La monoposto dell’Università sfreccia a Ingegneria
Martedì 15 febbraio, presso la facoltà di Ingegneria, il rettore Massimo Augello e il prorettore vicario Nicoletta De Francesco hanno fatto visita ai box dell’E-team, la Squadra corse Formula Student dell'Università di Pisa, che per l’occasione ha organizzato nel piazzale esterno della facoltà un'esibizione dinamica delle due ultime monoposto, la ET2ev e la ET3.
Fin dal mattino, è stato possibile visitare uno stand espositivo in cui la Formula Student ha presentato la propria attività dal 2008 a oggi, con illustrazione dei contenuti scientifici e tecnologici che hanno portato alla progettazione e alla realizzazione delle monoposto dell'E-Team. Inoltre, durante tutta la giornata, FormulaGuidaSicura, sponsor del team, ha messo a disposizione le proprie automobili per un saggio gratuito dei corsi di guida offerti, sotto la direzione di istruttori professionisti.
Il progetto dell’E-team è nato nel 2007 ad opera di un gruppo di studenti e dottorandi di Ingegneria sotto la supervisione del professore Emilio Vitale, preside della facoltà di Ingegneria, e del professore Massimo Guiggiani, presidente del corso di laurea di Ingegneria dei Veicoli Terrestri.
Oltre agli elementi provenienti dalla facoltà di Ingegneria, l’E-team si è sempre avvalso del contributo di studenti delle facoltà di Economia, Scienza politiche, Lingue e Giurisprudenza, impegnandosi non soltanto sotto il profilo della progettazione e della costruzione, ma anche sul fronte del marketing, delle pubbliche relazioni e della ricerca e gestione delle risorse economiche. Oggi la squadra conta ben 41 membri attivi più 8 membri di supporto e un supervisore.
Dal debutto in pista - che risale al 2008 in una gara sul circuito di Fiorano in cui il team si è classificato primo tra i debuttanti - la monoposto ha partecipato a importanti competizioni italiane ed europee, prendendo parte alla Formula Student Germany sul circuito di Hockenheim, e partecipando alla Formula SAE Italy, presso l’autodromo di Varano de' Melegari, ottenendo ottimi risultati.
Nel 2010 la squadra si è ripresentata alle competizioni italiana e tedesca, nelle stesse location dell’anno precedente, conseguendo esiti che la proiettano al vertice tra le squadre italiane, e al nono posto della classifica mondiale, dove compaiono gli atenei più prestigiosi del mondo. Attualmente la squadra corse dell’Università è impegnata nello sviluppo della nuova ET-4 e si prepara per una nuova stagione di gare.
Il video dell'evento
Settimana di sinergie culturali-culinarie tra Italia e Giappone
Si è tenuta venerdì 4 febbraio, al Royal Victoria Hotel di Pisa, la conferenza stampa inaugurale della settimana di "Sinergie culturali-culinarie italo-giapponesi per la salute alimentare", che si svolgerà tra Pisa, Montecatini e Firenze. Alla conferenza stampa erano presenti il professor Tatsuo Miyamura, eminente virologo e microbiologo, direttore dell'NIH di Tokio, il maestro di cucina Shozo Kojima, vincitore di numerosi premi quali l'"International Epicurean Academy Award" e il "The Fifth Order of Merit", sua figlia anch'essa cuoca famosa, l'assessore alla Cultura del Comune di Pisa, Silvia Panichi, il professor Ferruccio Bonino, il dirigente dell'Istituto Alberghiero di Montecatini “Adelmo Pagni”, Ugo Belloni del team "Zeffirino International", e Nicola Piegaja, presidente Federalberghi della Provincia di Pisa.
L'evento nasce dalla collaborazione tra il master della facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Pisa in "Benessere, alimentazione, sonno e medicina termale", diretto da Ferruccio Bonino, professore ordinario di Gastroenterologia, e l'Istituto Alberghiero di Montecatini.
Il master, giunto alla sua quarta edizione, intende favorire nuove e qualificate figure professionali nel settore del benessere e della prevenzione delle malattie, promuovendo la formazione e la cultura della cura personalizzata della salute improntata a rigorosi criteri scientifico-sanitari. L’identificazione di percorsi personalizzati di cura della salute può nascere solo da un’accurata analisi scientifica dello stile di vita del singolo. "Conosci te stesso" è l’incipit di un percorso personalizzato della salute che, se adeguato, induce la persona scegliere consapevolmente e piacevolmente la condotta di vita giusta.
L'iniziativa tra Italia e Giappone rientra tra le attività previste dall’Istituto per la ricerca e cura della salute, marchio registrato "DNA della Salute", con il quale Ferruccio Bonino intende perseguire la mission della promozione della ricerca scientifica e della formazione sul campo per la personalizzazione della cura della salute. L'idea nasce dalla trentennale esperienza conseguita dal gruppo di ricerca di Bonino nel settore delle malattie del fegato. Dalla fine degli anni '70 una serie di scoperte - di alcune delle quali Bonino e la più stretta collaboratrice Maurizia Brunetto sono stati protagonisti - hanno permesso di identificare nei tre virus epatitici maggiori (virus dell’epatite B, C e D) trasmessi per via del sangue, la causa principale dell’epatite cronica, cirrosi e tumore del fegato che rappresentano assieme la quarta causa di morte nella popolazione generale. I metodi e canoni, dimostrati efficaci nella prevenzione e cura dell’epatopatia cronica, sono trasferiti alla cura della salute della persona nel progetto “DNA della Salute".
Alcuni concetti sulla pratica di cura della salute della persona nella sua complessità sono analizzati nel libro “Complessità in Medicina”, pubblicato nel dicembre 2010 da Edizioni Plus - Pisa University Press.
Laureati i primi tre studenti magistrali in Giurisprudenza
Si sono laureati con il massimo dei voti e la lode i primi tre studenti del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza dell’Università di Pisa, che giovedì 10 dicembre hanno discusso la loro tesi nell’Aula magna storica del Palazzo della Sapienza. Di fronte a una commissione presieduta dalla professoressa Francesca Giardina, neo-presidente del corso di laurea, gli studenti Ina Dhimgjini, Elisabetta Ferraro e Andrea Giannotti hanno conseguito il titolo accademico laureandosi con una sessione in anticipo.
“Per la nostra facoltà è stata una giornata speciale ed è motivo di profonda soddisfazione averla festeggiata insieme a tre studenti particolarmente brillanti, i primi a Pisa a conseguire la laurea quinquennale in Giurisprudenza”, ha dichiarato la professoressa Giardina. “Per celebrare questa occasione abbiamo pensato di ripristinare la vecchia tradizione delle toghe, che la commissione ha indossato nuovamente dopo quaranta anni di interruzione”.
I tre neolaureati magistrali in Giurisprudenza hanno discusso lavori particolarmente apprezzati dalla commissione: Ina Dhimgjini, 24 anni di Livorno, si è laureata con una tesi in Diritto processuale civile, con relatore il professor Francesco Paolo Luiso; Elisabetta Ferraro, 23 anni di Gioia Tauro (Reggio Calabria), ha discusso una tesi in Diritto bancario, con relatore la professoressa Elisabetta Bani; Andrea Giannotti, 23 anni di Querceta (Lucca), ha conseguito il titolo con un lavoro sui Fondamenti del diritto europeo, con relatore il professor Carlo Venturini.
Il percorso formativo della laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza è inteso a far acquisire le competenze necessarie per l’accesso non solo alle professioni legali tradizionali (avvocato, magistrato, notaio), ma anche alle funzioni di elevata responsabilità nei settori socio-economici e dell’informatica giuridica, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti privati, nei sindacati, nelle organizzazioni comunitarie e internazionali.
Workshop sui dottorati tra gli Atenei di Firenze, Pisa e Siena
Proseguendo sulla strada della collaborazione più volte ribadita negli ultimi mesi, i rettori delle Università e degli Istituti superiori della Toscana hanno organizzato, mercoledì 23 febbraio 2011 a Siena, un workshop dedicato alla presentazione dei programmi di dottorato, anche con l’obiettivo di verificare concrete ipotesi di collaborazione.
Si è trattato di una giornata di confronto che ha visto la partecipazione attiva di direttori di dipartimento, presidi di facoltà, direttori delle scuole di dottorato, prorettori alla ricerca e alla didattica, nella quale sono stati evidenziati i punti di forza e di eccellenza dell'attuale organizzazione dei dottorati, per arrivare a individuare strategie di sviluppo condivise, a partire dalla necessità di proseguire nel processo di cooperazione fra atenei e di internazionalizzazione, e volte a considerare il dottorato come livello formativo adeguato a creare esperti di ricerca, non solo per il mondo accademico, ma anche per il mondo delle imprese.
L’incontro fa parte di un percorso più ampio di collaborazione fra gli atenei toscani, che riguarda anche l’attività formativa, i progetti di ricerca, il trasferimento tecnologico, la sanità e le questioni amministrative e gestionali.
Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana, con delega all'Università, ha assicurato il sostegno attivo e investimenti della Regione nella costruzione di un “progetto condiviso di un sistema toscano di alta formazione”.
Anche l'intervento di Alessandro Schiesaro, responsabile della segreteria tecnica per l'università e la ricerca del Miur, ha evidenziato l'importanza del percorso avviato dagli atenei per la definizione di nuovi modelli di formazione, proprio a partire dalla riconosciuta qualità della ricerca e della didattica in Toscana, testimoniata dalla valutazione nazionale e internazionale.
“L'incontro di lavoro sui dottorati – ha detto il rettore dell'Università di Siena, Angelo Riccaboni - ha segnato un momento significativo e concreto nel percorso di condivisione tra gli atenei in Toscana, che ha ora la consapevolezza del fondamentale sostegno della Regione. Siamo soddisfatti per la posizione espressa dall'assessore Targetti che, avvalorando positivamente l'impegno delle università promotrici del cambiamento, costituisce un prezioso stimolo al proseguimento del lavoro intrapreso. Il coordinamento e la collaborazione deve rappresentare dunque un'opportunità per la valorizzazione e lo sviluppo dei punti di forza specifici di ciascun ateneo. Il successo dell’iniziativa ci spinge con ancor maggior motivazione a ulteriori momenti di confronto, di cui il prossimo è già stato programmato nel mese di marzo all’Università di Pisa sul tema delle lauree magistrali”.L’Università di Pisa festeggia i 25 anni della “rete”
Con un ricco programma di eventi, conferenze e laboratori didattici alle facoltà di Scienze e di Ingegneria e al Museo degli strumenti per il calcolo, l’Università di Pisa celebra la “rete” e la prima connessione a internet d’Italia avvenuta a Pisa 25 anni fa. In occasione della prima edizione dell’Internet Festival, che si è svolto nel mese di maggio a Pisa, l’Ateneo ha promosso una serie di iniziative che riguardano i settori più importanti della ricerca in informatica, quali i motori di ricerca, le reti sociali, la robotica, la comprensione del linguaggio naturale e le applicazioni di rete innovative, senza trascurare altre aree quali la medicina, l’umanistica, l’economia e le scienze naturali che, grazie all’informatica, hanno potuto sviluppare nuovi ambiti di ricerca.
“Pisa è considerata da sempre culla dell’informatica”, ricorda Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell’Università di Pisa. “È qui infatti che nella seconda metà degli anni Cinquanta venne progettato e realizzato il primo calcolatore elettronico d’Italia ed è all’Università di Pisa che nel 1969 venne istituito il primo corso di laurea in Scienze dell’Informazione e successivamente, nel 1983, il primo dottorato in Informatica insieme alle università di Genova e Udine. Inoltre nel 1986 venne sperimentata proprio a Pisa la prima connessione internet in Italia, la terza d’Europa dopo Norvegia e Inghilterra. In questi anni il nostro Ateneo ha saputo mantenere una leadership nella ricerca in informatica e networking, con un ruolo propositivo e innovativo testimoniato anche dagli eventi che abbiamo curato in questa occasione”.
Gli eventi scientifici promossi dall’Università di Pisa sono stati pensati per raccontare la storia della rivoluzione digitale attraverso i suoi protagonisti, illustrare le nuove applicazioni in settori come la medicina e divulgare la frontiera della ricerca in informatica.
Nell’ambito dell’Internet Festival, inoltre, l’Università di Pisa sarà protagonista di una tavola rotonda in cui si discuterà della creazione dell’Agenda digitale toscana, uno strumento che potrà aiutare a sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso.
“Questa prima edizione del Festival di Internet vuole assolvere a un compito di educazione scientifica non limitato solamente agli studi universitari, ai laboratori di ricerca e all’innovazione tecnologica”, dichiara Gian Luigi Ferrari, docente di Informatica e referente dell’Università di Pisa per l’Internet festival. “Cimentarsi con la divulgazione e diffusione del sapere scientifico dell’informatica significa fare comprendere al vasto pubblico le sfide culturali che accompagnano l’adozione di una particolare soluzione tecnologica”.
Il progetto di due laureate della facoltà di Agraria selezionato per partecipare a “Euroflora 2011”
Un giardino che riproduce, con piante, erbe e fiori, l’interno di una casa, con tanto di letto e comodino realizzati con la Dicondra, poltrone e sedie fatte di tappeto erboso e rampicanti, tavolo di sala composto da Festuca e rampicanti. È questa la brillante idea proposta da due giovani laureate dell’Università di Pisa, Claudia Canigiani e Valentina Geri, il cui progetto è stato selezionato per partecipare a “Euroflora 2011”, una delle più importanti manifestazioni florovivaistiche europee che si svolge ogni anno a Genova.
Le due dottoresse, che hanno conseguito il titolo alla facoltà di Agraria studiando “Progettazione e pianificazione delle aree verdi e del paesaggio”, hanno partecipato al concorso internazionale di idee indetto nell’ambito di “Euroflora”, confrontandosi con altri 140 candidati, tra i quali alcuni spagnoli, tedeschi, francesi e olandesi. Il loro progetto, dal titolo “La rivincita del verde”, è stato scelto insieme ad altri 24 giardini ed è stato realizzato, nei giorni immediatamente precedenti l’inizio della kermesse genovese, in un apposito spazio espositivo messo a disposizione dall’organizzazione, per poi rimanere allestito per tutta la durata della fiera.
L’idea di Claudia Canigiani e Valentina Geri si basa sulle più sofisticate tecniche di rinverdimento e “vegetalizzazione” di edifici e punta a valorizzare la presenza del verde nella vita quotidiana, sottolineando l’importanza di un legame tra mondo naturale e mondo artificiale che oggi appare spesso come irrimediabilmente perso. “Il progetto – hanno scritto Claudia e Valentina nella presentazione – si ispira a un’idea di riconciliazione secondo cui siano presenti entrambi gli elementi, la casa e il giardino, ciascuno al cento per cento, organicamente integrati: costruiamo e modifichiamo gli edifici e gli elementi di arredo in sintonia con la natura e pensati come la vita, dinamici e multiformi”.
Alla realizzazione del giardino hanno collaborato due aziende della provincia di Pisa: quella agricola “Pacini” per quanto riguarda il tappeto erboso erbavogliosystem e “Greensol” per la fornitura di alcune specie di piante.
Ray Garcia ha inaugurato i seminari del progetto “Phd plus”
Sono stati inaugurati ad aprile al dipartimento di Informatica i seminari del progetto “Phd plus”, il nuovo percorso insieme formativo e pratico che l’Università di Pisa ha destinato agli allievi del dottorato con l’obiettivo di favorire la diffusione dello spirito imprenditoriale tra giovani studiosi e la valorizzazione commerciale delle idee innovative. Primo speaker è stato il professor Ray Garcia, già docente e mentor di imprenditorialità al MIT Media Lab e attualmente docente al Baruch College di New York City. Il professor Garcia, che con la sua attività ha aiutato la creazione di più di 30 start-up nel settore di internet, ha tenuto la prima di sei lezioni sul tema “New venture entrepreneurship for innovators and inventors”.
Al progetto “Phd plus” hanno aderito 111 studenti, provenienti da tutte le scuole di dottorato, con prevalenza di quelle scientifiche e tecnologiche. Quasi tutti sono dotati di elevate qualificazioni professionali: la gran parte di loro parla due o tre lingue, ha trascorso periodi all’estero e può vantare pubblicazioni di rilievo internazionale. Più della metà ha avuto esperienze di lavoro in aziende italiane o internazionali e una decina di loro ha alle spalle percorsi di brevettazione e spin-off.
Il progetto “Phd plus”, ideato dal prorettore per la Ricerca applicata e l’innovazione, Paolo Ferragina, è la prima iniziativa del genere in Italia e tra le più avanzate in campo europeo. Avrà tre obiettivi principali. Innanzitutto, quello di trasmettere ai dottorandi delle competenze di base per la definizione e la realizzazione di progetti di ricerca applicata o industriale, stimolando così le loro capacità imprenditoriali, come auspicato dall’Unione Europea nell’ambito della Strategia Europa 2020 e dalla Regione Toscana nella sua recente proposta per la “riqualificazione della spesa per la ricerca”.
In secondo luogo, quello di favorire la creazione di nuove imprese ad alto contenuto di innovazione tecnologica, attraverso la valorizzazione commerciale delle idee nate durante gli anni del dottorato. Infine, quello di creare una rete di relazioni per far conoscere al mondo industriale e degli investitori, istituzionali e non, alcune delle ricerche più promettenti condotte dai giovani studiosi dell’Ateneo pisano. Obiettivi del progetto sono il potenziamento delle sinergie accademia-industria e promuovere la collocazione lavorativa in ambito industriale dei giovani dottori di ricerca.
"La nostra storia deve farci guardare al futuro con fiducia”
Rinnovando una tradizione che risale al 1843, l’Università di Pisa ha conferito a dieci suoi docenti l’Ordine del Cherubino, il riconoscimento assegnato agli studiosi che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Ateneo per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il contributo alla vita e al funzionamento dell'istituzione. I docenti, chiamati a ricevere l’insegna e il diploma secondo l’anzianità di nomina, sono Aldo Balestrino, della facoltà di Ingegneria, Giovanni Umberto Corsini, della facoltà di Medicina e chirurgia, Marcello Giorgi, della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Roberto Dvornicich, della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali, Carlo Bartolozzi, della facoltà di Medicina e chirurgia, Giuliano Massimo Barale, della facoltà di Lettere e filosofia, Francesco Tolari, della facoltà di Medicina Veterinaria, Franco Bonsignori, della facoltà di Giurisprudenza, Bruno Neri, della facoltà di Ingegneria, Gian Mario Cazzaniga, della facoltà di Lingue e letterature straniere.
La mattinata è stata aperta dai saluti del rettore Massimo Mario Augello che, dopo aver ricordato le origini antiche dell’onorificenza, si è soffermato sul significato più profondo dell’incontro. “Quello di oggi – ha detto – non deve essere considerato solamente un appuntamento ricco di storia e di tradizione: esso è piuttosto la rappresentazione di una realtà di eccellenza che ha caratterizzato e caratterizza tuttora il nostro Ateneo in ambito scientifico ed è anche proiettato nel futuro, fornendo ai giovani che hanno intrapreso la faticosa, ma affascinante strada della ricerca, un esempio da tenere presente, un obiettivo da raggiungere”. Subito dopo, rivolgendosi direttamente ai premiati, ha affermato che “i vostri percorsi scientifici sono quindi un chiaro esempio della ricchezza e complessità della ricerca che si svolge all’Università di Pisa, e che fa sì che il nostro Ateneo sia stabilmente considerato tra i migliori d’Italia nelle classifiche nazionali e internazionali con alcune discipline che sono ai vertici delle graduatorie europee e mondiali”.
Nel suo discorso il rettore ha sviluppato una riflessione sul momento vissuto dall’Università di Pisa e più in generale dal sistema universitario italiano e, pur cosciente delle persistenti difficoltà, ha voluto inviare un segnale di coesione e ottimismo. “L’Università di Pisa, così come l’intero sistema universitario italiano, sta attraversando una fase particolarmente delicata, di cui non si intravedono, almeno nel breve periodo, possibili sbocchi positivi. Non dobbiamo farci scoraggiare da questo dato di fatto, ma dobbiamo anzi trovare nell’orgoglio legato alla nostra storia e al nostro presente, solide motivazioni per costruire un futuro all’altezza delle nostre tradizioni.”
Dopo aver sintetizzato alcune delle linee strategiche della governance dell’Ateneo, il professor Augello ha concluso ricordando che, nel viaggio verso la costruzione del futuro, coloro che operano all’interno dell’istituzione devono “dimostrare di saper attingere al patrimonio di idee, valori e principi, presenti nella nostra gloriosa tradizione, sulla base dei quali guardare al futuro con rinnovato ottimismo”.
A Calci inaugurate due nuove sale didattico-espositive
Due nuove sale didattico-espositive, dedicate ai minerali del territorio toscano e al mondo invisibile dei protisti, vanno ad arricchire la vasta collezione scientifica del Museo di storia naturale e del territorio dell’Università di Pisa, che ha sede nella Certosa di Calci. I nuovi spazi sono stati inaugurati nell’ambito di una giornata di studi a cui sono intervenuti i professori Paolo Orlandi, del dipartimento di Scienze della terra, che ha tenuto una relazione su “Le ricchezze minerarie della Toscana: 2000 anni tra storia e scienza”, e Graziano Di Giuseppe, del dipartimento di Biologia, che ha parlato di “Microrganismi al Museo: i protisti in una nuova dimensione della divulgazione scientifica”. Dopo le relazioni inaugurali si è svolta la visita guidata alle nuove sale e successivamente il workshop dal titolo “Un progetto pilota per la divulgazione scientifica della conoscenza dei protisti”, organizzato dalla Società italiana di protistologia onlus.
L’apertura delle nuove sale si inserisce nell’ambito della politica didattica del Museo, in continua evoluzione ed espansione, che propone progetti e percorsi di educazione ambientale e scientifica rivolti innanzitutto alle scuole, ma anche a tutto il pubblico interessato ad approfondimenti culturali e scientifici.
Quanti minerali servono per fare un cellulare o un’automobile? Quanti minerali incontriamo tutti i giorni, anche nelle nostre case? E quanti ne utilizziamo grazie agli strumenti che la tecnologia, vecchia e nuova, costruisce per renderci la vita più semplice? L’esposizione dal titolo “La ricchezza mineraria della Toscana”, dedicata ai “minerali utili”, vuole rispondere anche a queste domande, partendo dalla storia estrattiva millenaria della nostra regione attraverso le sue emergenze più significative. Le mineralizzazioni a pirite della Toscana meridionale, le miniere di ematite dell’Isola d’Elba, i filoni argentiferi delle Alpi Apuane sono alcuni esempi di questa storia, testimoniata dai campioni esposti nelle vetrine.
Questi minerali hanno favorito lo sviluppo delle grandi civiltà etrusca e romana e fino alla metà del XX secolo hanno rappresentato un’importante risorsa per il nostro territorio. Oggi, venuto meno l’interesse economico per queste mineralizzazioni, permane l’importante patrimonio storico, scientifico e museologico da studiare e valorizzare.
La mostra è stata curata dal dipartimento di Scienze della terra, in particolare dai professori Paolo Orlandi, Massimo D’Orazio, Cristian Biagioni ed Elena Bonaccorsi, e dal Museo con Massimo Cerri.
Anche la nuova sala didattico-espositiva di Protistologia parte da alcuni quesiti: Chi sono i protisti? Qual è la loro importanza evolutiva e quale il loro interesse in campo ecologico e sanitario? Questi microorganismi unicellulari per primi hanno acquisito una struttura simile a quella delle nostre cellule e, per questo, sono considerati gli artefici del più grande salto evolutivo nella storia degli organismi viventi. Come indicatori di qualità dell’ambiente sono inoltre considerati di enorme interesse sanitario e rivestono grande importanza negli interventi istituzionali di sanità pubblica. Tra di loro, infatti, troviamo gli agenti infettivi di malattie come la malaria, la toxoplasmosi e la leishmaniosi.
La sala è stata realizzata nell’ambito di un progetto finanziato dal MIUR, che ha come partner esecutivi, oltre al Museo, la Società italiana di protistologia onlus e l’Associazione nazionale insegnanti di scienze naturali.
Un ricercatore pisano premiato dall'Associazione di valutazione
È stato assegnato a un giovane studioso dell’Università di Pisa il premio per il miglior saggio del 2010 conferito dall'Associazione italiana di valutazione: in occasione del XIV congresso nazionale che si è svolto a Trento nel mese di aprile, Gabriele Tomei, ricercatore di Sociologia del dipartimento di Scienze e politiche sociali, si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento per la curatela dei due fascicoli monografici della rivista trimestrale di Scienza dell’amministrazione n.1 e n.4/2010 dal titolo “Valutazione, cittadinanza, partecipazione”.
Nella motivazione espressa dalla commissione si legge che il saggio di Tomei è “un insieme di testi tutti di alto livello in una curatela organica e ben curata che riesce, per la prima volta in Italia, a superare la retorica del ‘partecipazionismo’ valutativo ponendo rigorosamente problemi di ordine epistemologico e metodologico che rappresentano una reale (e positiva) discontinuità dalla letteratura precedente e un avanzamento concreto sul tema”.
Il premio riconosce e valorizza un’attività di ricerca sulle implicazioni teoriche e metodologiche della cosiddetta “valutazione partecipata” delle politiche pubbliche che Tomei ha avviato fin dal 2004. Dallo scorso anno tali attività di ricerca costituiscono l’asse portante di una nuova linea di progetti di alta formazione della facoltà di Scienze politiche dell’Ateneo pisano che ha avviato nel 2010 un master di II livello e nel presente anno accademico il corso di alta formazione in Valutazione degli interventi di politica sociale e sviluppo territoriale, di cui Tomei ricopre il ruolo di direttore.