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Giovedì, 12 Aprile 2012 14:44

Professoressa Ada Carlesi

carlesiLa Professoressa Ada Carlesi si è laureata nel 1975 in Economia e Commercio all'Università di Pisa, iniziando subito dopo il percorso post-laurea alla Scuola Sant'Anna, dove, dopo il diploma di perfezionamento conseguito nel 1978, è divenuta ricercatore nel 1981. Dal 1984 si è trasferita alla Facoltà di Economia dell'Ateneo pisano, divenendo nel 1992, a seguito di vincita di concorso nazionale, professore associato di Economia e Gestione delle Imprese e, dal 2000, professore ordinario di Finanza Aziendale.

Ha svolto un'intensa attività didattica sia nei corsi di insegnamento della Facoltà di Economia che nel corso interfacoltà in Economia e Legislazione dei Sistemi Logistici, nonché all'interno del Dottorato in Istituzioni Finanziarie e Impresa e nei master in Finanza promossi dalla Facoltà di Economia, alla quale ha affiancato un rilevante impegno organizzativo. È stata Vice-preside con delega alla didattica della Facoltà dal 2004 al 2010; Presidente del corso di laurea specialistica in Finanza Aziendale e Mercati finanziari dal 2003 al 2011; Direttore, sino al 2010, dei master di Facoltà in Corporate finance & banking e in Gestione del rischio nei mercati finanziari. L'impegno negli organi istituzionali, già consistito nella partecipazione al Comitato Spin-off dell'Ateneo sino al 2008, continua anche oggi con la carica di Prorettore per le Politiche di bilancio dell'Ateneo.

Significativa è stata l'attività scientifica della professoressa Ada Carlesi, che si è indirizzata prevalentemente su tre filoni di indagine, al cui interno ha anche coordinato gruppi di ricerca finanziati dal Miur, dalla Comunità Europea e dalla Regione Toscana: la finanza per l'innovazione e le problematiche economico-finanziarie collegate alla nascita di imprese innovative; le problematiche di sviluppo dell'impresa minore con particolare riguardo al ruolo della finanza come stimolo/vincolo allo sviluppo stesso; la valutazione del rischio economico-finanziario d'impresa e dei progetti di investimento.

Numerosi sono gli scritti su tali tematiche, pubblicati con importanti editori e su rilevanti riviste nazionali. Tra i contributi monografici sulle prime due linee di ricerca si ricordano, in particolare, i volumi "Il problema finanziario nell'economia della nuova impresa" e "Fattori di sviluppo e vincoli alla crescita dell'impresa artigiana". Numerosi i saggi, tra i quali "La finanza di supporto all'innovazione", pubblicato nel volume da lei curato Finanza per l'innovazione (Franco Angeli editore), "Le politiche finanziarie di impresa nelle fasi di nascita e primo sviluppo dell'impresa" e "Capitale di rischio ed innovazione nelle nuove piccole imprese", pubblicato sulla rivista di "Economia e Politica industriale", nonché altri numerosi contributi che hanno indagato, dal punto di vista teorico e applicativo, le interrelazioni tra la finanza e la nascita e lo sviluppo di imprese innovative. In questa direzione è stato approfondito specificamente anche il ruolo che possono assumere gli investitori istituzionali in capitale di rischio, come nel saggio "Il finanziamento dell'impresa innovativa: ruolo ed effetti della presenza del Private Equity".

Sul terzo filone di ricerca deve essere almeno menzionato il volume "Profili strutturali ed economico-finanziari delle imprese manifatturiere toscane", pubblicato con Franco Angeli, che ha messo in evidenza i punti di forza e i profili critici di tipo economico-finanziario delle varie tipologie di imprese che compongono l'intero sistema manifatturiero toscano.

Per la caratterizzazione dei suoi studi, svariate sono state le occasioni di collaborazione scientifica della professoressa Carlesi con importanti imprese del territorio: tra le altre, la SAT, per l'indagine sulla valutazione dell'impatto economico complessivo dell'Aeroporto Galilei di Pisa sul territorio di insediamento, e la Solvay spa di Rosignano, per un'analoga analisi. Da ultimo, la sua riflessione è rivolta alle significative tematiche della responsabilità sociale dell'impresa e della finanza etica, della quale sta esplorando soprattutto la valutazione dei progetti di investimento e la valutazione del rischio degli investimenti "etici".

Giovedì, 12 Aprile 2012 14:43

Professor Adriano Martinelli

martinelliNato a Capannori nel 1949, il professor Adriano Martinelli si è laureato in Chimica all'Università di Pisa nel 1972, ottenendo allo stesso tempo il Diploma della Classe di Scienze della Scuola Normale Superiore. Dal 1976 svolge attività di didattica e ricerca al Dipartimento di Scienze Farmaceutiche di Pisa, come contrattista, ricercatore e professore associato. Dal 2000 è professore ordinario di Chimica Farmaceutica.

L'attività didattica del professor Martinelli si è svolta principalmente nella Facoltà di Farmacia, dove ha tenuto insegnamenti di Chimica Generale e di Chimica Farmaceutica e dove è stato presidente del corso di laurea in Controllo Qualità del Farmaco. È stato uno dei principali promotori e organizzatori e quindi il direttore del Centro di Calcolo della Facoltà, oltre a esserne per vari anni il responsabile per i Rapporti Internazionali.

Il professor Adriano Martinelli è stato presidente della Sezione Toscana della Società Chimica Italiana e ha fatto parte del Consiglio Direttivo della Divisione di Chimica Farmaceutica della Società Chimica Italiana. È autore di oltre 100 pubblicazioni su prestigiose riviste internazionali di chimica farmaceutica.

Le attività di ricerca del professor Martinelli sono state principalmente rivolte all'applicazione di tecniche di chimica computazionale in vari settori della chimica farmaceutica, aventi lo scopo di interpretare i meccanismi di interazione e di progettare nuovi composti con attività farmacologica ottimale. In particolare, si è occupato di:

a) calcolo di proprietà molecolari (elettroniche e steriche) di composti biologicamente attivi, mediante l'uso di calcoli di meccanica quantistica e meccanica classica (agonisti e antagonisti di recettori accoppiati con le proteine G, inibitori enzimatici);

b) modellazione molecolare di macromolecole biologiche (recettori transmembranali ed enzimi) mediante tecniche di omologia e calcoli di meccanica e dinamica molecolare;

c) studi di "docking" di complessi ligando-recettore mediante metodi manuali e automatici;

d) studi di "modelli farmacoforici" e di "modelli 3D-QSAR" per la scoperta di nuovi composti biologicamente attivi, anche attraverso l'uso di "virtual screening" su database molecolari.

Il professor Martinelli è stato uno dei primi ricercatori in Italia a introdurre le metodologie di chimica computazionale e, più in generale, di "computer aided drug design" nella Chimica Farmaceutica, contribuendo cosi a modernizzare questa disciplina nell'Ateneo di Pisa e a portarla a livello dei più alti standard internazionali. Ha trasportato queste sue competenze anche nella didattica sia del corso di laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, sia nei corsi di dottorato della Facoltà di Farmacia.

All'inizio degli anni Novanta, il professor Adriano Martinelli è stato tra gli organizzatori delle prime Scuole di Chimica Computazionale applicata alla Chimica Farmaceutica, nelle quali si sono formati molti dei migliori ricercatori italiani di questo settore. Si deve anche al lavoro di queste Scuole il grosso salto qualitativo che tutta la Chimica Farmaceutica italiana ha conosciuto negli ultimi venti anni.

Giovedì, 12 Aprile 2012 14:41

Professor Danilo Emilio De Rossi

derossiIl professor Danilo Emilio De Rossi si è laureato con lode in Ingegneria Chimica all'Università di Genova nel 1976. Dopo un'esperienza al Laboratorio di Microelettronica di Grenoble, sede del Commissariato per l'Energia Atomica, è diventato ricercatore a contratto all'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa. Nel 1982 è diventato ricercatore alla Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa, nel 1987 professore associato e nel 1994 professore straordinario. Dal 1997 è ordinario di Bioingegneria Elettronica.

Tra il 1982 e il 1997 il professor De Rossi ha svolto la sua attività al Centro "Enrico Piaggio" dell'Ateneo pisano, divenendone il primo direttore nel 1998, quando il Centro si è trasformato in Centro Interdipartimentale di Ricerca. Ha inizialmente svolto la sua attività di docente nel corso di laurea di Ingegneria Elettronica, per il quale ha anche curato l'organizzazione didattica dell'indirizzo di Bioingegneria. Nel 1997 è stato presidente del corso di Diploma Universitario in Ingegneria Biomedica e nel 2001 ha curato l'istituzione del corso di laurea in Ingegneria Biomedica, di cui è stato il primo presidente.

Le attività di ricerca del professor De Rossi sono principalmente legate allo studio dei meccanismi di trasduzione in materiali polimerici, oltre che al progetto e allo sviluppo di sensori e attuatori per Bioingegneria e Robotica. È stato Founding Editor della Rivista "Material Science & Engineering -C- Elsevier" e membro dell'editorial board di numerose riviste internazionali.

Il professor Danilo De Rossi è stato visiting professor all'Università Federale di Rio de Janeiro nel 1981; research associate presso l'US Bureau of Standards di Washington dal 1982 al 1984 e contemporaneamente visiting assistant professor alla Brown University di Providence; research associate all'US National Institutes of Health nel 1987; guest scientist alla Japan Agency of Industrial Science and Technology nel 1990; professore aggiunto di Ingegneria Biomedica alla Mc Gill University di Montreal dal 1991 al 1995; honorary principal fellow all'australiana University of Wollongong dal 1998 al 2001.

Il professor De Rossi è co-autore di oltre 300 lavori pubblicati su riviste internazionali, atti di congressi internazionali e capitoli di libro. È altresì curatore, con altri colleghi, di dieci libri internazionali e co-autore di 14 brevetti internazionali. Per la sua attività scientifica, ha ricevuto diversi riconoscimenti, fra i quali il Joung Investigator Award dell'American Society for Artificial Organs e il Bioengineering Forum Award della UK Biomedical Engineering Society.

Giovedì, 12 Aprile 2012 14:40

Professor Saverio Sani

saniIl professor Saverio Sani, nato a Livorno nel 1947, si è laureato con lode all'Università di Pisa nel 1970, discutendo una tesi di Sanscrito sotto la guida dei professori Romano Lazzeroni e Tristano Bolelli. Ha da subito collaborato con l'Ateneo pisano, come borsista e poi contrattista nell'allora Istituto di Glottologia. Nel 1976 gli è stato conferito l'incarico di Indologia alla Facoltà di Lettere e filosofia e nel 1981, ottenuta l'idoneità, è stato chiamato come professore associato nella stessa Facoltà. Nel 1994, vinto il concorso a ordinario, è stato chiamato dall'Università di Genova. Nel 1998 è stato infine richiamato come ordinario dall'Università di Pisa, dove tuttora insegna Indologia, Lingua e letteratura sanscrita, Storia dell'India antica.

Gli interessi scientifici del professor Sani si sono rivolti ai problemi della grammatica e della fonetica dell'indo-ario in tutte le sue fasi - antico, medio e neo indiano - e alla lettura e all'interpretazione filologica dei testi. Le iscrizioni di Asoka e l'esegesi dei testi vedici ed epici sono gli oggetti prevalenti delle sue ricerche. In particolare, ha dedicato le sue indagini linguistiche e filologiche all'approfondimento di problematiche relative all'esegesi dei testi del Rgveda, dell'Atharvaveda e del Ramayana.

Il professor Saverio Sani è autore di una quarantina di articoli scientifici pubblicati su riviste italiane e straniere, oltre che di varie monografie, tra le quali una grammatica sanscrita a carattere storico e comparativo, una storia delle letterature religiose antiche dell'India (bramanesimo, buddhismo, giainismo), la traduzione e il commento degli inni magici dell'Atharvaveda, un'antologia dei principali inni del Rgveda. Per la UTET ha curato la traduzione, con commento e note, di due dei sette libri del Ramayana, e precisamente il quinto (Sundarakanda) e il settimo (Uttarakanda). Saverio Sani è autore, a seguito del lavoro decennale come direttore scientifico dell'opera, del primo Dizionario Sanscrito-Italiano, pubblicato da ETS alla fine del 2009.

Il professor Sani è rappresentante dell'Italia come editor nella rivista Indologica Taurinensia, organo ufficiale del'International Association of Sanskrit Studies, di cui è stato nominato membro del Consultative Committee nel 2009.

Dal 2004 al 2009 il professor Saverio Sani è stato vicepresidente dell'Associazione Italiana di Studi Sanscriti. È attualmente membro di alcune importanti società scientifiche, tra cui la Società Italiana di Glottologia, l'Associazione Italiana di Studi Sanscriti e la Società degli Orientalisti; è socio onorario della Società Indologica "Luigi Pio Tessitori" e socio fondatore del Centro Ligure di Studi Orientali (CELSO).

Il professor Sani ha contribuito alla vita istituzionale dell'Ateneo pisano, ricoprendo le cariche di presidente del Centro Bibliotecario LM2 dal 2002 al 2004, di direttore del Dipartimento di Linguistica "Tristano Bolelli" a partire dal 2004 a oggi, di vicepreside della Facoltà di Lettere e filosofia dal 2005 al 2007.

Dal 1999 è il segretario del Premio Internazionale "Galileo Galilei", che, sotto gli auspici dell'Università di Pisa, premia ogni anno studiosi stranieri di fama internazionale che si siano occupati della cultura italiana.

Giovedì, 12 Aprile 2012 14:38

Professor Enrico Giaccherini

giaccheriniIl professor Enrico Giaccherini, laureato all'Università di Pisa nell'anno accademico 1968-'69, ha trascorso un periodo di insegnamento all'Università di Durham, prima di diventare ricercatore e poi associato alla Facoltà pisana di Lingue e Letterature Straniere. Vincitore di concorso, è stato dal 1994 professore straordinario e poi ordinario all'Università della Basilicata, dove ha diretto il Dipartimento di Studi Letterari e Filologici. Nel 1998 è stato chiamato nuovamente a Pisa, dove ha insegnato Lingua e letteratura inglese e quindi, fino a oggi, Letteratura inglese medievale.

Fin dall'inizio, le ricerche del professor Giaccherini si sono incentrate su alcuni snodi fondamentali della letteratura inglese medievale, a cominciare dal rapporto, assai problematico, fra 'realismo' e 'fantastico'. Ponendo in discussione la valenza meramente descrittiva e, appunto, realistica della novellistica di Chaucer, lo studioso ha esaminato meglio gli ambiti del comico, ma anche affrontato un ulteriore e fecondo campo di indagine che ha portato a una progressiva riconsiderazione degli aspetti mitopoietici delle numerose opere letterarie inquadrabili nella categoria del romance.

Impostata originalmente questa attività di studio, il professor Enrico Giaccherini ha poi analizzato in concreto molti esempi rilevanti nell'ambito della letteratura medioinglese, praticata ad alto livello solo da pochissimi specialisti in Italia. Sue sono le traduzioni e le curatele più affidabili di testi simbolico-allegorici di grande complessità, quali Perla (1989), Le avventure di Artù al lago di Wadling (1993), Sir Orfeo (1994). A queste edizioni in volume si sono sempre affiancati contributi specifici in rivista, molti dei quali hanno segnato tappe decisive nella fortuna critica delle opere esaminate, tanto per gli studiosi italiani quanto per quelli di area anglofona. Appartiene a questa fase un nuovo, importante volume, Il meraviglioso e il sogno nella narrativa inglese del medioevo (ETS, Pisa 1992).

Nella fase successiva, il professor Giaccherini ha adottato con efficacia una prospettiva comparatista, senza peraltro abbandonare lo specifico ambito della letteratura inglese medievale. Negli ultimi anni, infine, ha rivolto i suoi interessi anche verso argomenti di particolare attualità, quale per esempio la rappresentazione dell'otherness, dell'altro, del diverso in letteratura. Di qui gli studi dedicati alla figura dell'ebreo e in generale al rapporto fra mondo cristiano e mondo ebraico in opere quali The Prioress's Tale o Siege of Jerusalem.

Il professor Enrico Giaccherini è membro, dalla loro fondazione, dell'Associazione Italiana di Anglistica (AIA), della European Society for the the Study of English (ESSE) e dell'Associazione Nazionale Docenti di Anglistica (ANDA); dirige la collana "Daedalus" per l'editore ETS; ha fatto e fa parte dei comitati scientifici di riviste e collane editoriali.

Il professor Giaccherini ha ricoperto importanti cariche all'interno dell'Università di Pisa: dal 1999 al 2003 è stato direttore del Dipartimento di Anglistica, nonché vicepresidente del corso di laurea interfacoltà in "Letterature e Filologie Europee"; dal 2003 al 2010 è stato prorettore per i Rapporti internazionali dell'Ateneo.

Giovedì, 12 Aprile 2012 14:35

Professor Generoso Bevilacqua

Generoso BevilacquaNato a Foggia nel 1947, il professor Bevilacqua ha frequentato il Collegio Medico-Giuridico della Scuola Normale Superiore, diventato poi parte della Scuola Superiore Sant'Anna. Nel 1971 si è laureato in Medicina e Chirurgia, con lode, all'Università di Pisa e nel 1976 ha conseguito il diploma di specialista in Anatomia Patologica, con lode, all'Università Cattolica di Roma.

Nell'Istituto di Anatomia Patologica dell'Ateneo pisano è entrato come studente interno nel 1969, per poi iniziare e completare la carriera accademica: assistente incaricato, assistente ordinario, aiuto, professore associato e professore ordinario. Attualmente è direttore della Divisione di Anatomia Patologica e Diagnostica Molecolare e Ultrastrutturale del Dipartimento di Oncologia, Trapianti e Nuove Tecnologie in Medicina dell'Università e dell'Ospedale "Santa Chiara". In quest'ultimo è direttore di Unità Operativa dal 1989. Al contempo, è direttore della Scuola di Dottorato in Scienze Biologiche e Molecolari e coordinatore del Collegio dei Direttori delle Scuole di Dottorato dell'Università di Pisa.

Nell'Ateneo ha anche ispirato l'istituzione del Dipartimento di Oncologia, che ha diretto, della Scuola di Specializzazione in Oncologia, che ha diretto, e della Scuola di Dottorato in Scienze Biologiche e Molecolari.

Fra gli incarichi accademici e scientifici, il professor Generoso Bevilacqua è presidente del Collegio Italiano dei Professori di Anatomia Patologica, membro del Consiglio Direttivo della European Society of Pathology, membro del Consiglio Direttivo della European School of Pathology, nella quale è anche direttore del Molecular Pathology Program, le cui attività si svolgono a Pisa.

La formazione all'estero del professor Bevilacqua ha avuto inizio sin da studente, con un periodo di frequenza nell'Anatomia Patologica dell'Ospedale di Grisby, nel Regno Unito, per proseguire da assistente, sempre nel Regno Unito, in diverse Istituzioni Scientifiche di Londra e nelle Università di Edinburgo, Aberdeen e Glasgow. Infine, ha svolto un lungo periodo di ricerca negli Stati Uniti all'Invasion and Metastasis Laboratory del National Cancer Institute.

Il professor Bevilacqua è coautore del brevetto del Governo Americano sul gene NM23, primo gene a essere ritenuto responsabile del processo di diffusione tumorale. Gli studi sulla patogenesi molecolare del cancro, iniziati negli anni '80, hanno fatto sì che il suo laboratorio pisano sia stato il primo in Italia, e fra i primi in Europa, a introdurre la Patologia Molecolare, cioè lo studio degli aspetti molecolari delle malattie, con importanti ripercussioni sulla terapia. Al contempo, lo stesso laboratorio è stato il primo in Italia, e fra i primi in Europa, a condurre studi sugli aspetti molecolari della trasmissione ereditaria dei tumori della mammella e dell'ovaio, che hanno portato alla realizzazione del Centro Interdipartimentale di Genetica Oncologica dell'Ospedale "Santa Chiara" di Pisa.

Il professor Generoso Bevilacqua ha svolto e svolge funzioni di scientific reviewer e counselor per numerose Istituzioni Scientifiche Italiane, Europee e Internazionali, fra le quali la Catalan Agency for Health Technology Assessment and Research, la Dutch Cancer Society, le Fonds National de la Recherche Scientifique in Belgio, l'Austrian Science Fund, l'Helmholtz Zentrum in Germania, l'Institut National du Cancer in Francia, l'International Union Against Cancer, la Israel Science Foundation, l'Università di Manchester, il Ministero della Salute della Giordania.

Le sue attività di ricerca sono ora concentrate sull'ipotesi virale della eziologia del cancro della mammella umana.

Giovedì, 12 Aprile 2012 14:33

Professor Luciano Bardi

Il professor Luciano Bardi si è laureato in Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze nel 1975, completando il percorso formativo con il master e il Ph.D. in Scienza Politica conseguiti alla John Hopkins University di Baltimore. Dal 2000 è professore ordinario di Scienza politica alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Pisa, in cui già aveva prestato servizio come professore associato.

Il professor Bardi ha tenuto corsi e seminari alla California State University, alla University of British Columbia, alle Università di Helsinki, Tampere, quella autonoma di Madrid, di Pompeu Fabra a Barcellona, al Dickinson College di Carlisle Pennsylvania e alla Keele University. Attualmente è presidente dello European Consortium for Political Research (ECPR), la principale organizzazione professionale della Scienza Politica Europea; membro del direttivo della Società Italiana di Scienza Politica (SISP) e direttore dell'Osservatorio sui partiti e la rappresentanza (OPPR) all'Istituto Universitario Europeo di Fiesole.

Il professor Bardi ha condotto un'intensa attività scientifica a livello internazionale, dirigendo studi commissionati dal Parlamento Europeo, dalla Commissione Europea e dalla National Science Foundation USA. Nel 1998 è stato Jemolo Fellow al Nuffield College dell'Università di Oxford per la ricerca sui partiti transnazionali; nel 1999 è stato Noted Scholar alla canadese University of British Columbia con una ricerca sui partiti nei sistemi federali.

Il professor Bardi ha coordinato a livello nazionale o diretto unità di ricerca dei progetti finanziati dal MURST; è stato coordinatore scientifico nazionale del progetto di ricerca "Rapporto centro-periferia e differenziazione regionale nell'organizzazione dei partiti italiani" e del Programma di ricerca "Sistemi elettorali, partiti e personale politico in Italia: 1987-2008", cofinanziato dal MIUR. Infine, nel 2009, come co-direttore dell'Osservatorio sui Partiti Politici e la Rappresentanza dell'Istituto Universitario Europeo di Firenze, è stato vincitore di tender del Parlamento Europeo sullo sviluppo di un sistema partitico transnazionale.

Il professor Luciano Bardi è stato autore, co-autore e curatore di numerosi articoli e volumi, con particolare riguardo ai temi del sistema politico dell'Unione Europea, dei partiti politici e del sistema politico italiano. Tra i volumi si segnalano Il parlamento della Comunità Europea. Legittimità e riforma, Il Mulino, 1989; Euroministri. Il governo dell'Europa, con Gianfranco Pasquino, Il Saggiatore, 1994; Il Parlamento europeo, con Piero Ignazi, Il Mulino, 1999 e 2004; i saggi e la curatela di Enlarging the European Union: Facing the Political, Institutional and Economic Challenges, numero speciale dell' "International Political Science Review", Vol. 23, n.3, 2002, e di I partiti italiani. Iscritti, dirigenti, eletti, con Piero Ignazi e Oreste Massari, EGEA, 2007.

Il professor Bardi fa infine parte dello European Consortium for Political Research, della Società Italiana di Scienza Politica, dell'International Political Science Association, della Società Italiana di Studi Elettorali, dell'American Political Science Association, della European Union Studies Association, dell'International Studies Association e dei comitati scientifici delle riviste "Party Politics", "European Union Politics" e "Political Insight".

Giovedì, 12 Aprile 2012 14:32

Professor Umberto Mura

Umberto MuraIl professor Umberto Mura, nato a Chieti nel 1947, ha conseguito la laurea in Chimica all'Università di Pisa nel 1973, dove ha svolto attività di ricerca come contrattista fino al 1981. In questo periodo ha trascorso due anni negli Stati Uniti al Laboratory of Biochemistry dell'Heart Lung and Blood Institute dei National Institutes of Health, dove ha iniziato e completato un programma di ricerche sullo studio in situ del meccanismo di regolazione a cascata della glutamina sintetasi in E.coli.

Dal 1981 ha prestato servizio nell'Ateneo pisano prima come ricercatore confermato, poi come professore associato e dal 1997, dopo un passaggio all'Università di Modena, come professore ordinario di Chimica Biologica alla Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali.

Nella sua attività di ricerca scientifica, documentata da oltre 80 pubblicazioni in extenso su riviste internazionali, il professor Mura si è occupato principalmente di:

a) Metabolismo purinico, con particolare riferimento alla utilizzazione dei nucleosidi esogeni in cellule batteriche sia sotto il profilo del recupero del nucleo eterociclico preformato che nell'uso della porzione ribosidica a fini energetici;

b) Proprietà cinetiche e di regolazione degli enzimi, con particolare riferimento alla relazione tra ionizzazione dei gruppi funzionali e catalisi enzimatica e allo studio della regolazione in situ della cascata enzimatica che modula l'attività della glutamina sintetasi mediante modificazione covalente;

c) Processi enzimatici implicati nell'invecchiamento cellulare e nello stress ossidativo;

d) Biochimica del cristallino e processi enzimatici implicati nella insorgenza della cataratta diabetica.

Nel corso della sua carriera, il professor Umberto Mura ha coordinato ricerche finanziate da enti pubblici - CNR, MIUR, Regione Toscana - e privati. Nel triennio 1990-1992 è stato responsabile di un progetto di ricerca su: "Metabolic regulation of aldose reductase" realizzato al Dipartimento di Fisiologia e Biochimica dell'Università di Pisa e finanziato unilateralmente dallo statunitense National Eye Institute dell' N.I.H. di Bethesda. Ha inoltre partecipato quale Consultant all'elaborazione del National Plan for Vision Research 1999-2003 (Lens and cataract) promosso dallo stesso National Eye Institute dell'N.I.H.

Il professor Mura ha dato un importante contributo alla vita istituzionale dell'Ateneo, come direttore del Dipartimento di Fisiologia e Biochimica tra 1998 e 2003 e come preside della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali tra 2003 e 2010.

Giovedì, 12 Aprile 2012 14:23

Professor Oronzo Mazzotta

mazzottaIl professor Oronzo Mazzotta si è laureato nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa nel 1971, discutendo una tesi in Diritto del lavoro della quale era relatore uno dei più eminenti giuslaburisti italiani, Giuseppe Pera. Del professor Pera, Mazzotta è stato allievo e dal 1973 assistente ordinario, fino alla vittoria del concorso a cattedra nel 1980. Nominato professore di ruolo di prima fascia di Diritto del lavoro nella Facoltà di Giurisprudenza di Ferrara, il professor Mazzotta è stato chiamato come ordinario della stessa materia prima all'Università di Firenze e poi, dal 2001, a Pisa.

Oltre a innumerevoli saggi, note a sentenza, voci di enciclopedie giuridiche, recensioni, prefazioni di volumi, il professor Mazzotta è autore di varie monografie, tra le quali devono essere segnalate quelle dedicate a Rapporti interpositori e contratto di lavoro (Milano, Giuffrè 1979); Diritto del lavoro e diritto civile. I temi di un dialogo (Giappichelli, Torino 1994); I licenziamenti. Commentario (Giuffrè, Milano 1999 seconda edizione); Diritto del lavoro. Il rapporto di lavoro nel Trattato di Diritto privato a cura di Iudica e Zatti, (Giuffrè, Milano, giunto nel 2011 alla quarta edizione).

La ricostruzione del fenomeno dell'interposizione nei rapporti di lavoro, contenuta nella monografia del 1979, costituisce tuttora, nonostante gli oltre trent'anni trascorsi, un punto di riferimento obbligato per gli studiosi non meno che per la giurisprudenza. In tutta la sua produzione scientifica, il professor Oronzo Mazzotta ha posto al centro dell'interesse il problema del dialogo tra il diritto del lavoro e il diritto privato - pur guardandosi bene dall'avallare discutibili prospettive di sudditanza della materia nei confronti del diritto civile. Egli ha saputo affrontare con grande apertura e sensibilità le disparate problematiche di una disciplina articolata e composita come il diritto del lavoro. Lo confermano anche i manuali dedicati al Diritto del lavoro (CEDAM, Padova) e al Diritto sindacale (Giappichelli, Torino), le cui ultime edizioni sono del 2011, entrambi adottati come testo di riferimento in varie Facoltà giuridiche italiane.

Responsabile di unità di ricerca in vari programmi di rilevante interesse nazionale, il professor Mazzotta dirige la prestigiosa collana "Biblioteca di diritto del lavoro" presso l'editore Giappichelli ed è direttore scientifico della rivista "Questione lavoro". Fa parte della direzione di riviste come "Lavoro e diritto" (edita da il Mulino), "Rivista italiana di diritto del lavoro" (edita da Giuffrè) e "Nuova giurisprudenza civile commentata" (edita dalla CEDAM). È membro del Consiglio direttivo dell'Associazione Italiana di Diritto del Lavoro, della quale è stato segretario generale nel triennio 1994-1997.

Il professor Mazzotta ha sempre partecipato attivamente alla vita dell'Ateneo pisano, ricoprendo anche importanti cariche istituzionali, quale, da ultimo, la direzione della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali.

Giovedì, 12 Aprile 2012 11:59

Premiati i Cherubini e i Professori Emeriti

CherubiniUn appuntamento per celebrare l'eccellenza scientifica che caratterizza l'Università di Pisa e una festa della comunità accademica pisana declinata tra storia, analisi del presente e prospettive future. È stata questo, in estrema sintesi, la cerimonia di conferimento dell'Ordine del Cherubino a illustri docenti dell'Ateneo e di saluto ai nuovi Professori Emeriti, che si è svolta giovedì 12 aprile 2012 nell'Aula Magna Nuova della Sapienza.

L'Ordine del Cherubino, l'unico riconoscimento che l'Ateneo conferisce ai suoi docenti e le cui radici risalgono al 1843, premia coloro che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i particolari meriti scientifici e culturali o per l'apporto dato alla vita e al funzionamento dell'Ateneo. Esso consiste in una spilla in oro che raffigura, su un fondo di smalto celeste, una testa di Cherubino con sei ali appesa a un nastro sempre di colore celeste. Disposti secondo l'anzianità di nomina, sono stati chiamati a ricevere l'insegna e il diploma i professori Oronzo Mazzotta, della facoltà di Giurisprudenza; Umberto Mura, della facoltà di Scienze matematiche fisiche naturali; Generoso Bevilacqua, della facoltà di Medicina e chirurgia; Enrico Giaccherini, della facoltà di Lingue e letterature straniere; Saverio Sani, della facoltà di Lettere e filosofia; Danilo Emilio De Rossi, della facoltà di Ingegneria; Adriano Martinelli, della facoltà di Farmacia; Ada Carlesi, della facoltà di Economia; Luciano Bardi, della facoltà di Scienze politiche.

Professori emeriti1Il saluto ai nuovi Professori Emeriti è invece un'innovazione di quest'anno e mira a dare rilievo pubblico a questa importante figura, che finora rimaneva relegata in una dimensione sostanzialmente privata. Possono essere nominati emeriti i docenti che hanno prestato almeno venti anni di servizio in qualità di ordinari e che si sono particolarmente distinti per i contributi di grande rilievo in campo scientifico, didattico e accademico. Disposti in ordine alfabetico, sono stati chiamati a ricevere il Decreto di nomina del ministero i professori Umberto Bertini, della facoltà di Economia; Giuseppe Di Stefano, della facoltà di Lingue e letterature straniere; Elena Fasano Guarini, della facoltà di Lettere e filosofia; Fabrizio Luccio, della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali; Danilo Marrara, della facoltà di Scienze politiche; Bruno Pellegrini e Franco Russo, entrambi della facoltà di Ingegneria; Umberto Santarelli, della facoltà di Giurisprudenza; Franco Strumia, della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali.

La cerimonia è stata aperta dal rettore Massimo Augello, che nel suo intervento ha parlato di "un'occasione felice per la nostra comunità accademica, in cui festeggiamo gli illustri Maestri che hanno contribuito a definire il prestigio di cui gode l'Università di Pisa, creando le premesse per un futuro ancora più luminoso e ricco di successi".

 

Rettore

Nel suo discorso il rettore ha sviluppato una rapida riflessione sul cambiamento epocale di cui l'Università di Pisa si è fatta promotrice: "il nuovo Statuto – ha ricordato - la ridefinizione dei modelli di governance, la scomparsa delle facoltà e la creazione delle nuove strutture dipartimentali, la riorganizzazione del personale e degli spazi, sono fattori che incideranno in maniera decisiva sulla realtà dell'Ateneo. La nostra comunità dovrà 'sentire' tale trasformazione come opportunità di ulteriore crescita e di valorizzazione e ciò sarà possibile nella misura in cui il cambiamento sarà attuato con indirizzi chiari e modalità partecipate e condivise".

Professori emeriti 2

L'ultima battuta del rettore è stata riservata a un primo giudizio sul nuovo governo, da cui, ha detto, "sono giunti timidi segnali di maggior comprensione e attenzione verso alcune delle principali problematiche del mondo universitario, che naturalmente non vanno lasciati cadere e che anzi vanno incoraggiati con forza. Su altre questioni - penso soprattutto ai dottorati e agli altri canali di formazione dei giovani e del loro reclutamento nel sistema della ricerca, o alla lentezza con cui si sta procedendo con la definizione dei Decreti attuativi della riforma - occorrerà chiedere maggior coraggio nel segnare un'inversione di tendenza rispetto al recente passato". Il professor Augello ha quindi concluso la sua relazione affermando che "ciò che, soprattutto, sembra ancora mancare è la scelta strategica di investire sull'università come risorsa fondamentale nella costruzione del nostro domani, potendo rappresentare da un lato un fattore decisivo di sviluppo economico e dall'altro una risposta concreta alle giuste istanze che provengono dalle giovani generazioni".

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Tirreno Pisa (12/04)
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