Robert Doisneau. Pescatore d'immagini
Dal 23 marzo al 17 giugno 2018, il Museo della Grafica presenta la mostra Robert Doisneau. Pescatore d’immagini. Curata dall’Atelier Robert Doisneau – Francine Deroudille e Annette Doisneau – in collaborazione con Piero Pozzi, prodotta e realizzata da Di Chroma Photography, ViDi - Visit Different, l’esposizione offre l’occasione di ammirare, attraverso una suggestiva selezione di 70 immagini in bianco e nero, l’universo creativo del grande fotografo francese.
Nel raffinato allestimento delle sale di Palazzo Lanfranchi, il percorso espositivo si apre con l’autoritratto del 1949 e ripercorre i motivi più cari a Doisneau, conducendo il visitatore in un’emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, nei bistrot e nelle gallerie d’arte della capitale francese.I soggetti prediletti delle sue fotografie sono, infatti, i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere in questa città senza tempo. Nelle parole dell’artista: “Le meraviglie della vita quotidiana sono così eccitanti; nessun regista può ricreare l’inaspettato che si trova nelle strade”.
Doisneau ha lasciato l’immagine della Parigi più vera, ormai scomparsa e fissata solo nell’immaginario collettivo: quella dei bistrot e dei clochards, delle antiche professioni e dei mercati a Les Halles, dei caffè esistenzialisti di Saint Germain des Prés punto d’incontro per intellettuali, artisti, musicisti, attori, poeti, come Jacques Prévert, che con Doisneau condivise un’amicizia fraterna e testimoniata dallo scatto Prévert au guéridon, che lo ritrae seduto al tavolino di un bar con il fedele cane e l’ancor più fedele sigaretta.
Tra i capolavori più celebri esposti a Pisa anche Le Baiser de l'Hôtel de Ville, foto del 1950 che ritrae una giovane coppia che si bacia davanti al municipio di Parigi mentre la gente cammina veloce e distratta. L’opera, per lungo tempo identificata come un simbolo della capacità della fotografia di fermare l’attimo, non è stata scattata per caso: Doisneau, infatti, stava realizzando un servizio per la rivista americana Life e per questo chiese ai due giovani di posare per lui. Nelle sale di Palazzo Lanfranchi è inoltre possibile ammirare Les pains de Picasso, in cui l’artista spagnolo, vestito con la sua tipica maglietta a righe, gioca a farsi ritrarre seduto al tavolo della cucina davanti a dei pani che surrogano, con la loro forma, le sue mani.
Come sottolinea Andrea Ferrante, Assessore alla Cultura del Comune di Pisa e Presidente del Museo della Grafica: "Una mostra importante per cui ci aspettiamo una forte partecipazione. Pisa, che negli stessi mesi ospiterà altri eventi di notevole caratura, sarà meta obbligata per tutti gli appassionati della grande fotografia".
Note biografiche
Robert Doisneau (1912-1994)Noto oggi al grande pubblico, Doisneau, dopo essersi diplomato all’École Estienne, scopre la fotografia da giovane, mentre lavora in uno studio di pubblicità specializzato in prodotti farmaceutici. Nel 1931 è operatore da Vigneau e, nel 1934, fotografo per le officine Renault da cui viene licenziato cinque anni più tardi per assenteismo. Nel 1939 diviene fotografo-illustratore free-lance e nel 1946 entra definitivamente nell’agenzia Rapho. Nel 1974 la Galleria Chateau d’Eau di Toulouse espone le sue opere e, a partire dagli anni Settanta, ottiene i primi importanti riconoscimenti. Da allora le sue fotografie vengono pubblicate, riprodotte e. vendute in tutto il mondo.
Autore di un grande numero di opere (gli archivi di Robert Doisneau comprendono circa 450.000 fotografie), Doisneau è diventato il più illustre rappresentante della fotografia “umanista” in Francia. Le sue immagini sono oggi conservate nelle più grandi collezioni in Francia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e sono esposte in tutto il mondo.
INVITO E COMUNICATO STAMPA Inaugurazione della nuova serra tropicale dell’Orto e Museo botanico dell’Università di Pisa
Venerdì 23 marzo alle 15 si inaugura la nuova serra tropicale dell’Orto e Museo botanico dell’Università di Pisa (Via Luca Ghini, 5). Dopo i saluti istituzionali delle autorità accademiche sono previsti gli interventi della professoressa Chiara Bodei, presidente del Sistema Museale di Ateneo e del professore Lorenzo Peruzzi, direttore dell’Orto e Museo Botanico. Al termine della cerimonia seguirà una visita guidata della serra che sarà aperta e visitabile gratuitamente, come tutto l’Orto botanico, anche sabato 24 e domenica 25 marzo dalle 9 alle 17 (ultimo ingresso alle 16) in occasione delle Giornate Fai di Primavera.
“La serra tropicale è stata ristrutturata dal punto di vista edilizio durante il triennio 2012-2014 – spiega Lorenzo Peruzzi - successivamente è iniziata la progettazione per il nuovo allestimento che ora comprende 150 specie vegetali arbustive ed arboree provenienti dalle aree tropicali del Pianeta, quelle cioè comprese tra i tropici del Cancro e del Capricorno e caratterizzate da temperature elevate durante tutto l'anno”.
In particolare, l’allestimento segue un criterio geografico e ogni aiuola rappresenta un continente per riunire assieme il maggior numero possibile di specie della medesima provenienza, sia di ambienti forestali che di savana. Inoltre, un piccolo spazio vicino all’ingresso è dedicato specificatamente a una collezione di epifite tropicali, tra le quali spiccano alcuni bellissimi esemplari di orchidee.
Tra le altre piante presenti ci sono poi specie rare o a rischio di estinzione come Cycas circinalis e Cycas taiwaniana, esclusive, rispettivamente dell’India meridionale e della Cina meridionale.
Ma la scelta è stata anche quella di ospitare specie molto conosciute, perché coltivate come piante d’appartamento, che in natura però assumono portamenti imponenti, ben diversi da quelli che siamo abituati a vedere nelle nostre abitazioni. Ne sono esempi Chamaedorea elegans, il ben noto Ficus benjamina e la Kenzia, Howea forsteriana, specie esclusiva dell’Isola di Lord Howe, nell’Oceano Pacifico.
Per quanto riguarda l’allestimento, i lavori sono stati coordinati e realizzati sotto la supervisione del direttore dell’Orto e Museo Botanico, Lorenzo Peruzzi, del curatore dell’Orto, Giuseppe Pistolesi e del conservatore del Museo, Lucia Amadei. Hanno collaborato i giardinieri dell’Orto Luca Ciampi, Andrea Giannotti e Otello Malfatti; Luca Davini e Alberto Trinco del Servizio Civile Regionale 2017; Roberta Vangelisti per le realizzazioni grafiche e Leonardo Cocchi per i cartellini identificativi delle piante.
Inaugurata la nuova serra tropicale all’Orto e Museo botanico
È stata inaugurata all’Orto e Museo botanico dell’Università di Pisa una nuova serra tropicale. La nuova serra sarà aperta e visitabile gratuitamente, come tutto l’Orto botanico, anche sabato 24 e domenica 25 marzo dalle 9 alle 17 (ultimo ingresso alle 16) in occasione delle Giornate FAI di Primavera. Ad accogliere i visitatori nella nuova struttura c’erano il direttore dell’Orto botanico Lorenzo Peruzzi, e la presidentessa del Sistema Museale d’Ateneo Chiara Bodei.
“La serra tropicale è stata ristrutturata dal punto di vista edilizio durante il triennio 2012-2014 – spiega Lorenzo Peruzzi – successivamente è iniziata la progettazione per il nuovo allestimento che ora comprende 150 specie vegetali arbustive e arboree provenienti dalle aree tropicali del Pianeta, quelle cioè comprese tra i tropici del Cancro e del Capricorno e caratterizzate da temperature elevate durante tutto l'anno”.
In particolare, l’allestimento segue un criterio geografico e ogni aiuola rappresenta un continente per riunire assieme il maggior numero possibile di specie della medesima provenienza, sia di ambienti forestali che di savana. Inoltre, un piccolo spazio vicino all’ingresso è dedicato specificatamente a una collezione di epifite tropicali, tra le quali spiccano alcuni bellissimi esemplari di orchidee.
Tra le altre piante presenti ci sono poi specie rare o a rischio di estinzione come Cycas circinalis e Cycas taiwaniana, esclusive, rispettivamente dell’India meridionale e della Cina meridionale.
Ma la scelta è stata anche quella di ospitare specie molto conosciute, perché coltivate come piante d’appartamento, che in natura però assumono portamenti imponenti, ben diversi da quelli che siamo abituati a vedere nelle nostre abitazioni. Ne sono esempi Chamaedorea elegans, il ben noto Ficus benjamina e la Kenzia, Howea forsteriana, specie esclusiva dell’Isola di Lord Howe, nell’Oceano Pacifico.
Un momento dell'inaugurazione.
Per quanto riguarda l’allestimento, i lavori sono stati coordinati e realizzati sotto del professore Lorenzo Peruzzi, del curatore dell’Orto, Giuseppe Pistolesi e del conservatore del Museo, Lucia Amadei. Hanno collaborato i giardinieri dell’Orto Luca Ciampi, Andrea Giannotti e Otello Malfatti; Luca Davini e Alberto Trinco del Servizio Civile Regionale 2017; Roberta Vangelisti per le realizzazioni grafiche e Leonardo Cocchi per i cartellini identificativi delle piante.
La presidentessa del Sistema Museale d’Ateneo Chiara Bodei e il direttore dell’Orto botanico Lorenzo Peruzzi.
Da sinistra, Lucia Amadei, Giuseppe Pistolesi, Luca Davini, Luca Ciampi, Andrea Giannotti, Alberto Trinco.
Gli studenti dell'Erasmus+ hanno costruito una Yurta nell'atrio di Palazzo Blu
L'atrio di Palazzo Blu ospita da oggi una Yurta, la tipica abitazione delle popolazioni nomadi dell’Asia centrale, che poteva essere smontata, spostata e assemblata in un tempo relativamente breve. Il montaggio della Yurta è stata realizzato in occasione della mostra fotografica "Il viaggio di Marco Polo nelle fotografie di Michael Yamashita (24 marzo-1° luglio), realizzata per la Fondazione Palazzo Blu dal "National Geographic", con il contributo della Fondazione Pisa e del Museo Nazionale d’Arte Orientale Giuseppe Tucci. Resterà in esposizione per l'intero periodo della mostra.
La Yurta è stata montata da alcuni studenti Erasmus+ attualmente all'Università di Pisa con il progetto di mobilità extraeuropea "KA 107", insieme al professor Pier Giorgio Borbone, ordinario di Semitistica-lingue e letterature dell'Etiopia. Gli studenti coinvolti, provenienti dal Kirghizistan, Kazakistan e Mongolia, hanno così avuto l’opportunità di far conoscere la loro tradizione culturale proprio nel giorno in cui ricade la Festa del Nawruz, ricorrenza che celebra il nuovo anno. La professoressa Ann Katherine Isaacs, esperta di programmi europei per la formazione e la ricerca e profonda conoscitrice delle regioni dell’Asia centrale, è intervenuta a sottolineare il grande contributo che i progetti di mobilità forniscono all’inclusione e alla reciproca virtuosa conoscenza, oltre naturalmente a quello più strettamente scientifico e accademico.
In occasione della mostra, la Fondazione Palazzo Blu e l’Università di Pisa hanno stipulato una convenzione che consente l’ingresso a tariffa ridotta agli studenti, ai docenti e al personale dell’Ateneo.
Scelta fotografi per le Cerimonie
I partecipanti alle cerimonie "Consegna dei diplomi di Laurea con Lode" che intendono fruire dei servizi fotografici possono avvalersi di uno dei Fotografi accreditati presso l’Ateneo.
Il partecipante potrà effettuare la scelta consultando i listini elencati in questa pagina e accordandosi con l'operatore individuato prima della cerimonia o anche in sede di cerimonia, accordandosi con uno dei fotografi accreditati presenti.
Gli operatori accreditati possono svolgere il servizio esclusivamente nei limiti degli accordi pattuiti con l’interessato e sono obbligati a eseguire il servizio a regola d’arte e ad applicare prezzi in nessun caso superiori a quelli indicati nel listino.
L'Università è estranea a tutti gli effetti al rapporto contrattuale instaurato tra i partecipanti alla cerimonia ei fotografi accreditati. I patti che intercorrono tra ciascun operatore e i suoi clienti, nel rispetto delle norme del Regolamento di Ateneo, sono liberi.
Elenco dei fotografi accreditati per le cerimonie
Fotografi invitati
Il partecipante può anche scegliere di fare svolgere il servizio fotografico e/o audiovisivo a un fotografo professionista non accreditato (cosiddetto “fotografo invitato”) fermo restando, per il medesimo fotografo, il divieto assoluto di trattenersi nei locali dell’Università per offrire i propri servizi ad altre persone.
In questo caso sono necessari alcuni adempimenti. In particolare, il fotografo incaricato, provvisto di autorizzazione del partecipante (link al modulo), o il partecipante stesso devono:
1. Prima della cerimonia: Presentarsi presso la sede della Cerimonia, consegnare il proprio documento di riconoscimento e ritirare il tesserino di autorizzazione provvisoria come “Fotografo Invitato” (che dovrà essere tenuto ben visibile durante il periodo di permanenza nei locali universitari).
2. Dopo la cerimonia: Restituire il tesserino e ritirare il documento di riconoscimento
In occasione delle sedute di laurea, familiari e amici dello studente possono liberamente scattare fotografie o effettuare riprese video senza necessità di previa identificazione personale ed esposizione di alcun tesserino.
Sia i fotografi accreditati, sia i fotografi invitati, sia i familiari e amici degli studenti sono, comunque, tenuti all’osservanza delle disposizioni relative alle norme di comportamento contenute nel Regolamento .
Erasmus+ students assemble a yurt in the atrium of Palazzo Blu
The atrium of Palazzo Blu as of today hosts a yurt, the typical home of the nomad populations of Central Asia, which can be taken down, moved, and reassembled relatively quickly. The yurt was set up on occasion of the opening of the photographic exhibit “Marco Polo’s travels in Michael Yamashita’s photographs” (24 March - 1 July), organized for the Palazzo Blu Foundation by the "National Geographic", with the contribution of the Fondazione Pisa and the Giuseppe Tucci National Museum of Oriental Art. The yurt will remain there until the exhibit closes.
The yurt was assembled by some of the Erasmus+ students attending the University of Pisa with the “KA107” international credit mobility project for students, teachers and staff from non-European countries, along with professor Pier Giorgio Borbone, full professor of Hebrew and Syriac Language and Literature in the Department of Civilizations and Forms of Knowledge. The students, who come from Kyrgyzstan, Kazakhstan and Mongolia, had the opportunity of sharing their cultural traditions on the very day the they celebrate Nawruz, the first day of spring, and of the New Year. Professor Ann Katherine Isaacs, expert on European programmes for education and research, and involved for many years in higher education projects in Central Asia, underlined the great contribution that mobility projects make to fostering inclusion and reciprocal knowledge between peoples and individuals, as well as, naturally, scientific and academic knowledge.
The Palazzo Blu Foundation and the University of Pisa have made an agreement so that the students, teaching staff and administrative personnel of the University can visit the exhibit at a reduced price.
Bioingegnera dell’Università di Pisa vince borsa di ricerca della Fondazione Veronesi
Chiara Magliaro, bioingegnera post-doc del Centro di Ricerca "E. Piaggio" dell’Università di Pisa, ha vinto una delle 170 borse di ricerca della Fondazione Umberto Veronesi per il 2018. La cerimonia di premiazione si è svolta mercoledì 21 marzo alle ore 11.30 presso lo Spazio UniCredit Pavilion di Milano. Chiara Magliaro, classe 1987 originaria di Pratola Serra in provincia di Avellino, si è aggiudicata il finanziamento grazie al progetto iPAD sul morbo di Parkinson, selezionato sui quasi seicento presentati.
“Sebbene non siano ancora chiare le cause, genetiche o ambientali, che innescano la degenerazione dei neuroni nel morbo di Parkinson – spiega la ricercatrice dell’Università di Pisa - recenti studi dimostrano che l’alterazione del microbioma intestinale, cioè in batteri "buoni" che popolano il nostro intestino, sia in qualche modo legata allo sviluppo della malattia”.
L’obiettivo del progetto iPAD, che Chiara Magliaro svolgerà con il tutorato della professoressa Arti Ahluwalia direttrice del Centro di Ricerca "E. Piaggio", è proprio quello di indagare questo aspetto attraverso la creazione di un sistema in vitro di organoidi (cioè versioni semplificate e miniaturizzate di organi realizzati a partire da cellule staminali umane) di mesencefalo-intestino utilizzando tecnologie avanzate di fabbricazione, microscopia e nuovi algoritmi computazionali.
“In questo modo, sarà possibile studiare in che modo le alterazioni del microbioma intestinale possano innescare la malattia - conclude Chiara Magliaro - il sistema in vitro di organoidi costituisce inoltre una alternativa valida ed eticamente sostenibile ai tradizionali metodi di studio del cervello umano che utilizzano modelli animali. In futuro, la generazione di questo tipo modelli con staminali indotte dalle cellule del paziente stesso sarà fondamentale per lo sviluppo di nuovi e più efficienti approcci terapeutici personalizzati”.
Bioingegnera dell’Ateneo vince borsa di ricerca della Fondazione Veronesi
Chiara Magliaro, bioingegnera post-doc del Centro di Ricerca "E. Piaggio" dell’Università di Pisa, ha vinto una delle 170 borse di ricerca della Fondazione Umberto Veronesi per il 2018. La cerimonia di premiazione si è svolta mercoledì 21 marzo alle ore 11.30 presso lo Spazio UniCredit Pavilion di Milano. Chiara Magliaro, classe 1987 originaria di Pratola Serra in provincia di Avellino, si è aggiudicata il finanziamento grazie al progetto iPAD sul morbo di Parkinson, selezionato sui quasi seicento presentati.
Chiara Magliaro, biongegnera post doc del Centro di Ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa
“Sebbene non siano ancora chiare le cause, genetiche o ambientali, che innescano la degenerazione dei neuroni nel morbo di Parkinson – spiega la ricercatrice dell’Università di Pisa - recenti studi dimostrano che l’alterazione del microbioma intestinale, cioè in batteri "buoni" che popolano il nostro intestino, sia in qualche modo legata allo sviluppo della malattia”.
L’obiettivo del progetto iPAD, che Chiara Magliaro svolgerà con il tutorato della professoressa Arti Ahluwalia direttrice del Centro di Ricerca "E. Piaggio", è proprio quello di indagare questo aspetto attraverso la creazione di un sistema in vitro di organoidi (cioè versioni semplificate e miniaturizzate di organi realizzati a partire da cellule staminali umane) di mesencefalo-intestino utilizzando tecnologie avanzate di fabbricazione, microscopia e nuovi algoritmi computazionali.
“In questo modo, sarà possibile studiare in che modo le alterazioni del microbioma intestinale possano innescare la malattia - conclude Chiara Magliaro - il sistema in vitro di organoidi costituisce inoltre una alternativa valida ed eticamente sostenibile ai tradizionali metodi di studio del cervello umano che utilizzano modelli animali. In futuro, la generazione di questo tipo modelli con staminali indotte dalle cellule del paziente stesso sarà fondamentale per lo sviluppo di nuovi e più efficienti approcci terapeutici personalizzati”.
Gli studenti dell'Erasmus+ costruiscono una Yurta nell'atrio di Palazzo Blu
L'atrio di Palazzo Blu ospita da oggi una Yurta, la tipica abitazione delle popolazioni nomadi dell’Asia centrale, che poteva essere smontata, spostata e assemblata in un tempo relativamente breve. Il montaggio della Yurta è stata realizzato in occasione della mostra fotografica "Il viaggio di Marco Polo nelle fotografie di Michael Yamashita" (24 marzo-1° luglio), realizzata per la Fondazione Palazzo Blu dal "National Geographic", con il contributo della Fondazione Pisa e del Museo Nazionale d’Arte Orientale Giuseppe Tucci. Resterà in esposizione per l'intero periodo della mostra.
La Yurta è stata montata da alcuni studenti Erasmus+ attualmente all'Università di Pisa con il progetto di mobilità extraeuropea "KA 107", insieme al professor Pier Giorgio Borbone, ordinario di Ebraico e Siriaco. Gli studenti coinvolti, provenienti dal Kirghizistan, Kazakistan e Mongolia, hanno così avuto l’opportunità di far conoscere la loro tradizione culturale proprio nel giorno in cui ricade la Festa del Nawruz, ricorrenza che celebra il nuovo anno. La professoressa Ann Katherine Isaacs, esperta di programmi europei per la formazione e la ricerca e profonda conoscitrice delle regioni dell’Asia centrale, è intervenuta a sottolineare il grande contributo che i progetti di mobilità forniscono all’inclusione e alla reciproca virtuosa conoscenza, oltre naturalmente a quello più strettamente scientifico e accademico.
In occasione della mostra, la Fondazione Palazzo Blu e l’Università di Pisa hanno stipulato una convenzione che consente l’ingresso a tariffa ridotta agli studenti, ai docenti e al personale dell’Ateneo.
Seminario sulla responsabilità sociale delle imprese
Giovedì 22 marzo alle 14.30 nell’aula B1 del Polo Piagge dell’Università di Pisa (via Matteucci, 11 Pisa) si terrà un seminario sulla responsabilità sociale delle imprese. In particolare, le relazioni si concentreranno sulle nuove strutture organizzative presenti in Italia ed all’estero finalizzate al perseguimento di finalità sociali, in aggiunta (società benefit) o in sostituzione (imprese sociali) del tradizionale scopo lucrativo, quali veicoli d’elezione degli investimenti socialmente responsabili.
Il seminario fa parte del progetto “Sviluppo e armonizzazione degli investimenti socialmente responsabili in Europa”, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito delle azioni Jean Monnet e coordinato dal Professore Luca Spataro del Dipartimento di Economia e Management.