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Sono aperte le iscrizioni ai corsi, organizzati dal Circolo ricreativo dell'Università di Pisa (CRDU), di Fotografia digitale-livello base (per iniziandi), di Fotografia digitale-livello avanzato e Photoshop (per esperti) e di Educazione all'immagine fotografica.

Grazie alla collaborazione con Digitalphoto-Art (www.digitalphoto-art.it) di Lucca, a Pisa si è formato un polo di insegnamento per la fotografia di grande importanza e dimensione.

I programmi delle lezioni sono organizzati in modo da fornire una formazione di livello che serva per vivere la fotografia non solo come hobby, ma anche come opportunità professionale. Alle lezioni teoriche in aula saranno affiancate uscite fotografiche sotto la guida dell'insegnante e agli allievi sarà inoltre riservata una sala di posa di grandi dimensioni e attrezzata con macchinari moderni.

Le lezioni serali avranno frequenza settimanale: il martedì, dal 4 ottobre, il corso base; il mercoledì, dal 5 ottobre, il corso avanzato con Photoshop; il giovedì, con frequenza quindicinale a partire dal 13 ottobre, gli Incontri di Educazione all'immagine. Per tutti l'orario è tra le 21,15 e le 23,15.

Le iscrizioni, aperte a tutti, si effettuano da Foto Atelier, in via S. Martino 84 (orario di negozio, sabato pomeriggio chiuso).

Ulteriori informazioni e il dettaglio dei programmi sono consultabili sul sito del CRDU (www.crdu.unipi.it) o al numero 338/3934530.

Domenica 11 settembre, a Marina di Massa, nell'ex-sala del cinema della colonia Olivetti, con il saluto di benvenuto del vicesindaco di Massa, Martina Nardi, ha avuto inizio la seconda fase del progetto internazionale "Riqualificazione di parti degradate della città europea: esperienze a confronto". Il progetto, cofinanziato dal MIUR nell'ambito del programma di internazionalizzazione del sistema universitario "Cooperlink 2010-2011" vede la partecipazione di quattro università europee: l'Escola Tècnica Superior d'Arquitectura de Barcelona, l'Università degli Studi di A. Xhuvani, Elbasan (Albania), l'Università di Pavia e l'Università di Pisa, coinvolgendo 18 studenti dei corsi di studio in Architettura, Ingegneria edile-architettura e Beni Culturali, selezionati tramite una graduatoria di merito, i loro tutor e alcuni docenti.

Dopo il primo workshop svoltosi nei mesi scorsi in Spagna a Hospitalet de l'Anfant, il gruppo di lavoro si confronta nel secondo incontro dal titolo "Social Housing and Urban Development of Casette (MS)", in corso a Marina di Massa fino al 19 settembre e affronterà il tema della riqualificazione urbana e architettonica del borgo di Casette, che si trova sulla collina di fronte alle storiche cave di marmo "Gioia", attraverso la progettazione di interventi di housing sociale.

Gli studenti, suddivisi in gruppi, dopo aver analizzato il contesto territoriale e l'evoluzione storica dell'area in oggetto, si concentreranno sulla progettazione di alcuni comparti urbani e periurbani; l'obiettivo dello studio è quello di individuare le caratteristiche del sito per interventi rivolti alla creazione di edilizia agevolata, sia mediante il recupero di edifici preesistenti che attraverso interventi di nuova costruzione; risulta inoltre fondamentale analizzare e progettare il potenziamento dei collegamenti tra il borgo di Casette e il territorio circostante, valorizzandone le componenti naturali e paesaggistiche.

La giornata conclusiva del workshop di Marina di Massa, realizzato con il patrocinio del Comune di Massa e il contributo dell'ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) di Massa-Carrara, è prevista per il giorno 19 settembre presso la sala del consiglio del palazzo comunale di Massa. Dopo le relazioni di carattere istituzionale, gli studenti esporranno i loro lavori finali alla presenza delle autorità e dei visiting professor.

Giovedì, 15 Settembre 2011 10:18

Il Museo di Calci entra in classe

Sulla spinta degli ottimi risultati raggiunti negli ultimi anni in termini di interesse e di adesioni alle attività, il Museo di Storia naturale e del territorio dell'Università di Pisa presenta "Il Museo entra in classe!", la nuova offerta didattica per le scuole. L'idea, finanziata dalla Regione Toscana, è nata dalla collaborazione con il dipartimento di Informatica e ha previsto la realizzazione di una "Valigia didattica" contenente una scenografia componibile che mostra come erano i Monti Pisani 217 milioni di anni fa. L'attività si realizza direttamente in classe con l'esperto del Museo, dottor Simone Farina, e si basa sull'applicazione dei codici "datamatrix" sui reperti e sulla loro lettura tramite l'uso di cellulari smartphone. Si possono così visualizzare informazioni e immagini riguardanti gli animali selezionati, con la possibilità di ottenere approfondimenti cliccando su link specifici, con interessanti implicazioni in termini di efficacia sui processi di apprendimento dei ragazzi. Le prime classi a sperimentare questa nuova modalità didattica saranno dieci classi del Comune di Calci, coordinate dalla professoressa Renata Bibbiani.

Il progetto è inserito nel programma di attività per le scuole "Tutti al Museo!" che prevede laboratori e percorsi didattici, attività ludico-scientifiche e visite guidate sui cinque settori scientifici del Museo. Nel passato anno scolastico ben 13.500 ragazzi, provenienti dall'intera regione e non solo, hanno partecipato ai progetti del Museo, trascorrendo intere giornate nel contesto della Certosa tra studio e divertimento. L'offerta è arricchita ulteriormente dalle collaborazioni con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sezione di Pisa e con l'Associazione Italiana di Protistologia Onlus con proposte scientifiche di grande interesse sui vulcani e sui protisti.

Per orientarsi meglio gli insegnanti avranno a disposizione gli esperti e gli operatori in incontri organizzati presso il Museo. Per informazioni di dettaglio ci si può rivolgere alla referente dei Servizi Educativi del Museo dottoressa Angela Dini. I dati sui progetti e sulle visite ed il programma completo "Tutti al Museo!" anno scolastico 2011/2012 sono disponibili all'indirizzo: www.msn.unipi.it/didattica.

Mercoledì, 14 Settembre 2011 09:33

Miele, rimedio naturale da valorizzare

baraleNon è detto che le medicine siano sempre amare, anzi. E' il caso del miele, un rimedio già noto alla tradizione popolare, le cui capacità terapeutiche sono adesso confermate anche dagli scienziati. "Nel nostro Ateneo - racconta Roberto Barale professore di Genetica all'Università di Pisa – con i colleghi microbiologi abbiamo condotto delle ricerche dimostrando le proprietà antimicrobiche di alcuni mieli toscani". La scoperta è stata che i mieli più scuri e la "melata" (secrezioni zuccherine raccolte dalle api) sono particolarmente attivi contro alcuni batteri patogeni dell'uomo. L'helicobacter pylori, che colonizza la mucosa dello stomaco provocando gastrite e ulcere, è uno di questi, ma c'è anche lo staffilococco, responsabile di molte malattie della pelle come l'acne. "In questo caso – continua il professore - gli esperimenti in vitro hanno dimostrato che certi tipi di miele e melate sono attivi anche nei confronti di quelle specie batteriche resistenti ai normali antibiotici".

Ma purtroppo (anche se di miele si parla) le buone notizie finiscono qui. "L'Italia produce miele di tantissime varietà ed alta qualità eppure la ricerca in questo settore non è sostenuta", è infatti il j'accuse del professore che ha dovuto interrompere i suoi studi sull'argomento per mancanza di finanziatori. A livello internazionale la situazione è invece ben diversa. In Nuova Zelanda, alla Waikato University fin dal 1995 esiste una"Honey Research Unit", finanziata da imprese private, che studia e pubblica su riviste scientifiche le capacità terapeutiche del miele, in particolare di quello di Manuka, una pianta indigena del luogo.

Le ricerche condotte dai neozelandesi sono a tutto campo: dalla medicina umana a quella veterinaria. Ci sono studi che riguardano le proprietà antibiotiche, antibatteriche e antimicotiche del miele Manuka mentre sul fronte delle patologie si va dalle malattie della pelle come gli eczemi, ai processi di cicatrizzazione, sino alla mastite delle mucche "In Nuova Zelanda – conclude Barale – la sinergia fra imprese e ricerca è riuscita a valorizzare un prodotto tipico di grande valore salutistico ed ambientale producendo ricchezza, da noi questo purtroppo accade molto più raramente o per niente". Risultato: per acquistare in farmacia o su Internet un chilo di miele di Manuka occorrono da 70 a 140 euro, a seconda del tipo, mentre il prezzo della stessa quantità di miele nostrano, che potrebbe avere le stesse proprietà, si aggira intorno ai 7-10 euro.

Ne hanno parlato:

InToscana.it 

Sono stati riaperti i termini dell'avviso per la presentazione di candidature finalizzate alla formazione di un elenco di revisori esterni idonei al servizio di certificazione dei costi sostenuti dall'Università di Pisa per l'esecuzione di progetti di ricerca finanziati nell'ambito di Programmi comunitari e internazionali (con particolare riferimento al VII Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico dell'UE e ad altre tipologie di Programmi a finanziamento comunitario/internazionale). Il nuovo termine per la presentazione delle candidature è il 05/10/2011. L'avviso, già inoltrato agli Ordini interessati, è pubblicato sul sito web dell'Università di Pisa e affisso all'Albo Ufficiale dell'Ateneo.

Martedì, 13 Settembre 2011 11:04

Da Taiwan per studiare all’Università di Pisa

Sono arrivati dall'Università di Taiwan i primi due studenti di MULTI, il nuovo progetto Erasmus Mundus attivato dall'Ateneo di Pisa con i paesi del Sud-est asiatico, tra cui Hong-Kong, Macau, Singapore, Brunei e Taiwan. Ning Hsu e Chun-Yang Jan si sono immatricolati al corso di laurea in Linguistica dell'Ateneo pisano e nei prossimi mesi frequenteranno le lezioni e prepareranno la tesi di laurea studiando fianco a fianco con i loro colleghi italiani. "Il progetto MULTI promuove studi e ricerche che hanno a che fare con il multilinguismo e il multiculturalismo ed è rivolto a studenti, dottorandi, post-dottorandi e docenti di tutte le facoltà", spiega il professor Alessandro Lenci, responsabile del programma di scambio insieme alla professoressa Giovanna Marotta.

I ragazzi arrivati a Pisa e accolti dal personale dell'Ufficio relazioni internazionali dell'Ateneo sono i primi 2 dei 5 che hanno aderito all'iniziativa: 4 da Taiwan, uno da Macau e in più un docente di Taiwan che verrà a Pisa per condurre ricerche in Linguistica computazionale. Ma non solo, anche alcuni studenti e docenti dell'Università di Pisa avranno la possibilità di trascorrere un periodo di studio nel Sud-est asiatico grazie alle borse di studio erogate dalla Comunità europea: "Da Pisa sono in partenza per Hong Kong 3 dei nostri ragazzi che potranno usufruire di borse di studio di 6 o 12 mesi - aggiunge il professor Lenci - Con loro partiranno inoltre due dottorandi, due post-dottorandi e un docente di italianistica".

Ning Hsu ha 25 anni e ha aderito al programma di scambio per completare la sua tesi di laurea: "Pisa è molto famosa per la tradizione negli studi linguistici e nei prossimi sei mesi avrò l'opportunità di approfondire le ricerche iniziate a Taiwan e analizzare qui i dati che ho già raccolto nel mio paese". Chun-Yang Jan ha invece 24 anni e sarà a Pisa per 10 mesi: "Seguirò le lezioni di Linguistica storica e, grazie a un corso organizzato dal CLI, il Centro linguistico interdipartimentale, spero di imparare presto anche l'italiano".

Uno degli obiettivi principali di MULTI, infatti, è offrire un'esperienza formativa di grande apertura culturale, con la possibilità di imparare lingue lontane, come il cinese, e frequentare atenei con una forte tradizione in studi specifici: "Taiwan, ad esempio, è famosa per gli studi sulle lingue asiatico-australiane, Macau, in quanto ex colonia, ha corsi di eccellenza in lingua e letteratura portoghese, Hong Kong è molto vicino alla cultura inglese", precisa il professor Lenci. Il programma di scambio con il Sud-est asiatico sarà attivato anche per il prossimo anno accademico: il bando uscirà in autunno, mentre le selezioni sono previste nei mesi di febbraio e marzo.

studenti TaiwanSono arrivati dall'Università di Taiwan i primi due studenti di MULTI, il nuovo progetto Erasmus Mundus attivato dall'Ateneo di Pisa con i paesi del Sud-est asiatico, tra cui Hong-Kong, Macau, Singapore, Brunei e Taiwan. Ning Hsu e Chun-Yang Jan si sono immatricolati al corso di laurea in Linguistica dell'Ateneo pisano e nei prossimi mesi frequenteranno le lezioni e prepareranno la tesi di laurea studiando fianco a fianco con i loro colleghi italiani. "Il progetto MULTI promuove studi e ricerche che hanno a che fare con il multilinguismo e il multiculturalismo ed è rivolto a studenti, dottorandi, post-dottorandi e docenti di tutte le facoltà", spiega il professor Alessandro Lenci, responsabile del programma di scambio insieme alla professoressa Giovanna Marotta.

I ragazzi arrivati a Pisa e accolti dal personale dell'Ufficio relazioni internazionali dell'Ateneo sono i primi 2 dei 5 che hanno aderito all'iniziativa: 4 da Taiwan, uno da Macau e in più un docente di Taiwan che verrà a Pisa per condurre ricerche in Linguistica computazionale. Ma non solo, anche alcuni studenti e docenti dell'Università di Pisa avranno la possibilità di trascorrere un periodo di studio nel Sud-est asiatico grazie alle borse di studio erogate dalla Comunità europea: "Da Pisa sono in partenza per Hong Kong 3 dei nostri ragazzi che potranno usufruire di borse di studio di 6 o 12 mesi - aggiunge il professor Lenci - Con loro partiranno inoltre due dottorandi, due post-dottorandi e un docente di italianistica".

Ning Hsu ha 25 anni e ha aderito al programma di scambio per completare la sua tesi di laurea: "Pisa è molto famosa per la tradizione negli studi linguistici e nei prossimi sei mesi avrò l'opportunità di approfondire le ricerche iniziate a Taiwan e analizzare qui i dati che ho già raccolto nel mio paese". Chun-Yang Jan ha invece 24 anni e sarà a Pisa per 10 mesi: "Seguirò le lezioni di Linguistica storica e, grazie a un corso organizzato dal CLI, il Centro linguistico interdipartimentale, spero di imparare presto anche l'italiano".

Uno degli obiettivi principali di MULTI, infatti, è offrire un'esperienza formativa di grande apertura culturale, con la possibilità di imparare lingue lontane, come il cinese, e frequentare atenei con una forte tradizione in studi specifici: "Taiwan, ad esempio, è famosa per gli studi sulle lingue asiatico-australiane, Macau, in quanto ex colonia, ha corsi di eccellenza in lingua e letteratura portoghese, Hong Kong è molto vicino alla cultura inglese", precisa il professor Lenci. Il programma di scambio con il Sud-est asiatico sarà attivato anche per il prossimo anno accademico: il bando uscirà in autunno, mentre le selezioni sono previste nei mesi di febbraio e marzo.

Ne hanno parlato:

Tirreno Pisa

Nazione Pisa

InToscana.it

Unità Toscana 

PisaInformaflash.it

Nell'ambito del Convegno annuale dei 
docenti e ricercatori italiani 
in Automatica ospitato a Pisa dal 7 al 9 settembre, alla Domus Galileiana si è tenuta una tavola rotonda dal titolo "il rigore e la fantasia", organizzata in occasione del settantesimo del professor Aldo Balestrino, fondatore della scuola di Automatica pisana e recentemente insignito dell'Ordine del Cherubino.

Alla presenza di colleghi provenienti da molti atenei italiani, del prorettore vicario dell'Università di Pisa, Nicoletta Di Francesco e del preside della facoltà di Ingegneria, Pierangelo Terreni, il professor Balestrino ha presentato una lezione su "Evoluzione storica del controllo dei processi" in cui ha toccato temi multidisciplinari di storia della tecnologia, controllo ambientale, ed economia con rigore metodologico e con la capacità di proporre sfide per il futuro in termini di idee innovative e di spunti interdisciplinari.

Nell'occasione è stato presentato il volume, Aldo Balestrino, "Il rigore e la fantasia", edito dalle Edizioni Plus, e curato dal professor Alberto Landi, alla cui stesura hanno contribuito docenti delle università di Napoli, Genova, Siena e Bologna, che con Aldo Balestrino hanno collaborato in termini di produzione scientifica.

Venerdì, 09 Settembre 2011 10:33

Il patriottismo americano dopo l'11 settembre

Arnaldo Testi è professore ordinario di Storia americana alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa. Ha scritto una storia degli Stati Uniti in due volumi, La formazione degli Stati Uniti (Il Mulino, 2003) e Il secolo degli Stati Uniti (Il Mulino, 2008). Ha curato l'edizione italiana di Plunkitt di Tammany Hall (Ets, 2010). La sua ultima pubblicazione in volume è Capture the Flag: The Stars and Stripes in American History (New York University Press, 2010). L'articolo che segue prende spunto dal saggio Riprendersi l’America: il patriottismo americano dopo l’11 settembre, pubblicato nel volume Oltre il secolo americano? Gli Stati Uniti prima e dopo l'11 settembre, a cura di Raffaella Baritono e Elisabetta Vezzosi, Roma: Carocci, 2011.

 

copertina volume TestiChe i cittadini degli Stati Uniti siano patriottici sembra un fatto indiscutibile. Che siano fra i più disponibili del mondo occidentale a dirlo senza pudori, e a mostrarlo in pubblico esibendone i simboli più popolari, la bandiera e l'inno nazionale, anche. Che siano diventati ancora più patriottici dopo l'11 settembre 2001, appare ragionevole ed è una sensazione diffusa; ne sono convinti sia gli osservatori stranieri che gli americani stessi. E i sondaggi lo confermano, benché moderatamente e solo per un limitato periodo di tempo: dopo qualche anno, la febbre patriottica è scomparsa e si è tornati a livelli "normali" (comunque molto alti).

Certo, avvertono i sondaggisti, chiedere agli americani se sono patriottici, soprattutto in un tragico momento di emergenza, è un po' come chiedere loro se pagano le tasse o votano: vivono in una cultura politica in cui è difficile rispondere di no, anche se poi nella vita reale praticano una fisiologica evasione fiscale e una patologica diserzione delle urne. Quindi, i sondaggi sarebbe bene non prenderli troppo sul serio, anche se conviene tenerli presente, tanto per cominciare.

Naturalmente, capire che cosa significhi essere patriottici, che cosa significhi il patriottismo americano, è la vera questione da dipanare. Nel dibattito pubblico più partigiano e urlato, e dopo l'11 settembre si è urlato molto, capita di sentir parlare di rispetto o mancanza di rispetto per la bandiera, di chi recita e chi no il giuramento di fedeltà a essa (il Pledge of Allegiance), di chi porta o meno al bavero della giacca il distintivo a stelle e strisce (il flag pin, ormai un must per le persone pubbliche), del luogo in cui qualcuno vive o è nato (si è forse più patrioti nel cuore del continente, a Omaha, Nebraska, che ai suoi margini geografici e culturali, alle Hawaii, a Manhattan o, Dio ci scampi, a Cambridge, Massachusetts?).

I simboli sono importanti, quando sono considerati importanti; e tuttavia il discorso sul patriottismo va al di là del loro uso aggressivo, è ben più complesso e non può essere ignorato né dai politici che vogliano essere attivi ed efficaci nella polity democratica americana, né dagli osservatori che vogliano capire qualcosa della cultura politica degli Stati Uniti. Come ha ricordato Barack Obama, riflettere su questo discorso è necessario perché è di rilevanza strategica: «Dopo tutto, quando discutiamo di patriottismo, discutiamo di che cosa siamo come paese, e soprattutto di che cosa dovremmo essere». Ed è una discussione aperta da sempre, conflittuale, inasprita dopo l'11 settembre, e oggi, a dieci anni da quell'evento, più aspra che mai. Una discussione senza una soluzione univoca o inevitabile.

Per saperne di più:
Arnaldo Testi, Riprendersi l’America: il patriottismo americano dopo l’11 settembre, in Oltre il secolo americano? Gli Stati Uniti prima e dopo l'11 settembre, a cura di Raffaella Baritono e Elisabetta Vezzosi, Roma: Carocci, 2011

Scheda del volume 

 

Giovedì, 08 Settembre 2011 13:11

Galeone pisano al terzo posto sul Canal Grande

L'equipaggio pisanoIl galeone dell'Università di Pisa ha conquistato il terzo posto nella settima sfida remiera tra Atenei, regata disputata nelle acque del Canal Grande a Venezia.

Ad aggiudicarsi la manifestazione sono stati i padroni di casa, bravi ad imporsi su Trieste.

I pisani hanno invece superato Bari nella finalina, al termine di una bellissima gara sui 740 metri d'acqua che dividono Rialto da Ca' Foscari.

Sul galeone pisano hanno gareggiato, nella due giorni, Alessandro Augusti, Iacopo Biagi, Daniel Cesarini, Carlotta Del Gaudio, Manuel Igneri, Natascia Matteis, Alessio Melosi, Alice Simoncini, Simone Tonini. Timoniere, Marina Baselice. Preparatori atletici e tecnici: Francesco Caterino, Mario Gioli e Alessandro Simoncini.

La prossima edizione della sfida remiera sarà aperta anche ad atenei europei.

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