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Comunicati stampa

COver volume "Cittadini di Twitter"La valenza comunicativa dei social network è ormai da tempo una realtà e sempre di più la comunicazione pubblica ne viene influenzata. In un incontro organizzato al dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell'Università di Pisa si è discusso di come le nuove tecnologie stiano cambiando il sistema della comunicazione all'interno delle istituzioni e delle aziende pubbliche. L'iniziativa ha preso spunto dalla pubblicazione del libro "Cittadini di Twitter" di Francesco Di Costanzo (Indiscreto Editore), il primo libro italiano scritto sulla comunicazione via Twitter delle aziende di servizio pubblico locale e ha visto la partecipazione, oltre all'autore del libro, di Alessandro Polsi, direttore del dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell'Università di Pisa, Adriano Fabris, presidente del Centro Interdisciplinare di ricerche e di servizi sulla Comunicazione e docente dell'Università di Pisa, Roberto Bernabò, direttore de Il Tirreno, Maria Chiara Carrozza, deputata della Repubblica, Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana.

«La nuova frontiera della comunicazione pubblica passa oggi attraverso i social network e Twitter è uno strumento essenziale in questa strategia – ha spiegato il professor Adriano Fabris - Sappiamo però che in Italia siamo ancora indietro. Auguriamoci che anche grazie a questo libro che stiamo presentando, il quale prende in esame alcune buone pratiche di enti pubblici, l'uso dei social network possa diventare pratica comune tra ente pubblico e cittadino».

Nel corso dell'incontro-dibattito è emerso come oggi le nuove tecnologie della comunicazione, con la forte e costante presenza dei social network, accompagnino e sviluppino il dialogo e la partecipazione fra istituzioni, aziende e cittadini. Il loro uso tuttavia richiede attenzione, costanza e competenza per non compromettere la loro efficacia e non degradare il rapporto comunicativo con un sovraccarico di espressioni e di informazioni autoreferenziali che peggiorano la tendenza alla contrapposizione che emerge nella rete. In Italia stiamo rincorrendo altri Paesi europei ed extraeuropei che da tempo stanno scommettendo su questa forma di comunicazione. Oggi c'è grande fermento e anche le istituzioni e le aziende stanno iniziando a puntare sulla nuova comunicazione. La Toscana in questo è regione attiva e ai vertici della classifica nazionale.

Incontro "Cittadini di twitter"«Il dibattito sul doverci essere o meno - ha spiegato Francesco Di Costanzo - è secondo me superato, oggi le istituzioni e le aziende pubbliche hanno il dovere di sbarcare su Twitter e sui social per comunicare con i cittadini. Su Twitter, il mezzo più efficace e in costante crescita, in Italia siamo all'anno zero nel servizio pubblico locale con soli 20 profili su migliaia di aziende, con la Toscana fortunatamente al primo posto con 7 account attivi. Un po' meglio va per i Comuni, ma l'ordine di grandezza resta di circa 300 su 8091, ancora pochi. Chi non c'è, è l'ora che si attrezzi, chi c'è studia come implementare la sua presenza che sta dando ottimi frutti».

La neo deputata Maria Chiara Carrozza ha portato la sua testimonianza diretta dal mondo della politica: "In un momento in cui è necessario recuperare il rapporto con i cittadini e con i territori, le nuove tecnologie - e i social network in particolare - rappresentano uno strumento utile per raggiungere di nuovo le persone. Naturalmente il politico o il comunicatore istituzionale deve stare molto attento, soprattutto con i 140 caratteri di Twitter, perché il rischio di incorrere in errori è molto alto: serve autocontrollo, è necessario usare un linguaggio giusto e misurato, non scivolare nell'insulto o nel messaggio "violento". Nostro dovere è dare il buon esempio riuscendo a essere oggettivi, esprimere comunque la nostra opinione senza manipolare".

Dopo l'intervento di Roberto Bernabò – incentrato sulla rivoluzione che le nuove tecnologie hanno portato nel mondo dell'informazione e nei giornali in particolare - al centro della discussione sono state anche le aziende pubbliche, in particolare quelle del settore dei servizi pubblici locali, alcune delle quali in Toscana hanno già cominciato a sperimentare i social network e Twitter in particolare per le loro attività di comunicazione e di informazione verso gli utenti: «Le nuove tecnologie - ha detto Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana - non sono ancora strumenti standard con istruzioni per l'uso facilmente applicabili, ma devono essere aggiustate e registrate alle modalità operative e alle esigenze delle singole aziende. Per questo è importante uno scambio continuo di informazioni fra chi ha cominciato a utilizzarle, proprio per mettere a punto le procedure migliori per ottenere la massima efficacia".

La seguente rassegna ha lo scopo di illustrare i principali adempimenti e le disposizioni che regolano le elezioni dei Coordinatori dei dottorati di ricerca oltre a quella di fornire una modulistica in fondo allegata che ne agevoli le relative procedure.

Quando si vota?

Si vota in caso di: 

  • scadenza naturale del mandato
  • interruzione del mandato

Chi indice le elezioni? (Art. 6, comma 3 del regolamento di Ateneo sul dottorato di ricerca e art.49.3 dello statuto)

Ai sensi dell'articolo 6, comma 3 del regolamento di Ateneo sul dottorato di ricerca, al fine dell’avvio delle procedure annuali di accreditamento (o verifica dei requisiti) presso il MUR relative ai corsi di dottorato di ogni ciclo, le elezioni per il rinnovo della carica possono essere effettuate sin dal mese di febbraio dell’anno di scadenza del mandato del coordinatore uscente, che terminerà comunque il proprio mandato alla data della scadenza naturale. Ai sensi dell'articolo 49, comma 3bis dello statuto di Ateneo le elezioni sono indette dal coordinatore del collegio dei docenti in carica. In caso di interruzione anticipata del mandato del coordinatore, il decano dei professori ordinari del collegio fissa le elezioni per il rinnovo della carica che devono concludersi entro sessanta giorni dall'avvenuta interruzione dello stesso.

Chi vota? (Art. 6, c. 2, 3, 6 e 7 del regolamento di Ateneo sul dottorato di ricerca)

Il Coordinatore è eletto dal collegio dei docenti con le modalità previste nello Statuto di Ateneo per l'elezione dei presidenti dei corsi di studio.

Il Collegio dei docenti, nel rispetto, ove possibile, dell’equilibrio di genere, è formato da almeno dodici componenti, appartenenti ad ambiti scientifici coerenti con gli obiettivi formativi del corso. La composizione e le funzioni del Collegio sono stabiliti dalla normativa vigente (art. 4, c. 1, lett. a, punto 1 e art. 6, DM) e dal presente regolamento. Per ciascun ciclo di dottorato, la composizione del Collegio dei docenti è deliberata annualmente, nel rispetto di quanto previsto dal regolamento interno del corso, dal Collegio stesso che valuta il possesso dei requisiti prescritti dalla legge (artt. 4 e 6, DM).

Chi può essere eletto? (Art. 6, c. 3 del regolamento di Ateneo per il dottorato di ricerca)

Il Coordinatore di dottorato è scelto tra i professori del collegio di prima fascia a tempo pieno. In caso di motivato impedimento o rinuncia di questi ultimi alla carica, o per l’ipotesi in cui nessun professore ordinario risulti eletto in ogni turno, il coordinatore è scelto tra i professori di seconda fascia a tempo pieno del collegio, in possesso di una elevata qualificazione scientifica, attestata sulla base dei requisiti previsti dalla normativa vigente per l’accesso alle funzioni di professore di prima fascia.

Come deve essere composta la commissione di seggio?

La commissione di seggio è composta da almeno tre membri scelti dal decano che individua tra loro il Presidente, il segretario e lo scrutatore.

Come si svolgono le elezioni? (Art. 6, c. 3 let.a) del regolamento di Ateneo per il dottorato di ricerca che rinvia all’ 33.4 dello statuto)

Le elezioni del Coordinatore si svolgono a scrutinio segreto. Il Coordinatore è eletto a maggioranza degli aventi diritto nella prima votazione e a maggioranza assoluta dei votanti nella seconda. In caso di mancata elezione alla seconda votazione si procede al ballottaggio fra i due candidati che abbiano riportato il maggior numero di voti. Ogni turno di votazione è valido solo se vi abbia partecipato almeno la metà degli aventi diritto.

Quanto dura il mandato? (Art. 6, c.3 let.d) del regolamento di Ateneo per il dottorato di ricerca e art. 49 dello statuto)

Il mandato dura tre anni accademici con possibilità di rielezione per non più di due volte consecutive;

Ai fini della rieleggibilità, un ulteriore mandato può essere svolto solo dopo che sia trascorso un periodo di tempo pari almeno alla durata nominale del mandato.

In caso di dimissioni o decadenza anticipata dalla carica, la durata del mandato del nuovo eletto viene decurtata della frazione di anno accademico già trascorsa.

Ai fini dell'ineleggibilità il mandato interrotto è considerato indipendentemente dalla sua durata.

Incompatibilità (art. 50.4 e 5 dello statuto)

Il coordinamento di un corso di dottorato di ricerca è incompatibile con la carica di rettore e direttore di dipartimento.

In ogni caso non è possibile assumere la responsabilità di più strutture didattiche della medesima tipologia.

Chi, ricoprendo una carica in un organo dell'Università sia eletto a una carica incompatibile con la prima deve optare entro tre giorni per una delle due cariche.

 

Incompatibilità ex punto 5.4 delle Linee guida per la concessione dei congedi per motivi di studio e ricerca di cui all’art. 17 D.P.R. 382/80 (anno sabbatico), art. 10 della legge n. 311/58 e art.8 della legge n. 349/58

Il congedo per attività di studio e ricerca così come l’alternanza, qualora superino i tre mesi, sono incompatibili con la carica di presidente del consiglio di corso di studio. Se si verifica tale incompatibilità, il docente interessato deve rinunciare formalmente alla carica rivestita.

La decadenza è sancita con decreto del rettore.

Vice coordinatore? (Art. 4,c.3 - let. e) del regolamento di Ateneo per il dottorato di ricerca)

Il Coordinatore può designare come vicecoordinatore, con proprio provvedimento, un professore o ricercatore a tempo indeterminato che sia membro del collegio. Il vicecoordinatore può essere individuato tra i professori e i ricercatori di altro ateneo solo nel caso in cui il coordinatore eletto appartenga all’Università di Pisa. Trattandosi di un rapporto fiduciario, la durata del mandato del Vice è legato a quello del Coordinatore.

La modulistica di seguito allegata non ha in ogni caso carattere vincolante.

 

La seguente rassegna ha lo scopo di illustrare i principali adempimenti e le disposizioni che regolano le elezioni dei Direttori dei Centri interdipartimentali oltre a quella di fornire una modulistica in fondo allegata che ne agevoli le relative procedure.

Si procede al voto in caso di: (Art. 49.3 dello statuto)

  • scadenza naturale del mandato
  • interruzione del mandato

Indizione delle elezioni

Nei sei mesi antecedenti la scadenza del mandato, ovvero nei trenta giorni dall'interruzione, il decano dei professori ordinari fissa la data delle elezioni per il rinnovo della carica che devono concludersi entro la scadenza naturale del precedente mandato, oppure entro sessanta giorni dalla avvenuta interruzione dello stesso. Il primo turno elettorale deve svolgersi almeno trenta giorni prima della scadenza del mandato.

Elettorato attivo

Il direttore è eletto dai membri del consiglio della scuola

Elettorato passivo

Per le scuole dell’area sanitaria, il direttore è eletto tra i professori dell’Università di Pisa a tempo pieno che fanno parte del consiglio della scuola di specializzazione, che afferiscono al medesimo settore scientifico-disciplinare caratterizzante la tipologia della scuola di specializzazione e che svolgono attività didattica all’interno della scuola e attività assistenziale istituzionale. Nel caso di settori scientifico-disciplinari multipli caratterizzanti la tipologia della scuola di specializzazione, può essere eletto direttore della scuola di specializzazione un professore a tempo pieno, afferente ad uno dei suddetti settori, che svolga attività didattica all’interno della scuola e attività assistenziale istituzionale. In caso di indisponibilità dei professori a tempo pieno l’elettorato passivo è esteso ai professori a tempo definito.

 Per le scuole dell’area veterinaria, dell’area della tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale l’elettorato passivo è attribuito, di norma, ai professori di prima fascia della scuola. In caso di motivato impedimento, possono essere eletti i professori di seconda fascia (artt. 16 e 94 del D.P.R. 382/80 richiamati dall'art. 8 del D.P.R. 162/82). Sul punto vedi anche delibera del senato accademico n. 428 del 20 luglio 1999. Per le scuole dell’area veterinaria, l'eletto deve appartenere al settore scientifico disciplinare la tipologia della scuola. Nel caso di multipli settori scientifico disciplinari di riferimento, l'eletto potrà appartenere ad uno dei settori compresi nell'ambito specifico della tipologia della scuola (vedi Decreto del MIUR del 27 gennaio 2006 relativo al riassetto delle scuole di specializzazione dell’area veterinaria).

Per la scuola per le professioni legali le elezioni del Direttore sono disciplinate con D.M. 21 dicembre 1999, n. 537

Chi risulta eletto deve essere in possesso dei requisiti richiesti al momento dell’elezione a pena di ineleggibilità e i requisiti devono essere mantenuti per tutta la durata del mandato a pena di decadenza

Restano ferme le cause di esclusione dall’elettorato attivo e passivo previste nel regolamento generale di ateneo (art. 5)

 Commissione di seggio

La commissione di seggio è composta da almeno tre membri, nominati dal decano con proprio provvedimento, individuando tra loro il presidente, il segretario e lo scrutatore. Le modalità elettive indicate nel provvedimento possono indicare due diverse opzioni:

  • per ogni turno di votazione, il decano invia un'apposita comunicazione a tutti i membri del consiglio della scuola, da spedire almeno 5 giorni prima della data delle votazioni;
  • il decano indica, fin dall'inizio e con un'unica comunicazione, le date relative ai tre turni di votazione. In questo caso, nel rispetto delle tempistiche definite dallo statuto, non sono previsti termini minimi tra i vari turni.

Modalità di voto, quorum e maggioranze

In assenza di una normativa statutaria specifica, trovano applicazione le disposizioni di ateneo relative alle cariche direttive. Pertanto le elezioni del direttore si svolgono a scrutinio segreto e ogni turno di votazione è valido solo se vi abbia partecipato almeno la metà degli aventi diritto.

Nella prima votazione, per essere eletti, è richiesta la maggioranza assoluta degli aventi diritto; nella seconda votazione la maggioranza assoluta dei votanti.

Nel caso di mancata elezione dopo la seconda votazione, si ricorre al ballottaggio fra i due candidati che abbiano riportato il maggior numero di voti nell’ultima votazione.

In caso di parità risulta eletto il candidato con maggiore anzianità nel ruolo e in caso di ulteriore parità il più giovane di età.

Mandato

Il direttore è nominato con decreto del rettore e dura in carica tre anni accademici, salvo la scuola per le professioni legali per la quale è previsto un mandato di quattro anni accademici (D.M. 21 dicembre 1999, n. 537. Non sono previsti limiti alla riconferma del direttore e/o coordinatore uscente.

In caso di dimissioni o decadenza anticipata dalla carica, la durata del mandato del nuovo eletto è ridotta rispetto a quella prevista dallo statuto della frazione di anno necessaria a far coincidere il termine del mandato con la fine dell’anno accademico, fatta eccezione per la scuola per le professioni legali per la quale la durata del mandato del nuovo eletto non può eccedere il termine di scadenza del consiglio che lo ha eletto.

Incompatibilità (art. 50.2, lett. c dello statuto)

Ai sensi, la carica è incompatibile con quella di rettore, componente del senato accademico e del consiglio di amministrazione

In ogni caso non è possibile assumere la responsabilità di più strutture didattiche scientifiche e di servizio della medesima tipologia

Incompatibilità ex punto 5.4 delle Linee guida per la concessione dei congedi per motivi di studio e ricerca di cui all’art. 17 D.P.R. 382/80 (anno sabbatico), art. 10 della legge n. 311/58 e art.8 della legge n. 349/58

Il congedo per attività di studio e ricerca così come l’alternanza, qualora superino i tre mesi, sono incompatibili con la carica di direttore della scuola di specializzazione. Se si verifica tale incompatibilità, il docente interessato deve rinunciare formalmente alla carica rivestita.

La decadenza è sancita con decreto del rettore.

Vicedirettore

In assenza di una normativa statutaria specifica, trovano applicazione le disposizioni di ateneo relative alle cariche direttive. Il direttore può designare come suo vice un professore o un ricercatore dell'Università di Pisa che sia membro del consiglio della scuola.

Il vicedirettore è revocato con decreto del rettore su richiesta del direttore.

La modulistica di seguito allegata non ha in ogni caso carattere vincolante.

Psyttalia concolorGli stimoli fisici di natura vibrazionale possono rivestire un'importanza cruciale all'interno delle sequenze di corteggiamento degli insetti entomofagi impiegabili nella lotta biologica agli insetti dannosi in agricoltura. Un gruppo di ricercatori del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa, coordinati da Angelo Canale e Andrea Lucchi, ha recentemente descritto il comportamento di corteggiamento nell'imenottero braconide Psyttalia concolor, un importante nemico naturale di ditteri di importanza economica quali la mosca delle olive (Bactrocera oleae) e la mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata).

In questa specie il maschio corteggia la femmina tramite peculiari movimenti delle ali, detti wing-fanning acts, che rappresentano una vera e propria "serenata" per la femmina prescelta. La ricerca è stata recentemente pubblicata dalla rivista Bullettin of Entomological Research del Cambridge Journals (http://dx.doi.org/10.1017/S0007485312000715) e ha dimostrato che il corteggiamento del maschio mediante wing fanning origina una sequenza di pulsazioni omogenee aventi una struttura armonica e una frequenza fondamentale di circa 180 Hz. È stato dimostrato che alcuni parametri fisici della canzone del maschio, come la durata media della pulsazione, sono essenziali nel favorire l'accoppiamento con la femmina, così garantendo la possibilità di ottenere uova fecondate, quindi progenie di sesso femminile.

canale e lucchi"Queste acquisizioni aprono nuove e interessanti prospettive di ricerca sulle interazioni tra i due sessi negli insetti entomofagi, nell'ottica di una loro più proficua utilizzazione nella difesa biologica delle colture dagli insetti dannosi – spiega Angelo Canale, nella foto a sinistra insieme ad Andrea Lucchi - Gran parte degli insuccessi registrati nell'ambito della lotta biologica derivano da carenti conoscenze bio-etologiche sull'entomofago utilizzato. La conoscenza della natura degli stimoli acustici coinvolti nel corteggiamento del partner assume, pertanto, notevole importanza, lasciando intravedere l'affascinante possibilità di "manipolare" il comportamento del parassitoide a nostro vantaggio, per migliorarne le tecniche di allevamento e l'impiego in pieno campo".

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Greenreport.it 

letters Laboratori linguistici, percorsi di studi mirati, ricerche scientifiche in collaborazione con altre istituzioni italiane: l'impegno dell'Università di Pisa sul fronte della dislessia e dell'apprendimento delle lingue straniere si sta traducendo in iniziative concrete, volte a far sì che questo disturbo dell'apprendimento – a volte non riconosciuto - non diventi un fattore penalizzante, o addirittura un problema insormontabile per lo studente che intende raggiungere gli obiettivi dello studio universitario. Mercoledì 10 aprile, nell'Aula magna del Polo Fibonacci, se ne discuterà nell'ambito di un pomeriggio di studi e formazione che, a partire dalle ore 14.00, farà il punto su questo tema e presenterà lo stato delle ricerche e delle azioni che sono state intraprese in questo campo. A introdurla saranno Paolo Mancarella, prorettore per la Didattica, e la professoressa Marcella Bertuccelli, direttore del Centro linguistico d'Ateneo. Dopo alcuni interventi di esperti del settore, la giornata si chiuderà con una tavola rotonda coordinata da Rosalba Tognetti, prorettore per gli Studenti.

Accanto allo Sportello dedicato agli studenti dislessici e con disturbi specifici di apprendimento attivato dall'Università di Pisa a partire da quest'anno accademico, è proprio il CLi che ha avviato le iniziative più importanti sul fronte dell'apprendimento delle lingue, dal punto di vista della didattica, della ricerca e dei laboratori. In particolare sul versante della ricerca è iniziata una collaborazione scientifica con il Centro per la didattica delle lingue straniere dell'Università Ca' Foscari, mirata alla realizzazione di progetti di rilevanza nazionale che coinvolgono anche il Centro di ricerca di Scienza cognitiva di Torino.

"La ricerca prevede uno studio del rapporto tra parametri qualitativi di complessità del testo in lingua straniera e difficoltà di lettura e comprensione, ed è finalizzata alla creazione di materiali didattici mirati alle diverse forme di dislessia – spiega la professoressa Bertuccelli - Il progetto, che nasce da un gruppo di ricerca di Lingua Inglese con la collaborazione del dottor Michele Daloiso, si estenderà presumibilmente alle altre lingue al termine di una prima sperimentazione".

Sul versante della logistica, il CLi prevede l'allestimento di almeno due postazioni dedicate a studenti dislessici all'interno dei laboratori multimediali nei quali si svolgono le verifiche di conoscenza delle lingue straniere per la certificazione di Ateneo. Le postazioni, dotate di software specializzato, saranno disponibili entro l'anno, in coincidenza con la ristrutturazione dei laboratori.

Infine, sul versante didattico, il CLi sta elaborando un piano per la creazione di percorsi paralleli di lettorato in lingua straniera, con una didattica specializzata in funzione delle esigenze dei diversi tipi di dislessia.

Ne hanno parlato:
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
PisaNews.it
UniNews24.it

Venerdì, 05 Aprile 2013 15:08

Career Service - Orientamento al lavoro

I servizi per mettere in contatto gli studenti e i neolaureati con le aziende: il database dei curriculum, le attività di orientamento, le presentazioni delle aziende:

https://www.unipi.it/index.php/career-service

Venerdì, 05 Aprile 2013 14:00

Il governo dell'università

Convegno UniversitàVenerdì 5 e sabato 6 aprile 2013 a Pisa si svolge il convegno su "Finanziamento, competizione, accountability nel governo dell'Università. Criticità del sistema e incertezze per il futuro". L'iniziativa, organizzata dal dipartimento di Scienze politiche e dal dottorato in Scienze giuridiche, indirizzo Diritto pubblico e dell'Economia, mira a presentare e discutere i risultati conclusivi di un progetto di ricerca, finanziato con i fondi PRIN 2008, sul tema che dà anche il titolo all'iniziativa. Coordinato dalla professoressa Giovanna Colombini, docente pisana del dipartimento di Scienze politiche e presidente del dottorato in Scienze giuridiche, il progetto ha visto la partecipazione delle Università di Bologna, Roma Tor Vergata, Roma LUSPIO e Teramo.

La professoressa Giovanna Colombini, coordinatrice nazionale del progetto, ha spiegato le ragioni della ricerca e ne ha illustrato i risultati in un recente appuntamento tenuto a Roma. Ne riportiamo di seguito un estratto.


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"Finanziamento, competizione, accountability nel governo dell'università". Le ragioni di una ricerca

Il progetto di ricerca sui temi del "Finanziamento, competizione, accountability nel governo dell'università", che ha coinvolto le cinque unità di Pisa, Roma Tor Vergata, Bologna, Teramo e Roma Luspio, è nato dalla consapevolezza che il sistema universitario per come si era andato sviluppando a partire dalla riforma "Berlinguer", ha mostrato evidenti limiti sia nel sistema di governo, sia nel sistema della valutazione della qualità e dell'efficienza della ricerca e della didattica, sia ancora nel sistema di finanziamento rimasto sostanzialmente ancorato al criterio della spesa storica.

Da qui l'idea condivisa di affrontare una ricerca che verificasse le possibilità di adeguamento del nostro sistema universitario alle esigenze di una università all'altezza della competizione internazionale e che superasse le contraddizioni del sistema.

Giovanna ColombiniQuesto perché il sistema universitario italiano è caratterizzato da continue contraddizioni:
- la contraddizione tra una università che il costituente vuole dotata di autonomia e uno Stato che da sempre ha operato con una stringente e dettagliata regolamentazione dei profili maggiormente rilevanti dell'autonomia: 1) l'organizzazione universitaria ed il relativo funzionamento sia per quanto concerne il reclutamento dei docenti, il loro trattamento economico ed il complessivo status; 2) la definizione delle entrate proprie in relazione ai servizi da erogare (tasse e contribuzioni studentesche);
- la contraddizione tra una università come servizio pubblico rispondente ad un principio di uguaglianza sostanziale (Lep) e un sistema di finanziamento che viceversa si è basato sempre su di un criterio di spesa storica che ha creato sperequazioni tra un ateneo e l'altro (si pensi alle difficoltà per introdurre il riequilibrio nel FFO);
- la contraddizione tra una università competitiva a livello internazionale e la mancanza di un adeguato sistema di valutazione della didattica e della ricerca che facesse emergere la qualità e fosse articolato su di un sistema premiale.

Ebbene partendo da tutte queste contraddizioni si è pensato che le cinque unità di ricerca potessero portare, se non delle soluzioni, almeno delle riflessioni sul modo di superare tutte queste contraddizioni.

A complicare il nostro percorso è intervenuta l'ulteriore riforma del 2010 che ha previsto per la sua attuazione 48 provvedimenti e tutti "senza oneri per la finanza pubblica". Volendo portare a sintesi si può dire che l'indagine sulla legge di riforma e soprattutto sulla sua attuazione ha messo in luce che non tutte le contraddizioni individuate hanno trovato una risposta adeguata:
- rimane una estrema complessità del quadro normativo di riferimento dovuto alla pluralità di fonti, distribuite tra decreti legislativi, decreti ministeriali e interministeriali a carattere non regolamentare, regolamenti governativi, a cui si sono aggiunti provvedimenti legislativi che hanno modificato in itinere l'attuazione della stessa riforma,ora con l'abrogazione di alcune specifiche norme e con l'introduzione di nuove( si pensi alla istituzione della Fondazione per il merito), ora con disposizioni limitative della spesa delle università( blocco del turnover,riduzione del FFO,riduzione dei finanziamenti per la ricerca), inserite nelle manovre finanziarie annuali (legge di stabilità) o nei provvedimenti sulla spending review;
- rimane la contraddizione tra autonomia e un intervento statale spinto a disciplinare nel dettaglio l'organizzazione universitaria, il reclutamento, il trattamento economico, la contabilità;
- si introduce un sistema di valutazione della didattica e della ricerca che dovrebbe essere diretto ad avviare un sistema premiale e competitivo tra Atenei, ma al tempo stesso si colloca l'organismo di valutazione-ANVUR presso il Ministero, e si priva il finanziamento delle attività istituzionali delle università di regole certe che conferiscano al sistema stabilità e continuità nel tempo, esponendo viceversa tutto il sistema a riduzioni casuali, annuali ed anche in corso di anno , in funzione delle esigenze e delle emergenze della finanza pubblica che svuotano le finalità della programmazione strategica e compromettono la programmazione economica e la sostenibilità finanziaria;
- si promuove il finanziamento della ricerca universitaria da parte dei privati con i crediti di imposta, ma al tempo stesso si riducono i finanziamenti pubblici conferendo a quelli cosidetti privati più un ruolo suppletivo che non un ruolo di promozione del rapporto pubblico-privato (emblematica al riguardo è la disposizione contenuta nella legge di stabilità per il 2013 che all'art.1 commi 285-287, prevede un credito d'imposta per erogazione di borse di studio in favore di studenti universitari individuando la copertura per il 2013 a vale sul fondo dedicato alle borse di studio per la formazione dei corsi di dottorato di ricerca);
- si enfatizza il diritto allo studio con l'approvazione del decreto legislativo n.68 del 2012 e contemporaneamente si riduce il Fondo nazionale per finanziare le borse di studio dal 2009 al 2011, riduzione che ha portato una diminuzione di studenti che hanno usufruito delle borse di studio dall' 84% al 75% degli aventi diritto.

Le mie considerazioni potrebbero continuare, tanti sono purtroppo i punti di criticità della riforma, ma per questioni di tempo mi fermo qui. Ricordo soltanto che il CUN nella dichiarazione del gennaio 2013 non ha esitato a definire la situazione delle università una vera e propria "emergenza del sistema".

Giovanna Colombini
docente di Istituzioni di diritto pubblico


Venerdì, 05 Aprile 2013 09:23

Pisa città dantesca: tutte le iniziative

DANTEAl via una serie di iniziative per celebrare Pisa città dantesca, sia per il ruolo cruciale che ha svolto nella vita del poeta sia per la tradizione di studi a lui dedicati. Se infatti per molti il rapporto tra Dante e Pisa si esaurisce nell'episodio del Conte Ugolino, un legame più importante è dato dal fatto che, attorno al 1312-1313, Dante ha probabilmente soggiornato a Pisa, alla corte dell'imperatore Enrico VII, e vi ha scritto la Monarchia, un'opera fondamentale dal punto di vista politico, dottrinario e culturale. Arrivando poi alla tradizione di studi danteschi, la città e il suo Ateneo sono oggi all'avanguardia come testimoniano le ricerche e le pubblicazioni di molti studiosi della "scuola pisana" quali ad esempio Marco Santagata, Fabrizio Franceschini e Alberto Casadei.

Il primo appuntamento è il 3 maggio alle 17 alla Biblioteca SMS con un incontro su "Dante: dall'Italia al mondo. Percorsi nel dantismo del Novecento (e di oggi)" a cui intervengono Raffaele Campanella, già Ambasciatore italiano in Lussemburgo, che ha fra l'altro organizzato importanti iniziative dantesche in moltissimi Paesi; Rino Caputo, docente a Roma Tor Vergata e grande esperto della fortuna critica di Dante nelle Americhe; Alberto Casadei, docente a Pisa e autore di un libro recentissimo (Dante oltre la "Commedia", il Mulino 2013) e Mirko Tavoni, docente all'Ateneo pisano e autore fra l'altro di un'antologia commentata della Commedia.

Dall'8 al 13 luglio partirà quindi la prima edizione delle Settimane di alti studi danteschi "Leggere Dante a Pisa", organizzata dal Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa col sostegno del Comune di Pisa e della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. Il progetto è rivolto a giovani studiosi e ricercatori, italiani e stranieri, e a persone di paesi europei ed extraeuropei che, pur non specialisti ma amanti della lingua e della cultura italiana, intendano approfondire la conoscenza delle opere di Dante. La prima edizione di queste settimane avrà luogo l'8-13 luglio 2013; le lezioni si svolgeranno nei più prestigiosi ambienti cittadini, concludendosi a S. Miniato.

In più a settecento anni (1313-2013) dalla morte dell'imperatore Enrico VII, sepolto nel Duomo di Pisa, e dalla stesura della Monarchia di Dante, i Dipartimenti di Filologia, letteratura e linguistica e di Civiltà e forme del sapere dell'Università di Pisa e la Società Storica Pisana, con il sostegno di Comune di Pisa, Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e Carige Assicurazioni, e con la collaborazione dell'Opera della Primaziale di Pisa e della Soprintendenza ai Beni architettonici di Pisa e Livorno, organizzano un grande convegno internazionale dal titolo Enrico VII, Dante e Pisa, che si terrà a Pisa e a San Miniato il 24-26 ottobre 2013.

Giovedì, 04 Aprile 2013 14:27

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