JOS Technology incontra l'industria nautica e navale
Tra le 12 start up italiane selezionate per partecipare alla tredicesima edizione di Seatec – la rassegna internazionale di tecnologie, fornitura e design per imbarcazioni, yacht e navi in programma a Marina di Carrara dal 4 al 6 febbraio – c'è anche JOS Technology, lo spin off dell'Università di Pisa che ha brevettato una superficie magnetica in grado di offrire un concetto totalmente nuovo di ricarica senza fili per ogni tipo di utenza in bassa tensione.
CarraraFiere ha voluto offrire alle giovani aziende un palcoscenico in un contesto espositivo altamente professionale e di valore e le imprese selezionate potranno esporre e presentare le proprie creazioni nell'ambito dell'iniziativa startup@SeatecCompotec. L'intento è dare risalto alla grande creatività e innovazione made in Italy e creare sinergie tra le aziende aprendo a interessanti scenari di innovazione e creazione di partnership.
La superficie magnetica di JOS, dove ogni punto è una presa ad alta potenza, permette di dotare gli ambienti di un accesso libero, esteso e moltiplicato all'energia in bassa tensione, garantendo un risparmio energetico fino al 20% rispetto ai sistemi tradizionali: «Data la sua estrema flessibilità e adattabilità e un design dalle infinite possibilità di texture e lavorazioni, il nostro prodotto potrebbe trovare nella nautica un settore di interesse con cui creare sinergie di materiali, funzioni e intenti– ha dichiarato Marco Ariani, amministratore dello spin-off - Nell'ambito dell'industria nautica e navale si è infatti riscontrato un crescente interesse per soluzioni smart e ultra-flessibili, in grado di garantire integrazione tecnologica, risparmio energetico, flessibilità funzionale e spaziale e design altamente personalizzabili».
A CarraraFiere, JOS Technology avrà uno stand nell'area dedicata alle start up, nel padiglione E, corsia 33.
A Kiunsys il premio 'People’s Choice' ai Postcapes #IoT Awards
Kiunsys, azienda spin-off dell'Università di Pisa, si aggiudica il premio "People's Choice" - categoria Smart City Application - ai Postcapes #IoT Awards, uno dei più importanti riconoscimenti internazionali in ambito dell'Internet of Things. Grazie alle proprie soluzioni per la gestione della mobilità e della sosta nella Smart City, Kiunsys era stata selezionata tra le finaliste come una delle 12 aziende più innovative a livello mondiale, l'unica con prodotti e team italiani.
Kiunsys è l'azienda italiana leader nella progettazione e sviluppo di soluzioni innovative per la Smart City del futuro: applicando tecnologie cloud, sensori e RFID, Kiunsys aiuta le città a investire in maniera sostenibile in sistemi innovativi per la gestione del traffico, della mobilità e in servizi per i cittadini. Grazie ai prodotti di Kiunsys, utilizzati da oltre 25 città in Italia e in Europa, molti comuni hanno ridotto il traffico urbano e aumentato i ricavi.
Il premio agli #IoT Awards ha dimostrato che l'innovazione italiana è in grado di competere a livello globale e segna un nuovo importante risultato per Kiunsys sulla scia positiva del 2014. Quello appena concluso, infatti, è stato un anno ricco di grandi soddisfazioni: i prodotti per la gestione e il controllo della mobilità e della sosta hanno raggiunto nuovi record di diffusione, è stata avviata una prestigiosa partnership con Deutsche Telekom e, essendosi aggiudicata la gara di Firenze, Kiunsys vanta adesso tra i suoi clienti anche una tra le più importanti città italiane. Il 2014, inoltre, è stato un anno caratterizato anche da importanti riconoscimenti, come il Premio SMAU Smart Communities e il Premio Speciale M31 Italia Startup dell'Anno.
Ne hanno parlato:
InToscana.it
Controcampus.it
JOS Technology incontra l’industria nautica e navale
Tra le 12 start up italiane selezionate per partecipare alla tredicesima edizione di Seatec – la rassegna internazionale di tecnologie, fornitura e design per imbarcazioni, yacht e navi in programma a Marina di Carrara dal 4 al 6 febbraio – c'è anche JOS Technology, lo spin off dell'Università di Pisa che ha brevettato una superficie magnetica in grado di offrire un concetto totalmente nuovo di ricarica senza fili per ogni tipo di utenza in bassa tensione.
CarraraFiere ha voluto offrire alle giovani aziende un palcoscenico in un contesto espositivo altamente professionale e di valore e le imprese selezionate potranno esporre e presentare le proprie creazioni nell'ambito dell'iniziativa Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">startup@SeatecCompotec. L'intento è dare risalto alla grande creatività e innovazione made in Italy e creare sinergie tra le aziende aprendo a interessanti scenari di innovazione e creazione di partnership.
La superficie magnetica di JOS, dove ogni punto è una presa ad alta potenza, permette di dotare gli ambienti di un accesso libero, esteso e moltiplicato all'energia in bassa tensione, garantendo un risparmio energetico fino al 20% rispetto ai sistemi tradizionali: «Data la sua estrema flessibilità e adattabilità e un design dalle infinite possibilità di texture e lavorazioni, il nostro prodotto potrebbe trovare nella nautica un settore di interesse con cui creare sinergie di materiali, funzioni e intenti– ha dichiarato Marco Ariani, amministratore dello spin-off - Nell'ambito dell'industria nautica e navale si è infatti riscontrato un crescente interesse per soluzioni smart e ultra-flessibili, in grado di garantire integrazione tecnologica, risparmio energetico, flessibilità funzionale e spaziale e design altamente personalizzabili».
A CarraraFiere, JOS Technology avrà uno stand nell'area dedicata alle start up, nel padiglione E, corsia 33.
Ne hanno parlato:
InToscana.it
Tirreno Pisa
PisaToday
Controcampus
PisaInformaFlash
Siglato un Protocollo d'intesa tra il dipartimento di Civiltà e la Fondazione Eranos
Lunedì 2 febbraio, nella sede del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, è stato siglato un Protocollo d'intesa fra il direttore del dipartimento, Alessandro Polsi, affiancato dai professori Raimondo Cubeddu e Adriano Fabris, e il professor Fabio Merlini, direttore dell'Istituto universitario federale per la formazione professionale svizzero e, soprattutto, presidente della Fondazione Eranos di Ascona. La Fondazione Eranos continua a promuovere, insieme a molte altre attività, i famosi Colloqui di Eranos, che si sono tenuti in Svizzera ininterrottamentre dal 1933, coinvolgendo i più importanti studiosi di filosofia, psicanalisi, storia delle religioni, letteratura a livello mondiale. Ospiti fissi negli anni di questi incontri sono stati, per esempio, Carl Gustav Jung, Mircea Eliade, Gershom Scholem, Karoly Kerényi. Il Protocollo d'intesa prevede l'organizzazione di progetti di ricerca comuni, l'organizzazione di eventi e la partecipazione di studenti del dottorato di ricerca in Filosofia di Pisa e Firenze ai Colloqui di Eranos, insieme a dottorandi di università svizzere, tedesche e francesi.
Protocollo d'intesa con la Fondazione Eranos
Lunedì 2 febbraio, nella sede del dipartimento di Civiltà e forme del sapere, è stato siglato un Protocollo d'intesa fra il direttore del dipartimento, Alessandro Polsi, affiancato dai professori Raimondo Cubeddu e Adriano Fabris, e il professor Fabio Merlini, direttore dell'Istituto universitario federale per la formazione professionale svizzero e, soprattutto, presidente della Fondazione Eranos di Ascona.
La Fondazione Eranos continua a promuovere, insieme a molte altre attività, i famosi Colloqui di Eranos, che si sono tenuti in Svizzera ininterrottamentre dal 1933, coinvolgendo i più importanti studiosi di filosofia, psicanalisi, storia delle religioni, letteratura a livello mondiale. Ospiti fissi negli anni di questi incontri sono stati, per esempio, Carl Gustav Jung, Mircea Eliade, Gershom Scholem, Karoly Kerényi. Il Protocollo d'intesa prevede l'organizzazione di progetti di ricerca comuni, l'organizzazione di eventi e la partecipazione di studenti del dottorato di ricerca in Filosofia di Pisa e Firenze ai Colloqui di Eranos, insieme a dottorandi di università svizzere, tedesche e francesi.
A lezione di psichiatria con il cinema d'autore
Studiare la psichiatria attraverso il cinema d'autore. Sono cinque i film che la professoressa Liliana Dell'Osso (foto), direttore della Scuola di specializzazione in psichiatria dell'Università di Pisa, ha selezionato insieme al dottor Riccardo Dalle Luche per fare lezione ai propri studenti. Il corso rappresenta uno degli strumenti che la clinica psichiatrica di Pisa utilizza per allargare la sensibilità clinica rispetto a condizioni ampiamente sottovalutate o mal diagnosticate nella pratica corrente. Il tema affrontato in questo nuovo percorso didattico sono i disturbi dello spettro autistico dell'adulto.
"I meccanismi della narrazione cinematografica – spiega Liliana Dell'Osso - consentono una partecipazione emotiva e favoriscono, laddove le vicende o i personaggi richiamano con verosimiglianza comportamenti e sintomi di pertinenza psichiatrica, una comprensione immediata e gradevole, secondo il fenomeno del cosiddetto 'godimento comprendente'".
Le proiezioni, aperte anche al pubblico, si svolgeranno al cinema Arsenale in vicolo Scaramucci a Pisa alle 16,30. Il programma parte il 5 febbraio con "Adele H." di François Truffaut (1975), a seguire il 19 febbraio "La solitudine dei numeri primi" di Saverio Costanzo (2010), quindi il 5 marzo "Inseparabili" di David Cronenberg (1988), e il 26 marzo "La conversazione" di Francis Ford Coppola (1974) per finire il 16 aprile con "L'amore bugiardo di David Fincher" (2014).
"I film d'autore che abbiamo scelto – ha concluso la professoressa Dell'Osso - spaziano dagli anni '70 al giorno d'oggi e raccontano vicende che possono esemplifcare come lo sviluppo di ben definiti quadri psicopatologici come ad esempio i disturbi deliranti, i disturbi gravi della condotta alimentare, le depressioni psicotiche o gravi disturbi di personalità mascherati da condotte iperadattative possano svilupparsi da nuclei sintomatici dello spettro autistico dell'adulto".
Ne hanno parlato:
La Repubblica Firenze
Il Tirreno Pisa
La Nazione Pisa
Tirreno.it
GoNews.it
Controcampus.it
StampToscana.it
PisaInformaFlash.it
Healthdesk.it
Asapress.it
Cameralook.it
A lezione di psichiatria con il cinema d'autore
Studiare la psichiatria attraverso il cinema d'autore. Sono cinque i film che la professoressa Liliana Dell'Osso, direttore della Scuola di specializzazione in psichiatria dell'Università di Pisa, ha selezionato insieme al dottor Riccardo Dalle Luche per i fare lezione ai propri studenti. Il corso rappresenta uno degli strumenti che la clinica psichiatrica di Pisa utilizza per allargare la sensibilità clinica rispetto a condizioni ampiamente sottovalutate o maldiagnosticate nella pratica corrente. Il tema affrontato in questo nuovo percorso didattico sono i disturbi dello spettro autistico dell'adulto.
"I meccanismi della narrazione cinematografica – spiega Liliana Dell'Osso - consentono una partecipazione emotiva e favoriscono, laddove le vicende o i personaggi richiamano con verosimiglianza comportamenti e sintomi di pertinenza psichiatrica, una comprensione immediata e gradevole, secondo il fenomeno del cosiddetto 'godimento comprendente'".
Le proiezioni, aperte anche al pubblico, si svolgeranno al cinema Arsenale in vicolo Scaramucci a Pisa alle 16,30. Il programma parte il 5 febbraio con "Adele H." di François Truffaut (1975), a seguire il 19 febbraio "La solitudine dei numeri primi" di Saverio Costanzo (2010), quindi il 5 marzo "Inseparabili" di David Cronenberg (1988), e il 26 marzo "La conversazione" di Francis Ford Coppola (1974) per finire il 16 aprile con "L'amore bugiardo di David Fincher" (2014).
"I film d'autore che abbiamo scelto – ha concluso la professoressa Dell'Osso - spaziano dagli anni '70 al giorno d'oggi e raccontano vicende che possono esemplifcare come lo sviluppo di ben definiti quadri psicopatologici come ad esempio i disturbi deliranti, i disturbi gravi della condotta alimentare, le depressioni psicotiche o gravi disturbi di personalità mascherati da condotte iperadattative possano svilupparsi da nuclei sintomatici dello spettro autistico dell'adulto".
Dall’Europa le prime valutazioni per i progetti di ricerca dell’Università di Pisa
Quasi 4,5 milioni di euro per dodici progetti di ricerca a cui partecipa l'Università di Pisa: sono questi i numeri dei primi contratti firmati nell'ambito di Horizon 2020 il nuovo programma quadro per la ricerca e l'innovazione dell'Unione Europea, che ha premiato l'Ateneo pisano selezionando dodici proposte presentate insieme a università di tutta Europa. «Sono progetti che vanno dalla ricerca di frontiera allo sviluppo tecnologico, dalla valorizzazione dei risultati della ricerca allo sviluppo dell'innovazione, dalla salute alla sicurezza alimentare – commenta la professoressa Ann Katherine Isaacs, delegata del rettore per i Programmi europei – Per il nostro Ateneo è un risultato sicuramente positivo, che ci auguriamo venga ampliato nelle prossime settimane, visto che ci sono ancora 75 proposte già presentate in attesa di esito che dovrebbero portare a Pisa altri significativi successi, nonché altre numerose proposte in preparazione».
La struttura di Horizon 2020 si compone di tre settori, "Excellent science", "Industrial leadership", "Societal challenges", sotto-programmi che racchiudono le diverse tipologie di progetti e finanziamenti. I progetti finanziati all'Università di Pisa nel primo anno di vita del programma coprono tutti e tre i pilastri di Horizon 2020, coinvolgendo sei dipartimenti - Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, Medicina clinica e sperimentale, Scienze della Terra, Chimica e chimica industriale, Ingegneria dell'Informazione, Informatica - e il Centro di Ricerca "E. Piaggio".
L'Ateneo pisano è capofila di uno dei dodici progetti, quello presentato dal professor Giuliano Manara, del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, intitolato "EMERGENT. Chipless multisensor Rfid for green networks", che ha ricevuto 270.000 euro e si occuperà di sensori innovativi basati su Tag Rfid a basso impatto ambientale. Significativo è il finanziamento assegnato al professor Antonio Bicchi, del Centro di Ricerca "E. Piaggio", per il progetto "SoMa. Soft-bodied intelligence for manipulation", che si è aggiudicato 1.617.250 euro per lo sviluppo di mani robotiche basate sulla tecnologia della "soft robotics". Dino Pedreschi, docente del dipartimento di Informatica e del KDD Lab dell'ISTI-CNR, è stato premiato per due progetti: "CIMPLEX. Bringing citizen, models and data together in participatory, interactive social exploratories" (170.000 euro) e "SoBigData" (360.000 euro), due ricerche che hanno al centro l'analisi dei big data. Marco Danelutto, sempre del dipartimento di Informatica, ha avuto 401.875 euro per "RePhrase. Refactoring parallel heterogeneous resource-aware applications - a Software Engineering approach", un progetto che prevede la sperimentazione di nuove e innovative metodologie e strumenti per lo sviluppo di applicazioni data-intensive e parallele.
Sono due le ricerche finanziate al professor Gianluca Brunori, del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali: il primo è "DIVERSIFOOD. Embedding crop diversity and networking for local high quality food systems", con 74.984 euro; il secondo è "SUFISA. Sustainable finance for sustainable agriculture and fisheries", con 383.000 euro, e sono progetti che si occupano di sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile.
Ci sono poi i finanziamenti assegnati ai docenti del dipartimento di Chimica e chimica industriale: Maurizio Persico ha avuto 329.745 euro per "TCCM. Theoretical chemistry and computational modelling", un progetto che si occuperà di elaborare modelli teorici e nuovi metodi di calcolo nell'ambito della chimica teorica e computazionale; e Fabio Di Francesco, che ha ottenuto 529.766 euro per "HEARTEN", una ricerca che vuole migliorare la qualità della vita di pazienti con scompenso cardiaco.
A Giuseppe Barillaro, del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, sono andati 258.061 euro per "SYNCHRONICS. Supramolecularly engineered architectures for Optoelectronics and Photonics", che ha l'obiettivo di sviluppare una nuova generazione di biochip fotonici con performance avanzate per il monitoraggio di biomolecole di interesse clinico. Paolo Vitti, del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, ha ottenuto 11.270 euro per "Euthyroid. Towards the elimination of iodine deficiency and preventable thyroid-related diseases in Europe", una ricerca che riguarda gli studi sulla tiroide e infine Luigi Folco, del dipartimento di Scienze della Terra, 20.625 euro per "EURO-CARES. European curation of astromaterials returned from the exploration of space", che si pone come obiettivo la realizzazione di un progetto per la costruzione di un centro europeo in cui ricevere e curare campioni di materiali extraterrestri raccolti dalle future missioni nello spazio.
Dall’Europa le prime valutazioni per i progetti di ricerca dell'Ateneo
Quasi 4,5 milioni di euro per dodici progetti di ricerca a cui partecipa l'Università di Pisa: sono questi i numeri dei primi contratti firmati nell'ambito di Horizon 2020, il nuovo programma quadro per la ricerca e l'innovazione dell'Unione Europea, che ha premiato l'Ateneo pisano selezionando dodici proposte presentate insieme a università di tutta Europa. «Sono progetti che vanno dalla ricerca di frontiera allo sviluppo tecnologico, dalla valorizzazione dei risultati della ricerca allo sviluppo dell'innovazione, dalla salute alla sicurezza alimentare – commenta la professoressa Ann Katherine Isaacs, delegata del rettore per i Programmi europei – Per il nostro Ateneo è un risultato sicuramente positivo, che ci auguriamo venga ampliato nelle prossime settimane, visto che ci sono ancora 75 proposte già presentate in attesa di esito che dovrebbero portare a Pisa altri significativi successi, nonché altre numerose proposte in preparazione».
La struttura di Horizon 2020 si compone di tre settori, "Excellent science", "Industrial leadership", "Societal challenges", sotto-programmi che racchiudono le diverse tipologie di progetti e finanziamenti. I progetti finanziati all'Università di Pisa nel primo anno di vita del programma coprono tutti e tre i pilastri di Horizon 2020, coinvolgendo sei dipartimenti - Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, Medicina clinica e sperimentale, Scienze della Terra, Chimica e chimica industriale, Ingegneria dell'Informazione, Informatica - e il Centro di Ricerca "E. Piaggio"
L'Ateneo pisano è capofila di uno dei dodici progetti, quello presentato dal professor Giuliano Manara, del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, intitolato "EMERGENT. Chipless multisensor Rfid for green networks", che ha ricevuto 270.000 euro e si occuperà di sensori innovativi basati su Tag Rfid a basso impatto ambientale. Significativo è il finanziamento assegnato al professor Antonio Bicchi, del Centro di Ricerca "E. Piaggio", per il progetto "SoMa. Soft-bodied intelligence for manipulation", che si è aggiudicato 1.617.250 euro per lo sviluppo di mani robotiche basate sulla tecnologia della "soft robotics".
Dino Pedreschi, docente del dipartimento di Informatica e del KDD Lab dell'ISTI-CNR, è stato premiato per due progetti: "CIMPLEX. Bringing citizen, models and data together in participatory, interactive social exploratories" (170.000 euro) e "SoBigData" (360.000 euro), due ricerche che hanno al centro l'analisi dei big data. Marco Danelutto, sempre del dipartimento di Informatica, ha avuto 401.875 euro per "RePhrase. Refactoring parallel heterogeneous resource-aware applications - a Software Engineering approach", un progetto che prevede la sperimentazione di nuove e innovative metodologie e strumenti per lo sviluppo di applicazioni data-intensive e parallele.
Sono due le ricerche finanziate al professor Gianluca Brunori, del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali: il primo è "DIVERSIFOOD. Embedding crop diversity and networking for local high quality food systems", con 74.984 euro; il secondo è "SUFISA. Sustainable finance for sustainable agriculture and fisheries", con 383.000 euro, e sono progetti che si occupano di sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile.
Ci sono poi i finanziamenti assegnati ai docenti del dipartimento di Chimica e chimica industriale: Maurizio Persico ha avuto 329.745 euro per "TCCM. Theoretical chemistry and computational modelling", un progetto che si occuperà di elaborare modelli teorici e nuovi metodi di calcolo nell'ambito della chimica teorica e computazionale; e Fabio Di Francesco, che ha ottenuto 529.766 euro per "HEARTEN", una ricerca che vuole migliorare la qualità della vita di pazienti con scompenso cardiaco.
A Giuseppe Barillaro, del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, sono andati 258.061 euro per "SYNCHRONICS. Supramolecularly engineered architectures for Optoelectronics and Photonics", che ha l'obiettivo di sviluppare una nuova generazione di biochip fotonici con performance avanzate per il monitoraggio di biomolecole di interesse clinico. Paolo Vitti, del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, ha ottenuto 11.270 euro per "Euthyroid. Towards the elimination of iodine deficiency and preventable thyroid-related diseases in Europe", una ricerca che riguarda gli studi sulla tiroide e infine Luigi Folco, del dipartimento di Scienze della Terra, 20.625 euro per "EURO-CARES. European curation of astromaterials returned from the exploration of space", che si pone come obiettivo la realizzazione di un progetto per la costruzione di un centro europeo in cui ricevere e curare campioni di materiali extraterrestri raccolti dalle future missioni nello spazio.
Ne hanno parlato:
Corriere Fiorentino
Tirreno Pisa
Nazione Pisa
Intoscana.it
PaginaQ
gonews.it
PisaInformaFlash.it
Un'idea teorica sviluppata a Pisa nella 'Top-10 Papers' di Nature
Un recente articolo di Nature [1] riporta e commenta la classifica delle 100 pubblicazioni più citate di tutti i tempi secondo "Web of Science", uno dei servizi bibliometrici più accreditati a livello internazionale. Tra le prime dieci pubblicazioni, per la precisione al settimo posto, compare con 47894 citazioni l'articolo "Development of the Colle-Salvetti correlation-energy formula into a functional of the electron density", pubblicato nel 1988 dalla rivista scientifica Physical Review B a nome dei ricercatori statunitensi C. Lee, W. Yang eR.G. Parr della University of North Carolina.
L'articolo descrive un metodo di calcolo, attualmente il più utilizzato da chimici e fisici computazionali che, come esplicitamente indicato nel titolo, si basa su un'elaborazione teorica pubblicata nel 1975 da due ricercatori che lavoravano a Pisa: Oriano Salvetti (nella foto in basso, a destra), a lungo professore di Chimica Fisica presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale nella nostra Università, e Renato Colle, oggi professore presso l'Università di Bologna (nella foto in basso, a sinistra).
Le ricerche basate su questi metodi di calcolo hanno portato a ben due premi Nobel per la Chimica: nel 1998 a W. Kohn e J. Pople per lo sviluppo di questi metodi e, molto più recentemente, nel 2013 a M. Karplus, M. Levitt e A. Warshel per la loro applicazione alla modellizzazione del comportamento degli enzimi, le molecole che catalizzano la quasi totalità dei processi biologici.
Se si escludesse l'ultimo riferimento ai processi enzimatici, le ricadute di queste ricerche sulla vita di tutti i giorni sarebbero difficili da comprendere per i non addetti ai lavori. Per convincersi del contrario, e intravedere quali enormi potenzialità applicative hanno queste ricerche, si può dire che mediante questi metodi si possono progettare "a tavolino" strutture molecolari con caratteristiche e proprietà pre-definite. A mero titolo esemplificativo si potrebbero citare due applicazioni che sono già molto diffuse: la progettazione di molecole per realizzare celle fotovoltaiche ad elevata efficienza, nel settore energetico, e la progettazione di farmaci per il trattamento di specifiche malattie, nel settore della salute dell'uomo.
In conclusione, possiamo dire che il successo in termini di citazioni di un'ottima idea, come quella di Salvetti e Colle, deriva prevalentemente dalle finalità di una ricerca scientifica: la creazione di nuovi metodi e strumenti di indagine recepiti per la loro utilità da un gran numero di ricercatori. E questa è un'attività a cui il gruppo pisano di chimica teorica, di cui Salvetti è stato cofondatore e pioniere, si è dedicato con successo, dalle sue origini nei lontani anni '50 fino ad oggi.
Roger Fuoco
Direttore del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale
*************
[1] R. Van Nordeen, B. Maher and R. Nuzzo, Nature 514, 550 (2014)
[2] C. T. Lee, W. T. Yang and R. G. Parr, Phys. Rev. B 37, 785-789 (1988)
[3] R. Colle and O. Salvetti, Theoret. Chim. Acta 37, 339-334 (1975)