperienza umana degli italiani immigrati in Sud America è un obiettivo focale del costituendo “Cremyg”, ma non l’unico. Il centro sarà deputato a favorire lo studio e l’insegnamento dell’italiano, anche attraverso gli scambi culturali con il nostro paese.
Per quanto riguarda specificamente l’università “Sanducera”, le aree in cui maggiormente vorrebbe avviare scambi di ricerca sono quelle delle scienze agrarie, mediche e dei beni culturali.

Al termine dell'incontro, il sindaco di Curtatone, Carlo Bottani, ha dato inizio al convegno, in sala consiliare, alla presenza del console generale dell’Uruguay, Ricardo Duarte Vargas. Per l’Ateneo è intervenuto Michele da Caprile, portando il saluto della comunità accademica pisana a una iniziativa molto partecipata e ben organizzata.

Carlos Petit Calvo e Michele Guarnieri sono i vincitori del premio internazionale «Galileo Galilei» 2019  promosso dai Rotary club italiani, uno dei riconoscimenti culturali più importanti d'Europa e punto di riferimento per la promozione della cultura italiana, che dal 2006 viene conferito anche a studiosi italiani che si siano distinti nelle scienze fisiche, mediche, geografiche, dell'ingegneria, della terra, chimiche, agrarie e biologiche.

Il 58mo premio Galilei è stato assegnato allo storico del diritto italiano Carlos Manuel Petit Calvo della giuria composta dal professor Marco Mancini (Presidente della Fondazione), Marco Cavina, Loredana Garlati, Bernardo Sordi Claudia Storti e Saverio Sani (Segretario del Premio). "La Giuria internazionale ha ritenuto il professor Carlos Petit Calvo, docente di Storia del diritto e delle istituzioni nell’Università di Huelva, pienamente meritevole del conferimento del premio per l’ampia, variegata produzione scientifica che ha abbracciato, nel corso di una lunga ed ininterrotta attività di ricerca, sia l’esperienza giuridica medievale sia l’esperienza moderna, con risultati che, in particolare per la storia del diritto commerciale , appaiono di sicura rilevanza internazionale ed unanimemente apprezzati"

Michele Guarnierii, co-founder e CEO alla HiBot Corporation  a Tokyo, è andato il premio per la scienza, giunto alla 14ma edizione dedicata alle scienze dell'Ingegneria, assegnato dalla giuria composta dai Professori Marco Mancini (Presidente della Fondazione), John-John Cabibhan, Dirk Leferber, Lorenzo Masia, Massimiliano Zecca e Saverio Sani (Segretario del Premio)

La Giuria internazionale ha apprezzato la sua straordinaria combinazione di qualità scientifiche, tecnologiche e umane. Il suo specifico impegno è focalizzato sullo sviluppo di soluzioni robotiche pratiche per ambienti estremi e pericolosi per l’essere umano. Alcune delle sue realizzazioni sono state utilizzate durante le operazioni di ricerca e salvataggio seguite allo tsunami che ha colpito il Giappone nel 2011.

La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 5 ottobre nell'aula magna del palazzo della Sapienza alla presenza del rettore Paolo Mancarella e il presidente della Fondazione premio «Galileo Galilei» dei Rotary club italiani, Marco Mancini e l'assessore del Comune di Pisa, Massimo Dringoli.

Le foto della cerimonia

Università di Pisa e Museo Nazionale di San Matteo presentano domenica 6 ottobre, alle ore 10, i risultati del Progetto speciale per la didattica "Università Musei Pubblici: prodotti di comunicazione per il Museo Nazionale di San Matteo".

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Grazie alla innovativa, stretta e fruttuosa collaborazione tra le due istituzioni, nata con il corso di Comunicazione museale tenuto dalla professoressa Antonella Gioli, è stato condotto un progetto finanziato dall’Università di Pisa che ha realizzato i prototipi pensati in aula.
Prodotti a stampa, digitali e multimediali sono stati ideati, sviluppati e realizzati da studenti di diversi corsi di laurea (quelli triennali in Scienze dei Beni Culturali e Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione e quello magistrale in Storia delle Arti Visive dello Spettacolo e Nuovi Media), seguiti dalla responsabile del Progetto e da giovani ricercatori e specializzandi, per innovare la comunicazione e promuovere la conoscenza, comprensione ed esperienza del Museo Nazionale di San Matteo e delle sue eccezionali opere d’arte. Si tratta di un nuovo modo di fare formazione: lavorare su casi concreti per saldare lo studio storico alla realizzazione di prodotti, le elaborazioni ideali alle esigenze reali, il rigore dei contenuti alla diffusione della cultura.

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I risultati di tale percorso formativo, che è diventato anche un percorso di ricerca disciplinare e interdisciplinare, costituiscono inoltre un significativo contributo del gruppo di lavoro e dell’Università al Museo, ai suoi diversi pubblici (cittadini e turisti, adulti e bambini) e al patrimonio culturale cittadino, con pieno sviluppo della collaborazione tra Università e città e della cosiddetta Terza missione, cioè la valorizzazione e l'impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico.

La presentazione dei nuovi strumenti di comunicazione del Museo si terrà domenica 6 ottobre in occasione della prima domenica del mese a ingresso gratuito istituita da ottobre a marzo dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo con l’iniziativa #iovadoalmuseo.
Parteciperanno il rettore Paolo Maria Mancarella, il prorettore per la Didattica, Marco Abate, il direttore del Museo Nazionale di San Matteo, Fabrizio Vallelonga, e la curatrice delle collezioni, Giulia Coco, per il Polo museale della Toscana diretto da Stefano Casciu, la responsabile del progetto Antonella Gioli con il gruppo di lavoro. I prodotti, con obiettivi e caratteristiche, saranno illustrati dagli stessi studenti coinvolti nell'iniziativa: Filipe Bertolucci, Gemma Bolognesi, Donato Burroni, Olga Caetani, Matteo Carli, Federica Frascaro, Andrea Ginocchi, Gaia Sara Ignesti, Silvia Mazzoni, Davide Musco, Giulia Nicolosi, Marco Niemen e Virginia Valeri.

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Progetto speciale per la didattica dell’Università di Pisa - "Università Musei Pubblico: prodotti di comunicazione per il Museo Nazionale di San Matteo"

Responsabile: Antonella Gioli con Martina Lerda (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e MUSEIA-Laboratorio di cultura museale), in collaborazione con Caterina Bay, Giulia Coco, Pierluigi Nieri, Fabrizio Vallelonga (Polo museale della Toscana-Museo Nazionale di San Matteo);

Studenti: Filipe Bertolucci, Gemma Bolognesi, Donato Burroni, Olga Caetani, Matteo Carli, Federica Frascaro, Andrea Ginocchi, Gaia Sara Ignesti, Silvia Mazzoni, Davide Musco, Giulia Nicolosi, Marco Niemen, Virginia Valeri (corsi di laurea triennale Scienze dei Beni Culturali e Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione, corso di laurea magistrale Storia delle Arti Visive dello Spettacolo e Nuovi Media);

Progetto con il supporto di Elena Janniello, Marina Sabatini, Rita Salis (Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici di Pisa).

Sarà Eike Schmidt, il direttore degli Uffizi, a inaugurare l'anno accademico del corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali dell'Università di Pisa, con una lezione in cui farà il bilancio dei quasi quattro anni trascorsi alla guida delle Gallerie fiorentine e si proietterà sulle prossime prospettive di sviluppo. "Le Gallerie degli Uffizi per le generazioni del futuro" è il titolo della Lectio che il direttore Schmidt terrà martedì 8 ottobre, alle ore 11, nell'Aula Magna Nuova della Sapienza, preceduto dai saluti del rettore Paolo Mancarella, del direttore del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, Pierluigi Barrotta, e della presidente del corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali, Cinzia Sicca.

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"Nel maggio del 2000 - spiega la professoressa Sicca - ho avuto modo di conoscere Eike Schmidt, allora dottorando dell'Università di Heidelberg e assistente del direttore del Kunsthistorisches Institut di Firenze, come iscritto al corso intensivo su Produzione e storia della scultura europea che avevo organizzato a Pisa. L'ho ritrovato un paio di anni dopo alla National Gallery of Art di Washington, dove è rimasto come curatore fino al 2006, per poi passare al dipartimento di Scultura e delle Arti decorative del Getty Museum di Los Angeles e, dopo una parentesi a Londra da Sotheby’s, al Minneapolis Institue of Art, dove è stato James Ford Bell Curator e capo del dipartimento di arti decorative, tessili e scultura. Ancor più nel suo periodo fiorentino ho potuto incontrarlo diverse volte e ora sono felice che il dottor Schmidt abbia accettato l'invito a illustrare ai nostri studenti la sua esperienza e ciò che lui vorrebbe realizzare agli Uffizi nei prossimi anni".

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Eike Schmidt dirige gli Uffizi dal 2015 ed è stato artefice di un percorso di completa trasformazione delle Gallerie, oggi più efficienti nell'accoglienza del pubblico e con numerose sale riallestite. Soprattutto il dottor Schmidt ha introdotto una cultura della ricerca e del dialogo che si è espletata di recente anche attraverso la creazione di uno spazio dedicato agli incontri, l'Auditorium, situato sotto il loggiato di ponente degli Uffizi dove si svolgono cicli di conferenze e convegni. Di tutto questo parlerà a Pisa Eike Schmidt, riassumendo anche l'altra brillante idea legata alla serie di mostre di piccole e medie dimensioni che sono state organizzate in particolare nell'ultimo anno, in occasione del genetliaco di Cosimo I. Schmidt riassumerà infine la politica di acquisti perseguita dagli Uffizi, che ha permesso di assicurare al museo opere di rara qualità e non ultimi i due dipinti di Daniele da Volterra provenienti dalla collezione senese Pannocchieschi d'Elci.

Si terrà domenica 13 ottobre la tredicesima edizione della Pisa Half Marathon (www.mezzamaratonapisa.it), la corsa nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore della donazione di organi e di tessuti quale atto preliminare e indispensabile per la realizzazione dei trapianti d’organo e di tessuti. Pisa è centro di riferimento nazionale nel settore dei trapianti, avendo attivato dal 1972 quelli di rene e dal 1996 quelli di pancreas e di fegato. Le principali novità in campo trapiantologico introdotte in Italia negli ultimi venti anni sono state proposte o applicate per la prima volta a Pisa.

Alla conferenza di presentazione della mezza maratona, tenuta mercoledì 2 ottobre a Palazzo alla Giornata, sono intervenuti il rettore Paolo Mancarella, il sindaco Michele Conti, il questore Paolo Rossi, i prorettori Paolo Ferragina e Marco Gesi, il professor Ugo Boggi, organizzatore della manifestazione, il presidente dell'Associazione per Donare la Vita onlus, Giuseppe Bozzi, il presidente di Acque Spa, Giuseppe Sardu, i rappresentanti delle altre istituzioni cittadine e degli sponsor che hanno supportato l'iniziativa.

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L'edizione 2019, che sta avendo un numero molto elevato di iscrizioni con partecipanti provenienti da 24 nazioni, celebra i 50 anni del primo corso di laurea in Informatica in Italia, inaugurato all’Università di Pisa nel 1969: il logo di "Informatica50" sarà infatti presente sia sulle magliette degli atleti che percorreranno la gara di 21 chilometri, sia sulla medaglia che sarà consegnata a tutti i partecipanti.
L’Ateneo partecipa inoltre all'evento sportivo con il proprio Centro di medicina riabilitativa "Sport and Anatomy” che, oltre ad assistere gli atleti prima della gara, organizza l'incontro dal titolo "Quando lo sport fa bene", in programma sabato 12 alle ore 17 in Piazza Vittorio Emanuele, con esperti del settore e medici specialisti. 

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Tra le novità di maggior rilievo ci sarà la corsa 10 chilometri che affiancherà la tradizionale mezza maratona, con una parte competitiva e una parte non competitiva, pensata in particolare per spingere i giovani a praticare sport e per chi vuole divertirsi correndo in compagnia: in questo caso non è necessario il certificato medico né alcun tesseramento, e il costo è di 12 euro.

La 10 chilometri e la mezza maratona partiranno da via Contessa Matilde, nei pressi dell’Istituto Tecnico da Vinci, rispettivamente alle ore 9,10 e alle ore 9,30, mentre l'arrivo è posto nella splendida cornice di Piazza dei Miracoli, proprio all'ombra della Torre pendente, dopo un cammino snodato tra il Parco di San Rossore e le vie del centro storico. L'arrivo in Piazza dei Miracoli avverrà da via Cardinale Maffi e non più da via Santa Maria. Il percorso della mezza maratona, da sempre piatto e scorrevole, è stato ulteriormente migliorato e velocizzato eliminando il passaggio su due ponti negli ultimi chilometri.

I trofei in palio riprendono, nella parte grafica, l'immagine stilizzata di una foglia a forma di cuore ritrovata tra gli oggetti di Francesco Avino, il volontario della Pubblica Assistenza tragicamente scomparso in un incidente stradale alla vigilia dell’edizione 2017 della mezza maratona. Oltre ai migliori atleti, saranno premiati i rappresentanti più veloci dei dipendenti e degli studenti dell'Università di Pisa, sia tra gli uomini che tra le donne.

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Sono confermate le marce ludico-motorie della Pisa Family Run, con possibili distanze di 4, 10 e 14 chilometri. Partecipando a questi percorsi ci sarà anche l’opportunità di visitare le antiche mura, viaggiando nel tempo alla scoperta della Pisa medievale, con scorci inediti e la prospettiva dall’alto di Piazza dei Miracoli. La partecipazione alle marce ludico-motorie, per le quali non è prevista una classifica individuale ma un premio di partecipazione per tutti, non è soggetta alle norme mediche che si applicano alle altre gare. Il costo dell’iscrizione è di 3,5 euro.

Tra le novità dell’edizione 2019 c’è anche la sede dell’Expo (11-12 ottobre) che è stata posizionata nella centralissima piazza Vittorio Emanuele, davanti alla stazione Ferroviaria, e all’inizio di Corso Italia. Da qui, alle ore 10 di sabato 12, partirà la corsa dedicata agli studenti delle scuole di Pisa (Pisa Half Marathon Running School) a cui sono attesi oltre mille giovani speranze del podismo.

Confermata l’ormai storica collaborazione con la Onlus Regalami un Sorriso di Piero Giacomelli, grazie alla quale sarà disponibile un servizio pace maker con 8 treni di lepri fra le 1.24 e le 2.00 ore e il servizio fotografico gratuito.

La Pisa Half Marathon è promossa dall’Associazione per Donare la Vita Onlus (http://www.perdonarelavitaonlus.it/) e realizzata dal Gruppo Podistico Leaning Tower Runners, composto a sua volta da volontari molti dei quali sanitari o ex-sanitari impegnati nel mondo dei trapianti. Ha inoltre il contributo di molteplici forze del volontariato locale e il contributo fattivo delle Istituzioni, delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate. Fondamentale è infine il ruolo dei tre title sponsor: Ford Blubay, Unicredit e San Rossore Sport Village.

Nella foto in alto, da sinistra: Ferragina, Boggi, Sardu, Rossi, Conti, Mancarella, Gesi e Bozzi.
Nella foto in basso, da sinistra: Ferragina, Mancarella e Boggi.

 ArchAIDE, the first app to place artificial intelligence and technology at the disposal of archaeologists, has won the ‘Heritage in Motion Awards’. Each year this competition rewards the best multimedia projects and products which can be used in and draw attention to the value of Europe’s cultural heritage. ArchAIDE arises from the European project of the same name coordinated by the University of Pisa and was the sole Italian finalist, coming first in the ‘App’ category.

 

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Gabriele Gattiglia (left) during the award cerimony

The award ceremony was held in Ljubljana on 20th September and the prize was collected by Gabriele Gattiglia and Francesca Anichini from the MAPPA laboratory of the University of Pisa.
“Image recognition and 3D modelling technology, just like big data and open-source, are placed at the disposal of archaeology,” emphasised the jury of the award in its motivations. “This app has the potential to evolve into an extremely useful and innovative tool.”

The ‘Heritage in Motion Awards’ is promoted by the European Museum Academy (EMA) and Europa Nostra and backed by Europeana.

ArchAIDE, la prima app che mette intelligenza artificiale e tecnologie investigative al servizio degli archeologi, ha vinto “l’Heritage in Motion Awards”. La competizione che premia annualmente i migliori progetti e prodotti multimediali legati all’utilizzo e alla valorizzazione del patrimonio culturale europeo è promossa dall’European Museum Academy (EMA) ed Europa Nostra con il supporto di Europeana.

ArchAIDE, frutto dell’omonimo progetto europeo coordinato dall’Università di Pisa, si è affermato come unico italiano arrivando primo nella categoria “App”. La premiazione si è svolta lo scorso 20 settembre a Lubiana e per l’Ateneo pisano erano presenti Gabriele Gattiglia e Francesca Anichini del laboratorio MAPPA.

 

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Gabriele Gattiglia (a sinistra) ritira il premio


"Le tecnologie di riconoscimento delle immagini e la modellazione 3D, così come i big data e l’open-source, sono messe al servizio dell’archeologia - ha sottolineato la giuria del premio nelle sue motivazioni - Questa app potrebbe potenzialmente evolversi in uno strumento molto utile e innovativo."

frideyforfuture 593x381L’iniziativa promossa per il prossimo venerdì 27 settembre 2019, per la quale è stata chiesta anche la sospensione delle attività didattiche, impone alle Università italiane e di tutto il mondo una riflessione attenta e un sostegno tangibile, rivolto a tutti coloro che stanno sensibilizzando le forze politiche e la società civile sui temi della sostenibilità ambientale. Come è noto da vari anni opera all’interno della CRUI una rete per le Università Sostenibili (RUS) che si adopra per promuovere la sostenibilità sia all’interno che all’esterno degli Atenei italiani. In questo momento appare indispensabile intensificare le nostre azioni, anche in relazione alle recenti iniziative che hanno coinvolto milioni di giovani sotto lo slogan “Fridays For Future” e in particolare in prossimità della suddetta manifestazione.

Siamo senz’altro di fronte a un problema grave e immediato. Tutti gli indici concordano nel segnalare che il clima è pericolosamente vicino al punto di non-ritorno. Assistiamo non solo a un aumento di temperatura, ma anche a una serie di effetti correlati: la fusione delle calotte glaciali e dei ghiacciai e l’espansione termica dell’acqua degli oceani con il conseguente rialzo del livello del mare, la maggiore intensità degli eventi estremi, la desertificazione dell’area mediterranea, la perdita di biodiversità dell’ecosfera, l’acidificazione degli oceani, e molti altri effetti che si sommano a quelli dovuti all’inquinamento e all’esaurimento delle risorse non rinnovabili. Ormai non possiamo più ignorare la situazione, ma se vogliamo invertire la tendenza sono necessarie azioni rapide ed efficaci per evitare danni che potrebbero rivelarsi disastrosi per tutti.

Ci sono fortissime indicazioni che l’impatto antropico e l’uso dei combustibili fossili sono un fattore fondamentale che determina o amplifica tale tendenza, e che in ogni caso l’umanità potrebbe e dovrebbe cambiare le sue abitudini, in modo da contrastare tali cambiamenti, salvaguardare le risorse non rinnovabili e rimediare quando possibile ai danni già fatti, lasciando un pianeta più vivibile alle prossime generazioni.

Le Università di Firenze, Pisa e Siena s’impegnano a promuovere azioni per la sostenibilità, la lotta contro l’inquinamento, lo spreco di risorse, l’inversione dell’andamento del cambiamento climatico. Le azioni si realizzeranno all’interno degli Atenei, sollecitando investimenti in tal senso.

Ricordiamo inoltre che negli Atenei di Firenze, Pisa e Siena sono molti coloro i quali s’impegnano nel campo della ricerca e della didattica su temi legati alla sostenibilità e s’invitano gli studenti a collaborare con i gruppi di lavoro nati dentro le Università al fine di “sfruttare” anche il nostro patrimonio di conoscenza in incontri pubblici e momenti di discussione.

Valutiamo favorevolmente l’impegno dei giovani sui temi dei cambiamenti climatici e concordiamo sulla necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli organi politici sulla indispensabilità di agire. Riteniamo tuttavia di non procedere alla sospensione delle attività didattiche anche in concomitanza con uno sciopero indetto per quella data dai lavoratori della conoscenza della CGIL, nel rispetto del diritto di sciopero, che potrebbe subire una limitazione se si sospendessero le attività soggette appunto all’astensione da parte dei lavoratori intenzionati ad aderire allo sciopero.

 

La mozione del Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Pisa 

Il Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Pisa ha aperto la seduta del 27 settembre 2019, non rinviabile per l’urgenza di alcune deliberazioni previste, esprimendo in maniera unanime la propria adesione allo Sciopero Globale per il Futuro e il proprio sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori della conoscenza che vi hanno aderito astenendosi dalle attività istituzionali e didattiche.

L’organo ritiene infatti che il tema del cambiamento climatico sia da inquadrarsi all’interno della sfida per la sostenibilità, raccolta con convinzione dal nostro Ateneo, parte della RUS (Rete delle Università Sostenibili), così come la realizzazione di politiche di genere orientate all’equità e all’inclusione.

Saranno quasi 800 gli spettatori che venerdì 27 settembre assisteranno a "La Sapienza Night Experience", un viaggio nel tempo e nella storia dell'Università di Pisa e del suo Palazzo simbolo raccontato attraverso un video mapping, presentato in prima assoluta, realizzato dal regista Lorenzo Garzella, in collaborazione con Nanof, l'Acquario della Memoria e l'Ufficio Stampa e Comunicazione dell'Ateneo.
Solo per una notte la celebre facciata del cortile con l'orologio farà da sfondo al racconto di mille anni di storia, mentre il pubblico, nel chiostro, sarà immerso nella narrazione degli eventi cruciali passati fra le pietre e le colonne del cortile.

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Frutto di una lunga ricerca, il racconto di mezz'ora anima e intarsia su grande scala una ricchissima varietà di materiali che spaziano dalle stampe antiche a ricostruzioni animate di modelli 3D, da rari filmati d'archivio a lettere private, da fotografie d'epoca a riprese aeree del palazzo realizzate oggi.

Fra i materiali più preziosi e inediti si segnala: la ricostruzione digitale del quartiere medievale e della Piazza del Grano, mercato di farine e biade antecedente la costruzione del Palazzo; il cantiere mediceo con la prima costruzione del palazzo proposto attraverso silhouette e ombre animate; la ricostruzione iconografica del Gran Ballo organizzato dai Lorena nel 1785, con il cortile interamente coperto da una sfarzosa volta e trasformato in un'enorme salone da festa e da gioco; filmati dell'impressionante festa delle matricole 1948 dall'archivio di Mario Benvenuti (gentilmente concessi dal figlio Paolo: un'immagine nella foto in basso in fondo) con le sfilate dei carri realizzati degli studenti della varie facoltà che sfilano sui Lungarni fra migliaia di persone in uno straordinario carnevale "fai da te" del dopoguerra; fotografie inedite delle giornate dell'"Oro alla Patria" del 1935, con la raccolta e la fusione delle fedi nel cortile della Sapienza (gentilmente messe a disposizione dall'archivio della famiglia Allegrini).

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Nella Notte dei Ricercatori di "Bright" viene reso particolare omaggio a Galileo Galilei, arrivato da studente diciottenne in Sapienza nel 1581. Le sue scoperte rivoluzionarie contro i dogmi della chiesa rivivono nell'orazione pronunciata nel 1839 in occasione della Riunione degli Scienziati Italiani. L'umiliazione della condanna e dell'abiura del 1633 sono sorpassate dalla visita del 1989 di Giovanni Paolo II, che rende omaggio alla statua dello scienziato pisano, un passo importante verso la sua completa riabilitazione. E ancora: i giornali, i documenti e i suoni della contestazione, con le "Tesi della Sapienza" del 1967, i servizi televisivi delle Teche Rai degli anni '70, le lettere dei volontari dell'eroica spedizione a Curtatone, la Bolla Papale originale del 1343, con la fondazione dello Studium Pisanum, riprese della recente ristrutturazione e degli scavi archeologici condotti durante il cantiere, fino alle ultime cerimonie ufficiali: del ricordo e delle scuse per le Leggi Razziali del 1938 e la laurea honoris causa a Don Luigi Ciotti.

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Per un mese il cortile della Sapienza sarà anche sede di una mostra-istallazione: pannelli illustrativi e quattro monitor posti agli angoli del colonnato forniranno rivisitazioni e approfondimenti dei materiali proposti il 27 settembre, affiancando la piccola mostra permanente con i reperti archeologici rinvenuti durante il restauro. L'ingresso è gratuito negli orari di apertura del Palazzo.

stefano del pratoSi chiama VERIFY (Vildagliptin Efficacy in combination with metfoRmIn For earlY treatment of type 2 diabetes) e potrebbe portare, nel 2020, a una revisione delle linee guida di trattamento del diabete di tipo 2. È il nome dello studio presentato a Barcellona - in occasione del congresso annuale della Easd-European association for the study of diabetes e pubblicato in simultanea su The Lancet - e che vede, fra i coordinatori e autori, il professor Stefano Del Prato, ordinario di Endocrinologia all'Università di Pisa e direttore dell’Unità operativa di Malattie del metabolismo e Diabetologia dell’Aoup.

Lo studio clinico multicentrico, di fase IV, propone un trattamento innovativo rispetto alle attuali linee di trattamento stilate dalle società scientifiche di tutto il mondo, che raccomandano di adottare una terapia ‘a gradini’ che inizi con la metformina, per poi aggiungere in sequenza altre molecole, una volta assodato il fallimento terapeutico. La ricerca propone invece di iniziare da subito (a meno di intolleranze o controindicazioni) il trattamento del diabete di tipo 2 con una terapia di combinazione con metformina e un DDP4 inibitore (vildagliptin) perché dà risultati migliori e più durevoli sul compenso metabolico e sulle complicanze cardiovascolari.

Cinque anni la durata dello studio, che ha arruolato 2001 pazienti con diabete di tipo 2 neo-diagnosticato e lieve iperglicemia (emoglobina glicata all’ingresso compresa tra 6,5 e 7,5 %), suddivisi in due gruppi trattati l’uno con la terapia combinata di cui sopra e l’altro con la sola metformina+placebo. Sono stati effettuati controlli a distanza di 3 mesi e i risultati dimostrano che adottare da subito una terapia di combinazione riduce del 49% il rischio relativo dell’intervallo di tempo prima del fallimento terapeutico e della terapia insulinica, rispetto alla monoterapia con metformina. In sostanza questa scelta aiuta i pazienti a mantenere valori di emoglobina glicata inferiori rispetto a quelli trattati inizialmente con la sola metformina e poi passati alla terapia di associazione.

“Iniziare subito il trattamento del diabete con una terapia di associazione – commenta il professor Del Prato, ordinario di Endocrinologia all’Università di Pisa e presidente dell’EFSD (European foundation for the study of diabetes) – permette ai pazienti di raggiungere gli obiettivi glicemici prima, meglio e di mantenerli più a lungo. Significa agire in maniera proattiva, senza dover ‘correre dietro’ alle persone che perdono il compenso metabolico. Questo contribuisce inoltre a migliorare l’adesione terapeutica del paziente e a uscire dall’empasse dell’inerzia curativa. Sul fronte del miglioramento delle complicanze – prosegue - questo studio non può ancora dare risposte definitive perché, trattandosi di pazienti con diabete neo diagnosticato, non ha ‘catturato’, durante i 5 anni di follow up, un gran numero di eventi. I dati raccolti però, per quanto esigui e dunque privi di significatività statistica – conclude Del Prato - suggeriscono che la terapia di combinazione precoce potrebbe dare benefici anche in termini di risparmio delle complicanze cardiovascolari”

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