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Comunicati stampa

Muoversi ErasmusA delegation of Erasmus students from the University of Pisa attended a meeting with President Enrico Rossi on Tuesday 4 December. The event was organised as a special day entitled "Muoversi" [Move], promoted by the Giovanisì [YouthYes] project of the Tuscany Region, to provide a forum for information, discussion and debate while underlining the Region's decision to give new support to the European mobility programme. During the meeting, Enrico Rossi announced that, starting in 2013, 1 million euros of regional funds will be devoted to topping up the mobility grants Tuscan students receive to participate in Erasmus.

Many university students decide to 'go on Erasmus' (1.173 young people in Tuscany, almost 20.000 in Italy in the academic year 2010-2011). They choose to spend a part their study period in a higher education institution in another European country. The Regional government will help those students who because of their economic situation would not otherwise be able to take advantage of this opportunity. With extra support from the Region, they will be able to attend courses, take exams and work on their dissertations, with the guarantee their work will be recognised when they return. The grant provided by the European Commission for the Erasmus scheme is not a full scholarship, but rather a 'mobility grant', a contribution to help defray the extra expense of going abroad, and it amounts only to around 230 euros a month for Erasmus for study, and 500 euros a month for Erasmus Placement.

In the course of the meeting Enrico Rossi presented a new plan for collaboration with the Tuscan universities and institutions of higher education that participate in Erasmus. A protocol will soon be signed setting up a permanent 'table' where the Universities and the Region can discuss and decide on ways to promote international mobility. Furthermore, during the "Muoversi" event, the GaragErasmus Foundation (www.garagerasmus.org), supported by the Tuscany Region, launched its «Check-in Europe» application, which has the aim of putting as many ex-Erasmus students as possible into communication with one another. On 5 November a beta-version of the application was presented at the European Parliament in Brussels, and it obtained the support of the European Commission and of the European Parliament. At the end of the meeting President Rossi became the first person to "check in" to Europe, becoming an honorary member of the Network.

The delegation from Pisa included 16 people: researchers and young professionals who had an Erasmus experience; Erasmus students from other countries who are studying in Pisa this year, and Pisan students who will start their Erasmus study or placement experience in 2013. The University of Pisa was also represented by the Pro-Rector for Internationalisation, Alessandra Guidi, and Katherine Isaacs, professor at the University and Erasmus Ambassador for Italy, who 'checked-in' after President Rossi, as the first of the 66 Ambassadors representing the 33 Erasmus countries.

Soft_hand_copiaLa collaborazione tra l'Università di Pisa e l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova porta la robotica italiana all'avanguardia mondiale. Ai ricercatori del gruppo che collabora con il Centro "E. Piaggio" dell'Ateneo pisano e l'IIT è andato il più prestigioso riconoscimento della conferenza internazionale "Humanoids 2012", ad Osaka, per la realizzazione di una mano robotica di nuova generazione, in grado di compiere i movimenti di un arto umano, ma indistruttibile ed economica, e destinata a rivoluzionare in futuro non solo la robotica ma anche il settore delle protesi. La chiave sta nella struttura "soft", che la rende contemporaneamente flessibile e robusta.

La nuova mano robotica si chiama "PISA/IIT SoftHand" ed è stata realizzata con i finanziamenti arrivati dalla Comunità Europea, con il progetto di Robotica Cognitiva "THE Hand Embodied" (Pisa) e con il grant ERC "SoftHands" (IIT).

Nel panorama delle mani robotiche fino ad ora sviluppate, la "PISA/IIT SoftHand" è unica per la sua robustezza e affidabilità: al costo di alcune centinaia di dollari e con un solo motore la mano è in grado di fare tutte le prese di mano umana e, grazie all'estrema versatilità, può essere usata sia come mano robotica che come protesi in modo molto semplice. Le dita si possono piegare, tirare, distorcere, disarticolare, e ritornano a posto senza danno: davanti allo stupito uditorio della conferenza la mano è stata sbattuta violentemente contro una lastra di ghisa, uscendone intatta.

Soft hand "Tutto questo - spiega Antonio Bicchi, coordinatore del Gruppo di Robotica al Centro Piaggio e Senior Scientist all'IIT di Genova - grazie al fatto che la mano ha un design rivoluzionario. Non ha giunti con cuscinetti a sfere, ma le falangi rotolano l'una sull'altra come le articolazioni del corpo umano. Non ha vincoli rigidi tra le dita, ma legamenti che le conferiscono elasticità. E ovviamente non ha ruote dentate, ma tendini. Questi elementi di base sono applicati non copiando pedissequamente la struttura della mano umana, ma cercando di capire quali sono le parti della struttura della mano che le consentono di svolgere determinate funzioni, per poi sviluppare una struttura artificiale in grado di svolgere la stessa funzione". Le funzioni stesse sono progettate e realizzate sulla base di una delle teorie più avanzate delle neuroscienze moderne, quella delle sinergie motorie.

La collaborazione tra il Centro "E. Piaggio" di Pisa, tradizionale eccellenza nello studio della mano e del tatto, e l'IIT di Genova, centro di ricerca che cerca di far raggiungere alla robotica italiana la massa critica per trasformare la qualità scientifica in applicazioni effettivamente utili per la società, è stata resa possibile dal prestigioso premio assegnato dal Consiglio Europeo delle Ricerche ERC Grant SoftHands, che ha portato un finanziamento di 2,5 milioni di euro della Comunità Europea al gruppo guidato dal professor Antonio Bicchi.

Soft_hand4La mano robotica è già di fatto pronta per essere usata come protesi: è stato infatti sviluppato un avambraccio artificiale a cui la mano può essere agganciata e mossa con una sola leva, collegata all'unico motore della mano, che la rende in grado di fare praticamente tutte le prese comuni sugli oggetti quotidiani, come una tazza, uno spruzzatore, un telefono, la maniglia di una valigia o di una porta.

Il riconoscimento ottenuto in Giappone è il secondo consecutivo conferito quest'anno al progetto dell'arto robotico, che aveva già ottenuto un premio analogo alla conferenza mondiale di Robotica e Sistemi Intelligenti (IROS 2012) a ottobre in Portogallo.


Guarda i video della PISA/IIT SoftHand in movimento.


Ne hanno parlato: 
Sole24ore 
Corriere.it
Tirreno Pisa
SecoloXix.it
TirrenoPisa.it
NazionePisa.it 
PisaInformaFlash.it 
Leggo.it 
Datamanager.it 

50canale 
TGR Leonardo 

 

veicolo ad ammoniacaDopo il veicolo ad ammoniaca, per la Toscana si apre ufficialmente una nuova fase all'insegna della mobilità sostenibile e delle eco-tecnologie legate all'idrogeno. Mercoledì 5 dicembre, nella sede della provincia di Pisa, è stato firmato un protocollo d'intesa triennale fra Università di Pisa, Scuola Superiore Sant'Anna, Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Pontedera e Pont-Tech. Lo scopo è il consolidamento, la valorizzazione e lo sviluppo di progetti in materia di mobilità a idrogeno e delle tecnologie a esso collegate.

Il protocollo rinnova un'intesa che ha già portato alla realizzazione di importanti progetti di ricerca di base e industriale. Dal 2007 al 2012 (grazie a un totale di circa 10 milioni di euro in totale, cui la Regione Toscana ha contribuito con un finanziamento di oltre 5 milioni) sono stati portati a termine  percorsi concreti per l'utilizzo dell'idrogeno nei sistemi di mobilità.

Con "H2-Filiera idrogeno" è stato realizzato un veicolo leggero da trasporto alimentato a fuel cell (celle a combustibile); con "SAVIA" è stato costruito un prototipo funzionante di veicolo alimentato a idrogeno e ammoniaca; con "NanocatGeo" è stato progettato un dispositivo elettrochimico per generare idrogeno mediante dispositivi eolici.

"Con la firma del nuovo protocollo d'intesa – ha dichiarato Riccardo Lanzara Presidente di Pont-Tech e docente dell'Ateneo pisano - tale collaborazione si consolida e allo stesso tempo si rinnova con il fine di valorizzare questa prima parte di lavoro, anche mettendo in atto forme di incentivazione della domanda pubblica di mezzi e dispositivi per la mobilità sostenibile. Sono stati individuati tre ambiti di particolare interesse: sviluppo di un sistema di mobilità elettrica nelle principali città toscane; progettazione di green process per produrre idrogeno e ammoniaca da utilizzare nella propulsione di veicoli sostenibili; sperimentazione di prototipi a ridotto impatto ambientale per aree urbane e centri storici, porti e ospedali, aeroporti e aree produttive".

Muoversi_ErasmusC'era anche una delegazione di studenti Erasmus dell'Università di Pisa all'incontro con il presidente Enrico Rossi organizzato martedì 4 dicembre nell'ambito della giornata "Muoversi", promossa dal progetto Giovanisì della Regione Toscana come momento di confronto e occasione per sottolineare gli impegni che la Regione Toscana vuole assumersi in relazione al programma di mobilità europea. Nel corso dell'incontro Enrico Rossi ha annunciato la decisione di impegnare circa 1 milione di fondi regionali per arricchire le borse di studio dei giovani toscani che parteciperanno all'Erasmus a partire dal 2013.

Sono moltissimi (1.173 giovani in Toscana, quasi 20.000 in Italia nell'anno accademico 2010-2011) gli studenti universitari che chiedono di "andare in Erasmus", ossia di trascorrere una parte del loro periodo di studio in un istituto di istruzione superiore di un altro paese. La Regione si è impegnata ad aiutare gli studenti che per le loro condizioni economiche non possono permettersi questa avventura, dando loro la possibilità di seguire corsi e preparare la laurea all'estero, con la garanzia del riconoscimento del periodo di studio e degli esami sostenuti. Questo perché il contributo UE previsto per la mobilità di studio è esiguo, 230 euro mensili che salgono a 500 euro nel caso della mobilità per tirocinio.

Nel corso dell'incontro si è anche parlato di una nuova collaborazione con le istituzioni che in Toscana partecipano al Programma, attraverso la prossima firma di un protocollo per l'istituzione di un tavolo permanente volto a promuovere il tema della mobilità tra i giovani. Inoltre la Fondazione GaragErasmus (www.garagerasmus.org) ha lanciato l'applicazione web «Check-in Europe», che ha l'obiettivo di riunire il maggior numero di ex Erasmus in Europa. L'applicazione in versione beta è stata presentata al Parlamento Europeo il 5 novembre scorso e ha ottenuto il supporto della Commssione Europea e del Parlamento Europeo. Il presidente Rossi è stato il primo a fare il "check-in" e quindi ad aderire alla rete.

La delegazione pisana era formata da 16 persone, fra le quali alcuni giovani professionisti e ricercatori che hanno fatto un'esperienza Erasmus in passato, studenti Erasmus stranieri che studiano a Pisa quest'anno, e studenti pisani che hanno già fatto o che faranno in primavera un'esperienza Erasmus di studio o di tirocinio. Hanno partecipato anche la prorettrice per l'Internazionalizzazione Alessandra Guidi, e Katherine Isaacs, docente dell'Università di Pisa e ambasciatrice Erasmus per l'Italia, che si è iscritta all'applicazione come prima tra i suoi "colleghi" europei.

Il team Dr.Drin a ItaliaCampÈ una delle idee di innovazione sociale risultate vincitrici al concorso "La tua idea per il Paese", la competizione promossa dall'Associazione ItaliaCamp in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e 60 università nazionali, che lo scorso fine settimana, nell'ambito degli "Stati Generali del Centro Nord", ha premiato a Verona i migliori progetti tra i 120 presentati. L'idea si chiama "Dr.Drin" ed è stata sviluppata dal team "BioCare Provider" formato da giovani provenienti dall'Università di Pisa e dalla Scuola Superiore Sant'Anna: "Il nostro progetto nasce dal desiderio di mettere le più moderne tecnologie informatiche al servizio dei malati", spiega Francesca Sernissi, laureata in Chimica e tecnologia farmaceutiche e dottore di ricerca all'Università di Pisa. "Oltre a migliorare le condizioni di salute e di vita dei pazienti - in particolare i malati cronici che hanno difficoltà ad assumere regolarmente i farmaci - "Dr.Drin" permette di ottenere al contempo una riduzione della spesa a carico del sistema Sanitario Nazionale".

L'idea di "Dr.Drin" è nata nell'ambito dell'edizione 2011 del PHD Plus, il percorso formativo promosso dall'Università di Pisa per diffondere lo spirito imprenditoriale tra i dottorandi e stimolare le loro capacità imprenditoriali: "L'idea è stata sviluppata partendo dal concetto che ricordare a un paziente quando assumere i farmaci non è sufficiente", spiega Francesca Sernissi. "Il paziente deve essere innanzi tutto motivato, quindi seguito, e per rispondere a queste esigenze sono stati realizzati un insieme di servizi online e applicazioni, fruibili sia attraverso dispositivi mobili (smartphone e tablet), che da un comune pc".

Gruppo Dr.Drin Ciò che rende Dr.Drin unico è però la possibilità di creare un nuovo canale comunicativo tra medico e paziente in grado di coinvolgere anche i familiari e i caregiver, facilitando il monitoraggio dell'aderenza del paziente alle singole terapie prescrittegli. Nel prossimo futuro Dr.Drin sarà disponibile anche in versione di dispositivo medico, studiato per rispondere alle esigenze di persone tecnologicamente meno esperte.

Il team "BioCare Provider" si compone oggi di 8 validi professionisti dei settori farmaceutico e ICT. A partire dal 2011, il team ha partecipato a varie competizioni (Start Cup Toscana 2011, PhDplus 2011, Il Talento delle Idee 2012) con ottimi risultati e suscitando un interesse sempre crescente, culminato nel raggiungimento della fase finale di Intel Business Challenge Europe 2012, nell'ambito della quale il team si è classificato nei primi 9 posti tra più di 4000 proposte. Oltre a Francesca Sernissi, nel gruppo ci sono Sara Bendinelli, anche lei laureata in Chimica e tecnologia farmaceutiche e dottore di ricerca all'Università di Pisa, Mauro Marinoni, ingegnere informatico attualmente ricercatore a contratto presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, Antonio Mancina, laureato in Ingegneria informatica all'Università di Pisa e dottore di ricerca presso la Scuola Sant'Anna, Raffaello Brondi, laureato in Informatica all'Università di Pisa, dottorando presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, Filippo Bannò, ingegnere informatico attualmente dottorando presso la Scuola Sant'Anna, Daniele Sartiano, laureato in Informatica attualmente assegnista di ricerca presso il dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa, e Christian Castelli, laureato in Comunicazione digitale all'Università di Milano.

Al concorso "La tua idea per il Paese", dedicato alle 13 regioni del centro nord, "Dr.Drin" è risultata vincitrice per il Trentino Alto Adige. Le 2 idee vincitrici di ogni regione coinvolta saranno inserite all'interno di un'idea programma che ItaliaCamp a gennaio sottoporrà al Governo Monti.

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa 
PisaInformaFlash.it
Controcampus.it 
PisaToday.it 
Scuola Sant'Anna News 



Dr.Drin TeamPicture 

Il Banco Nutraceutico Se è vero che "siamo quello che mangiamo", è altrettanto vero che alcuni alimenti possono avere un effetto benefico sul nostro organismo ed essere presentati (quasi) come farmaci. La "nutraceutica", termine coniato dalla contrazione fra "nutrizione" e "farmaceutica", è la disciplina scientifica, molto giovane, che si occupa di approfondire la positiva relazione, il gradito e ricercato "effetto collaterale" di alcuni alimenti sulla nostra salute. Proprio alla nutraceutica sarà dedicato l'evento alla Scuola Superiore Sant'Anna il 5 (inizio ore 14.30 in aula magna) e il 6 dicembre intitolato "Il Banco Nutraceutico. Opportunità di crescita ed innovazione per l'economia toscana", promosso nell'ambito delle attività del Polo di Innovazione "Life Sciences", finanziato dalla Regione Toscana, e organizzato in maniera congiunta dall'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna, diretto da Enrico Bonari, dall'Università di Pisa, dal Distretto Toscano "Scienze della Vita", dal Cnr, dalla Scuola Normale Superiore. La "due giorni" servirà anche a sostenere la candidatura di Pisa come sede strategica del "Polo di Ricerca di Eccellenza sulla Nutraceutica" in Toscana, supportata in maniera sinergica e condivisa da tutte queste istituzioni.

"L'evento – anticipa Vincenzo Lionetti, Ricercatore dell'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna – affronterà tematiche di grande attualità. I relatori si interrogheranno sulla salute della terra, dell'uomo e sullo sviluppo del territorio, da intendere come basi di un percorso scientifico trasversale che si riassume nella nutraceutica, nella scienza che studia gli alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana. Come poi rivela l'utilizzo della parola 'banco'- aggiunge Lionetti - l'evento offrirà anche servizi informativi, destinati tanto ai cittadini desiderosi di saperne di più sulla nutraceutica, quanto ad altri interlocutori, compresi il mondo accademico, le Organizzazioni governative e non al servizio del territorio, locale o nazionale, le imprese". "Con questa iniziativa, le quattro realtà che a Pisa fanno ricerca d'eccellenza, Università, Sant'Anna, Normale e Cnr, investono - commenta Marco Macchia, docente dell'Università di Pisa e membro del Comitato d'indirizzo del Distretto Toscano "Scienze della Vita - competenze comuni per rappresentare sul territorio il proprio impegno nella promozione e nello sviluppo della nutraceutica. L'Ateneo pisano ha particolari esperienze nei suoi vari ambiti, da quello nutrizionale allo sviluppo di prodotti per la salute.

La sinergia delle realtà accademiche e di ricerca con il mondo del lavoro è un punto di riferimento fondamentale per definire le strategie e gli obiettivi futuri nelle scienze della vita".

Per la sua giovane età, la nutraceutica è in costante evoluzione, avvolta in una nebulosa di teorie che devono essere oggetto di una più seria e approfondita riflessione scientifica, che richiede competenze interdisciplinari e trasversali. Alla Scuola Superiore Sant'Anna interverranno medici, uomini d'impresa, giornalisti, personaggi dello showbiz (il 6 dicembre alle ore 15.00 l'attore Riccardo Scamarcio racconterà la sua esperienza di agricoltore biologico) per fare chiarezza su questa disciplina e provare a sfatare qualche mito. In maniera parallela al confronto e all'incontro fra scienza e alimentazione si analizzeranno i sistemi attraverso i quali la nutraceutica può diventare un veicolo di crescita e di innovazione eco-sostenibile, a tutto vantaggio dell'economia.

La presenza di Scamarcio come testimonial può apparire insolita in un contesto accademico: è sempre il Ricercatore Vincenzo Lionetti a spiegarne le ragioni. "La decisione di proporre, durante quest'intenso lavoro di approfondimento sulla relazione terra, uomo, salute, il coinvolgimento dell'attore, impegnato ogni giorno in attività di comunicazione, deriva dalla convinzione che, anche nel settore della prevenzione, la personalizzazione del rapporto della informazione può rappresentare un aiuto in termini di sensibilizzazione e di promozione di stili di vita più rispettosi dell'ambiente biologico e del benessere".

Sono numerose le personalità che interverranno all'apertura del convegno, in programma il 5 dicembre alle ore 14.30. Tra esse si segnalano Maria Chiara Carrozza, rettore della Scuola Superiore Sant'Anna; Roberto Barale, prorettore per la Ricerca dell'Università di Pisa; Paolo Ghezzi, vice sindaco di Pisa; Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo di Pisa; Luigi Marroni, Assessore alla sanità della Regione Toscana, a cui saranno affidate anche le conclusioni, nel pomeriggio del 6 dicembre.

Venerdì, 30 Novembre 2012 14:27

Master

Giovedì, 29 Novembre 2012 16:44

Versi sepolti in un campo di note

deandreChe i versi di Fabrizio De André siano considerati da molti "poesia" non è una novità, ma vedere analizzata «La guerra di Piero» come un vero componimento letterario è la dimostrazione più chiara di come il cantautore genovese sia riuscito con musica e parole a infrangere e ampliare i confini della letteratura e della poesia. A spiegarlo è stata Federica Ivaldi, dottore di ricerca in Studi Italianistici all'Università di Pisa e autrice del volume scritto insieme al musicologo Claudio Cosi "Fabrizio De André. Cantastorie fra parole e musica" (ed. Carocci), che in un incontro organizzato dal dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica nell'ambito del ciclo di Seminari di interpretazione testuale ha trattato la ballata di De André e i suoi "versi sepolti in un campo di note" con il metodo della critica letteraria.

 

Federica Ivaldi

Soffermandosi su voce, metodo compositivo e costruzione musicale, Federica Ivaldi ha descritto il De André cantastorie citando un appunto scritto nel 1984 sul risvolto di copertina di "Teorema" di Pasolini (la copia è ora conservata nell'Archivio Fabrizio De André presso la Biblioteca della facoltà di Lettere e Filosofia di Siena), dove spiega il suo particolare modo di essere cantautore, definito da lui stesso "un minuscolo suggeritore di comprensione e tolleranza tra i suoi simili", firmandosi nello stesso appunto "Cantastorie di se stesso e dei suoi molti e tormentati fratelli". «La guerra di Piero», scritta nel 1964 e diventata negli anni sessanta un inno antimilitarista, la ballata dell'"antieroe" cantata dagli obiettori di coscienza, è uno degli esempi della produzione musicale di De André che meglio rappresentano questo tipo di poetica, dove la componente narrativa è fortissima.

Un'ottima sintesi del brano la offre Roberto Vecchioni, che lo ha descritto così: "Ci sono due uomini uno davanti all'altro, uno spara e si salva. L'altro non spara e muore. Ma chi è che vince? Vince sempre quello che non spara. Quello che non spara è Piero, l'altro non è nessuno". Partendo da questa definizione, Federica Ivaldi ha illustrato la struttura del brano, che è quella della "ballata", la forma poetica che, attraverso una successione di strofe racconta una storia con una morale contenuta di solito nel ritornello: "Ne «La guerra di Piero» abbiamo una successione di strofe con rima baciata preponderante e un ritornello non fisso che viene presentato subito a inizio brano", spiega Ivaldi.
 

Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi


"Questa scelta dà alla ballata antimilitarista una struttura rovesciata, anzi in questo caso si può parlare di struttura ad anello: l'incipit viene ripreso alla fine, ma con un valore diverso, perché a quel punto l'autore ha spiegato le ragioni della morte di Piero, il tema della guerra è esplicito, e quei versi possono finalmente diventare denuncia".

Ma solo là dove la regolarità della struttura viene interrotta, De André inserisce i versi chiave della sua canzone: "Se la rima baciata (AABB) è quella preponderante, le strofe con rima incrociata sono quelli in cui emerge il punto di vista di Piero sull'irrazionalità della guerra, dove l'autore cambia registro, passando da una narrazione in terza persona alla prima, dando la parola al protagonista della storia":
 

Lungo le sponde del mio torrente
voglio che scendano i lucci argentati
non più i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente

E se gli sparo in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avrà per morire
ma il tempo a me resterà per vedere
vedere gli occhi di un uomo che muore
 

Nella sua analisi, Federica Ivaldi usa anche i principi della metrica, svelando come le scelte compositive di De André anche in questo caso non siano casuali: "Le quartine sono composte principalmente da endecasillabi e doppi quinari, ma in alcune strofe De André ricorre anche ad una sorta di dodecasillabo (l'analisi metrica deve essere intrecciata con l'analisi dell'esecuzione vocale) che infrange il ritmo regolare della ballata. C'è una quartina in cui compaiono due dodecasillabi che può essere considerata il momento di rottura, l'apice narrativo della storia, quello da cui inizia la vera guerra di Piero, la guerra di coscienza":
 

e mentre marciavi con l'anima in spalle (12)
vedesti un uomo in fondo alla valle (11)
che aveva il tuo stesso identico umore (12)
ma la divisa di un altro colore (11)

 

Federica ivaldiIl metodo compositivo di De André è stato a lungo considerato prettamente letterario, ma oltre a dedicarsi tantissimo alla costruzione del testo, aveva una grande attenzione per la componente musicale. Studiando le canzoni di De André, spulciando tra i libri, i quaderni, gli appunti conservati a Siena, Federica Ivaldi si è fatta un'idea precisa di come il cantautore componeva: "De André leggeva qualsiasi cosa, poi aveva un'idea, iniziava a scrivere pensieri, meditava sulle parole, ragionava sui versi, sulle rime e sul suono delle parole, ma il punto centrale della sua arte rimane la fusione di parole e musica".


Ne hanno parlato:
TirrenoPisa.it 
NazionePisa.it
PisaToday.it 
PisaInformaFlash.it

CentroPiaggio_Giusti_SbranaSerena Giusti e Tommaso Sbrana, ricercatori al Centro "E. Piaggio" dell'Università di Pisa, sono stati selezionati tra i quattro finalisti del premio "Bioingegneria e staminali: idee per la vita", promosso dalla Fondazione Altran Italia. Il progetto dei ricercatori pisani, "SQPR: SQueeze Pressure Bioreactor", studia un dispositivo per colture cellulari per influenzare e guidare la differenziazione di cellule staminali adulte con lo scopo di sostituire e rigenerare i tessuti.

"La sostituzione di tessuti danneggiati - afferma Serena Giusti - è oggi una delle pratiche più diffuse in chirurgia, specialmente in ambito ortopedico, cardiaco e urologia. Questa procedura è però fortemente limitata dall'esigua disponibilità di donatori e dal problema del rigetto. L'uso di cellule staminali correttamente differenziate per la sostituzione e rigenerazione di tessuti danneggiati può risolvere questi punti critici".

Il Centro "E. Piaggio" è da anni all'avanguardia nel campo degli studi bioingegneristici sulla produzione di tessuti artificiali che, oltre per la sostituzione dei tessuti del corpo umano, possono essere utilizzati per studiare malattie, conoscere le modalità di funzionamento del corpo umano, sviluppare e testare nuovi farmaci.

Ne hanno parlato:
TirrenoPisa.it 
PisaInformaFlash.it
OgniSette.it 

Giovedì, 29 Novembre 2012 09:08

«BaBar» ha colto il tempo in castagna

gruppo_babarPer la prima volta un esperimento ha misurato direttamente l'eccezione alla simmetria del tempo. L'esperimento «BaBar», a Stanford in USA, ha mostrato che, come si pensava, il tempo nel mondo delle particelle può essere più lento in una direzione o nell'altra e che quindi esiste una freccia del tempo preferenziale almeno per alcuni fenomeni. L'esperimento, risultato di una collaborazione internazionale costituita da circa 400 scienziati e ingegneri di 74 università e laboratori americani ed europei, vede un importantissimo contributo da parte di numerosi docenti del dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa: il professor Marcello Giorgi è stato spokesperson dell'esperimento Babar per tre anni, mentre il "gruppo Babar" di Pisa, composto Carlo Angelini, Giovanni Batignani, Stefano Bettarini, Massimo Carpinelli, Giulia Casarosa, Alberto Cervelli, Francesco Forti, Alberto Lusiani, Benjamin Oberhof, Eugenio Paoloni, Alejandro Perez, Giuliana Rizzo, John Walsh, ha realizzato il rivelatore di vertice dell'esperimento.

La legge violata (i fisici la conoscono come invarianza temporale T) prevede che nel mondo subatomico il tempo sia invariabile: così, se noi girassimo un film su due particelle che interagiscono e producono altre particelle più leggere, bene, dovremmo poter rimontare il film al contrario e vedere che nello stesso tempo e allo stesso modo le particelle più leggere diventano quelle originali. Nessuno sarebbe in grado di dire qual è il verso giusto per far scorrere i fotogrammi della pellicola e osservare il film. Questa è l'invarianza temporale. Che in alcune condizioni potesse essere violata era già noto e misurato indirettamente, ma questa è la prima osservazione diretta di questa violazione.

Anche noi a Pisa – spiega il professor Marcello Giorgi dell'Ateneo pisano – abbiamo contribuito allo sviluppo delle tecniche di analisi dei dati per questo particolare e difficile misura. Questo sviluppo è stato anche argomento di tesi di laurea e di dottorato".

babar_fig.3"Abbiamo visto la violazione dell'invarianza temporale attraverso lo scambio di particolari stati iniziali e finali di mesoni B neutri – spiega Roberto Calabrese, Università e INFN di Ferrara e coordinatore della collaborazione italiana BaBar - Abbiamo osservato che il mesone B0 (neutro) si trasforma nel mesone B1 (anch'esso neutro) più velocemente di quanto un B1 si trasformi in B0. È stato emozionante verificare che l'invarianza temporale è violata, mentre la simmetria globale CPT, come previsto teoricamente, resta valida".

Il ruolo dell'Italia è stato determinante per il raggiungimento di questo importante risultato. Tramite l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha fornito un contributo pari al 20% di persone e di risorse finanziarie per la realizzazione dell'esperimento BaBar. In particolare hanno il marchio della ricerca e dell'industria italiana, il grande magnete che incurva la traiettoria della particelle, prodotte nel cuore del rivelatore di BaBar e altre componenti fondamentali dello stesso rivelatore: il rivelatore di vertice, realizzato dal gruppo pisano, e il rivelatore di muoni.

Ne hanno parlato:
NazionePisa.it 
PisaInformaFlash.it 

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