Dall’Intelligenza Artificiale uno strumento per valutare la sopravvivenza dei neonati prematuri
Combattere la mortalità infantile grazie all’intelligenza artificiale e con strumenti in grado di aiutare i medici a identificare tempestivamente i fattori di rischio nei neonati prematuri. E’ con questo obiettivo che un team tutto italiano ha creato “PISA” (Preterm Infants Survival Assessment), un applicativo per stimare la sopravvivenza dei neonati prematuri, ora a disposizione gratuitamente di tutta la comunità scientifica e medica internazionale e in prospettiva utilizzabile più diffusamente in ambito clinico.
Lo studio che ha portato alla realizzazione di PISA è stato pubblicato su “Scientific Reports”, rivista del gruppo Nature, ed è stato condotto dai ricercatori del dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa coordinati dal professore Alessio Micheli e dal dottor Davide Bacciu e dall’equipe di neonatologi diretta dal dottor Luigi Gagliardi dell’Ospedale Versilia (AUSL Toscana Nord Ovest).
Per avere un’idea di cosa è PISA e di come funziona basta andare sul sito http://pisascore.itc.unipi.it/single-sample-mode/, inserire i dati richiesti – come ad esempio peso alla nascita, sesso o modalità di parto – e cliccare per il responso. Ma tanta semplicità d’uso nasconde in realtà una sofisticata tecnologia basata sul “Machine Learning”, l’apprendimento automatico, ovvero l’idea che i computer possono imparare ad eseguire compiti specifici senza essere programmati per farlo, grazie al modo in cui utilizzano i dati di cui dispongono.
“Per realizzare PISA - spiega Alessio Micheli - abbiamo preso in considerazione i dati, ovviamente anonimi, di oltre 29.000 neonati pretermine italiani e li abbiamo utilizzati per creare modelli di "Machine Learning" in modo da ottenere un algoritmo di previsione più accurato di quelli attualmente in uso a livello internazionale, che sono invece basati su modelli statistici classici".
Lo studio che ha portato alla creazione di PISA è stato il primo a livello mondiale a mettere insieme una quantità di dati così ingenti; in particolare i ricercatori hanno utilizzato le informazioni provenienti dalla banca dati del Network Neonatale Italiano, un progetto che coinvolge 89 ospedali in tutta Italia e che è coordinato anche dalla Neonatologia dell’Ospedale Versilia.
“Ogni anno in Italia nascono circa 4500 neonati molto prematuri, sotto le 30 settimane o sotto i 1500 g di peso alla nascita, e sebbene rappresentino meno dell’ 1 per cento delle nascite, essi contribuiscono per più della metà della mortalità infantile in Italia e nei paesi sviluppati – sottolinea Luigi Gagliardi – PISA rappresenta quindi uno strumento importante sia per la cura dei singoli pazienti, che per aumentare la comprensione circa le cause della mortalità, per individuare terapie più efficaci, e in definitiva per migliorare la prognosi in questa popolazione fragile”.
La realizzazione di PISA, finanziata anche con fondi dell’Università di Pisa grazie al PRA “Metodologie informatiche avanzate per l’analisi di dati biomedici”, si inserisce nell’ambito dell’attività di ricerca del gruppo di Computational Intelligence & Machine Learning, CIML-Unipi, che comprende anche il dottorando Marco Podda coautore del lavoro.
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Riferimenti articolo scientifico:
Marco Podda, Davide Bacciu, Alessio Micheli, Roberto Bellù, Giulia Placidi & Luigi Gagliardi. A machine learning approach to estimating preterm infants survival: development of the Preterm Infants Survival Assessment (PISA) predictor. Scientific Reports (2018) 8:13743. DOI:10.1038/s41598-018-31920-6
L’articolo è disponibile al seguente link: https://www.nature.com/articles/s41598-018-31920-6
Unicoop Firenze premia gli allievi del master in Marketing Management dell’Università di Pisa
Simone Antonelli, Matteo Baldi, Federico Dalla Battista, Diletta Finocchi e Andrea Raffagnagi sono gli allievi del master in Marketing Management dell’Università di Pisa che Unicoop Firenze ha premiato in occasione della quarta edizione del Premio Project Work. La cerimonia si è svolta lo scorso 12 ottobre nell’auditorium delle Officine Garibaldi a conclusione dell’XI edizione del master.
Per Unicoop Firenze la giuria era composta da Andrea Timpano, Responsabile Marketing, Andrea Frediani, Direttore Logistica, Viviana Bucaletti e Rossella Molinari della Direzione Risorse Umane. A completare la commissione c’erano il direttore del master Daniele Dalli e il vice direttore Alessandro Gandolfo, oltre a Lorenzo Lupi, Trade Marketing Manager in Lucart, presente in qualità di uditore.
Dopo le edizioni con Barilla, Sammontana e Decathlon, quest’anno gli allievi del master sono stati chiamati a sviluppare un progetto di comunicazione rivolto ai soci attuali e potenziali per Unicoop Firenze. L’iniziativa si colloca nell’ambito della strategia di Unicoop per diffondere e sostenere i propri valori presso il pubblico, con particolare riferimento alla sostenibilità, l’autenticità e il rapporto con il proprio territorio. La nuova edizione del master in Marketing Management ripartirà il 30 novembre, per iscriversi c’è tempo sino al 5 novembre.
Premiati i vincitori del concorso fotografico "Il mio Erasmus"
Con i loro scatti hanno saputo raccontare lo spirito che li ha animati durante l’esperienza dell’Erasmus, fermando nelle immagini le sensazioni, spesso contraddittorie, che da studenti hanno vissuto nel corso dei mesi trascorsi in una città universitaria all’estero. Venerdì 11 ottobre sono stati premiati i vincitori del concorso “Il mio Erasmus” promosso dall’Università di Pisa all’inizio dell’estate e rivolto sia agli studenti di Unipi che sono stati all’estero, che agli studenti stranieri ospiti dell’Ateneo pisano.
Nell’occasione è stata inaugurata la mostra fotografica che propone ai visitatori una selezione delle oltre 200 opere che hanno partecipato alla gara e che sarà possibile visitare fino al 20 ottobre. L’iniziativa è stata inserita nel calendario degli eventi ufficiali europei per la celebrazione degli Erasmusdays 2018, che hanno ricevuto l'Alto Patronato di Parlamento europeo e Commissione europea.
I vincitori del concorso fotografico “Il mio Erasmus” sono stati salutati e premiati dal rettore Paolo Mancarella e dal direttore generale Riccardo Grasso. Il primo premio, una macchina fotografica, è andato a Lorenzo Giovannetti per la fotografia “New points of view”. Lorenzo ha 26 anni, è di Pontedera ed è iscritto alla laurea magistrale in Ingegneria edile e delle costruzioni civili. La sua fotografia è stata scattata nell’ “ARoS Aarhus Kunstmuseum”, ad Aarhus, in Danimarca, nell’anno in cui affettuava una mobilità per traineeship a Copenaghen presso l’azienda COWI A/S.
Il secondo premio, una acrtion camera, è andato a Domitilla Cessari per la fotografia “Never stop, go and discover new countries”. Anche lei ha 26 anni, viene da Guidonia Montecelio, in provincia di Roma, ed è iscritta alla laurea magistrale in Informatica per l’economia e per l’azienda (Business Informatics). La sua fotografia è stata scattata a Bergen (Norvegia) durante la mobilità per studio presso la Norvegian University of Science and Technology (NTNU) di Trondheim.
Il terzo classificato, Fabrizio Grani, si è infine aggiudicato un notebook per la fotografia “Rotta verso l’ignoto”. Fabrizio ha 24 anni, viene da Serravalle Pistoiese ed è iscritto alla laurea magistrale in Bionics Engineering. La sua fotografia è stata scattata a Oslo in Norvegia, nei mesi in cui ha effettuato una mobilità per traineeship presso la Lunds Universitet di Lund (Svezia).
Quando il calcio incontra l’informatica: 50 hacker a Pisa per la Soccer Data Challenge
Si è svolta a Pisa il 12 e 13 ottobre 2018 la Soccer Data Challenge la competizione aperta a tutti gli appassionati di dati e calcio organizzata all’interno di Internet Festival con il supporto del Master in Big Data dell’Università di Pisa, WyScout e l’infrastruttura di ricerca europea SoBigData.
Le 10 squadre partecipanti avevano a propria disposizione le informazioni relative a una intera stagione di serie A: oltre 500mila eventi di gioco accaduti nella partite della scorsa stagione di Serie A, messi a disposizione dall’azienda Wyscout.
Per 30 ore consecutive, studenti, ricercatori e professionisti del settore si sono sfidati sullo sviluppo di una soluzione al problema proposto dalla giuria tecnica, che chiedeva di individuare i ruoli dei giocatori sulla base delle indicazioni di un allenatore professionista. Le soluzioni sono state vagliate dalla giuria composta da Michele Salzarulo (football analysis manager dell’Inter), Vlad Andersen (ricerca e sviluppo WyScout), Flavio Fusi (giornalista di Ultimo Uomo), Anna Monreale (professoressa Università di Pisa) e Paolo Ferragina (professore Università di Pisa).
Ad aggiudicarsi il premio di 5.000 euro è stato il team “Holly e Benjo”, composto da ricercatori dell’Università di Siena (Alessandro Rossi, Andrea Zugarini, Dario Zanca e Matteo Tiezzi). La premiazione si è svolta al termine di una tavola rotonda, durante la quale i giurati hanno raccontato come la scienza dei dati stia assumendo un ruolo sempre più centrale in ambito sportivo. Gli organizzatori - Paolo Cintia, Luca Pappalardo, Alessio Rossi, Daniele Fadda e Viola Bachini, membri del progetto SoBigData e del KDD Lab (CNR e Università di Pisa) - hanno infine consegnato l’assegno ai vincitori.
I partecipanti
La gara era aperta a chiunque: studenti, programmatori, designer, data scientist, ricercatori, o semplici appassionati di calcio. Le doti richieste, oltre alla capacità di programmazione, erano curiosità, entusiasmo e resistenza. Per essere ammessi alla challenge, i team hanno superato una fase di qualificazione. Gli organizzatori hanno ricevuto oltre 30 richieste di iscrizione e hanno selezionato le migliori 10 squadre. Hanno partecipato persone provenienti da tutta Italia, tra cui professionisti del settore, studenti universitari o liceali (il più giovane, 16 anni, faceva parte di una squadra composta da 5 cugini). C’era anche un’undicesima squadra, fuori concorso, formata da 5 ragazzi dell’ITI Galilei di Livorno in alternanza scuola-lavoro.
La sfida
La sfida proposta alle squadre partecipanti è stata formulata dagli organizzatori insieme ai match analyst di Wyscout, con l’obiettivo di simulare uno scenario reale di applicazione. La scelta è ricaduta sull’analisi del “ruolo” di un calciatore, partendo dalle indicazioni dello staff tecnico. Wyscout ha fornito una lista di 19 ruoli diversi, dal “terzino offensivo” al “centravanti cinico”, corredati da una lista di 3 calciatori rappresentanti del ruolo. Da questa lista, i partecipanti hanno costruito un modello in grado di assegnare il ruolo ad ogni giocatore, basandosi esclusivamente sugli eventi di gioco prodotti nelle partite. Alla fine delle 30 ore, oltre a presentare l’idea di fronte alla giuria, i partecipanti hanno fornito alla giuria tecnica anche il codice sorgente utilizzato per ottenere i risultati presentati.
I vincitori
Il team “Holly e Benjo” è composto da quattro studenti di dottorato presso le Università di Firenze-Siena (Andrea Zugarini, Dario Zanca, Matteo Tiezzi), ed uno studente di dottorato (Alessandro Rossi) che attualmente ha una borsa di ricerca presso la Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento.
Liliana Dell'Osso è la nuova presidente del Collegio dei professori ordinari di Psichiatria italiani
La professoressa Liliana Dell'Osso (foto a destra), ordinaria di Psichiatria presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell'Università di Pisa e direttore dell'Unità operativa di Psichiatria dell'Aoup, è stata eletta presidente del Collegio dei professori ordinari di Psichiatria italiani nel corso del 48esimo congresso della Sip-Società italiana di Psichiatria, che si è svolto dal 13 al 17 ottobre a Torino. E' la prima volta che una carica di questo tipo viene assegnata a una donna ed è motivo di orgoglio anche per le ricerche scientifiche di genere condotte negli anni dalla docente.
Il congresso, che riunisce a Torino i massimi specialisti del settore, quest'anno era dedicato a "La salute mentale nel Terzo millennio. Obiettivo, guarigione. Ricerca, innovazione, cambiamenti e limiti". Nell'ambito dei lavori, la professoressa Dell'Osso ha tenuto una relazione sullo spettro autistico.
Affidamento del servizio banca dati per attività di analisi e valutazione della ricerca e per l'attivazione di collaborazioni con organismi nazionali e internazionali
A tool from Artificial Intelligence to evaluate the survival of preterm infants
Fighting infant mortality thanks to artificial intelligence with tools capable of assisting doctors and promptly identifying risk factors in preterm infants. This is the reason the Italian team created PISA (Preterm Infants Survival Assessment), an application to evaluate the survival of preterm infants, now freely available to the international scientific and medical community.
The study which led to the creation of PISA has been published in ‘Scientific Reports’, a journal from the Nature group, and was carried out by researchers from the Department of Computer Science at the University of Pisa coordinated by Professor Alessio Micheli with Davide Bacciu, PhD and the team of neonatologists led by Dr. Luigi Gagliardi from Versilia Hospital (north-west Tuscany health authority).
In order to understand what PISA is and how it works, it is possible to access the website http://pisascore.itc.unipi.it/single-sample-mode/, fill in the required data – for example birth weight, sex or birth mode – and click to receive an answer. However, this simplicity of use belies sophisticated technology based on ‘Machine Learning’, automatic learning, or rather the idea that computers can learn to carry out specific tasks without being programmed to do so, thanks to how they use the data in their possession.
“In order to create PISA,” explains Alessio Micheli, “we took into consideration the data, obviously anonymous, of over 29,000 preterm Italian infants and we used this information to create ‘Machine Learning’ models to obtain a more accurate prediction algorithm than those currently in use at international level, which are, instead, based on classical statistical models.”
Professor Alessio Micheli and Davide Bacciu, Phd
The study which led to the creation of PISA was, therefore, the first on a worldwide basis to gather such an enormous quantity of data; in particular, the researchers used information from the Italian Neonatal Network, a project which includes 89 hospitals all over Italy with Versilia Hospital as one of the coordinating centres.
“Each year around 4,500 infants are born very preterm, before the 30th week of gestation or weighing less than 1,500g, and while they represent less than 1% of births, they account for more than half the rate of infant mortality in Italy and the developed countries,” emphasizes Luigi Gagliardi. “ PISA, therefore, represents an important tool both in the care of individual patients, and to increase understanding over the causes of mortality, in order to identify more effective therapies, and ultimately to improve the prognosis of this fragile population.”
The creation of PISA, also funded by the University of Pisa thanks to PRA (the University of Pisa Research Project) ‘Metodologie informatiche avanzate per l’analisi di dati biomedici’, is part of the research activity carried out by the Computational Intelligence & Machine Learning group, CIML-Unipi, and includes PhD student Marco Podda who is the co-author of the work.
Dall’Intelligenza Artificiale uno strumento per valutare la sopravvivenza dei neonati prematuri
Combattere la mortalità infantile grazie all’intelligenza artificiale e con strumenti in grado di aiutare i medici a identificare tempestivamente i fattori di rischio nei neonati prematuri. E’ con questo obiettivo che un team tutto italiano ha creato “PISA” (Preterm Infants Survival Assessment), un applicativo per stimare la sopravvivenza dei neonati prematuri, ora a disposizione gratuitamente di tutta la comunità scientifica e medica internazionale e in prospettiva utilizzabile più diffusamente in ambito clinico.
Lo studio che ha portato alla realizzazione di PISA è stato pubblicato su “Scientific Reports”, rivista del gruppo Nature, ed è stato condotto dai ricercatori del dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa coordinati dal professore Alessio Micheli e dal dottor Davide Bacciu e dall’equipe di neonatologi diretta dal dottor Luigi Gagliardi dell’Ospedale Versilia (AUSL Toscana Nord Ovest).
Per avere un’idea di cosa è PISA e di come funziona basta andare sul sito http://pisascore.itc.unipi.it/single-sample-mode/, inserire i dati richiesti – come ad esempio peso alla nascita, sesso o modalità di parto – e cliccare per il responso. Ma tanta semplicità d’uso nasconde in realtà una sofisticata tecnologia basata sul “Machine Learning”, l’apprendimento automatico, ovvero l’idea che i computer possono imparare ad eseguire compiti specifici senza essere programmati per farlo, grazie al modo in cui utilizzano i dati di cui dispongono.
Da sinistra il professore Alessio Micheli e il dottor Davide Bacciu
“Per realizzare PISA - spiega Alessio Micheli - abbiamo preso in considerazione i dati, ovviamente anonimi, di oltre 29.000 neonati pretermine italiani e li abbiamo utilizzati per creare modelli di "Machine Learning" in modo da ottenere un algoritmo di previsione più accurato di quelli attualmente in uso a livello internazionale, che sono invece basati su modelli statistici classici".
Lo studio che ha portato alla creazione di PISA è stato il primo a livello mondiale a mettere insieme una quantità di dati così ingenti; in particolare i ricercatori hanno utilizzato le informazioni provenienti dalla banca dati del Network Neonatale Italiano, un progetto che coinvolge 89 ospedali in tutta Italia e che è coordinato anche dalla Neonatologia dell’Ospedale Versilia.
“Ogni anno in Italia nascono circa 4500 neonati molto prematuri, sotto le 30 settimane o sotto i 1500 g di peso alla nascita, e sebbene rappresentino meno dell’ 1 per cento delle nascite, essi contribuiscono per più della metà della mortalità infantile in Italia e nei paesi sviluppati – sottolinea Luigi Gagliardi – PISA rappresenta quindi uno strumento importante sia per la cura dei singoli pazienti, che per aumentare la comprensione circa le cause della mortalità, per individuare terapie più efficaci, e in definitiva per migliorare la prognosi in questa popolazione fragile”.
La realizzazione di PISA, finanziata anche con fondi dell’Università di Pisa grazie al PRA “Metodologie informatiche avanzate per l’analisi di dati biomedici”, si inserisce nell’ambito dell’attività di ricerca del gruppo di Computational Intelligence & Machine Learning, CIML-Unipi, che comprende anche il dottorando Marco Podda coautore del lavoro.
Al via la seconda edizione di Samsung Innovation Camp
Dopo il successo della prima edizione che ha visto la partecipazione di oltre 4.400 studenti da tutta Italia, torna Samsung Innovation Camp, il progetto sviluppato da Samsung Electronics Italia in collaborazione con Randstad, nato con l’idea di accompagnare gli studenti di una rete di università pubbliche italiane in un percorso formativo sull’innovazione, per trasformare il futuro in presente e accompagnare i ragazzi alla scoperta di nuovi scenari professionali.
Il corso di formazione online è aperto a tutti gli studenti fino al 31 ottobre. Leggi il regolamento.
Il principale obiettivo di Samsung Innovation Camp è trasferire agli studenti competenze complementari a quelle che vengono fornite nei tradizionali percorsi accademici attraverso lo studio delle possibilità offerte dall’innovazione tecnologica e dalla digitalizzazione e grazie al contatto diretto con imprese del territorio. Il coinvolgimento attivo di numerose aziende locali rappresenta la principale novità di quest’anno e darà agli studenti la possibilità di portare innovazione nei settori economici tipici del nostro paese, facilitando il passaggio spesso complesso dal mondo della scuola a quello del lavoro. Grande importanza verrà data anche alle competenze trasversali e alla collaborazione tra studenti appartenenti a corsi di laurea differenti.
“Samsung da oltre 26 anni è impegnata in prima linea per l’evoluzione digitale dell’Italia, promuovendo la diffusione di una cultura dell’innovazione attraverso la nostra tecnologia avanzata”, commenta Mario Levratto, head of marketing & external relations di Samsung Electronics Italia. “Nella nostra posizione di leader di mercato in ambito tecnologico e di digital enabler per il business, sentiamo fortemente la responsabilità di offrire alle nuove generazioni la possibilità di creare il proprio futuro professionale con l’acquisizione di una serie di competenze innovative, sempre più necessarie nello scenario lavorativo attuale. Con Samsung Innovation Camp siamo convinti di aver creato, insieme ai nostri partner e alle università, un ecosistema formativo solido e realmente utile, in grado di offrire ai giovani competenze evolute che contribuiranno a renderli professionisti qualificati e competitivi”.
Ogni studente di Innovation Camp ha la possibilità di creare un mix vincente tra i concetti appresi durante il proprio percorso di studi universitari e le competenze acquisite grazie a questo progetto, nonché di metterle in pratica collaborando direttamente con le aziende.
“Grazie all’accordo siglato con Samsung”, commenta il professor Rossano Massai, delegato al Job Placement dell'Università di Pisa, “i nostri studenti e laureati avranno a disposizione una piattaforma di e-learning costituita da una dashboard di lezioni e contenuti di approfondimento multimediali divisi in 8 moduli da fruire online. Gli argomenti del corso toccano i temi più interessanti dello scenario digitale contemporaneo dal business al digital marketing passando per tecnologie, analytics e cyber- education e sono integrati da testimonianze di professionisti e da casi di successo. In un mercato in continua evoluzione, le competenze digitali sono sempre più richieste, indipendentemente dal settore di business e dal ruolo che i futuri neolaureati andranno a ricoprire in azienda”.
I migliori 60 studenti classificati in base al punteggio ottenuto in tutti i test degli 8 moduli potranno accedere alla seconda fase di formazione in aula, dove potranno seguire le lezioni tenute da un docente dell’ateneo, che approfondirà i contenuti affrontati nei corsi online, e da professionisti Samsung, Randstad e Accenture che terranno degli interventi formativi rivolti agli studenti. Durante le lezioni, le aziende provenienti dal territorio dove ha sede l’università e coinvolte nel progetto assegneranno ciascuna un project work da sviluppare che riguarderà l’innovazione nel proprio settore di operatività. Gli studenti potranno svolgere il project work come singoli o riunendosi in gruppi di lavoro di massimo tre persone. Ogni azienda ospiterà gli eventi finali durante i quali lo studente o il gruppo vincitore presenterà il proprio lavoro ai dipendenti, ai rappresentanti di Samsung e a quelli dell’ateneo.
“Innovazione, digitalizzazione, futuro: sono queste le parole chiave che costituiscono il contesto del progetto Samsung Innovation Camp, di cui Randstad è partner“ - commenta Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia. – “Il progetto rappresenta un esempio concreto di come le imprese possano affrontare la digital transformation e la formazione di figure nuove sul mercato. La digitalizzazione va “agita” anche dalle aziende per potere offrire servizi e strumenti sempre più innovativi ed efficaci. Il nostro sistema economico deve essere sempre più competitivo ed è nostro compito valorizzare e aiutare i giovani ad affrontare le sfide future, che saranno in gran parte nel campo digitale”.
Sport e solidarietà, binomio vincente della Cetilar Pisa Half Marathon
Baciata da una splendida giornata di sole, domenica 14 ottobre, si è svolta in un clima festoso la 12ma edizione della Cetilar Pisa Half Marathon che ha visto la partecipazione di circa 3000 persone, tra atleti e runner appassionati. La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione per Donare la vita Onlus - nata per assistere i pazienti coinvolti in terapie complesse assieme alle loro famiglie e per promuovere e incoraggiare la cultura della donazione d'organi - in collaborazione con il Gruppo Podistico ASD Leaning Tower Runners e con il supporto di PharmaNutra SPA e il suo brand Cetilar. L’Università di Pisa è stata, come lo scorso anno, parte del Comitato organizzatore della manifestazione.
Prima dello start in via Contessa Matilde, dopo l’esibizione del gruppo di musici e sbandieratori di Pisa, capitanato da Antonio Pucciarelli, il presidente del Consiglio comunale, Alessandro Gori, insieme all’onorevole Donatella Legnaioli e agli assessori Gianna Gambaccini e Giovanna Bonanno, hanno consegnato due targhe a Gabriele Salvadori, presidente del coordinamento dei Volontari della Toscana, e a Ugo D’Anna, comandante dei Vigili del Fuoco in riconoscimento dell’opera svolta nel recente incendio dei Monti Pisani.
Per il secondo anno consecutivo la mezza maratona ha visto la vittoria del keniota Paul Tiongik, con il tempo di 1h03m43s, davanti al pisano Daniele Meucci, il testimonial di questa Cetilar Pisa Half Marathon, che ha chiuso al secondo posto in 1h06m, e all'altro keniota Jonathan Kosgei Kanda in 1h07m52s. Daniele Meucci ha deciso di rientrare alle gare proprio a Pisa dopo l’infortunio che gli ha impedito di difendere il titolo di Campione d’Europa di Maratona a Berlino e che non gli ha consentito di allenarsi per molte settimane. Quindi un ottimo rientro che offre concrete speranze di rivedere presto Daniele ai suoi consueti, straordinari, livelli.
Tra le donne, netta affermazione per la ruandese Primitive Niyirora, che ha fermato il cronometro in 1h17m20s precedendo sul traguardo Laura Giachi (1h25m5s) e la pisana Ilaria Bianchi (1h26m2s). Nella staffetta competitiva, una delle novità di questa edizione, il successo è andato ai Carabinieri con Mattia Moretti e Stefano La Rosa, primi in 1h08m2s.
Alla premiazione sono intervenuti il rettore Paolo Mancarella e il prorettore con delega alla Attività sportive, Marco Gesi, il prefetto Angela Pagliuca, il direttore medico di presidio dell'AOUP, Mauro Giraldi, il presidente dell’Associazione per Donare la vita Onlus, Giuseppe Bozzi, il presidente di Pharmanutra, Andrea La Corte, il direttore scientifico di Pharmanutra, Germano Tarantino, e l’ex calciatore Roberto Mussi, già vice-campione del mondo nel 1994 e vincitore di una Coppa dei Campioni.
Tra i premiati anche i primi tre studenti dell’Università di Pisa (Marco Mazzei, Amsalu Adugna Tesfamichael e Lorenzo Pettinari), i primi tre dipendenti universitari (Giuseppe Viola, Stefano Barsali e Paolo Ferragina) e i primi tre dipendenti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana (Antonio Patalani, Paolo Chiarugi e Vittorio Perrone). In campo femminile sono risultate vincitrici Manuela Tosques e Raffaella Menconi, rispettivamente prima e seconda tra le dipendenti universitarie (nella foto in basso con il rettore e il professor Gesi), e Elisabetta Gemignani, prima delle dipendenti dell'AOUP.
"La manifestazione - ha commentato il professor Ugo Boggi, coordinatore dell'iniziativa - è andata oltre ogni più rosea previsione. Ogni anno impariamo qualcosa e cerchiamo di migliorare. Per quest’anno, ad esempio, abbiamo realizzato due mascotte (una torre di Pisa, simbolo nel mondo della nostra città, e un cuore a puzzle, simbolo dell’Associazione per Donare la vita Onlus) che hanno animato e rallegrato la partenza e l’arrivo. L’EXPO pre-gara è stato realizzato nella magnifica cornice degli Arsenali Repubblicani. Stiamo già pensando a come rendere ancora più bella l’edizione 2019 e come coinvolgere ancora di più la città e la nostra Università. È infatti auspicabile che il messaggio solidale che vogliamo convogliare raggiunga tutti, ma è soprattutto importate che raggiunga i giovani, e quindi in modo specifico gli studenti del nostro Ateneo. Quest’anno per spingerci ancora oltre in questo concetto, per la prima volta, abbiamo organizzato una marcia ludico motoria, denominata BlueBay Running School, destinata agli studenti delle scuole pisane. Anche questa manifestazione, fortemente supportata dal Provveditorato, ha avuto un grande successo e noi vorremmo riproporla e potenziarla il prossimo anno. Vorrei anche esprimere la mia gratitudine a Daniele Meucci, ex-studente e dottore di ricerca della nostra Università, che ha deciso di rientrare alle gare a Pisa dopo il lungo recente infortunio. Daniele è un atleta e una persona straordinaria. Considerando i mesi che lo separano dalla ripresa dell’attività agonistica maggiore in primavera, questa prestazione lascia tutti ottimisti per una stagione 2019 ricca di grandi successi. L’appuntamento è per tutti al prossimo anno”.