Dottorato all’Università di Pisa: 86 posti per fare ricerca su tematiche green e dell’innovazione
L’Università di Pisa ha bandito 86 nuove borse di dottorato su tematiche green e dell’innovazione, cofinanziate su fondi PON 2014-2020 del Ministero dell’Università e della Ricerca grazie alle risorse aggiuntive del fondo REACT-EU, istituito dalla Commissione Europea per contrastare gli effetti dalla pandemia da COVID-19 e agevolare la ripresa dell’economia negli stati membri. Per partecipare c’è tempo fino al 15 ottobre.
Il bando di concorso riguarda 17 dottorati di ricerca nei più diversi settori scientifici, con progetti d’avanguardia negli ambiti delle ingegnerie e delle scienze dure, dell’area medico-clinica e delle discipline umanistiche e sociali, dimostrando la spiccata interdisciplinarità della formazione dottorale offerta dall’Ateneo. Quale elemento qualificante del percorso formativo, e con l’obiettivo di garantire un’elevata occupabilità dei futuri dottori, è previsto per tutti l’esperienza almeno semestrale presso un’impresa, italiana o straniera, specializzata nel tema di ricerca bandito.
Per partecipare i candidati devono presentare un progetto di ricerca sulle tematiche individuate: 8 borse sono focalizzate sui temi dell’innovazione, delle tecnologie abilitanti e del più ampio tema del digitale, e 78 su tematiche green, incentrate cioè su temi orientati alla conservazione dell’ecosistema, alla biodiversità, nonché alla riduzione degli impatti del cambiamento climatico e alla promozione di uno sviluppo sostenibile.
Tutte le informazioni sul bando sono disponibili sul sito http://dottorato.unipi.it a questo link.
Diabete: l’importanza di controllare l’ipertensione notturna per prevenire la mortalità
Uno studio pisano sul ruolo dell’ipertensione notturna come fattore predittivo del rischio di mortalità nel diabete è stato selezionato come finalista per il premio “Hypertension Early Career Award” fra gli abstract presentati al congresso internazionale dell’American Heart Association “Hypertension Scientific Sessions 2021”. La ricerca, condotta dall’Università di Pisa su pazienti in carico all’Aoup-Azienda ospedaliero-universitaria pisana, dimostra che 1 paziente diabetico su 10 soffre di ipertensione notturna – solitamente invece la pressione arteriosa si riduce durante il sonno - e questa condizione raddoppia il rischio di morte per qualsiasi causa dopo 21 anni, indipendentemente dal suo controllo.
Il premio è stato ritirato dalla dottoressa Martina Chiriacò (foto), specializzanda in Medicina interna all’Università di Pisa e lo studio - dal titolo: “Prognostic value of 24-hour ambulatory blood pressure patterns and heart rate variability in diabetes: a 21-year longitudinal study – CHAMP1ON Study” (“Valore prognostico della variabilità pressoria e della frequenza cardiaca nelle 24 ore nel diabete: studio longitudinale lungo 21 anni – Studio CHAMP1ON”) -, coordinato dal dottor Domenico Tricò, è stato possibile grazie alla proficua collaborazione di medici e biologi delle strutture di Dietologia universitaria, Medicina interna 1 e Medicina interna 5 dell’Aoup, che condividono il riconoscimento conferito dalla comunità scientifica internazionale: Luca Sacchetta, Giovanna Forotti, Simone Leonetti, Lorenzo Nesti, Stefano Taddei, Andrea Natali, Anna Solini, oltre ai già citati Chiriacò e Tricò.
È noto che l’ipertensione ha effetti negativi sulla salute cardiovascolare ma c’è ancora molto da scoprire sull’importanza delle variazioni della pressione arteriosa nelle 24 ore. E’ noto che durante il sonno si riduce e quando il calo supera il 10% rispetto al giorno si parla di “dipping”. Tuttavia, in alcune patologie come il diabete e l’ipertensione resistente, la pressione arteriosa non diminuisce adeguatamente durante la notte e questa condizione è chiamata "non dipping"; in alcuni casi, la pressione arteriosa media è paradossalmente maggiore rispetto ai valori diurni, una condizione denominata "reverse dipping".
Precedenti studi hanno dimostrato che il reverse dipping è associato a patologie renali e cardiovascolari. Tuttavia, l’effetto a lungo termine del reverse dipping sulla mortalità non è ancora chiaro; in particolare, i dati relativi ai pazienti diabetici sono estremamente scarsi.
Lo studio CHAMP1ON ha quindi cercato di indagare questi aspetti per evidenziare il possibile ruolo predittivo delle alterazioni della pressione arteriosa notturna in termini di rischio di mortalità nel diabete.
In questo lavoro sono stati studiati 349 pazienti con diabete sottoposti a monitoraggio ambulatoriale della pressione delle 24 ore ed è stata analizzata la loro sopravvivenza 21 anni dopo. La maggior parte di loro soffriva di diabete mellito di tipo 2 (81%) e di ipertensione (82%). E’ stato riscontrato che più della metà dei pazienti (52%) ha mostrato una pressione arteriosa di tipo non-dipping, inoltre, il 20% di loro erano reverse dippers. I reverse dippers erano più frequentemente trattati per ipertensione, mostravano un rimodellamento cardiaco di tipo concentrico - che è un segno di danno cardiaco mediato dall’ipertensione - e soffrivano più spesso di neuropatia autonomica cardiaca (CAN). La CAN è una complicanza del diabete che causa una compromissione del controllo del sistema cardiovascolare, compresa l’alterata regolazione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, ed è riconosciuta come un fattore di rischio indipendente per mortalità ed eventi cardiovascolari nel diabete.
Lo studio ha inoltre dimostrato che i reverse dippers hanno una sopravvivenza ridotta rispetto ai dippers (con una riduzione media della sopravvivenza di 2.5 e 1.1 anni, rispettivamente) e sono caratterizzati da un rischio di morte più che doppio rispetto ai dippers e 1.9 volte più alto rispetto ai non-dippers. In più, i pazienti con ipertensione notturna isolata (cioè con valori di pressione arteriosa elevati solo durante la notte) mostrano una riduzione della sopravvivenza simile a quella dei pazienti con ipertensione presente durante le 24 ore, e sono caratterizzati da una riduzione media di 1.2 anni di vita.
I risultati trovati sono indipendenti da altri possibili fattori confondenti come l’età, il sesso, il controllo glicemico, l’obesità, la pressione arteriosa misurata durante le visite ambulatoriali e il tipo o la durata del diabete
In sintesi, lo studio CHAMP1ON mostra che 1 paziente diabetico su 10 è un reverse dipper e questa condizione raddoppia il rischio di morte per qualsiasi causa a 21 anni, indipendentemente dal controllo della pressione arteriosa. Ad oggi, è l’unico con una durata superiore a 20 anni che ha esplorato il ruolo dell’alterata variazione della pressione arteriosa durante le 24 ore come fattore di rischio per la mortalità nel diabete.
Alla luce dei risultati appare quindi fondamentale che i medici di medicina generale e i diabetologi utilizzino il monitoraggio pressorio delle 24 ore per evidenziare un alterato controllo pressorio notturno, che non sarebbe altrimenti evidente durante le normali visite ambulatoriali, al fine di ottimizzare il trattamento e la gestione dei pazienti con diabete.
Ci sono alcune strategie per ridurre la pressione arteriosa di notte, fra cui la somministrazione serale di farmaci anti-ipertensivi (la più efficace e comprovata). Inoltre, una nuova classe di farmaci ipoglicemizzanti, gli SGLT2-inibitori, sembrano ridurre l’eccessiva attivazione del sistema nervoso simpatico, un possibile meccanismo di reverse dipping.
Lorenzo, talento di soli 14 anni, ha scelto di studiare Matematica all’Università di Pisa
Come molti altri studenti, Lorenzo si è appena immatricolato al corso di laurea in Matematica dell’Università di Pisa, nel suo caso dopo aver completato gli studi di scuola secondaria in Gran Bretagna e aver già frequentato il primo anno del corso di laurea in Matematica all'Università di Göttingen. La particolarità è che Lorenzo ha appena 14 anni, essendo nato nel 2007.
“Ho frequentato il mio primo anno di Matematica in Germania ed è stata una grandissima esperienza formativa - ha dichiarato questo ragazzo prodigio, che all’età di nove anni ha scoperto il fascino della matematica attraverso le equazioni e che con il sostegno continuo dei genitori è riuscito a raggiungere il traguardo storico per l’Italia di immatricolarsi alla sua età - Ho lavorato tantissimo per superare gli esami e nel frattempo ho anche preparato gli A-Level di Cambridge. Superato l’esame di maturità inglese ho ricevuto offerte da università importantissime in Italia e all’estero, ma il mio sogno è sempre stato quello di studiare a Pisa, l’Università di Alessio Figalli che per me è come Superman, anche se preferisco l’algebra”.
“I corsi sono iniziati da una settimana - ha continuato Lorenzo - e sono felice, il livello è altissimo e ogni giorno è una grande scoperta: ho capito che a Pisa si studia per imparare a studiare e fare della buonissima ricerca”.
Per il resto, nei rari momenti non dedicati allo studio, Lorenzo segue le mode dei suoi coetanei, giocando alla playstation, chattando con gli amici e leggendo libri di fantascienza. Con nella testa due obiettivi già molto chiari: “il mio sogno - ha detto - è quello di studiare la matematica anche da adulto e intanto vorrei far vedere ai ragazzi italiani che esiste un modo per avvicinarsi a questa materia con interesse e passione”.
Lorenzo, talento di soli 14 anni, ha scelto di studiare Matematica all’Università di Pisa
Come molti altri studenti, Lorenzo si è appena immatricolato al corso di laurea in Matematica dell’Università di Pisa, nel suo caso dopo aver completato gli studi di scuola secondaria in Gran Bretagna e aver già frequentato il primo anno del corso di laurea in Matematica all'Università di Göttingen. La particolarità è che Lorenzo ha appena 14 anni, essendo nato nel 2007.
“Ho frequentato il mio primo anno di Matematica in Germania ed è stata una grandissima esperienza formativa - ha dichiarato questo ragazzo prodigio, che all’età di nove anni ha scoperto il fascino della matematica attraverso le equazioni e che con il sostegno continuo dei genitori è riuscito a raggiungere il traguardo storico per l’Italia di immatricolarsi alla sua età - Ho lavorato tantissimo per superare gli esami e nel frattempo ho anche preparato gli A-Level di Cambridge. Superato l’esame di maturità inglese ho ricevuto offerte da università importantissime in Italia e all’estero, ma il mio sogno è sempre stato quello di studiare a Pisa, l’Università di Alessio Figalli che per me è come Superman, anche se preferisco l’algebra”.
“I corsi sono iniziati da una settimana - ha continuato Lorenzo - e sono felice, il livello è altissimo e ogni giorno è una grande scoperta: ho capito che a Pisa si studia per imparare a studiare e fare della buonissima ricerca”.
Per il resto, nei rari momenti non dedicati allo studio, Lorenzo segue le mode dei suoi coetanei, giocando alla playstation, chattando con gli amici e leggendo libri di fantascienza. Con nella testa due obiettivi già molto chiari: “il mio sogno - ha detto - è quello di studiare la matematica anche da adulto e intanto vorrei far vedere ai ragazzi italiani che esiste un modo per avvicinarsi a questa materia con interesse e passione”.
Il master SINT dell'Università di Pisa diventa Scuola EMAS
Il master SINT in "Management e auditing di sistemi integrati per l'ambiente, l'energia, la qualità e la sicurezza per la sostenibilità" dell'Università di Pisa, a seguito della verifica tecnica dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), ha ottenuto il riconoscimento del Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit come Scuola per la formazione di auditor interni e consulenti ambientali EMAS. Il prestigioso riconoscimento rilasciato dall'ente di cui si avvale il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio, qualifica e distingue ulteriormente il master organizzato dal Dipartimento pisano di Ingegneria civile e industriale e dal Consorzio universitario QUINN (www.consorzioquinn.it).
Il master SINT - la cui nona edizione è in partenza il 3 dicembre - è finalizzato a trasmettere ai partecipanti l’approccio metodologico e le conoscenze chiave per lo sviluppo, la gestione e la valutazione di sistemi integrati nei settori di interesse e, più in generale, per conferire sostenibilità ai sistemi organizzativi.
I partecipanti potranno ottenere, oltre al diploma di master universitario di primo livello, ben cinque attestati di auditor interno immediatamente spendibili nel mondo del lavoro per i sistemi di gestione - Ambiente (ISO 14001), Qualità (ISO 9001), Energia (ISO 50001), Salute e Sicurezza (ISO 45001) e Responsabilità Sociale (SA 8000). Infine, coloro che svolgeranno il project work su tematiche EMAS in specifiche aree tecniche, riceveranno l'attestato di consulente e revisore ambientale EMAS riconosciuto dal Comitato Ecolabel Ecoaudit.
"I possibili destinatari - ha commentato il direttore, professor Franco Failli - sono assai diversificati, dai manager dei sistemi di gestione, al personale con alto potenziale impegnato in azienda a diffondere la cultura della sostenibilità, dai professionisti dei sistemi integrati a tutti i laureati in materie scientifiche, tecniche ed economiche. Il master è inoltre pienamente compatibile con l'attività lavorativa e prevede tutta una serie di agevolazioni".
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.mastersint.it oppure la segreteria al numero 050/2201232 o alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
“In fuga dall’Afghanistan”. Tavola rotonda per la Giornata nazionale delle vittime dell’immigrazione
Quest’anno il Centro Interdisciplinare “Scienze per la Pace” dedica l’annuale tavola rotonda in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione alle migrazioni umanitarie e forzate provenienti dall’Afghanistan. L’evento è co-organizzato dai corsi di laurea in Scienze per la Pace e da RUniPace, la Rete italiana delle università per la pace, di cui il CISP è Centro nazionale di riferimento.
La rapida caduta di Kabul e il ripristino del regime talebano hanno provocato l’evacuazione precipitosa dei contingenti militari stranieri e del personale civile occidentale, ma anche di migliaia di afghani e afghane in pericolo per aver collaborato con le forze straniere, per il fatto di opporsi al ritorno dei Talebani o per il semplice fatto di essere donne. Le immagini degli aerei colmi di persone e inseguiti da persone a terra lungo la pista dell’aeroporto sono diventate quasi un simbolo: del fallimento della guerra e della crisi umanitaria che il paese sta affrontando.
Sull’onda emotiva di questa fuga di massa, per alcuni giorni sotto i riflettori dei media occidentali, buona parte del mondo ha riscoperto che dall’Afghanistan si fugge per cercare protezione all’estero, in cerca di sicurezza e libertà. In realtà gli afgani costituiscono già da molti decenni una delle più grandi popolazioni di rifugiati al mondo: nel 2020 almeno 2,6 milioni di persone si trovavano all’estero, 2,2 milioni solo in Iran e Pakistan, mentre almeno 3,5 milioni di persone erano sfollate interne per sfuggire a guerra e persecuzioni. Col ritorno dei Talebani la situazione è destinata a peggiorare: molte migliaia di persone vorrebbero lasciare il paese, ma solo una piccola parte riuscirà nel proprio intento.
Nel corso della tavola rotonda, vari interventi di studiose e studiosi e operatori metteranno in luce i complessi aspetti della questione, a partire da alcuni interrogativi: come ha risposto negli anni precedenti il sistema europeo di asilo alle richieste di protezione dei cittadini afghani? Dietro un’apertura formale si nasconde un sistema di protezione sostanzialmente chiuso, segnato dalla proliferazione di barriere e chiusure e dal ricorso a respingimenti ed espulsioni? Quali sono state le condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo afghani lungo la rotta balcanica, in particolare nei paesi dell’ex Jugoslavia? Quali forme di protezione sono state riconosciute o negate fin qui ai cittadini afghani in Italia, e come stiamo accogliendo coloro che sono appena fuggiti? Quanto è praticabile l’opzione dei visti e dei corridoi umanitari dal paese o da paesi limitrofi per chi è rimasto in Afghanistan? Qual è la condizione delle donne che sono rimaste, per scelta o meno, nel paese e che si stanno organizzando per resistere alla crisi umanitaria e al ritorno del regime dispotico dei Talebani? E cosa possiamo fare noi per essere concretamente solidali con loro?
La tavola rotonda si svolgerà in presenza, nei locali della Gipsoteca di Arte Antica, in piazza San Paolo all’Orto 20, mercoledì 6 ottobre 2021, dalle ore 16 alle 18.30 (la registrazione dell'evento sarà resa disponibile successivamente sui canali UniPi). Il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella, ha annunciato il suo saluto e la sua partecipazione. L’evento sarà introdotto dalla Direttrice del CISP e Coordinatrice RUniPace, Enza Pellecchia, e dall’ex Presidente dei Corsi di laurea in Scienza per la Pace, Eleonora Sirsi.
Nel rispetto delle norme anti-Covid, saranno disponibili solo 35 posti a sedere. Si raccomanda pertanto di prenotare la propria partecipazione o, eventualmente, di disdirla inviando una email a : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
A Dominique Briquel e Roberta Sessoli il Premio internazionale Galileo Galilei



Il master SINT dell'Università diventa Scuola EMAS
Il master SINT in "Management e auditing di sistemi integrati per l'ambiente, l'energia, la qualità e la sicurezza per la sostenibilità" dell'Università di Pisa, a seguito della verifica tecnica dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), ha ottenuto il riconoscimento del Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit come Scuola per la formazione di auditor interni e consulenti ambientali EMAS. Il prestigioso riconoscimento rilasciato dall'ente di cui si avvale il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio, qualifica e distingue ulteriormente il master organizzato dal Dipartimento pisano di Ingegneria civile e industriale e dal Consorzio universitario QUINN (www.consorzioquinn.it).
Il master SINT - la cui nona edizione è in partenza il 3 dicembre - è finalizzato a trasmettere ai partecipanti l’approccio metodologico e le conoscenze chiave per lo sviluppo, la gestione e la valutazione di sistemi integrati nei settori di interesse e, più in generale, per conferire sostenibilità ai sistemi organizzativi.
I partecipanti potranno ottenere, oltre al diploma di master universitario di primo livello, ben cinque attestati di auditor interno immediatamente spendibili nel mondo del lavoro per i sistemi di gestione - Ambiente (ISO 14001), Qualità (ISO 9001), Energia (ISO 50001), Salute e Sicurezza (ISO 45001) e Responsabilità Sociale (SA 8000). Infine, coloro che svolgeranno il project work su tematiche EMAS in specifiche aree tecniche, riceveranno l'attestato di consulente e revisore ambientale EMAS riconosciuto dal Comitato Ecolabel Ecoaudit.
"I possibili destinatari - ha commentato il direttore, professor Franco Failli - sono assai diversificati, dai manager dei sistemi di gestione, al personale con alto potenziale impegnato in azienda a diffondere la cultura della sostenibilità, dai professionisti dei sistemi integrati a tutti i laureati in materie scientifiche, tecniche ed economiche. Il master è inoltre pienamente compatibile con l'attività lavorativa e prevede tutta una serie di agevolazioni".
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.mastersint.it oppure la segreteria al numero 050/2201232 o alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Avviso di fabbisogno interno per unità di personale in possesso delle competenze necessarie per lo svolgimento dell’attività di formatore per un corso di aggiornamento on line
https://alboufficiale.unipi.it/blog/2021/09/28/avviso-di-interpello-interno-rivolto-al-personale-delluniversita-di-pisa-2/