A joint school of excellence between the University of Pisa and the Zhejiang Ocean University is born in China
It is the first school of excellence between an Italian University and a Chinese University officially approved by the Chinese Ministry of Education. Every year will give the opportunity to 30 students - Chinese and Italian - to participate in their respective joint paths. The Pisa Marine Graduate School is born from an agreement between the University of Pisa and the Zhejiang Ocean University and offers joint academic training in Master's Degree Programmes in Marine Biology and Biosafety and Food Quality.
«The Zhejiang Ocean University, founded in 1958, is one of the most important Chinese Universities in the field of Marine Sciences and Food Science and Technology - says the rector Paolo Mancarella - Since the academic year 2015/2016, our University has an agreement with the ZJOU for the awarding of a double degree in Marine Biology. From then on, a fruitful collaboration between the two Universities has been developed in other scientific disciplinary areas as well, getting to the launch of a joint programme in Biosafety and Food Quality and, today, also to this school of excellence, a flagship in the scenery of our educational offer».
The school is located on the campus of Zhejiang Ocean University and will give Chinese students the opportunity to learn about the Italian University System and Italian students to spend a study period in China and obtain both the Italian Degree and the Chinese. For the moment, the Master's Degrees involved in the project are in Marine Biology and Food Safety and Biosecurity; however, in the future, it may extend to other scientific areas and degree programmes. The school's statute also provides for the possibility of activating joint doctorates, carrying out joint research and exchanges of teachers and academic staff.
Professor Francesco Marcelloni, Pro-Rector of Cooperation and International relations at the University of Pisa joins: "This school will be a great new opportunity to bring the two nations and their cultures together. I want to thank Professor Alessandra Guidi, who preceded me in this role. We owe to her most of the work that led to the approval of the school. Let me also thank: the International Cooperation Unit with its manager, Paola Cappellini, for the supervision of the whole process; Professor Alberto Castelli, who was the president of the Master's Degree Programme in Marine Biology at the time of the activation of the double title and now Director of the Department of Biology; Professor Luciana Dente current president of the Master's Degree Programme in Marine Biology; Professor Annamaria Ranieri and Professor Andrea Serra, respectively former and current president of the Master's Degree Programme in Biosafety and Food Quality; Professor Alberto Pardossi, Director of the Department of Agricultural, Food and Agri-Environmental Sciences. Last but not least, a sincere thank goes to all the teachers of the Departments of Biology, Agricultural, Food and Agro-Environmental Sciences, and Veterinary Sciences that with great enthusiasm and participation have contributed with their commitment to start this school. I am sure they will continue and contribute to its success."
Avviso di fabbisogno interno per 12 ore di formazione in materia di metodologie e strumenti per la promozione della coesione sociale, dei pregiudizi verso gli stranieri e la progettazione partecipata di interventi comunitari
“Storie illustrate di minori migranti”: una mostra a Palazzo Vitelli
È stata inaugurata nell’atrio di Palazzo Vitelli, in Lungarno Pacinotti 44, la mostra fotografica "Storie illustrate di minori migranti", a cura di Claudia Bellante, Mirko Cecchi e Michela Nanut e promossa dal Centro Interdisciplinare "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa. La mostra, presentata in anteprima il 3 ottobre scorso, in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione, sarà visitabile dal 23 al 30 ottobre 2018. L'ingresso è libero.
Si tratta di un progetto unico nel suo genere, nato in collaborazione di Terre des Hommes Italia che, dal 2011, lavora al porto di Pozzallo in Sicilia offrendo sul posto e nei centri di accoglienza di Scicli, Siracusa e Catania, assistenza psicologica e psicosociale ai minori stranieri non accompagnati e alle famiglie con bambini.
Da tempo Terre des Hommes desiderava raccontare le storie di alcuni dei ragazzi e delle ragazze che negli anni sono stati ospitati nei loro centri. Per farlo hanno chiesto aiuto alla giornalista Claudia Bellante e al fotografo Mirko Cecchi che, a loro volta, hanno deciso di coinvolgere l'illustratrice Michela Nanut per ottenere una narrazione nuova del tema migratorio, che andasse oltre i luoghi comuni e il classico foto-reportage.
Claudia e Mirko sono andati in Sicilia dove hanno incontrato otto giovani migranti, tutti minori di 18 anni, arrivati soli dalla Nigeria, dal Gambia, dal Marocco e dalla Guinea. Claudia li ha intervistati, Mirko li ha ritratti e poi Michela ha illustrato parte dei loro racconti sulle fotografie, rendendo le immagini fluttuanti. I racconti di quei ragazzi e di quelle ragazze, pieni di ingiustizie ma anche di voglia di vivere e di guardare al futuro con coraggio, si sono trasformate così in avventure incredibile, come può essere dormire nel deserto sotto le stelle quando hai 16 anni.
"Quello che volevamo - spiegano i curatori - era sviluppare un linguaggio nuovo, più onirico e meno diretto di quello usato comunemente, in modo da raggiungere quante più persone possibili e innescare un processo di riflessione". In effetti, bastano pochi minuti per guardare le otto foto illustrate e leggere le didascalie: un tempo breve ma sufficiente per mettersi nella pelle di questi giovani, provare a immaginare le loro esperienze, cogliere i loro sogni e guardare con occhi nuovi quello che sta accadendo intorno a noi”.
Durante il tempo in cui sarà allestita la mostra le stampe sono in vendita. Parte del ricavato verrà destinato a Terre des Hommes perché possa portare avanti il progetto Faro e aiutare così molti altri ragazzi e ragazze. Il costo delle stampe nel formato 50x70 è di 90 euro, nel formato 40x50, 50 euro.
Prospettive per la cura del Parkinson arrivano dagli organoidi
Negli ultimi anni le tecniche di coltura in tre dimensioni di cellule staminali hanno visto dei progressi consistenti. Gli “organoidi”, i mini-organi così formati dalla struttura tridimensionale e dalle staminali che vi proliferano, forniscono un modello di come si sviluppa e vive un organo umano, imitandone struttura e funzionalità. Un risultato potenzialmente rivoluzionario per lo studio di alcune malattie, ma anche per i test farmacologici.
Questi modelli di organi hanno però dei limiti, principalmente dovuti alla difficoltà di creare ambienti che garantiscano a lungo la sopravvivenza delle cellule. Le cellule staminali infatti vi proliferano per un certo tempo, dando luogo agli stessi tipo cellulari che generano in vivo, ma poi, mancando nutrienti fondamentali nel suo interno, l’organoide muore.
Dai laboratori del centro di ricerca dell’Università di Pisa “E.Piaggio” e dell’Università del Lussemburgo arrivano però nuove scoperte, che permetteranno agli organoidi di restare vitali, rendendoli modelli scientifici validi per lo studio di malattie come il Parkinson.
«La nostra ricerca – spiega Arti Ahluwalia, direttrice del Centro di Ricerca “E.Piaggio” dell’Università di Pisa - ha dimostrato che è possibile ingegnerizzare ambienti di crescita degli organoidi nei quali il flusso di ossigeno e nutrienti svolge una funzione di mantenimento delle condizioni vitali. In particolare, abbiamo testato questo metodo sull’organoide del mesencefalo: attraverso l’uso della tecnologia fluidica e modelli computazionali, mostriamo che le cellule all'interno dei mini organi, quando stimolate da un flusso, hanno una maggiore vitalità e si differenziano in maniera più efficace in neuroni dopaminergici, che sono importantissimi per il buon funzionamento del cervello. Infatti, la morte dei neuroni dopaminergici è una caratteristica del morbo di Parkinson. Inoltre, la sinergia di modelli computazionali e osservazioni al microscopio ci hanno permesso di individuare una soglia critica per la vitalità delle cellule, che ci permetterà di ottimizzare ulteriormente il protocollo di generazione di questi cervelli in vitro».
La possibilità di avere un organoide-mesencefalo vitale permetterà quindi di studiare come il deterioramento nei neuroni incide sullo svilupparsi della malattia. Ma non è tutto. Lo sviluppo della tecnologia di coltura degli organoidi significa anche costruire un’alternativa concreta ai testi sugli animali. “L’evidenza sperimentale – conclude Arti Ahluwalia – ci dice che tecnologie bioingegneristiche integrate con nuovi metodi per la manipolazione di cellule staminali in-vitro rendono gli organoidi dei modelli scientificamente validi per i test farmacologici, aprendo la strada alla possibilità di fare a meno di cavie animali”.
Avviso di fabbisogno interno per il seguente progetto: “MAG - IA Sistemi di gestione intelligente e flessibile di magazzini in ottica industria 4.0”
“I benefici della Luna”, serata astronomico-letteraria alla Cittadella Galileiana
Scienza e letteratura hanno sempre rivolto lo sguardo alla Luna: giovedì 25 ottobre alle 21, in occasione del plenilunio, Sergio Giudici, docente del dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa, insieme all’attore Federico Raffaelli, voce recitante, ripercorreranno la storia di questo rapporto nell’incontro dal titolo “I benefici della Luna”, ispirato a una poesia di Baudelaire. L’appuntamento è in programma alla Cittadella Galileiana (area Vecchi Macelli, con ingresso da via Bonanno Pisano e da Largo Renzo Spadoni), dove i due si alterneranno nel rievocare la fortuna letteraria e scientifica del nostro satellite. Nel giardino della Cittadella saranno inoltre allestiti telescopi e altra strumentazione per osservare la Luna e gli astri del cielo autunnale. Le osservazioni saranno guidate e commentate dagli studenti astrofili del dipartimento di Fisica. L’ingresso è gratuito.
La serata è organizzata dal Sistema Museale di Ateneo (Museo degli Strumenti di Fisica), dall’associazione La Nuova Limonaia e si avvale del supporto dell’Associazione Studenti di Fisica (AISF). Per maggiori informazioni rivolgersi al numero 320 0403946, dalle 9.30 alle 16.00. L'incontro è il terzo del ciclo “I giovedì della Cittadella Galileiana”, cinque appuntamenti di giovedì dall’11 ottobre al 15 novembre (a esclusione del primo novembre) che hanno come filo conduttore l’intersezione e lo scambio tra saperi.
Avviso di fabbisogno interno per il progetto: “Supporto RUP”
Avviso di fabbisogno interno per il progetto "Ricerca sistematica sulla documentazione archivistica lucchese dei primi anni del secolo XIV(1305-1320)"
"Storie illustrate di minori migranti": una mostra a Palazzo Vitelli
È stata inaugurata a Palazzo Vitelli, in Lungarno Pacinotti 44, la mostra fotografica "Storie illustrate di minori migranti", a cura di Claudia Bellante, Mirko Cecchi e Michela Nanut e promossa dal Centro Interdisciplinare "Scienze per la Pace" dell'Università di Pisa. La mostra, presentata in anteprima il 3 ottobre scorso, in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione, sarà visitabile dal 23 al 30 ottobre 2018. L'ingresso è libero.
Si tratta di un progetto unico nel suo genere, nato in collaborazione di Terre des Hommes Italia che, dal 2011, lavora al porto di Pozzallo in Sicilia offrendo sul posto e nei centri di accoglienza di Scicli, Siracusa e Catania, assistenza psicologica e psicosociale ai minori stranieri non accompagnati e alle famiglie con bambini.
Da tempo Terre des Hommes desiderava raccontare le storie di alcuni dei ragazzi e delle ragazze che negli anni sono stati ospitati nei loro centri. Per farlo hanno chiesto aiuto alla giornalista Claudia Bellante e al fotografo Mirko Cecchi che, a loro volta, hanno deciso di coinvolgere l'illustratrice Michela Nanut per ottenere una narrazione nuova del tema migratorio, che andasse oltre i luoghi comuni e il classico foto-reportage.
Claudia e Mirko sono andati in Sicilia dove hanno incontrato otto giovani migranti, tutti minori di 18 anni, arrivati soli dalla Nigeria, dal Gambia, dal Marocco e dalla Guinea. Claudia li ha intervistati, Mirko li ha ritratti e poi Michela ha illustrato parte dei loro racconti sulle fotografie, rendendo le immagini fluttuanti. I racconti di quei ragazzi e di quelle ragazze, pieni di ingiustizie ma anche di voglia di vivere e di guardare al futuro con coraggio, si sono trasformate così in avventure incredibile, come può essere dormire nel deserto sotto le stelle quando hai 16 anni.
"Quello che volevamo - spiegano i curatori - era sviluppare un linguaggio nuovo, più onirico e meno diretto di quello usato comunemente, in modo da raggiungere quante più persone possibili e innescare un processo di riflessione". In effetti, bastano pochi minuti per guardare le otto foto illustrate e leggere le didascalie: un tempo breve ma sufficiente per mettersi nella pelle di questi giovani, provare a immaginare le loro esperienze, cogliere i loro sogni e guardare con occhi nuovi quello che sta accadendo intorno a noi.
Prima di arrivare a Pisa, il progetto è stato esposto a Trento, Milano e Rovereto, ed è stato pubblicato su El País, Donna Moderna, Vanity Fair, Corriere della Sera e QCode.
Durante il tempo in cui sarà allestita la mostra le stampe sono in vendita. Parte del ricavato verrà destinato a Terre des Hommes perché possa portare avanti il progetto Faro e aiutare così molti altri ragazzi e ragazze. Il costo delle stampe nel formato 50x70 è di 90 euro, nel formato 40x50, 50 euro.
È nato il Centro per l'Integrazione della Strumentazione dell'Università di Pisa (CISUP)
Lunedì 22 ottobre, con la prima seduta del Consiglio nell’Aula Magna Fratelli Pontecorvo del Polo Fibonacci, ha preso vita il CISUP - Centro per l’Integrazione della Strumentazione dell'Università di Pisa. Il CISUP è un nuovo Centro di Ateneo, con finalità di ricerca, di formazione e di servizio e opera con una duplice funzione, come gestore di propri strumenti (per lo più grandi strumentazioni) e come coordinatore di una rete di strumenti e laboratori presenti in Ateneo, messi a disposizione dai dipartimenti su base volontaria e con modalità e impegno concordati. Finora vi hanno aderito 289 professori e ricercatori, afferenti a 18 dipartimenti dell’Ateneo.
Il rettore Paolo Mancarella, presente alla prima riunione, ha sottolineato che “la costituzione del centro rientra in un piano strategico di incentivazione della ricerca di alta qualità e va a colmare una lacuna di cui eravamo consapevoli da tempo. Oltre agli evidenti vantaggi in termini di ottimizzazione delle risorse, sono sicuro che il CISUP favorirà anche una maggiore collaborazione tra ricercatori di diverse discipline, dando un ulteriore impulso alle ricerche multidisciplinari verso cui dobbiamo sempre più orientare i nostri sforzi e investimenti”.
Il rettore ha nominato direttore del CISUP il professor Simone Capaccioli, del dipartimento di Fisica, che vanta una vasta esperienza di uso di strumentazioni analitiche, comprese quelle in large scale facilities europee, nelle applicazioni della fisica allo studio dei materiali, dei sistemi biologici, dei beni culturali e ambientali.
“La sfida che ci aspetta è fra le più difficili – afferma il professor Capaccioli – ma l’entusiasmo che sta accompagnando la nascita del CISUP mi fa ben presagire per il suo sviluppo. Una struttura con questi compiti e queste dimensioni non c’è mai stata a Pisa, ma di simili ce ne sono in Italia, ad esempio Modena, Pavia, Milano, Venezia. Il vasto patrimonio di conoscenze e laboratori diffuso nelle varie strutture dell’Università di Pisa, se opportunamente aggregato e supportato in azioni comuni, può sicuramente svilupparsi e ambire a un ruolo di primo piano nel panorama europeo della ricerca”.
Le grandi strumentazioni gestite direttamente da CISUP arriveranno dal piano Grandi Strumenti di Ateneo, da bandi competitivi per sviluppo della strumentazione, tipo il Programma Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca (PNIR), da finanziamenti provenienti da bandi europei, nazionali e regionali, da contratti e convenzioni con enti pubblici di ricerca. Il CISUP garantirà, attraverso la rete, un’efficace collaborazione a livello di Ateneo per l’utilizzo del patrimonio strumentale esistente, nonché per una integrazione delle competenze tecnico-scientifiche interdipartimentali. Vi sarà un supporto per manutenzioni e accreditamenti in caso di attività condivise. Infine il CISUP fornirà, attraverso un proprio sito web, visibilità agli strumenti della rete con modalità e costi di accesso e un calendario d’uso.