Contenuto principale della pagina Menu di navigazione Modulo di ricerca su uniPi
Comunicati stampa

Martedì 12 febbraio gli scienziati dei dati saranno alle Officine Garibaldi a Pisa per presentare la quinta edizione del master in Big Data and Social Mining promosso dall’Università di Pisa in collaborazione con il CNR, la Scuola Normale Superiore, la Scuola Superiore S. Anna e IMT di Lucca. All’evento, intitolato “L’energia innovativa della scienza dei dati”, parteciperanno rappresentanti delle diverse istituzioni che collaborano all’organizzazione del master. Nel corso della giornata, che avrà inizio alle 12.30, si terrà anche la presentazione dei migliori progetti realizzati durante il corso e la proclamazione degli allievi della scorsa edizione.
Il master in Big Data è aperto a tutti i laureati magistrali e il suo obiettivo è formare “data scientist” dotati di un mix di competenze multidisciplinari, che permettono non solo di acquisire dati ed estrarne conoscenza, ma anche di raccontare storie attraverso questi dati e di gestirne le ripercussioni etiche e legali. Le innumerevoli fonti di dati che catturano le interazioni tra le persone stanno rendendo possibile comprendere le mutevoli dinamiche umane con maggiore rapidità e granularità. Tutte queste informazioni possono essere utilizzate, nel rispetto dell’etica e della privacy, per capire meglio la società e quindi indirizzare politiche e iniziative a favore dei cittadini.
"I Big Data stanno rivoluzionando la scienza e il business, diventando la materia prima dei prossimi cambiamenti economici e sociali: stanno aiutando i governi ad attuare politiche più efficaci e le persone a migliorare la qualità della loro vita, così come aiutano le aziende a progettare prodotti migliori e a creare nuovi modelli di business", afferma Fosca Giannotti, dirigente di ricerca al CNR-Isti e coordinatrice dell’infrastruttura di ricerca SoBigData.
Il master in Big Data fa parte di un pacchetto formativo offerto dall’Università di Pisa che propone anche un corso di dottorato sulla Data Science. Tutti questi percorsi di formazione prevedono una stretta collaborazione con le aziende, gli istituti di ricerca e le amministrazioni pubbliche del territorio. Dino Pedreschi, pioniere della big data analytics, è il direttore del master in Big Data dell’Università e del PhD in Data Science della Scuola Normale, congiunto con Università di Pisa, Cnr di Pisa, Scuola Sant’Anna e Scuola IMT Lucca.

Le persone a rischio obesità si possono individuare già a 10 anni, sono i bambini che per predisposizione genetica hanno un metabolismo “risparmiatore”. Per la prima volta uno studio italo-statunitense dell’Università di Pisa e del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases del Maryland ha individuato il rischio in una età così precoce correlando la misura del metabolismo basale e l’aumento di peso durante l’adolescenza. La ricerca è stata condotta per l’Ateneo pisano dall’ingegnere biomedico Paolo Piaggi, ora al dipartimento del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dopo aver vinto nel 2015 il programma "Rita Levi Montalcini", un progetto del Miur per far rientrare in Italia i giovani ricercatori che lavorano all’estero.
“Il risultato importante di questa ricerca è la dimostrazione che alcuni bambini hanno un ridotto metabolismo il che è probabilmente dovuto ad una predisposizione genetica, hanno cioè un genotipo metabolico “risparmiatore” – spiega Paolo Piaggi - i bambini con questo profilo metabolico dovrebbero essere quindi individuati prima possibile in modo da prevenire l’insorgenza di sovrappeso e obesità nell’età adulta, con tutte le complicanze che questa condizione comporta come ad esempio, il diabete o i rischi cardiovascolari”.
La ricerca pubblicata sulla rivista scientifica “Metabolism Clinical and Experimental” è stata condotta su 181 bambini Nativo Americani (91 femmine e 90 maschi), un campione selezionato proprio perché in questa etnia l’obesità è particolarmente diffusa. Questo per i ricercatori rappresenta infatti un vantaggio poiché risulta più facile identificare i fattori di rischio, pur mantenendo validi i risultati per tutte le altre etnie.
Tutti i bambini sono stati visitati per ottenere le misure del loro metabolismo basale a 5 e a 10 anni, due età scelte poiché definiscono le fasi della crescita durante l’infanzia. I ricercatori hanno quindi messo in relazione i dati metabolici con l’aumento di peso a 15 anni quantificato come variazione dell’indice di massa corporea in unità standardizzate (“z-score”), un indice che, per stabilire il sovrappeso nei bambini e adolescenti, tiene conto non solo del peso corporeo ma anche dell’altezza, del sesso e dell’età. Dall’analisi sono emerse associazioni significative per quanto riguarda le misure del metabolismo a 10 anni: una differenza di 200 kcal al giorno nel metabolismo basale è infatti associata ad un aumento di 0.18 unità dello z-score di peso a 15 anni.
“In altre parole, presi due bambini a 10 anni con una differenza di 200 kcal al giorno nel loro metabolismo basale, il bambino con dispendio energetico minore guadagna 0.18 unità z-score di peso a 15 anni rispetto al bambino con un dispendio energetico maggiore – conclude Paolo Piaggi – è quindi molto importante individuare questi bambini caratterizzati da un metabolismo “risparmiatore” per aiutarli a prevenire e contrastare la loro predisposizione all’obesità unendo una dieta sana ed equilibrata ad una attività fisica regolare”.

Lunedì 11 febbraio, alle ore 17, nella sala riunioni del dipartimento Ingegneria dell’Informazione in via Caruso 16, la professoressa Viola Schiaffonati, del Politecnico di Milano, terrà la conferenza "Etica e intelligenza artificiale. Responsabilità e moralizzazione delle tecnologie". L'incontro fa parte del progetto CrossLab, cinque laboratori interdisciplinari, ciascuno dedicato a ricerca e innovazione su una specifica area chiave di Industria 4.0 promossi dall’Università di Pisa.
Gli sviluppi dell’intelligenza artificiale sollevano oggi molteplici interrogativi etici. La progettazione di auto autonome, i sistemi di sorveglianza, i robot guerrieri, gli strumenti algoritmici per il supporto alle decisioni umane sono solo alcuni esempi di come lo sviluppo di questi strumenti debba essere accompagnato dalla riflessione etica. In questo intervento Viola Schiaffonati affronta la dimensione etica dell’intelligenza artificiale concentrandosi sul problema della responsabilità, e in particolare su come sia possibile progettare queste nuove tecnologie non solo per evitare conseguenze negative ma anche per promuovere effetti positivi. L’obiettivo è di riflettere sulla cosiddetta ‘moralizzazione delle tecnologie’, ossia lo sviluppo di tecnologie che influenzano e danno forma alle azioni morali e alle decisioni umane.

Sabato 9 e domenica 10 febbraio, in occasione delle celebrazioni per il 170° anniversario della Repubblica Romana, la Domus Mazziniana, in collaborazione con l’Associazione Mazziniana Italiana e le associazioni culturali Re-play e CorrelaMente, presentano una serie di eventi rivolti alla cittadinanza.
Sabato 9 febbraio gli interpreti dell’associazione culturale Re-play, sotto la guida del registra Pietro Malavenda, animeranno “I più bei giorni… Viaggio narrativo nella Repubblica Romana”. Un percorso drammatizzato negli spazi museali della Domus, ideato dal giovane scrittore pisano Riccardo Bani, che accompagnerà i visitatori lungo le principali tappe della Repubblica Romana
La mattina di domenica 10 febbraio sarà la volta dei più piccoli e delle famiglie, con il laboratorio “Il Movimentato Mazzini”, organizzato dall’associazione CorrelaMente che farà scoprire, attraverso un divertente gioco di ruolo, l’affascinante vita di Giuseppe Mazzini e i ‘tesori’ conservati nel museo della Domus Mazziniana. Per informazioni e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., tel: 05024174
“La Repubblica Romana – sottolinea Paolo Mancarella, rettore dell’Università di Pisa e presidente della Domus Mazziniana – costituisce un momento tanto poco conosciuto quanto assolutamente centrale per la storia italiana. Dal 9 febbraio al 3 luglio 1849, l’Europa intera ha assistito a uno spettacolo assolutamente inedito e inatteso: per cinque mesi gli italiani hanno dimostrato al mondo di essere in grado di governarsi e di darsi delle leggi da soli e di essere pronti a combattere e morire per farlo. Un’esperienza breve ma che ha lasciato in eredità l’unica Costituzione del Risorgimento approvata da un’Assemblea Costituente eletta a suffragio universale maschile e al cui testo si ispirarono gli uomini e le donne che, un secolo dopo, furono chiamati a scrivere la Costituzione della Repubblica Italiana”.
“La Domus propone un intero fine settimana di attività – commenta il direttore Pietro Finelli – che escono sia dalla ritualità delle celebrazioni sia dal dibattito ristretto tra studiosi per far conoscere all’intera cittadinanza la straordinaria avventura della Repubblica Romana, in perfetta sintonia con la funzione di Public History – di ricerca storica pensata non come fine a se stessa ma come premessa al dibattito pubblico e alla costruzione della coscienza civile di tutti i cittadini che è la mission, l’elemento caratterizzante della Domus Mazziniana”.

paolo piaggiLe persone a rischio obesità si possono individuare già a 10 anni, sono i bambini che per predisposizione genetica hanno un metabolismo “risparmiatore”. Per la prima volta uno studio italo-statunitense dell’Università di Pisa e del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases del Maryland ha individuato il rischio in una età così precoce correlando la misura del metabolismo basale e l’aumento di peso durante l’adolescenza. La ricerca è stata condotta per l’Ateneo pisano dall’ingegnere biomedico Paolo Piaggi (a destra), ora al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dopo aver vinto nel 2015 il programma "Rita Levi Montalcini", un progetto del Miur per far rientrare in Italia i giovani ricercatori che lavorano all’estero.

“Il risultato importante di questa ricerca è la dimostrazione che alcuni bambini hanno un ridotto metabolismo il che è probabilmente dovuto ad una predisposizione genetica, hanno cioè un genotipo metabolico “risparmiatore” – spiega Paolo Piaggi - i bambini con questo profilo metabolico dovrebbero essere quindi individuati prima possibile in modo da prevenire l’insorgenza di sovrappeso e obesità nell’età adulta, con tutte le complicanze che questa condizione comporta come ad esempio, il diabete o i rischi cardiovascolari”.

La ricerca pubblicata sulla rivista scientifica “Metabolism Clinical and Experimental” è stata condotta su 181 bambini Nativo Americani (91 femmine e 90 maschi), un campione selezionato proprio perché in questa etnia l’obesità è particolarmente diffusa. Questo per i ricercatori rappresenta infatti un vantaggio poiché risulta più facile identificare i fattori di rischio, pur mantenendo validi i risultati per tutte le altre etnie.

Tutti i bambini sono stati visitati per ottenere le misure del loro metabolismo basale a 5 e a 10 anni, due età scelte poiché definiscono le fasi della crescita durante l’infanzia. I ricercatori hanno quindi messo in relazione i dati metabolici con l’aumento di peso a 15 anni quantificato come variazione dell’indice di massa corporea in unità standardizzate (“z-score”), un indice che, per stabilire il sovrappeso nei bambini e adolescenti, tiene conto non solo del peso corporeo ma anche dell’altezza, del sesso e dell’età. Dall’analisi sono emerse associazioni significative per quanto riguarda le misure del metabolismo a 10 anni: una differenza di 200 kcal al giorno nel metabolismo basale è infatti associata ad un aumento di 0.18 unità dello z-score di peso a 15 anni.

“In altre parole, presi due bambini a 10 anni con una differenza di 200 kcal al giorno nel loro metabolismo basale, il bambino con dispendio energetico minore guadagna 0.18 unità z-score di peso a 15 anni rispetto al bambino con un dispendio energetico maggiore – conclude Paolo Piaggi – è quindi molto importante individuare questi bambini caratterizzati da un metabolismo “risparmiatore” per aiutarli a prevenire e contrastare la loro predisposizione all’obesità unendo una dieta sana ed equilibrata ad una attività fisica regolare”.

 

poletti_cover.jpgE’ uscito un nuovo e-book per la collana “Studi in Tema di Internet Ecosystem” della Pisa University Press. Si tratta di “Regolare la tecnologia: il Reg. UE 2016/679 e la protezione dei dati personali. Un dialogo fra Italia e Spagna” a cura di Alessandro Mantelero, associato di Diritto privato al Politecnico di Torino, e Dianora Poletti, ordinaria di Diritto Privato all’Università di Pisa.

L’e-book è scaricabile gratuitamente a questo link. Ecco intanto una presentazione del volume.
----
La tecnologia rappresenta da sempre una componente centrale delle società umane e fattore cruciale dei mutamenti che le connotano. Alla stessa maniera, il diritto costituisce un altro elemento chiave della vita dei consociati. Tecnologie e diritto sono dunque necessariamente destinati a confrontarsi e, talvolta, anche a scontrarsi. Il loro confronto è infatti arduo, in ragione di una diversità di percorsi di sviluppo, di una diversa sistematica valoriale e, non da ultimo, di una diversa velocità di elaborazione. Da qui la complessità del regolare la tecnologia, ma nel contempo l’impossibilità di lasciare che la stessa si sviluppi in maniera autonoma e non controllata, figlia solo dell’ingegno di chi la genera o delle dinamiche di mercato che la sollecitano.

In una società connotata da una sempre più pervasiva presenza della tecnica, non è dunque possibile regolare i rapporti sociali senza regolare anche la tecnologia che, in larga parte, li media o ne influenza il dinamismo. In particolare, negli ultimi decenni, è stata poi la tecnologia dell’informazione a connotare sempre più la relazione fra uomo e macchina ed a mediare le interazioni umane. Dal personal computer all’intelligenza artificiale, dalle smart cities alle smart factories, i prodotti dell’innovazione tecnologica hanno via via creato uno scenario in cui tutto diviene dato e tutti i dati possono essere raccolti, elaborati ed impiegati per estrarre nuove conoscenze.

In questo contesto, il Regolamento UE 2016/679 assurge a esempio paradigmatico per osservare in maniera critica il legislatore nella sua opera di regolamentazione della tecnologia. Il volume appena edito intende cercare di dar conto della natura impegnativa di questo sforzo, a partire dalla complessità ingenerata dalle differenze degli ordinamenti, guardando alle nuove sfide poste dalla tecnologia alla tutela dei dati ed ai contesti applicativi concreti.

In questo senso, l’entrata in vigore del Reg. UE 2016/679 e delle disposizioni di coordinamento nazionali non vengono viste come la conclusione del complesso processo di regolamentazione della tecnologia, ma come il momento di inizio dell’integrazione fra regola e tecnologia, in cui la norma si fa parte costituente (by design) del prodotto tecnologico.

Attraverso il dialogo fra studiosi e regolatori condotto con lo sguardo rivolto a due distinti ordinamenti, gli scritti raccolti nel presente volume vogliono quindi contribuire in maniera concreta alla riflessione sull’integrazione fra diritto e tecnologia. Il volume prende infatti le mosse dal primo incontro di studi italo-spagnolo su “L’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2016/679: la riforma alla prova della prassi in Italia e in Spagna”, tenutosi nei giorni 8 e 9 giugno 2018 presso l’Università di Pisa, organizzato dal Master in Internet Ecosystem: Governance e Diritti e dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Torino.

Nel volume trovano, dunque, più compiuto sviluppo e meditata analisi i temi discussi nel corso delle giornate di studi, ora raccolti attorno a quattro nuclei principali che guardano alle novità, alle sfide e ai limiti del GDPR, ai profili del contesto europeo, alla più generale regolamentazione delle tecnologie e, infine, agli scenari applicativi.

Dall’insieme dei contributi, molti dei quali frutto di una call for papers che ha coinvolto giovani studiosi, trova conferma come il nuovo quadro normativo in tema di protezione dei dati personali, passato dall’armonizzazione all’uniformazione, necessiti di un opportuno confronto fra le varie esperienze nazionali, a partire da quelle che per cultura giuridica e valori sociali mostrano maggiore affinità.

Il volume è aggiornato, per il diritto italiano, al d.lgs n. 101/2018, di adeguamento della normativa interna al diritto europeo, e, per il diritto spagnolo, alla recentissima Ley Orgánica 3/18, de 5 de diciembre, de Datos Personales y garantía de los derechos digitales, promulgata proprio mentre il presente e-book era in bozze.


Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web e per il miglioramento dei servizi. Se vuoi saperne di più, consulta l'informativa