La genomica in difesa della pernice rossa: all’Isola d’Elba la popolazione geneticamente più integra d’Italia
Perdita di habitat, uso di pesticidi in agricoltura, forte pressione venatoria ed ibridizzazione con specie aliene sono le principali minacce contro la pernice rossa (Alectoris rufa), un galliforme di maggior interesse socioeconomico nell’Europa sud-occidentale tra quelle che ricadono nella piccola selvaggina. Per pianificare le strategie di conservazione di questa specie arrivano due studi pubblicati sulle riviste “Proceedings of the Royal Society B: Biological Series” e “Genomics”. Le ricerche iniziate nel 2018 sono state condotte dal professore Filippo Barbanera (foto) e dalla dottoressa Monica Guerrini del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e dal dottor Giovanni Forcina dell’Università di Porto in collaborazione con l’Università di Singapore e il Museo di Storia Naturale di Stoccolma (Svezia).
Il primo lavoro pubblicato nei “Proceedings of the Royal Society” fornisce un modello per gli studi di conservazione incentrati sulla minaccia rappresentata dall’ibridizzazione tra specie native ed alloctone. Nello studio si sottolinea l’importanza di rivedere le strategie di gestione alla luce di dati genomici onde evitare il rischio di conclusioni sbagliate (o quanto meno affrettate) in quanto basate su un numero di marcatori genetici relativamente ristretto. È questo il caso della pernice rossa dopo che l’analisi condotta ad oltre 168.000 loci ha accertato un livello di ibridizzazione con l’esotica coturnice orientale (Alectoris chukar) inaspettatamente ridotto attraverso l’intero areale. In particolare, la popolazione dell’Isola d’Elba si è rivelata quella dotata del maggior grado di integrità genetica nel nostro Paese.
Pernici rosse (Credits J.J. Negro - Estación Biológica de Doñana, Siviglia, Spagna)
Nel secondo lavoro pubblicato su “Genomics” i ricercatori hanno sequenziato il primo genoma di riferimento dell’intero genere Alectoris investigando proprio un soggetto dell’Isola d’Elba. In aggiunta alle implicazioni per la gestione e la conservazione della pernice rossa, la conoscenza del genoma fornisce anche informazioni chiave sulla fisiologia dei galliformi per il miglioramento delle pratiche di allevamento di questa ed altre risorse cinegetiche affini di notevole interesse economico.
“Nel complesso, i primi dati genomici prodotti per la pernice rossa – conclude il professore Barbanera – dicono che, da un lato, le precedenti affermazioni sull’inquinamento genetico della specie erano probabilmente troppo allarmistiche, dall’altro, che siamo ancora in tempo per preservare l’identità genomica e la struttura intraspecifica di questa risorsa, e che le attuali pratiche di gestione non dovrebbero ignorare le raccomandazioni emerse in questi studi, in modo particolare in Italia per la popolazione elbana”.
Quando il premio Nobel Giorgio Parisi venne all’Università di Pisa a ritirare il premio Galilei
Nei giorni in cui tutta la comunità scientifica e la cittadinanza italiana celebrano l’assegnazione del Premio Nobel per la Fisica 2021 a Giorgio Parisi, l’Università di Pisa ricorda con piacere la cerimonia dell’8 ottobre 2006, quando lo scienziato fu accolto nell’Aula Magna Nuova del Palazzo La Sapienza per ricevere il Premio Internazionale Galileo Galilei promosso dai Rotary club italiani. A consegnarglielo c’era l’allora rettore Marco Pasquali, che lo festeggiò insieme al sindaco di Pisa Paolo Fontanelli, al presidente della Fondazione Premio internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, Angelo Maria Petroni, e al governatore del Distretto 2050, Gianni Jandolo.
Giorgio Parisi fu di fatto il primo vincitore della categoria “Premio Galilei per la Scienza”, istituita proprio nel 2006 accanto a quella tradizionale riservata a studiosi stranieri che, nel corso della loro carriera, si siano occupati in modo eminente di argomenti riguardanti la civiltà italiana. Quell’anno, insieme a Giorgio Parisi fu infatti premiato John L. Heilbron, professore di Storia della scienza all’Università di Berkeley. La nuova categoria “per la Scienza” era stata invece istituita per premiare illustri studiosi italiani che si fossero distinti a livello internazionale in una delle branche delle scienze della natura.
La giuria del Premio, nominata dal rettore dell’Università di Pisa, Marco Pasquali, e composta da eminenti specialisti italiani, per la prima categoria, e stranieri, per la seconda, aveva ritenuto di assegnare il riconoscimento a Giorgio Parisi perché il docente di Teorie quantistiche alla Sapienza di Roma era molto apprezzato nel mondo culturale anglosassone, tanto da essere divenuto il quarto italiano chiamato a far parte dell’Accademia delle scienze degli Stati Uniti. Nel suo caso, la giuria aveva riconosciuto la capacità di spaziare tra i diversi settori della fisica e di offrire un contributo altamente originale e innovativo nel campo dell’esplorazione di modelli fisico-matematici che descrivono il caos e la complessità. Le sue intuizioni hanno generato nuovi filoni di ricerca che si estendono su una gamma straordinariamente ampia di argomenti e di campi disciplinari.
Sul sito del Premio Internazionale Galileo Galilei si possono leggere per intero le motivazioni della giuria e il testo del discorso che il neo-Premio Nobel tenne nell’Aula Magna della Sapienza: https://www.premiogalilei.it/portfolio-articoli/prof-giorgio-parisi/.
Avviso di fabbisogno interno per attività infermieristica di supporto all’attività specialistica di medicina dello sport rivolta all’utenza del Centro di Medicina Riabilitativa Sport and Anatomy
Avviso di fabbisogno interno per attività di tutor d’aula per CAF 2021 online “Diritti e migrazioni”, organizzato dal CISP in collaborazione con il CESVOT
“Let's Dig Down DHIP”: The University of Pisa gets started on podcast to explain the internationalization
A podcast to explain what is the internationalization in higher education and tell about the DHIP project, which aims at enhancing internationalization in Latin American institutions. Six episodes of Let's Dig Down DHIP will be soon available on the main digital music streaming platforms. The audio series, edited by The International Programmes for Cooperation, Education and Mobility Unit of the University of Pisa, will be officially launched on 14 October during the Erasmus Days 2021.
The two young leading voices of Let's Dig Down DHIP, Isabella Covelli and Alessio Venturini, will shorten the distances between people listening and people telling the story. The first two episodes will introduce the project DHIP, whereas the others will clearly describe what is the Internationalization of Curriculum, research, third mission, offices and services, trying to debunk some clichés. They will be all in English and last about 10 minutes.
Started in 2017, the project DHIP - Developing Higher Education Institutions' Internationalization Policies aimed at developing and implementing the internationalization in Latin American higher education institutions, in particular in Argentina, Colombia and Paraguay. Further to the University of Pisa other 12 universities and a foundation have been involved in the project. The project DHIP final conference will be held on 8 October 2021, to reap the benefits from the last 4 years of activities and involve the highest possible number of people and institutions. This is actually the real purpose of the Erasmus+ programme that considers as crucial the “results’ dissemination” in the projects’ development and implementation.
“The podcast is the perfect spot to catch the attention of a public not easily approachable through traditional channels. Namely young people who can use the podcast as an active tool for education, inclusion and participation – explains Tommaso Salamone, Head of the International Programmes for Cooperation, Education and Mobility Unit of the University of Pisa –. In 2020 the results of the “Digital Audio survey” completed by IPSOS have confirmed that podcasts can approach the youngest audience (52% under 35) and an increasing number of people are exploiting the podcast contents, which can be enjoyed in daily commute or during other activities with no need to watch the videos. That’s why we chose the podcast to tell about our project.”
It is not easy to produce a podcast: the language must be adapted to the specific media, the stories have to excite and trigger curiosity, and technical skills are needed. For this reason the International Programmes for Cooperation, Education and Mobility Unit of the University of Pisa has been supported by Cumbre | Altre Frequenze, an audio production collective.
Let's Dig Down DHIP will be broadcasted on the main digital music streaming services as Spotify, Google Podcast and Spreaker, and on the project DHIP website www.projectdhip.com.
From 14 October the direct link will be operational at https://www.spreaker.com/show/lets-dig-down-dhip.
Ciclo di incontri "Tecniche di didattica a distanza come integrazione e arricchimento della didattica in presenza"
L'Università di Pisa organizza un secondo ciclo di webinar di formazione sull'uso delle tecniche di didattica a distanza come integrazione e arricchimento della didattica in presenza.
I webinar, tenuti da esperti del tema, sono rivolti a tutti i docenti dell'Università di Pisa.
Gli incontri, della durata di 3 ore, sono sostanzialmente indipendenti l'uno dall'altro, per cui ciascuno potrà liberamente seguire quelli più vicini ai propri interessi e alle proprie conoscenze. Le registrazioni dei webinar saranno disponibili su questa pagina.