Consegnati i diplomi del master HSE&Q, frutto della collaborazione tra Ateneo e ENI
Si è svolta giovedì 27 settembre la cerimonia di consegna dei diplomi del master internazionale dell'Università di Pisa in “Management of Heath, Safety, Environment & Quality Systems” (HSE&Q), giunto quest'anno alla decima edizione. Gli allievi che hanno concluso il percorso formativo sono stati 21, provenienti da dieci paesi: oltre che dall'Italia, da Congo, Egitto, Ghana, Indonesia, Kazakhstan, Libia, Nigeria, Tunisia e Turkmenistan. In totale, nelle dieci edizioni del master si sono diplomati quasi 200 allievi di 15 diverse nazioni.
Alla cerimonia sono intervenuti il rettore Paolo Mancarella, rappresentanti del Gruppo ENI e di ENI Corporate University, che è main sponsor dell’iniziativa, oltre alla direzione scientifica espressione del dipartimento di Ingegneria civile e industriale e al Consorzio Universitario Quinn che ne cura l’organizzazione.
Nel suo saluto, in inglese, il rettore ha espresso "vivo apprezzamento per la consolidata collaborazione tra l’Ateneo di Pisa e l'ENI, che permette attraverso il master HSE&Q di formare esperti qualificati con un elevato livello di conoscenze tecniche e con la capacità di essere competitivi in uno scenario internazionale in continuo e rapido mutamento".
Nella foto in alto: gli allievi del master.
Nella foto in basso: il rettore Paolo Mancarella e il professor Leonardo Tognotti, direttore del dipartimento di Ingegneria civile e industriale.
Avviso di fabbisogno interno per l' attività di ricerca "A multicenter, double-blind, placebo-controlled, parallel-group, randomized, phase III study to evaluate the glycemic efficacy and renal safety of Dapagliflozin in patients with type 2"
Avviso di fabbisogno interno per il seguente progetto di ricerca “National, randomized, controlled, open-label, parallel-group study comparing the efficacy and safety of two different titration algorithm approaches for new insulin glargine"
Avviso di fabbisogno interno per acquisire una unità di personale come “Autista”
Avviso di fabbisogno interno nell’ambito del progetto “Analisi e valutazione di efficienza sismica sia degli edifici scolastici aventi struttura in muratura che del Palazzo dello sport denominato Palasport Nelson Mandela Forum"
Avviso di fabbisogno interno per la seguente attività di tutorato e supporto in matematica rivolto agli studenti iscritti ai primi anni dei corsi di studio afferenti al Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale
INVITO STAMPA: Inaugurazione di BRIGHT - La Notte delle ricercatrici e dei ricercatori a Pisa
Venerdì 28 settembre, alle ore 17.00, in Piazza XX Settembre, di fronte alle Logge dei Banchi, i colleghi giornalisti sono invitati a partecipare all’inaugurazione di BRIGHT, la Notte delle ricercatrici e dei ricercatori. Nell’occasione saranno presenti il sindaco Michele Conti e i rappresentanti delle università e dei centri di ricerca promotori della manifestazione, che daranno il via ufficiale alle attività che animeranno le strade e le piazze della città fino a sera tarda.
Il programma completo di BRIGHT è disponibile a questo link: http://www.bright-toscana.it/pisa/
L'Università di Pisa scala 50 posizioni nella classifica del Times Higher Education
Per il secondo anno consecutivo l’Università di Pisa scala posizioni nella classifica internazionale degli atenei pubblicata dal Times Higher Education, piazzandosi tra il 301° e il 350° posto su un totale di oltre 1250 università selezionate tra le più prestigiose al mondo. Rispetto all'edizione dello scorso anno, l'Ateneo pisano guadagna una cinquantina di posizioni salendo quindi in una fascia più alta.
A livello italiano, l'Ateneo pisano si classifica nella fascia tra 8° e 11° posto, insieme a Milano, Napoli "Federico II" e Politecnico di Milano, su un totale di 43 istituzioni censite, recuperando quattro posizioni rispetto all’anno precedente.
Il piazzamento dell’università di Pisa è in buona parte dovuto all’impatto della ricerca, che vede l'Ateneo nel 20% della top mondiale per quanto riguarda le citazioni ricevute dagli articoli scientifici pubblicati dai propri ricercatori.
"Il ranking del Times Higher Education - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - vede la nostra Università ancora in crescita rispetto allo scorso anno, già molto positivo, e ci conferma nella ristretta élite delle migliori università italiane. Se escludiamo le scuole e i politecnici, che per dimensioni e mission sono difficilmente comparabili con grandi università generaliste come la nostra, il nostro Ateneo è infatti tra le prime 5 o 6 migliori istituzioni accademiche in Italia, con la capacità di coniugare l'elevato standard della sua ricerca con una formazione di qualità rivolta a quasi 50 mila studenti. Mi piace pensare che questo risultato sia dovuto anche alle politiche di sostegno alla ricerca messe in atto in questi primi due anni di mandato".
L'Università di Pisa scala 50 posizioni nella classifica del Times Higher Education
Per il secondo anno consecutivo l’Università di Pisa scala posizioni nella classifica internazionale degli atenei pubblicata dal Times Higher Education, piazzandosi tra il 301° e il 350° posto su un totale di oltre 1250 università selezionate tra le più prestigiose al mondo. Rispetto all'edizione dello scorso anno, l'Ateneo pisano guadagna una cinquantina di posizioni salendo quindi in una fascia più alta.
A livello italiano, l'Ateneo pisano si classifica nella fascia tra 8° e 11° posto, insieme a Milano, Napoli "Federico II" e Politecnico di Milano, su un totale di 43 istituzioni censite, recuperando quattro posizioni rispetto all’anno precedente e confermandosi al primo posto tra le università generaliste in Toscana.
Il piazzamento dell’università di Pisa è in buona parte dovuto all’impatto della ricerca, che vede l'Ateneo nel 20% della top mondiale per quanto riguarda le citazioni ricevute dagli articoli scientifici pubblicati dai propri ricercatori.
"Il ranking del Times Higher Education - ha commentato il rettore Paolo Mancarella - vede la nostra Università ancora in crescita rispetto allo scorso anno, già molto positivo, e ci conferma nella ristretta élite delle migliori università italiane. Se escludiamo le scuole e i politecnici, che per dimensioni e mission sono difficilmente comparabili con grandi università generaliste come la nostra, il nostro Ateneo è infatti tra le prime 5 o 6 migliori istituzioni accademiche in Italia, con la capacità di coniugare l'elevato standard della sua ricerca con una formazione di qualità rivolta a quasi 50 mila studenti. Mi piace pensare che questo risultato sia dovuto anche alle politiche di sostegno alla ricerca messe in atto in questi primi due anni di mandato".
Individuata una nuova popolazione di cellule staminali che favorisce la riparazione delle lesioni al midollo spinale
Un team di scienziati della Yale School of Medicine e del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa ha individuato una particolare popolazione di cellule staminali, dette neuroepiteliali, che si sono rivelate particolarmente efficaci nel riparare le lesioni al midollo spinale. La sperimentazione condotta su modelli animali ha mostrato che queste particolari cellule sono in grado di integrarsi nel tessuto danneggiato, estendere prolungamenti per alcuni centimetri dopo il trapianto e fornire un recupero motorio e funzionale. Inoltre, come hanno evidenziato i test di laboratorio, il recupero è proporzionale all’entità alla lesione: se ad esempio il danno al midollo spinale non supera il 25%, c’è un miglioramento significativo nell’uso degli arti inferiori entro due mesi.
“Per la prima volta, grazie a questo studio è stato quindi dimostrato che l’origine anatomica delle cellule staminali ha una importanza cruciale per il successo del trapianto”, spiega Marco Onorati, ricercatore dell’Unità di Biologia Cellulare e dello Sviluppo del Dipartimento di Biologia dell’Ateneo Pisano, e fra i primi autori dello studio pubblicato sulla rivista “Nature Communications”.
Infatti, per quanto simili in vitro, le cellule staminali neuronali che hanno un’origine analoga a quella del tessuto ricevente (in questo caso il midollo spinale) si sono rivelate molto più efficienti di quelle con una diversa derivazione (ad esempio provenienti dal cervello) nel ripristinare le connessioni del midollo lesionato e garantire la formazione di nuovi circuiti neuronali.
“Non tutte le cellule staminali hanno quindi le stesse potenzialità – conclude Marco Onorati – e quello che ora sappiamo grazie a questo studio sulle cellule staminali neuroepiteliali e su come agiscono nel caso di lesione al midollo spinale può rivelarsi utile per indirizzare il futuro della ricerca”.
Lo ricerca pubblicata su “Nature Communications” è stata coordinata dal professore Steve Strittmatter della Yale School of Medicine. In particolare, Marco Onorati ha guidato la parte sulla derivazione e la caratterizzazione delle cellule staminali neuroepiteliali umane e il loro differenziamento verso neuroni maturi per studiarne la funzione in vitro. Oltre a lui, gli altri primi coautori dell’articolo sono due ricercatori della Yale School of Medicine, Maria Teresa Dell’Anno (che adesso continua i suoi studi sulle cellule staminali in ambito neurologico presso la Fondazione Pisana per la Scienza) e Xingxing Wang.