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Ai docenti,
al personale amministrativo, tecnico e bibliotecario,
agli studenti,

negli ultimi giorni, su diversi giornali e su internet è circolata con insistenza la notizia di un presunto raddoppio delle indennità di carica del rettore, dei prorettori e dei direttori dei nuovi dipartimenti deciso dal CdA dell'Ateneo nella sua ultima seduta. Tale notizia si è basata su false affermazioni contenute nel comunicato di un'organizzazione sindacale di base e riportate, senza alcuna preventiva verifica, da diversi mass media.

Vi inoltro il documento di smentita che l'Ufficio Stampa ha inviato alle redazioni, che contiene l'indicazione dei reali contenuti di quanto deciso dal CdA, anche perché non tutti i giornali l'hanno pubblicata in modo integrale e continuano inoltre a essere diffusi da parte delle organizzazioni sindacali documenti contenenti cifre inesatte.

Il Rettore,
Massimo Augello

 

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Rettifica dell'Università di Pisa

palazzo Alla GiornataIn questi giorni, su alcuni organi di stampa sono continuate a circolare notizie false e cifre fantasiose circa un presunto raddoppio delle indennità di carica del rettore, dei prorettori e dei direttori dei nuovi dipartimenti, che avrebbe comportato un aumento delle spese a carico del Bilancio di Ateneo. Tutto questo nonostante una tempestiva e categorica smentita del rettore rilasciata lo stesso giorno della seduta del CdA a un importante quotidiano nazionale, l'unico che aveva sentito il dovere di verificare la fondatezza delle affermazioni riportate nel comunicato di un'organizzazione sindacale di base.

Nel constatare con rammarico che analogo comportamento non sia stato tenuto da altri organi di stampa – anche da chi solitamente è pronto a sollecitare commenti del rettore sulle più minute questioni –, al fine di rappresentare all'opinione pubblica in modo puntuale e corretto le decisioni assunte dal CdA dell'Ateneo, si precisa quanto segue.

La decisione di rimodulare alcune indennità di carica e gettoni (in particolare i gettoni di presenza dei componenti del CdA e l'indennità dei direttori di dipartimento, che costituisce il parametro per le altre) risponde all'esigenza di tener conto delle novità introdotte dalla legge di riforma dell'Università e dal nuovo Statuto, che modificano radicalmente compiti e funzioni dei singoli e degli organi, e concentrano in un numero limitato di figure e di strutture attività e responsabilità in precedenza distribuite in modo molto più ampio.

In quest'ottica, tuttavia, l'obiettivo che il CdA si è posto è stato quello di ridurre in modo sensibile la spesa complessiva prevista in Bilancio. È stato proprio il rettore che ha voluto che tale risparmio fosse di almeno il 20%, ancorché non vi fosse alcun obbligo di legge in tal senso.

Venendo, in concreto, alle cifre contenute nella delibera del CdA, si segnala che l'unico aumento percentualmente (ma non realmente) significativo è quello che riguarda i futuri consiglieri, il cui gettone di presenza passa da 162 a circa 320 euro lordo dipendente, per un compenso netto stimato (sulla base di una previsione di 15 sedute annue) in meno di 2.700 euro all'anno, a fronte di un impegno a tutto tondo per la complessiva gestione dell'Università!

Per quanto riguarda i direttori delle nuove strutture - che sono diminuiti da 60 a 20, con un significativo incremento non soltanto quantitativo dei loro compiti, visto che assumono anche la responsabilità delle attività didattiche e formative, che erano prima di competenza dei presidi – la loro indennità (alla quale è parificata quella dei prorettori), passerà da 5.050 euro lordo dipendente a circa 7.000 euro lordo dipendente all'anno (il che porta a un importo netto annuo di 3.500 euro rispetto ai 2.500 del passato).

Infine, l'indennità del rettore, ben lungi dal risultare "raddoppiata", passa, sempre su base annua, da 50.523 euro lordo dipendente a circa 56.000 euro lordo dipendente, mentre quella del prorettore vicario passa da 20.210 euro a circa 23.000 euro lordo dipendente, anche a seguito dell'autoriduzione, che entrambi hanno spontaneamente deciso, della propria indennità risultante dall'applicazione dei parametri tradizionali dell'Ateneo (Il che significa una indennità netta annua rispettivamente di circa 28.000 e 11.500 euro).

Una volta ristabilita la corretta entità degli aumenti (gli importi esatti saranno pubblicati sul sito dell'Ateneo non appena gli uffici competenti avranno finito di esaminare tutti gli aspetti tecnici della delibera del CdA) - come si vede ben lontani da quelli sbandierati con grande leggerezza - è difficile spiegare il balletto delle cifre e i titoloni dei giornali se non con la malafede di chi ha fornito false informazioni, le cui responsabilità l'Ateneo intende accertare, e con l'incapacità, a dire il vero inammissibile, di chi non ha saputo distinguere tra cifre "lordo dipendente" e "lordo amministrazione" (queste ultime più alte perché comprensive di contributi e altri oneri); e ha confrontato, dunque, importi attuali e futuri disomogenei e non confrontabili fra di loro, desumendone poi errate percentuali d'incremento ed esprimendo su questa base giudizi diffamatori. Eppure, sarebbe bastata una semplice e diretta verifica con l'Amministrazione per evitare tutto ciò!

Se il dissenso è normale e le critiche sono sempre possibili e persino auspicabili, specie quando si tratta di materie particolarmente delicate e di scelte che, come ricordava un editoriale di qualche giorno fa del caporedattore pisano de "Il Tirreno", possono apparire fuori sintonia con il clima che si respira nel Paese, tutt'altro che normale è presentare cifre false e formulare analisi fondate su un macroscopico travisamento dei fatti.

Del resto, sono proprio i fatti più recenti a dimostrare come l'Università di Pisa, il suo attuale vertice e i suoi organi collegiali – cui nello specifico spetta la responsabilità di riconoscere e valorizzare sempre e comunque le funzioni e i ruoli di tutti e di ciascuno, senza indulgere in atteggiamenti demagogici – siano particolarmente attenti e sensibili a quel che succede nel nostro Paese. Negli ultimi due anni, infatti, il nostro Ateneo – forse unico in Italia - ha realizzato una corposa manovra di assunzione di personale, che ha permesso ad alcune centinaia di ricercatori, amministrativi e tecnici, di uscire da una condizione di disoccupazione o di precariato; ha messo in atto una significativa riduzione delle tasse degli studenti, che ha mirato a salvaguardare soprattutto le fasce più deboli; ha continuato a praticare, pur fra tante difficoltà, una politica dei servizi agli studenti che non è seconda a nessuna in Italia per quantità e qualità e di forte sostegno alle loro istanze e alle loro esigenze.

Robot FACESabato 3 novembre, alle ore 10.30, la storica Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, nel cuore di Genova, ospiterà la presentazione di una ricerca all'avanguardia: un androide con sembianze femminili capace di riprodurre emozioni nelle espressioni facciali e interagire in modo empatico con gli esseri umani, usando la comunicazione non verbale, fatta di espressioni e sguardi.

"FACE", questo il nome del robot, acronimo di Facial Automaton for Conveying Emotions, è stato realizzato da un team di ricercatori del Centro di Ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa, guidati dal professor Danilo de Rossi, che hanno lavorato in collaborazione con la statunitense Hanson Robotics, di Dallas. Il robot è stato utilizzato per la prima volta alla Fondazione Stella Maris di Pisa per diversi esperimenti condotti su bambini affetti da autismo, chiamati a interpretare le espressioni facciali del robot sotto la guida di un terapista. I dati raccolti dall'interazione non verbale dei bambini con il robot serviranno a mettere a punto miglioramenti consistenti nei protocolli riabilitativi dei pazienti.


"L'interazione sociale del robot – spiega De Rossi, coordinatore del gruppo 'FACE team' e direttore del Centro 'Piaggio'- è resa possibile da microtelecamere poste nei suoi occhi e microfoni nelle orecchie, che le permettono di orientare lo sguardo verso l'interlocutore umano, analizzarne le espressioni facciali e la gestualità e inferire il suo stato emotivo. Le informazioni acquisite servono al robot per riprodurre l'espressione dello stato emotivo adeguato alla situazione".

Robot FACE 1

La complessa struttura del volto del robot comprende più di 32 motori posti tra l'epidermide e la struttura ossea, che funzionano in modo analogo ai nostri muscoli facciali, e che permettono di controllare ogni minimo movimento del viso e generare una enorme quantità di espressioni anche molto complesse, a partire da sei stati emotivi di base: rabbia, disgusto, paura, felicità, tristezza, sorpresa. La riconoscibilità dello stato emotivo espresso dal volto artificiale rende "FACE" particolarmente adatto nell'interazione con soggetti autistici.

"Data la natura artificiale del sistema – spiega Daniele Mazzei, ricercatore al Centro 'Piaggio' e parte del 'FACE team' assieme ai dottorandi Nicole Lazzeri e Abolfazl Zaraki - la comunicazione risulta nettamente semplificata e ridotta rispetto a quella umana e il soggetto affetto da autismo può concentrarsi su un numero limitato e facilmente riproducibile di espressioni emotive".

Pianeta Galileo L'Università di Pisa, così come quella di Firenze e di Siena, insieme all'Ufficio Scolastico Regionale, partecipano anche quest'anno all'edizione 2012 del Pianeta Galileo, la rassegna dedicata alla divulgazione della cultura scientifica nelle scuole, voluta e promossa dal Consiglio Regionale Toscano. L'inaugurazione si è tenuta lo scorso 29 ottobre, a Firenze, con la partecipazione dei rappresentanti delle varie istituzioni coinvolte e in particolare, per quanto riguarda l'Università di Pisa, dei professori Chiara Bodei e Marco Massai.

Il programma di quest'anno si presenta particolarmente ricco, comprendendo più di 282 eventi disseminati in tutta la Toscana, a conferma del successo di un'iniziativa che conta ormai otto edizioni. Le iniziative che avranno luogo da ora fino alla fine di aprile sono molteplici: lezioni-incontro, conferenze, visite ai laboratori, mostre e spettacoli teatrali. I ragazzi delle scuole avranno quindi l'occasione di avvicinarsi alla scienza e a chi se ne occupa e di alimentare la loro naturale curiosità.

Numerose le proposte pisane, tra le quali spiccano quelle dell'Università di Pisa, che oltre ad avere numerosi docenti impegnati personalmente in molte di queste, ha promosso lezioni, laboratori, e visite presso il Museo di Storia naturale e del territorio di Calci. Ha promosso inoltre, di concerto con la Fondazione Galileo Galilei, lezioni, laboratori, e visite anche presso il Museo degli Strumenti per il calcolo, per illustrare la storia della CEP, il primo calcolatore italiano costruito a Pisa. Infine ha organizzato percorsi e laboratori presso la Ludoteca Scientifica.

Altre iniziative partono dall'azione congiunta dell'Università e di altre strutture presenti sul territorio come ad esempio l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (visite guidate e la masterclass 'fisica delle particelle'), la Provincia di Pisa (visite e laboratori presso l'Orto Botanico e il Museo di Veterinaria di Pisa) e dall'associazione La Limonaia (che ospita tra l'altro il seminario proposto dall'Associazione musicale "Il Rossignolo", in collaborazione con dipartimento di Fisica e cinque pomeriggi di aggiornamento per docenti e studenti universitari, in collaborazione con dipartimenti di Informatica, di Biologia, di Fisica).

Il programma completo si può trovare alla pagina: http://www.pianetagalileo.it

Il calendario delle iniziative pisane è consultabile a questo link.

Fiera RussiaL'Università di Pisa sarà protagonista, insieme all'intero Network delle Università Toscane (TUNE), alla Fiera "Studiare in Italia", che si terrà in Russia sabato 10 e domenica 11 novembre, rispettivamente a Mosca e Kazan. A rappresentare l'Ateneo pisano ci sarà il professor Marco Guidi, prorettore per la Promozione dell'internazionalizzazione, che presenterà l'offerta didattica pisana insieme al professor Pietro Tonutti, della Scuola Sant'Anna.

La Fiera, organizzata dalla società "Studies & Careers" in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Mosca, rappresenta la prima occasione per gli studenti russi per confrontarsi contemporaneamente con le più prestigiose istituzioni formative italiane, dalle università statali a quelle private, dalle scuole di arte e design a quelle di lingua italiana.

Atlante della corruzioneA che cosa è dovuta la diffusione della corruzione in Italia? Su quali meccanismi di riproduzione si basa? E quali sono i suoi effetti sul sistema politico ed economico del Paese? Sono queste alcune delle domande da cui parte l'«Atlante della corruzione» (Edizione Gruppo Abele, 2012), l'ultimo libro di Alberto Vannucci, docente del dipartimento di Scienze politiche dell'Università di Pisa, uscito lo scorso settembre. Un Atlante, appunto, che analizza il caso Italia, dando le coordinate del fenomeno corruzione, tenendo insieme il profilo della ricerca e quello pratico, di proposta e di riforma. "L'idea del libro – spiega Vannucci – è nata nell'ambito del master su «Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione» che dirigo ormai da tre anni e a cui collaborano «Libera» e l'associazione «Avviso Pubblico»".

Ma quale quadro emerge dell'Italia? I dati e le classifiche presentati nell'Atlante non offrono una visione molto confortante. Tanto per fare alcuni esempi, applicando una stima della World Bank, l'onere della corruzione sui bilanci pubblici italiani è nella misura di circa 50-60 miliardi di euro l'anno. E ancora: in una recente rilevazione di Eurobarometer 2012, il 12 per cento dei cittadini italiani si è visto chiedere una tangente nei 12 mesi precedenti, contro una media europea dell'8 per cento. Insomma, numeri da "maglia nera" che pongono il nostro Paese agli ultimi posti delle classifiche internazionali. "Non esiste una corruzione 'buona' – continua Vannucci – il fenomeno ha sempre effetti devastanti in termini di costi economici e sociali, ancora più preoccupanti quando va a inquinare gli stessi processi politici democratici".

Il problema è dunque "che fare". L'ultima parte dell'Atlante passa in rassegna i possibili strumenti di contrasto della corruzione. Gli approcci in questo caso sono fondamentalmente due: dall'alto, attraverso politiche decise in modo verticistico dagli Stati, e dal basso, grazie a movimenti di opinione che fanno leva sul coinvolgimento e sulla partecipazione dei cittadini. "Considero molto questa seconda opzione più efficace – commenta Vannucci – e anche in Italia sono state avviate iniziative rilevanti in questo senso, penso ad esempio alla «carta di Pisa», un codice etico per gli amministratori locali che è già stato adottato da molti comuni e province, oppure al ruolo di associazioni come «Libera», «Avviso Pubblico», o «SignoriRossi» a cui le vittime di corruzione possono rivolgersi per avere assistenza legale gratuita, ma anche alle Università, che attraverso corsi e iniziative di formazione possono contribuire a diffondere la cultura della legalità".

Guarda l'intervento di Alberto Vannucci a "Le Storie", la trasmissione di RaiTre condotta da Corrado Augias. 


Alberto Vannucci

 

Martedì, 30 Ottobre 2012 16:45

Eletti i cinque componenti interni del CdA

Seggio elettoraleSi sono concluse le elezioni, previste per lunedì 29 e martedì 30 ottobre 2012, dei cinque componenti interni del Consiglio di Amministrazione dell'Università di Pisa, di cui quattro componenti individuati fra i candidati appartenenti ai professori e ricercatori dell'Ateneo e uno individuato fra i candidati appartenenti al personale tecnico-amministrativo. L'affluenza alle urne è stata di circa l'81% per quanto riguarda i docenti e del 55,5% per i tecnici-amministrativi.

I candidati per il personale docente erano i professori:

• Gianfranco Denti, ordinario del dipartimento di Chimica e chimica industriale, che ha avuto 63 preferenze;

• Mauro Ferrari, ordinario del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in medicina e chirurgia, che ha avuto 211 preferenze;

• Claudio Palazzolo, ordinario del dipartimento di Scienze politiche, che ha avuto 222 preferenze;

• Paolo Paolicchi, associato del dipartimento di Fisica, che ha avuto 25 preferenze;

• Paolo Rossi, ordinario del dipartimento di Fisica, che ha avuto 183 preferenze;

• Marco Santagata, ordinario del dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica, che ha avuto 158 preferenze;

• Giovanni Stea, ricercatore del dipartimento di Ingegneria dell'informazione, che ha avuto 245 preferenze;

• Sandra Vitolo, ordinario del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, che ha avuto 160 preferenze.

I candidati per il personale tecnico-amministrativo erano:

• Francesco Giorgelli, del dipartimento di Farmacia, che ha avuto 407 preferenze;

• Andrea Lapi, dell'amministrazione centrale, che ha avuto 396 preferenze.

Sono dunque risultati eletti i professori Giovanni Stea, Claudio Palazzolo, Mauro Ferrari e Paolo Rossi e il dottor Francesco Giorgelli. Il loro mandato dura tre anni accademici ed è rinnovabile una sola volta consecutivamente.

La Commissione di seggio era composta dal presidente, la professoressa Gigliola Vaglini, dalla segretaria Elena Tonsini, e dai membri Andrea Brongo, Gianluca Colabianchi e Laura La Penna. Il supporto organizzativo è stato assicurato dall'Ufficio elettorale dell'Ateneo.

Venerdì, 26 Ottobre 2012 14:40

Il Museo della Grafica diventa multimediale

Museo della GraficaIl Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi inaugura il nuovo punto di accoglienza e diventa multimediale. Alla presenza del professor Alessandro Tosi e dell'assessore comunale alla cultura Silvia Panichi, rispettivamente direttore e presidente del Museo, è stato aperto al pubblico l'ingresso restaurato con la nuova biglietteria e il nuovo bookshop, rinnovati anche grazie ai nuovi strumenti tecnologici che aiuteranno i visitatori a entrare in contatto diretto e conoscere meglio le collezioni e le opere in mostra.

Con lo scopo di rendere immediatamente visibili e fruibili contenuti poco accessibili ai visitatori tramite un'interazione di tipo "touch screen", il Museo si è dotato di una lavagna interattiva multimediale (LIM), che è stata progettata secondo sezioni tematiche dedicate alla storia delle collezioni, alle mostre temporanee, ai laboratori didattici, ai laboratori creativi per famiglie, ai workshop per adulti e all'archivio multimediale. Il progetto, realizzato grazie a un finanziamento della Regione Toscana, ha infatti previsto la sperimentazione e l'applicazione di tecnologie informatiche avanzate per la fruizione delle collezioni e delle molteplici attività espositive e museali a queste connesse, realizzate grazie al supporto tecnico e scientifico del Laboratorio di Cultura digitale e del dipartimento di Informatica dell'Università di Pisa.

Museo Grafica LIMLe informazioni del "Museo multimediale" della LIM sono state rese disponibili anche per i "visitatori virtuali" nell'apposita sezione creata e inserita sul sito del Museo (www.museodellagrafica.unipi.it). Questa nuova sezione è stata progettata per essere un contenitore di immagini e video e allo stesso tempo un archivio digitale interattivo: con il contributo del Laboratorio video e fotografia dell'Università di Pisa sono state realizzate videointerviste inedite a studiosi d'arte che contribuiscono ad approfondire la conoscenza delle opere in mostra e a conservare la memoria delle collezioni.

 

Museo Grafica gioielliPresso il rinnovato bookshop del Museo sarà possibile trovare tutti i cataloghi delle mostre temporanee ospitate nel passato e attualmente in corso, riproduzioni delle stampe più rappresentative di ogni esposizione e un'accurata selezione di testi dedicati alle arti grafiche e alla storia culturale della città. Oltre alla linea di cancelleria personalizzata con il logo del Museo della Grafica, di grande interesse sono gli articoli di abbigliamento e di oggettistica personalizzata con il logo dell'Università di Pisa, grazie all'accordo con la Pisa University Press. Ampliato e arricchito è il settore del bookshop dedicato all'esposizione e alla vendita di gioielli in pietre dure e minerali da collezione, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale e del Territorio dell'Università di Pisa. Il Museo inoltre propone una scelta di pregiata Carta Magnani e alcuni prodotti artigianali locali lavorati a mano.

Guarda su Facebook la galleria fotografica dell'inaugurazione. 

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa
PisaNotizie.it 

Sono 69 le proposte presentate da docenti dell'Università di Pisa, in qualità di responsabili di Unità di ricerca, che il MIUR ha finanziato nell'ambito dei Progetti di ricerca di interesse nazionale (PRIN). Sono nove, inoltre, i docenti dell'Ateneo che hanno ottenuto fondi come coordinatori nazionali dei progetti, per un importo complessivo di quasi sette milioni di euro. È questo il risultato del bando PRIN 2010-2011, di cui sono state appena pubblicate le relative graduatorie, che assegnava un finanziamento complessivo di oltre 170 milioni di euro, suddiviso tra le 14 aree disciplinari del MIUR.

I professori dell'Ateneo pisano che faranno da capofila dei progetti sono:

- Carlo Baroni, del dipartimento di Scienze della terra, titolo del progetto: "Dinamica dei sistemi morfoclimatici in risposta ai cambiamenti globali e rischi geomorfologici indotti", finanziamento complessivo: 488 mila euro;

- Giovanna Colombini, del dipartimento di scienze politiche, titolo del progetto "Eguaglianza nei diritti fondamentali nella crisi dello stato e delle finanze pubbliche: una proposta per un nuovo modello di coesione sociale con specifico riguardo alla liberalizzazione e regolazione dei trasporti", finanziamento complessivo di 512 mila euro;

- Maria Perla Colombini, del dipartimento di Chimica e chimica industriale, titolo del progetto: "Sostenibilità nei beni culturali: dalla diagnostica allo sviluppo di sistemi innovativi di consolidamento, pulitura e protezione", finanziamento complessivo: 820 mila euro;

- Francesco D'Errico, del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, titolo del progetto: "Sviluppo ed applicazione di nuovi materiali dosimetrici per radiazioni ionizzanti", finanziamento complessivo: 796 mila euro;

- Pierpaolo Degano, del dipartimento di Informatica, titolo del progetto: "Security Horizons", finanziamento complessivo: 572 mila euro;

- Alberto Del Guerra, del dipartimento di Fisica, titolo del progetto: "INSIDE: Soluzioni Innovative per la Dosimetria 'in-beam' in adroterapia oncologica", finanziamento complessivo: 977 mila euro;

- Eleuterio Ferrannini, del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, titolo del progetto: "Nuovi aspetti nella patogenesi e trattamento dell'obesità", finanziamento complessivo: 922 mila euro;

- Giacomo Lorenzini, del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, titolo del progetto: "Progettare la città verde nell'era del cambiamento globale: funzioni degli alberi urbani e loro adattabilità nelle future condizioni climatiche - TreeCity", finanziamento complessivo: 812 mila euro;

- Marco Santagata, del dipartimento di Filologia, letteratura e linguistica (titolo del progetto: "Per una Enciclopedia dantesca digitale", finanziamento complessivo: 775 mila euro.

Ne hanno parlato:
Nazione Pisa
Tirreno Pisa
PisaInformaFlash.it
StampToscana.it
GreenReport.it

GuidoTonelli2Mercoledì 31 ottobre, alle ore 17, il professor Guido Tonelli terrà una relazione nell'Area della ricerca del CNR di San Cataldo su "La scoperta del bosone di Higgs ad LHC", organizzata nell'ambito del ciclo di seminari di divulgazione scientifica "Areaperta - parlando di scienza". Il docente, che insegna Fisica generale nella nostra Università e che è ricercatore associato all'INFN, ha condotto ricerche in fisica delle alte energie in esperimenti al CERN e al Fermilab (USA). Il professor Tonelli ha dedicato gli ultimi venti anni della sua carriera alla ricerca del bosone di Higgs e di segnali di nuova fisica oltre il Modello Standard. Ha lavorato con l' esperimento CMS al CERN a partire dal 1993 e ha servito come spokesperson di CMS nel 2010 e 2011. In tale ruolo ha tenuto al CERN, nel dicembre 2011, uno dei due seminari che hanno presentato la prima evidenza del bosone di Higgs a una massa di 125GeV, risultato che è stato confermato dall'annuncio della scoperta avvenuta nel luglio scorso.

Il professor Guido Tonelli ha sintetizzato i contenuti dell'intervento che terrà al CNR in un articolo pubblicato da "L'Unità" il 14 ottobre con il titolo "La rivoluzione del bosone. Ecco come in sette mesi la fisica moderna è cambiata per sempre". Ne riportaimo di seguito il testo.


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Il Modello Standard

Il bosone di Higgs non è una particella come le altre, è la pietra angolare che sorregge l' intero edificio del Modello Standard delle interazioni elementari. Ad oggi, questa teoria costituisce la migliore descrizione di tutto quanto ci circonda. Il Modello Standard descrive la materia come composta di particelle elementari (quark e leptoni) che interagiscono fra loro attraverso lo scambio di portatori di forze: il leggerissimo fotone, la familiare particella di luce che ha massa a riposo nulla e trasporta le interazioni elettromagnetiche; i pesanti, W e Z, che hanno valso il premio Nobel a Carlo Rubbia nel 1984 e che sono responsabili dei decadimenti radioattivi legati alla forza debole; i gluoni che tengono insieme protoni, neutroni e nuclei mediante l'interazione forte. Il Modello Standard è una teoria semplice che sposa in maniera elegante meccanica quantistica e relatività speciale, le due colonne portanti della fisica del XX secolo. Dalla teoria si sono ricavate centinaia di previsioni su quantità misurabili che sono state tutte verificate sperimentalmente con grande precisione. Tutte tranne una visto che, fino a poco tempo fa, il componente piu' importante, il bosone di Higgs, era riuscito a sfuggire a tutte le ricerche.

LHCCos'è il bosone di Higgs e perchè è cosi' importante

È la particella che, secondo un meccanismo proposto indipendentemente, nel 1964, da due fisici belgi, Robert Brout e Francois Englert e da un fisico scozzese, Peter Higgs, è responsabile della incredibile differenza di massa fra fotoni da un lato e W e Z dall' altro lato. È la manifestazione di un campo invisibile che occupa ogni angolo dell' universo ed assegna una specifica massa ad ogni altra particella. Come conseguenza di questo meccanismo, che si è instaurato una frazione di secondo dopo il big-bang, gli ingredienti caotici dell' universo primordiale hanno cominciato ad attrarsi l'un l'altro per formare atomi, gas, galassie, pianeti e, in ultima analisi, anche noi. Senza il bosone di Higgs non solo il Modello Standard non starebbe in piedi ma non si riuscirebbe a capire nulla dell' Universo che ci circonda.

Una caccia durata oltre trent'anni

La ricerca del bosone di Higgs ha impegnato gli sforzi di ricercatori del mondo intero per oltre trent'anni. Tutti i tentativi condotti in Europa e negli Stati Uniti negli anni '80 e '90 utilizzando gli esperimenti piu' sofisticati e gli acceleratori fino a quel momento piu' moderni, si sono rivelati infruttosi. Per questo è stato deciso di costruire, il Large Hadron Collider, LHC, il piu' complesso apparato di ricerca mai concepito dall' umanità. Un acceleratore costituito da migliaia di magneti superconduttori, che si sviluppa per 27km, 100 metri nel sottosuolo, alla frontiera fra Francia e Svizzera nei pressi di Ginevra. In LHC fasci di protoni accelerati a velocità prossime a quelle della luce vengono fatti urtare in collisioni di altissima energia per produrre e studiare nuovi stati della materia. LHC può essere visto come una enorme macchina del tempo. Minuscoli brandelli di materia vengono esposti ad energie e temperature simili a quelle che si registravano nell' universo primordiale con la speranza di produrre ed identificare particelle mai osservate fino ad ora. Due giganteschi occhi elettronici, analizzano centinaia di milioni di collisioni al secondo registrando su disco soltanto quelle piccola frazione che potrebbe contenere eventi interessanti. Sono i grandi apparati di ricerca di ATLAS e CMS, moderne cattedrali delle tecnologie piu' avanzate, grandi ciascuno quanto un edificio di 5 piani, la cui costruzione e messa in opera ha richiesto venti anni di lavoro di migliaia di scienziati ed ingegneri di tutte le parti del mondo. Fra essi oltre 600 italiani, organizzati dall' Istituto Italiano di Fisica Nucleare, spesso in posizioni di rilievo all' interno delle grandi collaborazioni, e moltissimi studenti e giovani ricercatori impiegati nelle operazioni piu' complicate e difficili.


LHC 2La scoperta

Il momento cruciale, tanto atteso per anni, si è intravisto, per la prima volta, alla fine del 2011. Quando, analizzando i dati appena raccolti, entrambi gli esperimenti hanno indicato al mondo che qualcosa stava succedendo intorno ad una massa di 125GeV. Per la prima volta, due esperimenti indipendenti vedevano segnali coerenti, che, per quanto ancora deboli, indicavano con chiarezza la possible presenza della particella tanto a lungo ricercata. La prudenza e la pazienza che accompagna il nostro lavoro ci suggerirono di attendere nuovi dati prima di sciogliere la riserva e di accumulare ulteriore evidenza prima di rimuovere ogni dubbio residuo.

Questo è avvenuto molto rapidamente con la presa dati del 2012. Dopo soli tre mesi dall' inizio del nuova raccolta di dati, non appena si è visto che il segnale osservato a 125GeV nel 2011, ricompariva nei dati del 2012 esattamente nello stesso posto ed ancora in entrambi gli esperimenti, si sono sciolte le riserve ed è stata annunciata al mondo la nuova scoperta.

Alcune risposte ed una nuova serie di domande

La nuova particella scoperta ad LHC sembra avere tutte le caratteristiche previste per il bosone di Higgs. Siamo quindi sulla buona strada per capire cos' è avvenuto un centesimo di miliardesimo di secondo dopo il big-bang. Oggi sappiamo che in quell' istante, con l' instaurarsi del campo di Higgs, la forza debole venne definitivamente separata dalla forza elettromagnetica e quark e leptoni acquistarono quelle masse cosi' peculiari che hanno consentito la nascita degli atomi, lo sviluppo della chimica e dato il via a quella evoluzione dell' universo della quale noi stessi, fragili abitanti del pianeta Terra, siamo un risultato.

Mentre si celebra il raggiungimento di questo obiettivo di portata storica, le questioni aperte sono ancora molte. Anzitutto si tratta veramente del bosone di Higgs? Ha precisamente tutte le caratteristiche previste dal Modello Standard? Oppure presenta anomalie che potrebbero suggerire la presenza di nuova fisica oltre il Modello Standard?

Nello stesso momento in cui si celebra un altro trionfo del Modello Standard, sappiamo già che esso rimane tutt'ora, anche includendo il bosone di Higgs, una teoria incompleta. Non spiega molti fenomeni che giocano un ruolo fondamentale nel nostro universo quali materia ed energia oscura o l' asimmetria fra materia ed antimateria. Non sappiamo a quale scala di energia sarà possible trovare risposte ad alcune di queste domande. Oggi abbiamo a disposizione una nuova particella che, essendo sensibile, per il ruolo che gioca, ad ogni nuovo stato della materia, potrebbe portare a nuove, ulteriori sorprese. Gli esperimenti di LHC sono solo all'inizio di una esplorazione che durerà per lo meno per altri 20 anni. Rimanete in ascolto.

Guido Tonelli
docente di Fisica generale 


Venerdì, 19 Ottobre 2012 13:38

Le immatricolazioni a quota 7.400

Matricolandosi 1Hanno raggiunto quota 7.400 le immatricolazioni ai corsi di laurea triennale e a ciclo unico dell'Università di Pisa, con una flessione di circa il 6 per cento rispetto allo scorso anno, e hanno superato quota 1.100 le iscrizioni al primo anno delle lauree magistrali, con una crescita superiore a 13 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Sono questi i dati, ancora provvisori, dei nuovi iscritti per l'anno accademico 2012-2013, elaborati dall'Ufficio programmazione, valutazione e statistica dell'Ateneo alla data del 15 ottobre, confrontati con quelli presi alla stessa data dell'anno passato.

Precisamente, gli immatricolati sono 7.394 contro i 7.890 registrati lo scorso anno. La modesta flessione è dovuta a un insieme di fattori, tra i quali un ruolo centrale è rivestito dal fisiologico assestamento dopo anni di crescita pressoché continua, anche in controtendenza rispetto ai dati nazionali. Se infatti l'ultima indagine di Almalaurea indica che le immatricolazioni negli atenei italiani sono diminuite del 15% tra 2004 e 2011, nello stesso periodo l'Università di Pisa ha visto crescere i suoi immatricolati di quasi due punti percentuali. Un altro fattore è rappresentato dall'attivazione del numero programmato in alcuni corsi che fino allo scorso anno non lo prevedevano, come nel caso di Lingue e letterature straniere e di Scienze naturali e ambientali.

Per il resto, influiscono gli aspetti più generali legati alla situazione del Paese, con una crisi economica che rende difficile per molte famiglie sostenere le spese di studio dei propri figli e con il conseguente timore che le difficoltà occupazionali in diversi casi non siano superate dal raggiungimento del titolo universitario.

L'elaborazione statistica sugli immatricolati 2012-2013 è la prima che non tiene conto delle facoltà e dei vecchi dipartimenti, basandosi invece sulle 20 strutture dipartimentali che sono entrate in funzione il 19 settembre.

Tra questi dipartimenti, quelli che segnano i maggiori incrementi in valore assoluto sono Civiltà e forme del sapere, con 44 immatricolati in più rispetto allo scorso anno, pari all'8,2%, Chimica e chimica industriale (+43 e +26,4%), Scienze agrarie alimentari e agro-ambientali (+33 e +16,1%), Informatica (+20 e +11,2%), Scienza della terra (+16 e +26,7%) e Medicina clinica e sperimentale (+16 e +4,1%).

In numeri assoluti, i dipartimenti con più immatricolati sono Economia e management con 1.020, Ingegneria civile e industriale con 790 e Giurisprudenza con 653, seguiti da Ingegneria dell'informazione, Civiltà e forme del sapere e Filologia letteratura e linguistica, tutti compresi tra 584 e 582.

matricolandosiSono in decisa crescita, come detto, gli studenti iscritti al primo anno delle lauree magistrali. Il loro numero complessivo, sempre alla data del 15 ottobre, è salito dai 995 dello scorso anno a 1.130, con un aumento percentuale di 13,6 punti.

In questo caso, i dipartimenti che hanno registrato il maggior aumento di immatricolati in valori assoluti sono Ingegneria civile e industriale (+77 e +137,5%), Economia e management (+24 e +15,6%), Filologia letteratura e linguistica (+23 e +17%), Ingegneria dell'energia dei processi dei sistemi del territorio e delle costruzioni (+19 e +29,7%), Scienza della terra (+17 e +170%) e Scienze agrarie alimentari e agro-ambientali (+12 e +38,7%).

In termini assoluti, i dipartimenti con più iscritti al primo anno delle lauree magistrali sono Economia e management con 178, Filologia letteratura e linguistica con 158 e Ingegneria civile e industriale con 133.

I termini per immatricolarsi ai corsi di laurea di primo livello e ai corsi di laurea a ciclo unico andranno avanti fino al 31 ottobre con il pagamento di una mora di 50 euro, fino al 30 novembre con una mora di 100 euro e fino al 31 dicembre con una mora di 150 euro. Oltre il 31 dicembre 2012 non sarà più possibile immatricolarsi. Per i corsi di laurea magistrale la scadenza è fissata al 31 dicembre, senza pagamento di mora.

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Tirreno Pisa
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