Seminario "discORSI d’odio"
Martedì 12 dicembre alle 18:10, nell'aula Multimediale di Palazzo Ricci (Via del Collegio Ricci 10) l'associazione Glauco organizza il seminario "discORSI d’odio", dedicato al tema dell'hate speech.
«Che fareste in auto con Boldrini?»
«Vengono in Italia e ci rubano il lavoro»
«È una bambinata. Ormai è passata, sono tutti minorenni, che ti puoi aspettare?”
«torniamo a chiedere che il servizio pubblico si impegni a produrre una corretta informazione sul tema dell’utero in affitto o “gestazione per altri”»
«L’italia agli italiani»
«Ci dispiace per la famiglia, ma non doveva mettersi in quella situazione»
«I bambini sono maschi, le bambine sono femmine»
Quand’è che smette di essere una “opinione” e comincia a diventare violenza? In che modo i discorsi d’odio viaggiano attraverso le nostre parole? Quali i confini normativi delle hate speech? Dietro l’orsacchiotto, un grizzly.
Intervengono:
Caterina Coppola
Giornalista e cofondatrice di Gaypost.it
Matteo Monti
Phd student in diritto pubblico comparato Scuola Superiore Sant'Anna
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Ombra, Franti MM e Stato Brado in concerto
L' 8 dicembre alle 21, al S. A. Newroz in via Garibaldi, Ombra, Franti MM e Stato Brado in concerto.
Il concerto è organizzato dall'Associazione Mohamed Bouazizi con il contributo dei fondi di ateneo per le attività studentesche.
Ombra
Band di recente formazione, ma dal background articolato. I riferimenti hanno diverse anime: dal punk antagonista e indipendente dei Kina alla musica della tradizione popolare; sonorità veloci e distorte e certe atmosfere sguaiate da festa di paese si mischiano, attraversate e legate da un robusto filo rosso.
... Ombra è una folk band, una punk band, una soul band ... Ombra è tante cose!
Franti
Franti MM è il nome del collettivo formato nel 2016 nel solco dell’indipendenza politica e artistica di Franti (1982-1987) attraverso il contributo di compagne/i di viaggio creativamente liberi e uniti.
Stato Brado
Stato Brado sta ad intendere una condizione di non addomesticamento, di chi si pone lontano dalle convezioni sociali e le città, l'amore incondizionato per la natura, la ricerca della strada sterrata, l'incontro spontaneo e l'incertezza; rispecchia il modo in cui il gruppo si pone e si approccia alla musica che crea.
E così i labronici Stato Brado propongono uno stile che fonde le sonorità della tradizione cantautorale italiana con quelle americane folk, del blues e del country.
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Ombra, Franti MM e Stato Brado in concerto
L' 8 dicembre alle 21, al S. A. Newroz in via Garibaldi, Ombra, Franti MM e Stato Brado in concerto.
Il concerto è organizzato dall'Associazione Mohamed Bouazizi con il contributo dei fondi di ateneo per le attività studentesche.
Ombra
Band di recente formazione, ma dal background articolato. I riferimenti hanno diverse anime: dal punk antagonista e indipendente dei Kina alla musica della tradizione popolare; sonorità veloci e distorte e certe atmosfere sguaiate da festa di paese si mischiano, attraversate e legate da un robusto filo rosso.
... Ombra è una folk band, una punk band, una soul band ... Ombra è tante cose!
Franti
Franti MM è il nome del collettivo formato nel 2016 nel solco dell’indipendenza politica e artistica di Franti (1982-1987) attraverso il contributo di compagne/i di viaggio creativamente liberi e uniti.
Stato Brado
Stato Brado sta ad intendere una condizione di non addomesticamento, di chi si pone lontano dalle convezioni sociali e le città, l'amore incondizionato per la natura, la ricerca della strada sterrata, l'incontro spontaneo e l'incertezza; rispecchia il modo in cui il gruppo si pone e si approccia alla musica che crea.
E così i labronici Stato Brado propongono uno stile che fonde le sonorità della tradizione cantautorale italiana con quelle americane folk, del blues e del country.
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La Pisa University Press a "Più Libri più Liberi" con due eventi in calendario
Anche quest’anno Pisa University Press, insieme alle altre case editrici universitarie del Coordinamento University Press Italiane, partecipa a "Più Libri più Liberi", la fiera nazionale della piccola e media editoria, che si tiene a Roma dal 6 al 10 dicembre. E sono due gli eventi in calendario che organizza. Venerdì 8 dicembre alle 15,30 nella sala Polaris si svolge l’incontro "Nessuna vendetta: solo giustizia" a cui intervengono Emilio Albertario, caporedattore centrale del Tg2, Fabio Cavalli, direttore del Teatro Libero di Rebibbia, e Carlo Fiorio, professore di Diritto processuale penale all’Università degli Studi di Perugia. Domenica 10 dicembre alle 14,00 nella Sala Elettra c’è la presentazione di "Cavalli allo specchio: viaggio nella mente dei cavalli per conoscerli, addestrarli e gestirli in scuderia" con l’intervento degli autori, Paolo Baragli e Marco Pagliai, e di Eleonora Di Giuseppe, fondatore e Responsabile del Dipartimento Tutela del Cavallo della FISE.
Un viaggio per immagini nelle principali pievi e chiese del Valle del Serchio grazie al progetto dell’Università di Pisa
Apre al pubblico sabato 9 dicembre 2017 la seconda sala del Museo multimediale delle Rocche e Fortificazioni della Valle del Serchio, allestito presso i locali della Volta dei Menchi nel centro storico di Barga, in provincia di Lucca. La sala è dedicata alle Pievi e alle Chiese della Garfagnana e della Media Valle del Serchio ed è stata realizzata con la collaborazione di un gruppo di ricerca dell'Università di Pisa. La selezione delle 10 chiese è stata compiuta sulla base dell’effettiva fruibilità e di un’integrità non eccessivamente compromessa dai rimaneggiamenti avvenuti in seguito a eventi calamitosi, sismici o bellici.
Meno imponenti dei castelli, ma con un ruolo importante nel tessuto sociale e nell’economia del territorio, le pievi e le chiese della Valle del Serchio sono fiorite in prevalenza tra il VI e il XIII secolo per emanazione diretta del potere ecclesiastico. Centri non solo spirituali, alcune sono nate in seguito al riordino del Vescovo lucchese Frediano (VI secolo), altre per volontà della Contessa Matilde di Canossa (XI e XII secolo), altre ancora in sostituzione di chiese precedenti.
Nel tempo, quasi tutte hanno subìto interventi e modifiche: possono essere passate da una a tre navate, o hanno arricchito le proprie facciate di ornamenti, come pure gli interni. Hanno potuto subire un cambio di orientamento e di ingresso, o sono state promosse di livello trasformandosi, come a Barga, da chiesa castellana in Duomo. Ancora oggi le possiamo ammirare fare capolino tra i sassi delle alture o il verde dei boschi, così come le possiamo incontrare annesse ai borghi, e vederle dominare, con il proprio austero profilo, ampie zone di Valle.
Tutte le pievi e le chiese sono state filmate e raccontate in esclusiva per il museo multimediale dal gruppo di ricerca del dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa (in particolare col Centro interdisciplinare di Comunicazione), coordinato dalla professoressa Sandra Lischi (immagini, testi, ricerche e dispositivi multimediali curati da Marco Bigliazzi, Andreina Di Brino, Gianluca Paoletti). La collaborazione con l’Ateneo prosegue anche per la successiva sala, che verrà aperta in primavera e che racconta la vita di quattro personaggi illustri che hanno avuto un ruolo nel sistema delle fortificazioni della Valle.
Il gruppo di ricerca universitario ha ideato e curato un allestimento che contempla un viaggio per immagini nelle principali pievi e chiese del territorio, corredato da testi e concepito per una visita attiva, attraverso la possibilità di interagire attraverso uno schermo interattivo come già sperimentato nella prima sala.
Alle ore 11.00 del 9 dicembre è prevista la cerimonia di inaugurazione, ma il museo resta aperto e visitabile gratuitamente durante il weekend.
Due spedizioni dell'Università di Pisa in partenza per l'Antartide
Due spedizioni del dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa sono in partenza per l'Antartide, una per contribuire a definire la storia geologica e ambientale di quel continente e l'altra per raccogliere meteoriti in grado di aiutarci a capire le origini del sistema solare. Entrambe fanno parte della XXXIII Campagna Antartica del Programma Nazionale delle Ricerche finanziata dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
Il primo gruppo, formato dai ricercatori Chiara Montomoli e Stefano Casale, è partito dall'Italia martedì 5 dicembre, con arrivo previsto tre giorni dopo. L’area di studio è situata nel Convoy Range, a sud della base italiana "Mario Zucchelli", e rappresenta il punto di raccordo tra le ricerche geologiche italiane e tedesche nella Terra Vittoria Settentrionale e le ricerche geologiche neozelandesi nella Terra Vittoria Meridionale. In particolare, gli studiosi dell'Ateneo pisano lavoreranno sulle Montagne Transantartiche, che costituiscono un punto nodale per la ricostruzione dell’evoluzione geologica e geodinamica dell’intero continente e sono particolarmente significative anche per la ricostruzione della storia glaciale della Calotta Est Antartica.
I ricercatori si occuperanno del rilevamento geologico-strutturale nel tentativo di comprendere attraverso quali processi geologici l'Antartide abbia acquisito la sua attuale configurazione e di ricostruirne la storia nelle varie ere geologiche. Tra le attività previste durante la campagna, vi è lo studio dei depositi glaciali, al fine di ricostruire le principali tappe dell’evoluzione della Calotta Orientale, l’elemento più rilevante del complesso sistema antartico. La caratterizzazione e la datazione delle principali fasi della storia glaciale del Continente Bianco contribuisce, infatti, a fornire gli elementi necessari alla modellizzazione dei comportamenti futuri in risposta ai profondi cambiamenti ambientali indotti dal riscaldamento del clima. L’attività di ricerca, svolta nell’ambito di collaborazioni internazionali, consentirà di colmare una lacuna nella cartografia geologica di questo settore del Mare di Ross e di fornire nuovi dati rilevanti per l’avanzamento delle conoscenze sulla storia geologica e ambientale del continente Antartico.
Nella foto Chiara Montomoli e Stefano Casale.
La seconda spedizione, composta dai ricercatori Luigi Folco, Maurizio Gemelli e Matteo Masotta, a cui si aggregherà Jerome Gattacceca, del "Centre de Recherche et d’Enseignement de Géosciences de l’Environnement" di Aix en Provence-Marseille, si muoverà dall'Italia domenica 10 dicembre per rimanere circa due mesi in Antartide a caccia di meteoriti.
Nella foto, da sinistra: Maurizio Gemelli, Luigi Folco e Matteo Masotta.
Le vaste distese di ghiaccio della calotta polare Antartica, infatti, sono un terreno straordinario per la raccolta di meteoriti, che vengono concentrate dalla dinamica glaciale in particolari aree di ghiaccio blu dette "trappole per meteoriti” dove se ne possono trovare a decine. Le meteoriti sono frammenti di asteroidi, comete e pianeti e lo studio delle loro proprietà chimiche e fisiche permette di esplorare le origini del sistema solare, circa 4.5 miliardi di anni fa e la sua successiva evoluzione. L’Antartide costituisce quindi una sorta di Eldorado per le scienze planetarie.
I tre ricercatori del dipartimento pisano di Scienze della Terra e quello francese istalleranno un campo remoto a Butcher Ridge, al limite tra la calotta e le vette più interne delle Montagne Transantartiche, che servirà da base per le ricerche che verranno condotte a piedi e in skidoo Il supporto sarà fornito dalla base estiva italiana "Mario Zucchelli", 550 km più a nord. Ad attenderli a 80 gradi di latitudine sud ci sarà luce cristallina, temperature medie di -30 gradi e venti di 25 nodi. Il sito del progetto sulle "Meteoriti Antartiche" è raggiungibile all'indirizzo: http://meteoant.dst.unipi.it/index.php.
I due gruppi di ricercatori terranno un diario di viaggio dall'Antartide, con racconti, immagini e video pubblicati sulla pagina facebook "L'Università di Pisa in Antartide".
Banca dati mondiale della biodiversità: il dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa è il maggior contributore per l’Italia
Il maggior contributore per l’Italia della banca dati on line mondiale della biodiversità è il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa. Il nome di questo enorme archivio digitale è GBIF, acronimo di Global Biodiversity Information Facility (www.gbif.org), e ad oggi contiene circa 876 milioni di segnalazioni georeferenziate accessibili da chiunque via web e relative alla presenza di quasi sei milioni di specie di animali, piante, alghe, funghi e microorganismi in tutto il mondo. Per l’Italia si contano circa un milione e 300mila segnalazioni fra animali e piante di cui 215mila fornite appunto dal Dipartimento di Biologia.
Un risultato, sottolineano dall’Ateno pisano, che è stato possibile grazie a Wikiplantbase, un progetto nato nel 2013 per iniziativa di Lorenzo Peruzzi e Gianni Bedini, docenti di botanica sistematica, con lo scopo di raccogliere, standardizzare e rendere pubblica la documentazione relativa alla distribuzione delle piante vascolari in Toscana (http://bot.biologia.unipi.it/wpb/toscana), altrimenti dispersa in migliaia di pubblicazioni, centinaia di migliaia di campioni d’erbario e un numero imprecisato di quaderni di campagna.
“In questi anni molti volontari hanno aderito con entusiasmo all’invito a collaborare a Wikiplantbase inserendo le loro segnalazioni floristiche o quelle già pubblicate da altri – racconta Gianni Bedini – e dopo poco più di un anno dalla nascita, il progetto ha ricevuto l’adesione dei colleghi di altre Università italiane, che si sono fatti carico delle segnalazioni floristiche delle rispettive regioni di appartenenza attraendo a loro volta altri volontari (http://bot.biologia.unipi.it/wpb/sardegna, http://bot.biologia.unipi.it/wpb/liguria, http://bot.biologia.unipi.it/wpb/sicilia)”.
Wikiplantbase si colloca quindi nell'ambito dei progetti di "Citizen Science", che contribuiscono a instaurare solidi collegamenti tra l'accademia e la società civile e sostengono la terza missione delle università. Oggi il progetto può contare su 122 collaboratori, in maggioranza di estrazione non accademica, che per la prima volta l’estate scorsa si si sono incontrati in occasione del primo Wikifestival che si è svolto all’Orto Botanico dell’Università di Pisa.
Due spedizioni dell'Università di Pisa sono in partenza per l'Antartide
Due spedizioni del dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa sono in partenza per l'Antartide, una per contribuire a definire la storia geologica e ambientale di quel continente e l'altra per raccogliere meteoriti in grado di aiutarci a capire le origini del sistema solare. Entrambe fanno parte della XXXIII Campagna Antartica del Programma Nazionale delle Ricerche finanziata dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
Il primo gruppo, formato dai ricercatori Chiara Montomoli e Stefano Casale, è partito dall'Italia martedì 5 dicembre, con arrivo previsto tre giorni dopo. L’area di studio è situata nel Convoy Range, a sud della base italiana "Mario Zucchelli", e rappresenta il punto di raccordo tra le ricerche geologiche italiane e tedesche nella Terra Vittoria Settentrionale e le ricerche geologiche neozelandesi nella Terra Vittoria Meridionale. In particolare, gli studiosi dell'Ateneo pisano lavoreranno sulle Montagne Transantartiche, che costituiscono un punto nodale per la ricostruzione dell’evoluzione geologica e geodinamica dell’intero continente e sono particolarmente significative anche per la ricostruzione della storia glaciale della Calotta Est Antartica.
I ricercatori si occuperanno del rilevamento geologico-strutturale nel tentativo di comprendere attraverso quali processi geologici l'Antartide abbia acquisito la sua attuale configurazione e di ricostruirne la storia nelle varie ere geologiche. Tra le attività previste durante la campagna, vi è lo studio dei depositi glaciali, al fine di ricostruire le principali tappe dell’evoluzione della Calotta Orientale, l’elemento più rilevante del complesso sistema antartico. La caratterizzazione e la datazione delle principali fasi della storia glaciale del Continente Bianco contribuisce, infatti, a fornire gli elementi necessari alla modellizzazione dei comportamenti futuri in risposta ai profondi cambiamenti ambientali indotti dal riscaldamento del clima. L’attività di ricerca, svolta nell’ambito di collaborazioni internazionali, consentirà di colmare una lacuna nella cartografia geologica di questo settore del Mare di Ross e di fornire nuovi dati rilevanti per l’avanzamento delle conoscenze sulla storia geologica e ambientale del continente Antartico.
La seconda spedizione, composta dai ricercatori Luigi Folco, Maurizio Gemelli e Matteo Masotta, a cui si aggregherà Jerome Gattacceca, del "Centre de Recherche et d’Enseignement de Géosciences de l’Environnement" di Aix en Provence-Marseille, si muoverà dall'Italia domenica 10 dicembre per rimanere circa due mesi in Antartide a caccia di meteoriti.
Le vaste distese di ghiaccio della calotta polare Antartica, infatti, sono un terreno straordinario per la raccolta di meteoriti, che vengono concentrate dalla dinamica glaciale in particolari aree di ghiaccio blu dette "trappole per meteoriti” dove se ne possono trovare a decine. Le meteoriti sono frammenti di asteroidi, comete e pianeti e lo studio delle loro proprietà chimiche e fisiche permette di esplorare le origini del sistema solare, circa 4.5 miliardi di anni fa e la sua successiva evoluzione. L’Antartide costituisce quindi una sorta di Eldorado per le scienze planetarie.
I tre ricercatori del dipartimento pisano di Scienze della Terra e quello francese istalleranno un campo remoto a Butcher Ridge, al limite tra la calotta e le vette più interne delle Montagne Transantartiche, che servirà da base per le ricerche che verranno condotte a piedi e in skidoo Il supporto sarà fornito dalla base estiva italiana "Mario Zucchelli", 550 km più a nord. Ad attenderli a 80 gradi di latitudine sud ci sarà luce cristallina, temperature medie di -30 gradi e venti di 25 nodi. Il sito del progetto sulle "Meteoriti Antartiche" è raggiungibile all'indirizzo: http://meteoant.dst.unipi.it/index.php
I due gruppi di ricercatori terranno un diario di viaggio dall'Antartide, con racconti, immagini e video pubblicati sulla pagina facebook "L'Università di Pisa in Antartide “.
Al matematico Christopher Hacon, laureato dell’Università di Pisa, l’ “Oscar della Scienza”
Christopher Hacon, laureato dell’Università di Pisa ed ex allievo della Scuola Normale, attualmente professore presso l’Università dello Utah a Salt Lake City, ha vinto il prestigioso “Breakthrough Prize” insieme a James McKernan della University of California di San Diego. Il premio - 3 milioni di dollari elargiti dalla Breakthrough Foundation - può essere considerato un "Oscar della Scienza". La premiazione si è svolta lo scorso 3 dicembre a Palo Alto in California, con una cerimonia presentata da Morgan Freeman. Il premio è stato conferito ai due matematici per i loro lavori sulla geometria birazionale in dimensione alta, tema centrale della ricerca in geometria algebrica che ha come punto di partenza le idee sviluppate dalla scuola italiana di geometria nei primi anni del XX secolo.
Christopher Hacon è nato a Manchester nel 1970 e da piccolo si è trasferito a Pisa con la famiglia. Ha frequentato l'intero ciclo scolastico nelle scuole di Pisa e si è iscritto all'Università di Pisa nel 1988, risultando vincitore del concorso per allievi ordinari della classe di scienze della Scuola Normale. Si è laureato nel 1992 sotto la guida del professor Fabio Bardelli e ha iniziato nello stesso anno il corso di perfezionamento della Scuola Normale. Nel 1994 si è trasferito a Los Angeles dove ha conseguito il Phd presso la UCLA, avendo come relatore il professor Robert Lazarsfeld.
Micaela Mariani, campionessa di lancio del martello, si è laureata in Ingegneria gestionale
Micaela Mariani, specialista italiana nel lancio del martello e vincitrice di due titoli italiani assoluti e quattro nazionali universitari, si è laureata in Ingegneria gestionale all’Università di Pisa. Raggiunto l’obiettivo della laurea, la campionessa, 29 anni, di Pietrasanta, sta valutando l'idea di continuare a studiare presso l’Ateneo pisano. In particolare le piacerebbe proseguire il percorso intrapreso e iscriversi al corso di laurea specialistica in Ingegneria gestionale. La sua aspirazione è specializzarsi nel campo dei software Enterprise resource planning (ERP), per la gestione e l'integrazione di tutti i processi di business rilevanti di un’azienda.
La passione di Micaela per lo sport si era manifestata già in tenera età, ma è nel 2002 che si avvicina al mondo dell’atletica leggera. Approdata così al campo scuola, per due anni, prova diverse discipline finché nel 2004 viene indirizzata verso la "gabbia". Nota subito un'attitudine per questa disciplina che la proietta nell'élite nazionale del lancio del martello.
Nel 2005, dopo un anno di attività, centra la convocazione per i Campionati Mondiali Under 18 di Marrakech. Nel 2006 viene convocata due volte in Nazionale: vince la gara del martello svoltasi in Tunisia durante l’incontro internazionale juniores e partecipa all'incontro internazionale giovanile tenutosi a Tolosa. Nello stesso anno mette in bacheca il suo primo titolo italiano conquistato a Rieti, al debutto nella categoria Juniores, bacheca poi arricchita dal secondo titolo, conquistato nel 2007 a Bressanone. Vince la gara del lancio del martello nella Coppa del Mediterraneo ovest juniores a Firenze e poi giunge quinta all'Incontro internazionale giovanile di lanci lunghi svoltosi in Spagna a Murcia. Nel 2011 vince per la prima volta i Campionati universitari a Torino, titolo confermato nel 2013 a Cassino, nel 2014 a Milano presso l'Arena con la misura di 65,38 m e nel 2015 a Fidenza.
Il 2013 regala a Micaela parecchie soddisfazioni: vola in Russia per la 27° Universiade estiva (svoltasi a Kazan) e nella pedana internazionale, nonostante atlete di altissimo livello, manca per pochi centimetri la finale piazzandosi nona; nel mese di luglio conquista il suo primo titolo italiano assoluto all’Arena di Milano e ad agosto arriva la sua prima convocazione in Nazionale assoluta. Veste così con orgoglio la maglia azzurra a Valence in occasione del DécaNation. Micaela si cimenta, a marzo del 2013, anche nel sollevamento pesi conquistando la medaglia di bronzo ai campionati italiani di pesistica nella categoria 75 kg, svoltasi a Biella.
All'inizio del 2014 ha l'opportunità di allenarsi in Sud Africa: nella pedana internazionale di Potchefstroom ottiene il suo record personale, così, grazie ai risultati ottenuti, nel mese di marzo vola in Portogallo dove per la seconda volta veste la maglia azzurra in occasione della Coppa Europa di lanci invernale di Leiria. Nel mese di luglio si tengono i Campionati italiani assoluti a Rovereto dove ottiene il suo nuovo record personale di 66,24 metri, che le permette di vincere il secondo titolo italiano assoluto.
Nel 2014 Micaela viene eletta atleta toscana dell’anno dalla Federazione italiana di atletica leggera e nel 2014 e 2015 viene premiata dal Coni con la medaglia di bronzo al valore atletico. Con la misura di 66,24 m realizzata a Rovereto, è diventata la sesta migliore italiana martellista di sempre.